Parlamento e governo siciliano in fibrillazione per le dichiarazioni dell’ex assessore a Energia e Rifiuti Vincenzo Figuccia contro Gianfranco Miccichè.Lui, Figuccia, non si vede fra i 5 stelle né nel Pd, si considera un uomo di centro destra.Le sue dichiarazioni sembrano tuttavia quelle di un oppositore di fuoco. .
Figuccia continua oggi a dire: “Non si può criticare, giustamente, il presidente del Senato che mantenendo la funzione si trova pure a fare il leader del suo movimento politico e contemporaneamente far finta di nulla su Gianfranco Miccichè eletto presidente dell’Assemblea regionale siciliana, mentre contemporaneamente mantiene la carica politica di coordinatore regionale di Forza Italia. Il centrodestra non può tollerare queste forme di regime marxista e deve affrontare questa pesante questione dei ruoli istituzionali coincidenti con ruoli politici in capo alle medesime persone”.
Per Forza Italia “Figuccia evidentemente soffre di una qualche sindrome che gli procura delle forti perdite di memoria. Infatti da alcuni mesi non fa più parte di Forza Italia, ma di un altro gruppo, chissà per quanto tempo ancora. Faccia all’interno del suo gruppo parlamentare quello che meglio crede, se glielo lasceranno fare, e non si preoccupi di Forza Italia a meno che non voglia fare il dittatore in casa d’altri. Gli vorrei consigliare di smetterla con questo continuo attacco al Presidente dell’ARS, Gianfranco Miccichè, che sta svolgendo il suo ruolo politico e istituzionale in maniera impeccabile, solamente per avere tribuna e visibilità sui media. Cambi registro e trovi altre fonti per non cadere nell’oblio, visto che anche i bambini hanno compreso che le sue dimissioni da assessore ai rifiuti non avevano nulla a che vedere con la questione degli stipendi ai dipendenti dell’ARS, ma per palese inconsistenza e incapacità amministrativa. Meglio la protesta che la proposta. Più complicato è trasformare i problemi in soluzioni”.
Figuccia insomma fa capire che non accetta le posizioni ufficiali del suo partito perchè è un uomo libero: resta un deputato di maggioranza che, però, voterà i provvedimenti secondo la sua coscienza e non quella del partito. Idem Cateno De Luca che, però, ha abbandonato il gruppo Udc aderendo al gruppo misto con Claudio Fava. Anche lui si sente tradito dal partito ma soprattutto dal presidente della Regione che non lo ha difeso, ne ha preso anzi le distanz eaffermando di non conoscere i provvedimenti giudiziari pendenti su Cateno De Luca, dopo l’ennesimo arresto.”