La questione del TAP (Gasdotto) apre delle ferite nel M5s. Probabili interessi diversi. I parlamentari smentiscono il premier Conte: “Non ci possono essere penali”. – Tre parlamentari pentastellati con una nota hanno risposto alle parole del premier Conte che aveva chiuso alla possibilità di stoppare l’opera per un costo troppo alto: “Anche il presidente del Consiglio – si legge – può sbagliare. Le penali non possono esistere perché non c’è un contratto tra Stato e TAP. Non ci possono essere costi a carico dello Stato, semplicemente perché, non essendovi ad oggi il rispetto delle prescrizione da parte di TAP, non c’è responsabilità del governo. Noi continuiamo ad avere fiducia nella magistratura“. Per il vicepremier Luigi Di Maio: “ : “Non ci sono alternative – sottolinea il ministro del Lavoro – abbiamo fatto un’istruttoria per due mesi e in caso di mancata realizzazione ci sono venti miliardi di penale da pagare, più del reddito e di quota cento messi insieme“. “Questo – conclude il vicepremier – è il vero problema ma noi non abbasseremo la guardia. Continueremo a stare attenti a quello che succedere con quest’opera. Addirittura c’è una parte del cantiere sequestrato dalla Procura e non si faranno sconti a nessuno. Il tema vero è che dai controlli che abbiamo fatto nell’istruttoria ci sono almeno venti miliardi da pagare“.
Nella prossima settimana forse un incontro tra i leader di M5s e Lega per trovare una strada comune. Il Carroccio spinge per il completamento dell’opera mentre alcuni esponenti pentastellati chiedono lo stop. La situazione verrà analizzata in maniera approfondita nei prossimi giorni, con la decisione che sarà presa quantoprima