Sono congelate le trattative nella Regione siciliana per il personale personale con qualifica dirigenziale della Regione Siciliana e degli Enti di cui all’art. 1 della L.R. 10/2001 per il triennio 2016-2018.. I sindacati regionali escono dal loro torpore e “nel proclamare lo sciopero generale dei dirigenti della regione ,in atto confermano lo stato di agitazione della categoria hanno chiesto l’attivazione delle procedure di raffreddamento e di conciliazione e pertanto di essere convocate secondo i tempi previsti dalla L. 146/90 per l’espletamento del tentativo di conciliazione del conflitto “..
La richiesta sindacale non è stata riscontrata da parte delle autorità regionali e le organizzazioni hanno recentemente richiesto al Prefetto di Palermo l’attivazione delle procedure di raffreddamento e di conciliazione nei confronti dell’Amministrazione regionale in persona del suo Presidente, legale rappresentante, dell’Assessore dell’Autonomie Locali e della Funzione Pubblica e del Presidente dell’ARAN Sicilia al fine di addivenire ad una soluzione positiva della vertenza, il rinnovo del CCRL. Spiegano i sindacalisti -Pantano-Amato (Sadirs), Patricolo,Balletta (Dirsi), Masi, Minio, Matranga (Codir), Lo Verso, Scancarello (Fna-Ugl), Bustinto, Lo Curto (Siad) – nota congiunta da essi firmata: ” sono decorsi i termini temporali previsti dalla L. 146/90 entro cui le suddette procedure di raffreddamento e di conciliazione vanno iniziate e svolte senza che sia pervenuto alcun riscontro alla nostra richiesta del 28 gennaio scorso. Ed aggiungono: “ “Considerata la determinazione dell’assemblea sindacale dei dirigenti della Regione Siciliana e degli Enti di cui all’art. 1 della L.R. 10/2000, svolta in maniera molto partecipativa in data 08/ febbraio/ scorso in Palermo, in base alla quale l’assemblea medesima si dichiara per la immediata proclamazione dello sciopero generale, ritenendo, in virtù delle esperienze precedenti dal 14 settembre 2018 in poi, strumentale e troppo in avanti nel tempo la convocazione dell’ARAN SICILIA ai fini di una reale volontà di addivenire in tempi celeri al rinnovo del CCRL per il triennio 2016-2018, peraltro già scaduto… ..” Proclamazione dunque dello Sciopero dei dirigenti della Regione Siciliana per mercoledì 20 marzo prossimo Lo sciopero ha lo scopo anche di rinnovare il contratto fermo al 31 dicembre del 2005. Le città dove si svolgeranno le manifestazioni sono Catania e Palermo
“Mamma, la casa è rovinata, sta per crollare, vi sono crepe…la nostra casa, dove andiamo adesso ?” Forse sono queste le parole più toccanti che vibrano nel nostro cuore e che ripetutamente ascoltiamo dai v ideo registrati. Sappiamo che in atto, al momento preciso in cui scriviamo, vi sono 28 feriti, di cui uno grave, per diverse fratture riportate, e circa 600 sfollati che tra breve, riferiscono gli addetti ai lavori della Protezione civile e dei Vigili del Fuoco potrebbero arrivare a 900.
Due feriti sono stati soccorsi dal 118. Si tratta di un 80enne estratto dalla macerie, sempre a Fleri(Frazione di Zafferana), e di una persona a Pisano. Sono entrambi in ospedale con codice verde. Altre antiche costruzioni sono crollate sempre a Fleri, (qui è crollata anche l’antica Chiesa e la Soprintendenza etnea dovrà inviare i propri tecnici a verificarne l’eventuale staticità e transennatura) , Santa Venerina e Zafferana. Si convive con le scosse tant’è che anche stanotte sono state registrate diverse scosse ma tutte di bassa intensità a Catania, dopo la famosa scossa delle ore 3.19 di martedì mentre per oltre 600 persone nel catanese si è trattato della prima notte passata da sfollati. Altre centinaia di persone hanno preferito dormire in auto, nei pressi della propria abitazione dove si hanno i ricordi di una vita per paura di altre scosse. La notte è stata relativamente tranquilla. Continua, intanto, l’eruzione dell’Etna con la presenza di attività stromboliana dai crateri sommitali.
SUD LIBERTA’ CONSIGLIA
Chi avesse riportato nella propria abitazione danni poco evidenti quali lineature, piccole crepe, caduta dal soffitto di mattoni o terriccio, pareti rovinate,SUD LIBERTA’ CONSIGLIA per lo stato di Calamità richiesto dal Presidente della Regione di formulare un corredo fotografico pertinente insieme ad osservazioni tecniche spedendo per Racc.ta con ricevuta di ritorno all’Ufficio tecnico comunale di pertinenza e, per conoscenza al Sindaco e al Dipartimento della Protezione civile Regionale . Converrà aggiungere una Autodichiarazione del proprietario ai sensi della responsabilità civile e penale ed un preventivo redatto da Tecnico per ripristinare le parti lese della casa (che dovrà essere regolare urbanisticamente) al fine di ottenere successivamente un Contributo di “risarcimento/solidarietà”.
VIDEO DEL TERREMOTO NELLA PROVINCIA DI CATANIA, CROLLI E DISPERAZIONE
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La direzione dell’Osservatorio vulcanologico etneo spiega che è in corso una inusuale e «forte attività stromboliana» dalla bocca nuova e dalla parte orientale del nuovo cratere di Sud-est. «……..– le reti di videosorveglianza mostrano l’apertura di una nuova fessura eruttiva localizzata a est dell’area craterica sommitale, a un’altitudine presunta di circa tremila metri sul mare, che genera attività stromboliana».
«Contestualmente – prosegue il comunicato – la fessura eruttiva apertasi in precedenza sul fianco meridionale del nuovo cratere di Sud-est continua la sua intensa attività stromboliana, generando anche una colata lavica che si propaga lungo la parete occidentale della Valle del bove. I fenomeni eruttivi sono accompagnati da un incremento significativo del tremore vulcanico». Una nuvola di cenere, nel frattempo, si allunga in cielo: la pioggia di polvere vulcanica è già cominciata a Piano Provenzana e d è già arrivata (come preventivato n.d.r.) ai Comuni dell’area ionica. Non ci sono, allo stato attuale, notizie sull’operatività dell’aeroporto Fontanarossa.
Di notevole aiuto il supporto dei Social, Facebook, per la disponibilità umana e materiale oltre che informativa messa attentamente a disposizione….Nei locali di S.Giovanni La Punta- S.Agata Li Battiati presso la Protezione civile il Presidente della Regione On. Nello Musumeci fa il punto della situazione e allerta i propri Uffici regionali Nel corso della riunione Musumeci rivolgendosi sai sindaci dei Comuni più colpiti dal terremoto nella provincia-si dice infastidito del fatto che alcuni si siano sorpresi delle attività sismiche visto che la Sicilia è notoriamente la regione più esposta d’Italia e nel contempo quella meno attrezzata dal punto di vista infrastrutturale. L’80 per cento delle scuole non è a norma così come molti edifici strategici…”
Presenti alla riunione oltre ai sindaci anche gli assessori alla Sanità Ruggero Razza, alle Infrastrutture Marco Falcone, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti e il dirigente generale del Dipartimento tecnico regionale Salvatore Lizzio. “Siamo abituati – ha proseguito Musumeci – a convivere con le scosse e anche con i danni agli edifici. Il governatore vuol esaminare pure la circostanza di attivare una convenzione con la FederAlberghi per l’ospitalità immediata degli sfollati. Stiamo cercando di capire come si evolverà l’attività effusiva e sismica, oltre a interrogarci se i Comuni hanno il Piano di protezione civile. Insomma, se tutto è predisposto perché si possa affrontare e gestire al meglio una condizione di emergenza. Gli sfollati? Speriamo possano tornare presto nelle loro case perché non si può vivere in un Palasport o in un albergo se non per alcuni giorni. Noi dobbiamo invece vigilare sulle infrastrutture, su quelle particolarmente sensibili come gli ospedali e le scuole. Sono questi i veri temi che devono fare riflettere tutti”.
Il Presidente della Regione sta per scrivere ai 390 sindaci della Sicilia per impedire l’uso delle case abusive sui fiumi- “Chi non eseguirà l’ordine farò in modo che vada via come il Prefetto di Palermo…”
Abbiamo stanziato soldi e stabilito procedure di somma urgenza per ripulire gli alvei dei fiumi stanziando, tre mesi fa, sette milioni. Bene, sette Geni civili su nove risposero mentre Palermo e Catania dissero che non c’erano esigenze. Per questo i due dirigenti -“lumaca”-adesso hanno scelto di andarsene quando ho avviato una indagine. Ed hanno fatto bene” dice Musumeci che poi annuncia “Oggi abbiamo deciso interventi in altri 80 fiumi e 15 saranno eseguiti in somma urgenza fra cui il fiume Belice nel Trapanese e Gornlunga della Piana di Catania”.
Musumeci rilancia sull’abusivismo edilizio sui fiumi e sul controllo del sindaci “Scriverò a tutti i 390 sindaci siciliani perchè impediscano l’uso delle abitazioni costruite nell’alveo dei fiumi anche solo per un giorno. Se non si possono ancora abbattere, che vengano interdette all’uso. Questo non è consentito. E poi bisogna abbattere le strutture abusive. Bisogna avere il coraggio. Se non ci sono i soldi chiederemo un intervento straordinario al governo nazionale perchè vengano rimosse queste situazione di pericolo sui fiumi”.
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci punta il dito contro l’Anas per i tempi lenti nel monitoraggio di autostrade, ponti e viadotti dell’Isola.
Facendo seguito alla riunione tenutasi lo scorso 24 agosto a Palazzo d’Orleans – e relativa all’urgente ricognizione dello stato di conservazione e manutenzione delle infrastrutture viarie siciliane – il governatore ha sollecitato, ai vertici dell’Ente nazionale per le strade, una relazione sulle attività di verifica effettuate e sulle iniziative già intraprese in merito. Musumeci ha chiesto anche la copia della certificazione attestante il collaudo statico delle autostrade.
Questa la comunicazione della Presidenza:
“Se l’Anas non è nelle condizioni di assicurare il monitoraggio in tempi brevi – afferma il governatore – ce lo dica con chiarezza. Troveremo un’altra soluzione”.
Le verifiche su ponti e viadotti siciliani hanno avuto un forte impulso dal disastro di Genova in poi e l’attenzione, che già il governo aveva posto alle infrastrutture. è aumentata anche su pressione dell’opinione pubblica. Una prima analisi aveva dato preoccupanti risultati anche se ancora generici.
I numeri fanno paura ai governanti : 60 mila ponti e viadotti in Italia, circa settemila in Sicilia e quasi 4000 di questi sotto esame perchè anche se a rischio crollo in realtà sarebbero soltanto in sei e tutti chiusi alla circolazione. La Sicilia – ricorderemo – crolli ne ha registrati tanti dal viadotto Verdura al viadotto Himera sulla A 19
Sono programmati per la Sicilia solo 1 miliardo e 100 milioni, per la manutenzione si calcola un fabbisogno di circa dieci miliardi. Ma la burocrazia registra passi da lumaca che non consentono alcuna programmazione.
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