“Operazione “Canadian Connection Ndrangheta”: 14 provvedimenti di fermo

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Nella foto d’archivio (Sud Libertà) la Procura della Repubblica di Reggio Calabria

   OPERAZIONE ESTESA IN CALABRIA, EMILIA ROMAGNA E LIGURIA

 Sono in atto 14 i provvedimenti di fermo emessi nei confronti di  soggetti affiliati alla ‘ndrina Muià, federata alla potente cosca Commisso di Siderno (Rc), gravemente indiziati, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa transnazionale ed armata, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, esercizio abusivo del credito, usura e favoreggiamento personale, commessi con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ‘ndrangheta.

Le indagini sono state condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

L’intera operazione è estesa in Calabria, Emilia Romagna e Liguria. Un ingente spiegamento di forze, circa  150 uomini e donne della Polizia. ‘Canadian Ndrangheta connection’ il nome dell’operazione: l’inchiesta della Dda di Reggio Calabria – sviluppata nel biennio 2018-2019 – con un’articolata indagine condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Operativo dalla Polizia – ha consentito di delineare gli assetti e l’operatività della ‘ndrina Muià, collegata alla più affermata e risalente cosca Commisso, tradizionalmente operante a Siderno (Reggio Calabria) e in Canada.

Gli inquirenti hanno messo in luce alcuni meccanismi finoggi sconosciuti e cioè l’articolazione territoriale nello Stato nordamericano, riferibile alla locale di Siderno,  attualmente governata da un organismo (il Crimine di Siderno) composto da una pluralità di soggetti che, allo scopo di preservare la propria operatività rispetto alle problematiche connesse alla notoria pressione investigativa operata nei confronti della ‘ndrangheta in territorio italiano, è abilitato a riunirsi ed assumere decisioni anche in territorio estero..e, tramite la Società di Siderno , alle strutture di vertice che governano gli ampi assetti organizzativi, in Italia e all’estero, dell’intera ‘ndrangheta unitaria.

“OPERAZIONE MARE DOLCE 2”: IN GINOCCHIO IL CLAN DI CORSO DEI MILLE DI PALERMO

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PALERMO –

“Operazione Maredolce”:provvedimenti giudiziari in esecuzione della  Polizia di Stato che su delega della Dda di Palermo che ha coordinato le indagini,ha già notificato il provvedimento a 25 persone accusate di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, incendio, trasferimento fraudolento di valori aggravato, autoriciclaggio, detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e contrabbando di Tabacchi Lavorati Esteri. Trattasi del Clan di Corso dei Mille, una delle famiglie di spicco della malavita palermitana

L’operazione “Maredolce 2”- già la prima volta, nel luglio del 2017, vi fu una raffica di arresti,  ha disarticolato i settori chiave dell’economia di Cosa nostra palermitana: il sodalizio mafioso di Brancaccio e, in particolare, appunto, la famiglia di corso dei Mille.  La droga, il business delle slot machine, il controllo di alcune case di riposo, le estorsioni sono solo alcuni degli interessi perseguiti dagli affiliati e documentati dalle indagini dei poliziotti. Gli inquirenti informano che nel  corso dell’operazione sono stati sequestrati all’organizzazione beni per un valore approssimativo di un milione di euro.

Irlanda del Nord: uccisa una Giornalista testimone degli scontri tra dissidenti e Polizia

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    GIORNALISMO COME MISSIONE: SPESSO IL GIORNALISTA PAGA UN PREZZO ALTO, CON LA VITA, IL DOVERE DI INFORMARE

Irlanda del Nord. tensioni e delitti. Una giornalista 29enne è stata uccisa a Londonderry,  la polizia ha definito l’episodio  un “incidente terroristico”. “Posso purtroppo confermare che a seguito di scontri a colpi d’arma da fuoco la notte scorsa a Creggan è rimasta uccisa una donna di 29 anni”, ha comunicato sui social per la polizia nordirlandese, Mark Hamilton, annunciando l’apertura di un’inchiesta.

La giornalista uccisa , identificata per Lyra McKee, non si sa bene per quale motivo.   Aperte le indagini.

McKee era dietro alle auto della polizia e sarebbe stata raggiunta da colpi d’arma da fuoco mentre sulle Land Rover dei militari  venivano lanciate bottiglie lanciafiamme Molotov.

Una dichiarazione di una giornalista Leona O’Neill presente sul luogo:  “Ero in piedi accanto a questa giovane donna quando è caduta accanto a una Land Rover della polizia stasera. Ho chiamato un’ambulanza per lei, ma la polizia l’ha messa nella parte posteriore della propria Land Rover e l’ha portata all’ospedale dove è morta, a soli 29 anni. Ho il voltastomaco stanotte“.

Torna alta la tensione in Irlanda del Nord. Donna uccisa durante scontri con la polizia: "È  terrorismo"

Foto (ag) – Scontri dio dissidenti con la Polizia- Uso di bottiglie Molotov

Si apprende anche che, gli scontri a Londonderry con i dissidenti repubblicani sono scoppiati dopo alcuni raid della polizia in abitazioni nelle zone di Mulroy Park e Galliagh.

MAFIA NIGERIANA A CATANIA: DISCO ROSSO DELLA PROCURA AD UN’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE DIFFUSA IN ALTRI STATI

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Arrestati 10 latitanti nigeriani, ricercati in tutta Europa, che erano fuggiti in Francia e in Germania. L’ordinanza di misura cautelare è stata emessa a gennaio dal gip di Catania.

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Foto Sud Libertà

I nigeriani arrestati,  fra i 25 e i 29 anni, sono  membri di un gruppo della ‘mafia nigeriana’ transnazionale di matrice cultista e denominata ‘Vikings’ o ‘Supreme Vikings Confraternity’ (SVC), detta anche ‘Norsemen della Nigeria’, collegata ad una rete più ampia radicata nel Paese africano e diffusa in diversi Stati europei ed extraeuropei con una struttura gerarchica, organi deputati al coordinamento dei vari gruppi diffusi in Italia e all’egemonia del territorio, con ruoli e cariche ben precise all’interno dell’organizzazione.   Secondo le accuse gli arrestati avevano la base operativa nel Cara di Mineo

Nell’operazione svolta dalla Mobile di Catania e coordinata da quella Procura Distrettuale Antimafia, la polizia tedesca ha localizzato e tratto in arresto a Ratisbona due persone mentre quella francese, con il supporto di personale del Servizio Centrale Operativo, della Mobile etnea e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia, ha arrestato due persone a Parigi e due a Nancy, una delle quali poi sottoposta al solo obbligo di firma.

. Il soggetto ritenuto a capo dell’organizzazione, Happy Uwaya, e un’altra persona, sono stati arrestati a Parigi, mentre gli altri sono stati bloccati a Nancy, Marsiglia, Nizza e, in Germania, a Ratisbona.
. Secondo le indagini della squadra mobile di Catania e dello Sco apparterrebbero ad un’organizzazione criminale nigeriana diffusa in vari paesi europei ed extraeuropei, di matrice cultista chiamata ‘Vkings’ o ‘Supreme Vikings Confraternity’. I dieci avrebbero tutti fatto parte della cellula siciliana che operava a Catania e nella provincia e aveva la base nel Cara di Mineo. Nel centro, stando alle indagini, più volte ci sarebbero stati degli scontri con altri gruppi per avere l’egemonia sui gruppi stranieri…
Più in dettaglio, nell’ambito dell’operazione “Norsemen”, svolta dalla Squadra Mobile di Catania e coordinata da quella Procura Distrettuale Antimafia, la Polizia tedesca ha localizzato e tratto in arresto a Ratisbona Lucky Aigbotsua chiamato “Ocha” e Alex Collins detto “Papà”, mentre la Polizia francese, con il supporto di personale del Servizio Centrale Operativo, della Squadra Mobile etnea e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, ha arrestato a Parigi Happy Uwaya “Sisa”  il capo ed organizzatore ,in qualità di “executioner” e Josephine Ewansiha, a Nancy Henry Samson- l’organizzatore della rete finalizzata al traffico e smercio di sostanze stupefacenti e Chioma Onuoha, poi sottoposta al solo obbligo di firma. A Marsiglia sono finiti in manette Joj Ayomide Okoh, Godsent Adama e Michael Okowa e a Nizza Courage Omgobia.

INFERNO PARIGI GILET GIALLI CONTRO POLIZIOTTI- “URLO COMUNE: MACRON DIMETTITI-

Parigi , nei pressi degli Champs-Elysées è ancora la c ittà della contestazione di colore giallo       Tanti  incidenti hanno coinvolto agenti e un gruppo di gilet gialli e black bloc vicino a place des Ternes.

Barricate sono state erette in un’altra zona della città e la gendarmeria ha fatto uso di gas lacrimogeni e idranti. Scontri si sono verificati anche a Place de l’Etoile, dove numerosi black bloc hanno affrontato gli agenti con lanci di ciottoli e pietre. Negozi e ristoranti saccheggiati sugli Champs-Elysées da vestiti di nero e con il volto coperto da cappucci, a guisa di black block.

Parigi, i gilet jaune saccheggiano e devastano i negozi sugli Champs Elysées

Ma non è tutto . La mania incendiaria ha colpito la sede di un’agenzia di banca... “Vigili del fuoco e forze dell’ordine hanno proceduto all’evacuazione di tutti gli abitanti” ha comunicato  il ministro dell’Interno Christophe Castaner, precisando che l’incendio è ora sotto controllo.
Anche il celebre ristorante di lusso Fouquet’s, dove l’ex presidente Nicolas Sarkozy aveva festeggiato con una cena privata la sua elezione nel maggio 2007, è stato  devastato all’interno, con un saccheggio devastante in pochissimo tempo. Questo  locale è visto a Parigi come un vero e proprio simbolo del lusso e del potere perchè è frequentato dai “potenti francesi”.

Si apprende che in atto  sono 64 le persone fermate a Parigi dall’inizio della mattinata.

Sulle “7-8mila persone” che manifestano attualmente a Parigi, 1.500 sono  definiti “ultraviolenti intenti a distruggere e ad assaltare l’Arc de Triomphe”, ha spiegato il ministro dell’Interno francese.”.

Sembra che siano  28.600 manifestanti in Francia che si sono dati appuntamento il sabato.  E’ una protesta che si dilata all’infinito. La gente, i francesi non ne possono più.

La Procura di Catania dispone l’arresto del boss esattore Alfio Napoli: “taglieggiava” da tempo una farmacia

Catania, arrestato l'esattore del pizzo del clan mafioso dei Cursoti milanesi

Foto d’Archivio

CATANIA –

Vita dura per gli estorsori di  mestiere. Alfio Napoli, 47 anni,(nella foto sopra) nipote acquisito dello storico capo del clan dei “Cursoti milanesi”, il defunto boss Luigi “Jimmy” Miano, è stato arrestato stanotte dalla polizia a Catania per il reato di  estorsione aggravata dal metodo mafioso. Secondo il Pubblico Ministero, con dei complici, aveva preso di mira da diverso tempo ” il titolare di una farmacia che dal 2009 pagava 200 euro al mese alla cosca “come socio regolatore e protettore. 

Il Gip ha disposto un’ordinanza cautelare su richiesta della Procura etnea.

La polizia comunica che le indagini era state avviate dalla squadra mobile con l’arresto in flagranza di reato, il 10 gennaio scorso, di Vincenzo Piazza, di 43 anni, fermato dopo che aveva incassato il “pizzo”,nascosto tra i farmaci,  dal farmacista per conto del clan dei Cursoti milanesi. 

 

Dipendente licenziato -sconvolto- spara e uccide cinque persone ,altri cinque feriti

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La notizia del licenziamento in tronco sconvolge la mente di uomo fino ad arrivare all’inverosimile.   Un uomo ha aperto il fuoco nel magazzino di una fabbrica di Aurora, 65 chilometri a ovest di Chicago, nell’Illinois,   causando la  morte di 5 persone e il ferimento di 5 agenti della polizia intervenuti per fermare l’uomo..

Kristen Zimen,  capo della polizia di Aurora, ha comunicato che “l’ uomo impazzito è un dipendente della Herry Pratt Co” ed è stato licenziato venerdi. .  I militari sono stati costretti ad ucciderlo.

Il Tribunale di Palermo sequestra beni ai boss Bacchi e Nania

 

Sequestro di  beni per sei milioni di euro agli imprenditori palermitani Benedetto Bacchi, 46 anni e Francesco Nania, 49 anni  (nelle foto della Polizia) finiti nell’inchiesta Game Over che ha portato in carcere 31 persone  accusate a vario titolo dei reati di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti,riciclaggio e associazione per delinquere finalizzata alla produzione..

Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo su proposta del questore di Palermo Renato Cortese.

 

Sollievo a Strasburgo: il pericoloso terrorista Chekatt ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia

  FINE PREVEDIBILE DI UN UN UOMO CHE NELLA VITA HA FATTO DELLE SCELTE SBAGLIATE

Strasburgo_attentato_Cherif

(Ag.)

Il terrorista-del mercatino di Natale -Cherif Chekatt( nel riquadro, foto) è stato ucciso dalla polizia a Strasburgo. Chekatt è stato ucciso dalla polizia in un magazzino di rue du Lazaret, nello stesso quartiere di Neudorf dove si erano perse le sue tracce la sera dell’attacco.

Cherif Chekatt non si era mai allontanato da casa. Si era nascosto in un capannone abbandonato nella zona industriale di plaine des Bouchers, poco distante da Neudorf, il quartiere dove è stato visto per l’ultima volta e dove viveva la sua famiglia. Alle 21 di ieri, una donna ha notato un uomo ferito, che si trascinava mentre risaliva rue du Lazaret, la strada principale dell’area interessata  Ha subito chiamato il centralino della Polizia, che ha inviato una vettura con tre agenti di polizia.
Alle 21 una squadra della brigata specializzata, composta da tre poliziotti, ha identificato l’individuo che camminava. Lo hanno interpellato. Si è girato. I funzionari hanno neutralizzato l’assalitore”, ha spiegato il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner. “Sono orgoglioso delle forze dell’ordine”, ha poi aggiunto. Il ministro ha spiegato che “una pattuglia di tre agenti di polizia ha individuato alle 21 una persona che camminava in strada e corrispondeva alla segnalazione”. Interpellato dagli agenti, l’uomo “ha aperto il fuoco e gli agenti hanno risposto“. Castaner ha riferito di aver informato il presidente francese Emmanuel Macron. 

 Lo stavano cercando ovunque, ma la polizia aveva compreso che non c’era alcuna rete di terroristi a proteggerlo

Finisce così, nel modo forse più prevedibile, la storia di un uomo che nella vita ha fatto delle scelte sbagliate, carico di rabbia ed odio contro la società, nei panni di terrorista forse pensava di riscattarsi, di avere un “credo” e martedì alle 20, senza esistazione ha tolto la vita a tre persone che non conosceva e ne ha ferite un’altra decina, colpendo a caso. Ha rovitato la vita anche ai familiari delle persone uccise senza alcun motivo  Probabilmente pensava già, consapevole di non avere alcuna protezione,che la sua fine era vicina, passeggiava per strada e in tanti invece pensavano che fosse nascosto in qualche casa.  Consapevole forse, quando viene interpellato dai poliziotti, e invitato a girarsi che quello era il suo ultimo momento di una vita disgraziata e solitaria.

L’annuncio dell’uccisione di Chekatt “è un grande sollievo per tanti.” I cittadini potranno  ritrovare più facilmente le loro abitudini, il loro modo di vita e i propri valori”, ha  commentato  il sindaco di StrasburgoRoland Ries,

(Ag.)

Catania: -Madre depressa scaraventa a terra il neonato che muore in ospedale

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Aveva la mente sconvolta ed era fortemente depressa. Arrestata una madre di 26 anni dalla polizia a Catania con l’accusa di avere ucciso il proprio figlio di tre mesi, lanciandolo a terra. Si apprende da un comunicato che il neonato è morto in ospedale, lo scorso 15 novembre, il giorno dopo il ricovero per le ferite riportate alla testa. La questura di  Borgo Ognina ha eseguito adesso nei confronti della donna un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal Gip, su richiesta della Procura, per omicidio aggravato dall’avere agito contro il discendente. L’omicidio è stato commesso in casa della nonna paterna della 26enne.. E’ stata lei stessa, afferma il suo legale, l’avvocato Luigo Zinno, a chiamare aiuto. Sono arrivati subito sua nonna, che ha 85 anni, e suo padre e a loro ha detto che il piccolo gli era scivolato dalla mani ed era finito a terra.

La Procura ascoltati tutti i soggetti è arrivata alla verità conclusiva  e cioè che  la caduta del bambino non era stata accidentale – come affermato all’inizio alle forze dell’ordine- bensì  era stata la madre, affetta da una forma grave di depressione post-partum o chissà solo Dio lo sa-  a scaraventarlo a terra con forza.

Il neonato è stato portato nel pronto soccorso del Cannizzaro, dove è stato intubato, e poi trasferito nella rianimazione della Neonatologia del Garibaldi-Nesima, dove è deceduto il giorno dopo il ricovero. Le indagini del commissariato di polizia Borgo-Ognina sono state coordinate dal Procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Ignazio Fonzo, che coordina il dipartimento reati contro le persone, e dal sostituto Fabio Saponara.