Messina,la quota rosa comunale: “Cateno De Luca ha permesso una costante crescita partecipativa femminile..”

 

Parità di genere: nota della quota rosa dell’Amministrazione De Luca

MESSINA,

Non possiamo che indignarci leggendo un articolo che strumentalmente rievoca una lettera che due anni fa un gruppo di donne avevano indirizzato alla stampa in merito alla campagna anti-prostituzione che la Polizia Municipale portava avanti, nella quale sostenevano che dietro la pubblicazione delle immagini di quanto rinvenuto in quelle case d’appuntamento, vi sarebbe una visione misogina, bigotta, e patriarcale di Cateno De Luca“.
E’ quanto scrive in una nota congiunta la quota delle donne in seno all’Amministrazione del Sindaco Cateno De Luca, nell’ordine: il Vicesindaco Carlotta Previti con delega al Bilancio e Finanziamenti Europei; gli Assessori Dafne Musolino all’Ambiente, Alessandra Calafiore alle Politiche Sociali, e Laura Tringali alla Pubblica Istruzione; il Segretario Generale Rossana Carrubba; Mariagrazia Interdonato componente CdA Messinaservizi Bene Comune; Loredana Bonasera Presidente CdA Amam; Patrizia Rizzo componente CdA Patrimonio SpA e Presidente del Comitato Pari Opportunità nonché Referente per le Pari Opportunità della camera Penale di Messina Erasmo da Rotterdam; Alessia Giorgianni componente CdA A.ris.Mé; Loredana Pagano componente CdA ATM SpA; Valeria Asquini Presidente Messina Social City; Simona Romano componente CdA Messina Social City; Annamaria Paparone Revisore dei Conti del Comune di Messina e della Messina Social City; Rita Bilello Componente Collegio Sindacale AMAM; Maria Eugenia Orlando Componente Collegio Sindacale Messinaservizi e Presidente del Collegio Sindacale di ATM SpA; Margherita Milazzo Revisore dei Conti A.ris.Mé; e Angela Bertino Componente Collegio Sindacale Patrimonio SpA.

Riteniamo inaccettabile l’associazione di idee secondo la quale la documentazione e pubblicazione delle operazioni di ordine pubblico mediante

immagini degli oggetti e del denaro costituirebbe una forma di violenza definita ‘simbolica’ perpetrata dal nostro Sindaco. Questa Amministrazione ha incentrato tutta la propria azione su un canone di trasparenza e di testimonianza immediata e diretta, anche mediante immagini, di ciò che quotidianamente viene portato avanti nell’interesse della collettività.

Non vi è alcuna differenza tra le immagini relative ai controlli sulla ‘movida’ nei locali notturni, dove compaiono decine di bottiglie sui tavolini o rovesciate a terra nelle discoteche, o le immagini della merce oggetto di provvedimenti di sequestro nei confronti dei venditori abusivi e la merce sequestrata nelle case di appuntamento. In tutti questi casi, le immagini documentano ciò che era stato rinvenuto, in modo oggettivo e realistico al fine di squarciare quel velo di ipocrita perbenismo, per il quale tutti in città sapevano che nei locali notturni si somministrava alcol ai minorenni, e che in molti appartamenti, vi si possono trovare ragazzine spesso minorenni che non praticano una sessualità libera e disinibita, ma che si trovano in uno stato di difficoltà materiale o psicologica e di sfruttamento.

Cateno De Luca non è un Sindaco maschilista e patriarcale o misogino e grezzo – continuano il Vicesindaco e le Assessore insieme al resto delle donne di dell’Amministrazione De Luca – perché non lo è prima di tutto come uomo prima ancora di personaggio pubblico. Se fosse stato misogino Cateno De Luca non avrebbe mai avviato la sua azione di governo amministrativo con una Giunta tra le più rose d’Italia affidando alle donne deleghe di peso come i finanziamenti europei, il bilancio, l’ambiente, le politiche sociali, la pubblica istruzione; se fosse stato patriarcale non avrebbe affidato a due donne la presidenza rispettivamente di Messina Social City e Amam Spa (tra le società partecipate più importanti), se fosse stato patriarcale non avrebbe scelto una donna come Segretario Generale. Dopo due anni e mezzo possiamo testimoniare che ci troviamo di fronte un Sindaco rivoluzionario, affascinato dalla capacità delle donne di cogliere le più impercettibili sfumature dei problemi sapendo scegliere con celerità la soluzione più opportuna.

Un amministratore pubblico che ha dato sostanza al concetto virtuale di parità di genere perché ha saputo rimuovere ogni ostacolo strutturale che da sempre impedisce alle donne un accesso paritario, garantendoci sin dall’inizio un’ampia flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro ognuna di noi è riuscita a conciliare gli innumerevoli impegni di lavoro con gli impegni familiari (famiglia, figli, genitori anziani da accudire) e siamo riuscite a dedicare al lavoro le stesse energie mentali dei nostri colleghi uomini. Non era semplice in un ambiente di lavoro atavicamente dominato da orari e ritmi maschili. Cateno De Luca ci è riuscito dandoci quella serenità che ha permesso una costante crescita partecipativa femminile nei processi decisionali di governo della res pubblica. Non era facile. E non è proprio da uomo grezzo e maschilista esserci riusciti. In questa Amministrazione la verità è che tutti sono considerati alla stessa maniera che siano uomini o donne ed è questa la vera rivoluzione. Noi donne abbiamo un ruolo e delle responsabilità sempre crescenti commisurate alle capacità dimostrate sul campo, abbiamo piena fiducia, e mai mai nessuno sconto. E mai dovrà esserci perché siamo capaci sempre di fronteggiare qualsiasi avversità.

Non siamo il sesso debole in questa Amministrazione. Siamo una costanza attiva e probabilmente il vero punto di forza e l’orgoglio di questo Sindaco. E noi tutte siamo ben lontane da questo falso moralismo di chi rivendica un uso libero associando la prostituzione alla libertà di espressione. Noi sottoscritte – conclude la nota – saremo sempre al fianco di un Sindaco che tenterà fino all’ultimo di scardinare ogni forma di moralismo becero e falso perbenismo in una città dove un gruppo di donne si indigna più per le foto degli oggetti sequestrati in una casa di appuntamenti che per la violenza perpetrata sui corpi sfruttati di donne segnate per sempre da esseri maschilisti, misogini e grezzi”.