ANTONELLO CRACOLICI NUOVO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE ANTIMAFIA PARLAMENTARE:LUCI ED OMBRE

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Foto /Im. Reg.Sicilia

 

 

Palermo,

«Al nuovo presidente della Commissione regionale d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, Antonello Cracolici, ai due vice presidenti, Ismaele La Vardera e Riccardo Gennuso, le mie congratulazioni e i miei auguri di buon lavoro».
Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a seguito dell’elezione dei vertici dell’organismo parlamentare in seno all’Assemblea regionale siciliana.    
«Portino avanti le loro indagini  – aggiunge Schifani – con spirito critico e imparzialità, come si conviene a un’istituzione super partes che agisce al servizio dei siciliani. Il governo regionale è pronto alla massima collaborazione. Legalità e contrasto alle mafie sono una nostra priorità».
        CHI   E’   ANTONELLO  CRACOLICI           -LUCI    ED  OMBRE –   CONDANNATO IN PRIMA BATTUTA DALLA CORTE DEI CONTI  PER I PASTI CONSUMATI AL BAR DELL’ARS E PER IL LEASING DI DUE AUTO DA SOGNO                  NON E’ POSSIBILE DARE LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA AD UN POLITICO SUL QUALE ALEGGIANO QUESTE OMBRE
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Nato a Palermo nel 1962. Laureato in Economia e management ed in Economia aziendale. Abilitato Dottore Commercialista e revisore legale. Ispettore dell’Inps. La passione per la politica-afferma Cracolici in questa sua nota – ha segnato la mia vita fin da quando ero ragazzo, a 15 anni sono entrato a far parte dei movimenti studenteschi per la pace e contro la mafia. Ho fatto il segretario della Fgci di Palermo e della Sicilia. Sono stato segretario dei Democratici di Sinistra, prima della Federazione di Palermo e poi della Sicilia. Sono tra i fondatori del PD in Sicilia e sono componente della Direzione Nazionale del partito.
Ho iniziato il mio impegno istituzionale nel Consiglio di quartiere a Pallavicino, poi negli anni ’90 consigliere comunale a Palermo, capogruppo ed assessore al Bilancio al Comune di Palermo.

Sono stato eletto per la prima volta all’Ars nel 2001 e da allora sono sempre stato rieletto al Parlamento regionale rivestendo diversi ruoli istituzionali da deputato di opposizione e da esponente di governo: sono stato più di una volta componente della commissione Sanità, della commissione Bilancio e della commissione Affari istituzionali, che ho anche guidato da presidente nel corso della XV legislatura.

Nel corso delle mie prime due legislature all’Ars (2001/2006 e 2006/2008, erano gli anni del governo Cuffaro) prima da segretario regionale dei Democratici di Sinistra e poi da capogruppo dei DS ho portato avanti battaglie importanti, come quando sono riuscito a bloccare la “vendita degli ospedali siciliani” o quando, in seguito ad una attenta battaglia d’aula, ho determinato l’abolizione dell’Agenzia delle Acque e dei Rifiuti, un “carrozzone” che allora aveva raggiunto gli onori della cronaca per sprechi e clientele.

Nella seguente legislatura (2008/2012) da capogruppo del PD sono stato tra i promotori di un percorso politico che arrivò a frantumare il centrodestra siciliano, permettendo nella legislatura successiva al centrosinistra (2012/2017) di arrivare al Governo della Regione, anni durante i quali sono anche stato presidente della commissione Affari Istituzionali all’Ars e poi assessore regionale all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea.

Nell’ultima legislatura (2017/2022) da parlamentare di opposizione ho portato avanti iniziative importanti a difesa delle categorie produttive, delle fasce sociali più deboli, a sostegno di chi ha continuato a credere nelle potenzialità e nel futuro della nostra Sicilia. Ma mi sono anche battuto, in più di una occasione, per scoperchiare le inadeguatezze del governo Musumeci sia in ambito finanziario che in materia sanitaria, soprattutto in relazione alla gestione in Sicilia dell’emergenza Covid che ho seguito in prima linea anche nella qualità di componente della commissione Sanità dell’Ars.

LE  SPESE  PAZZE  ALL’ARS _

ARCHIVI  -SUD LIBERTA’ – Antonello Cracolici, ex capogruppo del Pd all’Ars all’epoca di quando era  assessore all’Agricoltura,ha pure riportato una  condanna dalla Corte dei conti a risarcire 346 mila euro per le cosiddette “spese pazze” dell’Assemblea nella scorsa legislatura.

La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti presieduta da Luciana Savagnone ha condannato Antonello Cracolici capogruppo del Pd a risarcire la Regione 346 mila euro per le cosiddette “spese pazze” dell’Assemblea nella scorsa legislatura. La sentenza della magistratura contabile seguì- ricorderemo – quelle a carico di Bufardeci, Musotto, Leontini, De Luca, Maira e Fiorenza. La richiesta della Procura era superiore a 400 mila euro.

. Oltre a spese per i pasti consumati al bar e alla buvette dell’Ars, regali, convegni e acquisto di copie di libri e giornali, c’era anche il leasing di due auto: una Mercedes e una Audi.

Per Cracolici tutti i componenti del gruppo dovevano rispondere delle spese “in aderenza alle previsioni del regolamento – SPIEGA CHIARAMENTE QUELLA SENTENZA-  – erano stati adottati annualmente bilanci preventivi e consuntivi, tutti coloro che avevano concorso all’adozione dei documenti di programmazione delle spese e dei rendiconti”.

Da qui Cracolici,  aveva chiesto- si ricorderà dalle cronache – l’ampliamento della platea dei convenuti con la chiamata in causa di tutto il gruppo consiliare nel corso della XV legislatura: Roberto Ammatuna, Giuseppe Apprendi, Giovanni Barbagallo, Mario Bonomo, Roberto De Benedictis, Giacomo Di Benedetto, Giuseppe Digiacomo, Antonino Di Guardo, Michele Donato Donegani, Davide Faraone, Massimo Ferrara, Cataldo Fiorenza, Michele Galvagno, Baldassare Gucciardi, Giuseppe Laccoto, Giuseppe Lupo, Vincenzo Marinello, Bruno Marziano, Bernardo Mattarella, Camillo Oddo, Filippo Panarello, Giovanni Panepinto, Salvino Pantuso, Giuseppe Picciolo, Concetta Raia, Francesco Rinaldi, Calogero Arturo Speciale, Salvatore Termini, Gaspare Vitrano.

Ma non per i giudici della Corte dei conti, visto che nel regolamento è stabilito che “il presidente è responsabile della gestione finanziaria del gruppo”. Per quanto riguarda le auto in leasing, una Mercedes Classe S 320 e un’Audi A6, per 164 mila euro, non c’è danno erariale anche se il presidente Luciana Savagnone, il relatore Roberto Rizzi e Giuseppa Cernigliaro componente stigmatizzano la scelta: “Non v’è dubbio che, soprattutto in un contesto caratterizzato da una congiuntura economica per molti versi drammatica, da un crollo della fiducia nei confronti degli apparati rappresentativi e da tensioni sociali profonde la scelta di utilizzare due lussuose autovetture per svolgere compiti istituzionali appaia, a livello di impressione epidermica, di complicata metabolizzazione”.

Sono tutte da risarcire, circa 346 mila euro, le altre spese: 73 mila euro alla buvette dell’Ars; 50 mila euro per un ricorso presentato dal 2008 da Rita Borsellino e altri per l’annullamento delle elezioni del 13 e 14 aprile; 49 mila euro per regali, gratifiche, brindisi augurali pasquali e per l’acquisto di copie di libri e del mensile Agrisicilia e diversi acquisti di fiori per cerimonie funebri.

Nella voce convegni ne figurano due dell’allora deputato regionale Davide Faraone: 6 mila euro per un convegno sugli impianti sportivi di Palermo e 3 mila euro per l’agenda digitale del Comune di Palermo. Tra le spese contestate dai giudici, anche quelle sostenute per i sondaggi elettorali, circa 28 mila euro, e a sostegno delle campagne referendarie, quasi 9 mila euro.

 

LA  DIFESA DI ANTONELLO CRACOLICI:  “LE SPESE ERANO UNA SPESA “IMPROPRIA” COMPRESI  I BIGLIETTI D’AUGURI…”

“Depositata al tempo  la sentenza della Corte dei conti che riguarda il gruppo parlamentare del Partito democratico all’Ars nella scorsa legislatura – Affermò  Cracolici -. Nella qualità di capogruppo sono stato condannato per spese pari a 346.317 euro, circa 200 mila in meno rispetto alla cifra inizialmente contestata. Sono turbato per questo giudizio che arriva dopo la richiesta di archiviazione in sede penale e per le cui contestazioni il gruppo parlamentare del Pd ha fornito ogni minuziosa attestazione relativa alle spese sostenute, producendo il tutto in giudizio”.

Ribadisco di essere convinto di aver sempre gestito le risorse del gruppo in maniera corretta al punto da lasciare, alla fine della scorsa legislatura, un avanzo nei conti di circa 800 mila euro: cosa che non era mai accaduta in precedenza. Voglio sottolineare un altro aspetto che considero importante: non mi si accusa di aver messo ‘un solo euro in tasca’ né di non aver spiegato come è stato speso ogni singolo euro. Si è voluta addebitare la responsabilità al rappresentante del gruppo parlamentare non per spese sostenute nell’interesse personale ma per una ‘interpretazione postuma’ sulla coerenza delle spese sostenute dal Pd all’Ars rispetto alle finalità istituzionali dei gruppi parlamentari. Tra queste, ad esempio, il costo di sondaggi per valutare l’attività del gruppo tra i cittadini, piccole spese sostenute in occasione della campagna referendaria sull’acqua pubblica e sul nucleare, il costo del buono pasto riconosciuto ai dipendenti del gruppo, il costo delle spese legali per intervenire nel procedimento che avrebbe fatto interrompere la legislatura e quindi cancellato l’esistenza del gruppo, il costo di acquisti di pubblicazioni e promozione delle leggi fatte approvare all’Ars, le spese di rappresentanza sostenute da decenni e che improvvisamente costituiscono ‘spesa impropria’, compresi i biglietti di auguri natalizi a firma del capogruppo”.

NOTA   DEL  DIRETTORE  DI SUD LIBERTA’   R. LANZA ALL’ON CRACOLICI

No, non è possibile On Cracolici, affidare la Presidenza di una Istituzione così importante come la Commissione Antimafia parlamentare della Regione in presenza di queste ombre.   Salve diverse sue battaglie ed interventi politici ma così facendo si  gettano ombre ulteriori sulla Regione Siciliana oltre che sull’Istituzione antimafia.

Spiace dott Cracolici ma è lo spirito e la sua disinvoltura  che non possiamo condividere per l’omessa vigilanza di ex capogruppo   sui soldi pubblici  tratti dal bilancio dell’Ars per cose (inutili  n.d.r.)  che i parlamentari avrebbero  potuto benissimo acquistare- comprese le consumazioni al bar, vergogna- con la loro forte indennità di parlamentare della Regione Sicilia .

 

Caltanissetta-Gela,forse ci siamo,adesso ci sono tutti i pareri compresa l’intesa tra presidente della Regione e commissario straordinario

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Foto/Im. Comunicato stampa Reg.Sic.

 

Palermo,

Firmata l’intesa Stato-Regione per i lavori sulla Caltanissetta-Gela. È stato formalizzato infatti, l’accordo tra il presidente della Regione Renato Schifani, e il commissario straordinario dell’opera Raffaele Celia: la legge prevede, che per le opere commissariate sia necessario questo passaggio in vista del progetto definitivo. 
 
«Si tratta di un passaggio importante che permetterà di completare l’iter per approvare il progetto definitivo dell’opera – spiega il presidente Schifani – e dalla Regione è arrivata immediata la firma dell’accordo: tra gli obiettivi programmatici del mio governo c’è quello di accelerare gli iter burocratici, soprattutto quando si tratta di opere fondamentali per il territorio».
Il progetto riguarda i lotti 7 e 8 della strada statale 626 Valle del Salso (più conosciuta come Caltanissetta-Gela) e il completamento della tangenziale di Gela tra la strada statale 117 bis e la stessa Ss 626.
L’opera, commissariata con Dpcm del 5 agosto 2021, ha già ricevuto tutti i pareri necessari attraverso una conferenza di servizi e adesso occorrerà perfezionare gli atti relativi al finanziamento e approvare il progetto definitivo.

Il Presidente Schifani presenta ufficialmente la Giunta: «Partiamo compatti, ci aspettano grandi emergenze”

IL DESTINO  DELLA SICILIA NELLE MANI  DELLA  NUOVA  GIUNTA REGIONALE

 

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Foto Reg. Sicilia 

 

Palermo

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, – come abbiamo pubblicato ieri ,- stamattina nella Sala Alessi di Palazzo d’Orleans ha presentato i dodici assessori della Giunta regionale.«Finalmente si parte: compatti, coesi, con la volontà di fare in modo che alcune cose possano cambiare nella macchina regionale. Ci aspettano grandissime emergenze da affrontare con estrema urgenza, da far tremare i polsi». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che stamattina nella Sala Alessi di Palazzo d’Orleans ha presentato i dodici assessori della Giunta regionale.
Il presidente ha elencato le priorità che segneranno l’agenda del governo fin dai prossimi giorni: «La parifica di Bilancio 2020, con le contestazioni della Corte dei conti su cui la Regione sta predisponendo un’articolatissima difesa; il rendiconto generale 2021 e la conseguente parifica; l’esercizio finanziario del 2022, con il relativo rendiconto; la nuova Legge di Stabilità 2023 e il Bilancio 2023/25; la definizione e il completamento degli interventi a valere sul Pnrr; il completamento degli obiettivi previsti dai programmi comunitari la cui chiusura è fissata per il 31 dicembre 2023; l’avvio degli interventi della nuova programmazione 2021/27; la definizione di forme di aiuti per le famiglie e le imprese; la riorganizzazione dell’amministrazione regionale e l’apertura dei tavoli di confronto con il governo nazionale su questioni di particolare rilevanza per la Regione Siciliana, fra cui crisi Lukoil, autonomia differenziata, ponte sullo Stretto, trattativa con il Mef per la chiusura di un pre-contenzioso che ci vede creditori di circa 600 milioni per mancato incasso di accise relative alla sanità».
«Questa – ha continuato il governatore – deve essere una Regione capace di attirare gli investimenti. Cercheremo di approvare le norme finalizzate a sveltire e accelerare i processi decisionali. Sarà una sfida perché occorrerà intervenire sia sul piano legislativo, ma anche su quello della burocrazia, che io rispetto. Ho istituito un comitato per vigilare sulla situazione del Pnrr: lavoreremo anche sul controllo dei flussi finanziari e costituirò un organo ristretto e autorevole, composto da persone di altissimo profilo istituzionale per verificare eventuali anomalie e scongiurare ogni rischio di aggressione della criminalità organizzata.
Perché – ha voluto sottolineare Schifani – la mafia non è né di destra né di sinistra, ma punta soltanto a tutelare i propri interessi». «Sono impegnato – ha aggiunto – a dare il massimo in questa avventura al quale sono stato chiamato dai partiti del centrodestra e per garantire l’unità della coalizione nella mia azione di governo e in quella politica di coordinamento». «Ho scelto persone di livello, che hanno esperienza e che daranno il massimo», ha detto riferendosi alla composizione della giunta. «Interverremo anche sulla rotazione dei direttori generali, nella logica del raggiungimento dell’efficienza».
«Mi metto a disposizione della mia terra – ha concluso il presidente – per assicurare ai siciliani un cambiamento che si traduca in una maggiore efficienza amministrativa, crescita del Pil, attrazione di investimenti e aumento dei posti di lavoro che porti i giovani a non lasciare la propria terra. Garantiremo il massimo contrasto alla criminalità organizzata, con un’azione di governo rigorosa anche nei confronti dei reati contro la pubblica amministrazione». Al termine della presentazione a Palazzo d’Orléans gli assessori hanno prestato giuramento durante una seduta dell’Assemblea regionale siciliana dinanzi al presidente Schifani. In allegato le foto della giunta al completo a Palazzo d’Orleans
Lavoro, in Sicilia disoccupazione tra i giovani in calo ...