E’ una politica che cura l’interesse alla poltrona, altro che interesse generale! La Sicilia isolata dal resto del Paese e non promette bene ” il voto di scambio” di alcuni partiti

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I politici si sfidano. Gli interessi sono molti.  Gli italiani sono nauseati e non ne possono più dei politici diventati sinonomi di ladri.Luigi Di Maio contro Vittorio Sgarbi,(quest’ultimo non si è dimesso da assessore regionale ai beni culturali della Sicilia) Gianluigi Paragone vs Umberto Bossi, Paolo Gentiloni (presidente del consiglio in carica, non ha presentato dimissioni per fare campagna elettorale..) contro Luciano Ciocchetti. E poi ancora Matteo Renzi che sfida l’ex renziano Nicola Cecchi, Pier Carlo Padoan vis à vis con Claudio Borghi e Teresa Bellanova che dovrà vedersela con Massimo D’Alema. Eccola la carica dei big che si sfidano nei collegi uninominali. Gare a distanza, certo, perché i leader in campo si sono ben guardati da duelli di peso, preferendo corse ‘in solitaria’ alla minaccia del confronto diretto.

NAPOLI – Nel collegio Campania 1-03 alla Camera, ad esempio, che comprende il comune di Pomigliano d’Arco, città natale di Di Maio, per il centrodestra correrà Vittorio Sgarbi, mentre il candidato del Pd sarà Antonio Falcone.

 ROMA – A Roma, il premier Paolo Gentiloni dovrà vedersela con il grillino Angiolino Cirulli, imprenditore presentato ieri da Di Maio come “uno degli azzerati dal decreto salva-banche”, e con Luciano Ciocchetti schierato per il centrodestra. E se Carla Ruocco dovrà vedersela alla Camera con Riccardo Magi nel quartiere Gianicolense di Roma, nello stesso collegio, per quanto riguarda il Senato, la sfida sarà tra l’avvocato Claudio Consolo ed Emma Bonino. Rimanendo nel Lazio, l’economista Lorenzo Fioramonti – astro nascente dei 5 Stelle – sfiderà il presidente dem Matteo Orfini alla Camera nel collegio di Torre Angela (Lazio 1-05). Nei collegi uninominali, Giorgia Meloni correrà invece a Latina.

VARESE – A Varese in Lombardia il giornalista Gianluigi Paragone, ex direttore della Padania, contenderà il seggio al Senato al fondatore della Lega Umberto Bossi.

FIRENZE – Per frenare la corsa di Matteo Renzi a Firenze, i Cinquestelle hanno schierato Nicola Cecchi, ex tesserato Pd con un passato da renziano di ferro (votò sì al referendum costituzionale) ora si dice “deluso e amareggiato” dal Partito Democratico. Sempre contro il segretario del Pd, il centrodestra ha chiamato invece l’economista Alberto Bagnai. Sempre in Toscana, il comandante Gregorio De Falco rappresenterà il M5S nel collegio di Livorno, dove il Pd ha candidato Silvia Velo per un posto a Palazzo Madama.

SIENA E BOLZANO – A Siena il faccia a faccia sarà tra il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e Claudio Borghi per il centrodestra, mentre a Bolzano il duello tutto al femminile vedrà contrapposte Maria Elena Boschi e la candidata di Forza Italia Michaela Biancofiore.

PALERMO – A Palermo il leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso correrà per tornare a Palazzo Madama contro il grillino Steni Di Piazza e Teresa Piccione, mentre l’avversario del centrodestra sarà il forzista Giulio Tantillo.In Sicilia Crocetta, ex presidente della Regione, sperava che Matteo Renzi, gli riservasse una poltrona nazionale. Non se ne parla nemmeno. Crocetta è stato trombato dal Pd e la sua corsa con il “Megafono” si profila alquanto inutile e solitaria.

BOLOGNA – A Bologna sarà la presidente di Confedilizia Bologna, Elisabetta Brunelli, vicina a Forza Italia, la candidata che sfiderà i big Pier Ferdinando Casini (Pd) e l’ex presidente dell’Emilia-Romagna Vasco Errani (Leu) nel seggio uninominale del Senato.

PUGLIA – Il grande match si gioca poi in Puglia, dove il duello più avvincente sarà quello tra l’ex sindacalista Teresa Bellanova che corre con il Pd e l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema in campo con Liberi e Uguali.

MILANO 1 – Nell’uninominale di Milano 1 si sfideranno invece per la Camera Bruno Tabacci di +Europa, il grillino Alberto Bonisoli e poi due donne di ferro: Laura Boldrini per Leu e Cristina Rossello per il centrodestra che proverà a sfilare il seggio alla presidente della Camera. Legale di fiducia di Silvio Berlusconi nella causa che lo ha contrapposto all’ex moglie Veronica Lario, Rossello è avvocato di società quotate e di rilevanti imprese familiari, membro di collegi arbitrali, con esperienza in materia di diritti televisivi e dell’editoria in generale.

SUD LIBERTA’ – DISCO ROSSO CONTRO IL TAGLIO DEI VITALIZI. CHE VERGOGNA!

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E POI SI LAMENTANO CHE GLI ITALIANI NON VANNO A VOTARE!  UNA VERA INDECENZA LA DECISIONE DELLA COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA  ( Con poche eccezioni)

I nostri politici proseguono a prendere in giro gli italiani.    A PAROLE SON TUTTI CONTRO I VITALIZI NEI FATTI LA CAMERA HA ABOLITO IL TAGLIO DEI VITALIZI.    Se ne è parlato tanto, tavole rotonde, dibattiti,”arene” ( infuocate quelle condotte da Giletti alla Rai): tutti dicevano in coro che era una vergogna italiana. Ora nell ‘oscurità dell’Aula parlamentare è venuta fuori questa grande indecenza politica: Stop al taglio dei vitalizi. L’emendamento alla Manovra non ha superato ieri l’esame in commissione Bilancio della Camera. Lo stop al discusso provvedimento ha innescato uno scontro politico tra il M5S e il Pd.

“E’ vergognoso dichiarare inammissibile l’abolizione dei vitalizi e il taglio delle indennità”, gridano i deputati grillini della commissione Affari costituzionali. “La verità – attaccano – è che la maggioranza, in Parlamento, ha voluto definitivamente affossarne l’abolizione. Il Pd e i vecchi partiti non vogliono rinunciare ai privilegi“. Poi l’affondo: “Renzi, Richetti e compagnia bella sono dei bugiardi”.

 Dal canto suo Matteo Richetti, primo firmatario di un ddl sull’abolizione dei vitalizi, passato alla Camera e ora al vaglio del Senato. “Io – ho proposto e fatto approvare la legge alla Camera. Ho provato, pur sapendo che il rischio inammissibilità era alto perché già formulato al Senato, a inserire la legge nella manovra di Bilancio. E la Camera, non il Pd –  – l’ha dichiarato inammissibile”.

Per Richetti il punto è uno: “Chiudere questo percorso compete al Senato. Che, lo voglio ricordare – aggiunge -, non ha nemmeno adottato la delibera di taglio drastico del vitalizio che la Camera ha approvato mesi fa. Portando a motivazione che stava arrivando la legge. Si decidano: taglio o ricalcolo. Una delle due. L’immobilismo non è dato. Se non – conclude – in un atteggiamento a dir poco vergognoso”.

Resta il fatto- osserviamo noi- che il Pd e la compagnia di Renzi e tutti i deputati che hanno votato contro l’abolizione dei vitalizi, rappresentano davvero il marciume-spazzatura che narcotizza la popolazione.

  

COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE

  •  (CAPOGRUPPO)

    in sostituzione del  Ministro della Salute  LORENZIN  Beatrice
MISTO (4 COMPONENTI)
MOVIMENTO 5 STELLE (6 COMPONENTI)              Riportiamo anche i nominativi del Movimento pentastellato che ha votato contro il
                                                                                                                              mantenimento dei vitalizi
PARTITO DEMOCRATICO (22 COMPONENTI)