Grillo usa le espressioni forti per avere più ascolto “ma il centrodestra strumentalizza….”

 

 

 

Battuta di Beppe Grillo su Elly Schlein e Giuseppe Conte: la ...

 

 

Il giorno dopo l’apparizione di Beppe Grillo e le sue affermazioni esplosive ,è un susseguirsi di reazioni e polemiche. A infiammare sono le parole pronunciate dal palco dal fondatore del Movimento su “brigate di cittadinanza” e “passamontagna”.

Il M5S  spiega che  Grillo usa le espressioni forti per avere più ascolto, la maggioranza compatta va all’attacco mentre nel Pd , alcuni si trovano in disaccordo  perché a quella manifestazione sabato, contro la precarietà del lavoro, c’era anche la leader dem Elly Schlein.

Il centrodestra incalza e definisce Grillo, con i giornali di quella cordata, un “Buffone”. “Il Movimento Cinque Stelle condivide le posizioni del suo fondatore perchè è stato lanciato così un messaggio molto forte ma i loro possibili alleati a sinistra tentennano La Lega contesta e vuol conoscere la posizione della leader del Pd.  Ma Matteo Renzi  non perde l’occasione di dare il suo affondo contro i grillini. : “Delirio dei 5Stelle ieri sul palco di Roma: aver mandato a casa Conte per portare Mario Draghi a Chigi è stata un’operazione difficile e rischiosa ma ne andremo fieri per sempre. Poi vedo Elly Schlein rincorrere il corteo grillino e domando ai riformisti del Pd: ma davvero volete finire così la vostra esperienza politica?”. E al Tg1 rincara: “Il Pd non è più riformista, lo abbiamo visto ieri quando Schlein ha inseguito Conte e Grillo in quel corteo davvero allucinante. Noi dobbiamo fare una lista tutti insieme e smettere di litigare nel terzo polo, ma i riformisti o stanno nel terzo polo o non hanno più casa nel Pd”.

A metà giornata piomba l’annuncio del consigliere della Regione Lazio, Alessio D’Amato , le sue dimissioni comunicate a Stefano Bonaccini:  “Non mi ritrovo in questa linea politica….”.

Nel Partito Democratico voci e sfumature diverse sulla manifestazione M5S e la presenza della leader dem. Brando Benifei, capodelegazione Pd a Bruxelles, parla di “un Movimento 5 stelle ancora imbrigliato dai confusi e a volte fraintendibili comizi di Beppe Grillo delle cui parole evidentemente non può rispondere Elly Schlein”.

Per l’avv Conte le parole di Grillo sono state strumentalizzate ed è partito un illogico coro di indignazione.

Sinistra e Movimento 5S in piazza, g 17 per protestare contro la “Manovra della Meloni, iniqua ed improvvisata”

 

Pd in piazza il 17 dicembre contro “una manovra improvvisata e iniqua”, Enrico Letta è deciso.

. Pure Giuseppe Conte ieri, durissimo sul taglio del reddito di cittadinanza, ha annunciato che i 5 Stelle sono pronti a scendere in piazza. Due manifestazioni distinte dell’opposizione, dunque? Per ora sembra di sì. 

In atto i due fronti sono divisi. Anzi, si specifica come lo spirito delle due iniziative  non sia coincidente.Ma Conte è durissimo contro la Meloni responsabile di un “massacro sociale

Prove di coalizione: Letta incontrerà Conte. Capigruppo Pd, stallo in  Senato. Marcucci: "Anche il segretario dovrebbe essere donna" - Il Fatto  Quotidiano

Il leader di Azione pure espresso una critica ai dem. “Enrico, fare manifestazioni contro la manovra senza proporre un’alternativa — è esattamente l’opposizione che la destra si augura di avere. Vi manderemo il documento di dettaglio sulle proposte per una contromanovra più equa e giusta. Lavoriamoci insieme”.

Non poteva mancare la  replica del Pd : una contromanovra elaborata dai dem in cui, accanto alla critica alla manovra Meloni, si affianca un pacchetto di proposte.

Di Paola, “l’alleanza con il Pd reggeva solo sulla carta, Conte ha tirato le somme e Letta si dice esterrefatto del voltafaccia del leader del M5S

 

 

Nuccio Di Paola, referente per il M5S Sicilia e neo candidato in Sicilia alla presidenza della Regione per il M5S. afferma sulla propria candidatura . “Abbiamo fatto il possibile e ce l’abbiamo messa veramente tutta per salvare l’alleanza, pur in un quadro nazionale mutato e quasi impossibile, ma il Pd, arrogante, è rimasto arroccato sulle sue posizioni. Il partito democratico siciliano si è mostrato tale e quale a quello nazionale, col quale era venuta completamente meno la fiducia. Con queste premesse continuare a portare avanti un’alleanza che giorno dopo giorno reggeva solo sulla carta era praticamente diventato impossibile. Se si creano tutte le condizioni per una rottura, poi si devono accettarne anche le inevitabili conseguenze. Giuseppe Conte ha solo tirato le somme”. Anche se Letta si dice ora esterrefatto per il voltafaccia di Conte..
“Adesso, con forza – continua Di Paola – dobbiamo ripartire subito per dare una possibilità alla Sicilia. Correremo non da soli, ma con i siciliani, come abbiamo sempre fatto in passato con ottimi risultati, che arriveranno anche questa volta, consci come siamo che per l’ennesima volta saremo dalla parte giusta, quella del cittadino, che abbiamo messo sempre al centro della nostra azione politica. Ringrazio Conte per avermi scelto come candidato presidente. Darò il massimo per ripagarlo di questa fiducia”.

“Voglio puntualizzare – aggiunge Di Paola – che Giuseppe Conte non ha mai chiesto, né ha mai avuto sondaggi sugli scenari elettorali siciliani tra le mani: la notizia per cui il M5S ha rotto in Sicilia per vantaggio elettorale è falsa, usata probabilmente per distogliere l’attenzione dal tema degli impresentabili del Pd”.

“Ci dispiace – conclude Di Paola – per Caterina Chinnici, persona corretta, ma probabilmente anche lei vittima del comportamento arrogante del Pd”.

Elezioni, tensioni sia a destra che a sinistra, i seggi disponibili sono ora ridotti per il taglio dei parlamentari

Conte torna a minacciare la crisi. Letta: 'Così si va al ...

 

C’è fibrillazione nel Pd dopo l’approvazione delle liste dei candidati per le prossime elezioni del 25 settembre. Il taglio dei parlamentari riduce i seggi disponibili e aumenta i malumori degli esclusi. “Escluso per scelta politica, no a scuse vigliacche”, il commento di Luca Lotti, mentre Monica Cirinnà accetta in extremis la candidatura: “Farò la mia battaglia”.

PD –  il segretario dem Enrico Letta sarà capolista alla Camera in Lombardia e Veneto. Carlo Cottarelli sarà invece candidato capolista per il Senato a Milano, Fanceschini al Senato a Napoli, Casini e l’ex sindaco Merola a Bologna, l’ex segretaria della Cisl Furlan in Sicilia, Zingaretti nel Lazio. Il microbiologo Andrea Crisanti sarà capolista in Europa.

Nuovamente in corsa con il Pd Alessandro Zan, relatore della proposta di legge contro l’omotransfobia: sarà candidato alla Camera sempre nel collegio di Padova. Tra tante conferme, infine, da segnalare la scelta anche della linea verde, con la decisione di Letta di indicare gli under 35 Rachele Scarpa, Caterina Cerroni, Raffaele La Regina e Marco Sarracino come capilista in Veneto, Molise, Basilicata e Campania.

Tensioni anche in casa pentastellata – Gli iscritti hanno intanto approvato il listino proposto da Giuseppe Conte nell’ambito delle parlamentarie Hanno risposto Sì in 43.282 pari all’86,54% dei voti espressi, mentre i No sono stati 6.732 pari al 13,46%. Alla consultazione hanno partecipato 50.014 persone, il dato più alto di sempre.

Il leader pentastellato spiega: “Ho proposto una piccola squadra di 15 persone, ma non è questione di fedelissimi… Sono persone che possono contribuire a realizzare le nostre battaglie”, prosegue l’ex premier, sottolineando come il listino servirà a garantire “un nucleo essenziale per una continuità d’azione”. Sui social il senatore Danilo Toninelli però critica la decisione del presidente M5S  “I listini bloccati lasciamoli alla Meloni o a Letta. Una candidata come Chiara Appendino merita di essere eletta perché ha preso più voti dagli iscritti grazie al suo eccellente lavoro da sindaca, non perché è blindata da una scelta che non ha nulla a che vedere con la democrazia diretta”.

“Mezzogiorno di fuoco”, Conte alla sfida dell’Aula alle ore 12 ha frecce da scoccare nel duello contro Renzi “il flagello-distruttore”

 

Clint Eastwood, 90 anni di successi: dal western ai polizieschi alla regia  impegnata - La Stampa

”  Mezzogiorno di fuoco”, oggi alle 12 in Camera    Ricordate il  film ambientato nella cittadina di Hadleyville, nel territorio del Nuovo Messico che  narra la vicenda di uno sceriffo  moralmente obbligato ad affrontare un manipolo di fuorilegge che sta per giungere in città,a mezzogiorno, ma viene tradito e abbandonato da tutti i cittadini e getta alla fine sulla polvere con disdegno la stella di sceriffo?.    Oggi alle 12 il premier Giuseppe Conte sfida il teorema -assurdo e immotivato è il coro della maggioranza -di Matteo Renzi con il quale il recupero politico  appare insanabile. Nonostante oggi anche Nicola Zingaretti sia sceso in campo in difesa del premier Conte ed abbia fatto appello alle “forze democratiche, liberali e europeiste” ad un unità “per salvare il paese”, i numeri soprattutto al Senato sembrano garantire, anche grazie all’astensione di Iv, una maggioranza relativa, che dovrebbe essere sufficiente a mantenere in sella il governo ma non a d avere la serenità per affrontare i problemiCrisi di governo, Renzi-Conte e quel feeling (impossibile): «Incapace»,  «pensa a sé»- Corriere.it

Va ricordata l’ indecenza in un momento in cui il Paese attraversa il periodo più drammatico della sua storia, dopo la seconda guerra mondiale, dimostrata da   un leader irresponsabile capace di aver creato le condizioni per provare ad affondare la compagine governativa. Un momento in cui le imprese chiudono per mancanza di soldi e ristori continui, la disoccupazione sale vertiginosamente,i giovani del Sud sono sempre più disperati,  il denaro non scorre più come un tempo neanche nella forma di contributi afondo perduto per aprire una sorta di bottega commercaile, il Sud accresce il divario con il resto del Paese e risulta ancora più penalizzato perchè nonostante l’impegno di Conte che prevede nella sua agenda il rilancio del Sud, con questo modus operandi di alcuni politici deteriori difficilmente si potranno recuperare ritardi e superare incertezze in buona parte addebitabili alla situazione di emergenza.

Dal canto suo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta provando, con dichiarazioni, atti concreti e dialoghi informali, a creare quel clima di unità nazionale che mese dopo mese- si sta perdendo nel Paese e che è necessario per affrontare virtuosamente l’emergenza pandemica. Nella consapevolezza che la caduta del governo, in queste circostanze, rappresenterebbe per lui un macigno difficile da rimuovere  Ecco, quindi che diventa più agevole pensare ad un terzo incarico per Conte- stimatissimo da Mattarella – in caso di naufragio al Senato

“Gli scenari sono aperti a favore di Conte”,immagine della correttezza e dell’interesse pubblico istituzionale ammette con franchezza il ministro Peppe Provenzano. Il premier si presenterà alle 12 alla Camera e martedì mattina al Senato e rilancerà la sua azione di governo.   Intanto  alla Camera Italia viva” perde pezzi – dopo Vito De Filippo oggi anche Michela Rostan annuncia che voterà la fiducia – vedremo al Senato cosa avverrà.   Sono tutti parlamentari  quelli di Renzi che hanno ricevuto il voto e sono stati eletti con il Pd.

I dati sicuri sulla riconferma a Palazzo Madama, si apprende anche dopo un vertice di maggioranza con il ministro D’Incà e i capigruppo,  sono attestati su  151 senatori.

Ricordiamo qui   gli annunci pubblici di diversi leader sull’operato di Renzi visto adesso come un flagello-distruttore dalla sinistra, l’autore di una crisi immotivata difficilmente arginabile

“Il mio obiettivo non è mai stato cacciare Conte ma non sarò compartecipe di disegni mediocri, voteremo le misure che servono al paese ma non siamo in maggioranza”, afferma Renzi imbarazzato e sorpreso perchè non si aspettava il coro di critiche vibrate sulla sua persona e sul gruppo da lui fondato.Lui teme di tornare a elezioni, fattispecie che ne annullerebbe il potere parlamentare. Per il Pd e M5s l a crisi italiana ha una sola firma ed è quella dell’ex premier.     Tralasciamo anche la solidarietà e il sostegno oceanico ricevuto dal premier Conte sul Web, simbolo dell’Italia migliore e pulita. Un evento mai avvenuto finora. “Una cosa e’ rilanciare – attacca Nicola Zingaretti – un’ altra cosa è distruggere. Se non si rispettano le opinioni degli altri, avendo la presunzione di tenere in considerazione solo le proprie, allora viene meno la fiducia e la possibilità di lavorare insieme”.

Il Pd in direzione dà il via libera al passaggio parlamentare di Conte, “è un dovere e non un diritto chiedere la fiducia”, precisa il leader dem. E si aggiorna a dopo il passaggio al Senato per capire i passi successivi, tutti ancora da decidere alla luce dei numeri. “Non lasceremo mai gli italiani nelle mani di persone irresponsabili e non aventi diritto         a governare”, è l’impegno di Luigi Di Maio mentre M5s ripete ancora una volta per voce di Vito Crimi, Alfonso Bonafede e dei capigruppo M5S, che “Renzi ha fatto una scelta molto grave che ha separato definitivamente le nostre strade”.

 

 

Regione Sicilia: ispezione ministeriale e mozione di sfiducia all’assessore Razza

 

Sanità, la Fials Sicilia: "Soddisfatti per gli interventi annunciati dall'assessore  Razza" - Giornale di Sicilia

Nella foto l’assessore regionale alla Salute della Sicilia, Ruggero Razza

Proseguono i sopralluoghi in Sicilia degli ispettori del ministero della Salute inviati – com’è noto – per verificare la situazione relativa ai numeri dei posti letto di terapia intensiva registrati dall’assessorato regionale della Salute sulla piattaforma Gecos.

L’ispezione ministeriale ha creato anche fibrillazione politica e non solo nella classe dirigenziale dei direttori generali della Regione siciliana. Specie in questo particolare momento che vede la Sicilia registrare un numero più alto di decessi per Covid.      Scatta la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore alla Salute Razza.    Relatore della mozione è il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo; l’atto parlamentare è stato firmato anche dal M5s e dal deputato Claudio Fava. Le opposizioni contestano all’assessore Razza di non avere gestito- e di essere rimasto inerte-  nel modo migliore la seconda ondata della pandemia Covid in Sicilia.  Alcuni deputati pur esprimendo critiche vibrate all’indirizzo di Razza non hanno partecipato alla mozione “per non aggravare lo stato di salute” della Sicilia.  Comportamento discutibile anche se palesamente e formalmente incoerente per altri.

 

Giuseppe Lupo (Presidente) – PdArs

Nella foto il Capogruppo Pd ,G.Lupo

La  seduta è stata  sospesa- come programmato e comunicato dal  Presidente dell’Ars G.Miccichè, con rinvio ad oggi. Riportiamo l’intervento del

capogruppo Pd Lupo :“Le gestione dell’assessore Razza ha portato la Sicilia a far registrare una crescita impressionante di contagi da settembre ad ora, cioè da quando le Regioni hanno avuto maggiore autonomia e responsabilità nell’emergenza Covid. Non lo diciamo noi, lo dicono i numeri. La gestione Razza-Musumeci è un pericoloso mix di irresponsabilità, incapacità ed improvvisazione” dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars.

“Nella prima fase del Covid, la scorsa primavera, la Sicilia è stata solo sfiorata dal contagio grazie soprattutto al lockdown in tutto il Paese deciso dal governo nazionale. Da settembre ad oggi –  ogni Regione si è confrontata con la propria capacità di riorganizzare la rete sanitaria ed ospedaliera, ed in Sicilia i nodi della gestione Razza sono venuti al pettine: fino al 1 settembre avevamo avuto nell’isola 4.350 contagi, da quella data al 24 novembre ci sono stati 51.334 casi in più. Passiamo ai decessi: 287 fino al 1 settembre, da allora al 24 novembre sono più che triplicati, arrivando a 988 in più per un totale di 1.275 ‘decessi Covid’ in Sicilia dall’inizio della pandemia”.

Si doveva e si poteva fare di più per limitare le conseguenze della pandemia nell’isola. Le responsabilità dell’assessore Razza sono enormi, per questo motivo ne abbiamo chiesto la rimozione. Ma altrettanto gravi – sono le responsabilità del presidente Musumeci che si ostina a difendere una gestione dell’emergenza sanitaria in Sicilia oggettivamente indifendibile”.

“Si può sbagliare, ma si sbaglia quando si fa, e questo governo in estate non ha fatto nulla, specie sul fronte del tracciamento, del monitoraggio e della prevenzione. L’assessore Razza deve andare a casa per tutelare il diritto alla salute dei siciliani. Qui non rischiamo di perdere solo la battaglia contro il Covid, qui ora sono a rischio anche le cure ordinarie”.

Di eguale sintonia altri  interventi in aula dei deputati M5S, componenti della commissione Salute, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, e Salvatore Siragusa, nel corso della discussione della mozione di censura all’assessore Razza, firmata dal M5S assieme al Pd e a Fava.

 

 

 

 

Nuova legge sull’Urbanistica: recupero del territorio e procedure più veloci.Il cittadino potrà contestare i ritardi comunali e altri Enti

 

 

Disco verde ad una delle grandi riforme

Giusi Savarino: "Accordo al ribasso sulle candidature" - Malgrado ...
Giusi Savarino, deputata agrigentina
Dopo 42 anni anche la Sicilia ha nuova legge Urbanistica”    Parole della  Presidente della IV Commissione, Giusi Savarino, che della legge è stata anche la relatrice “Sono orgogliosa del lavoro svolto, abbiamo modernizzato la legge fortemente voluta da Piersanti Mattarella, ma che purtroppo pose il primo tassello per la sua condanna a morte. Con questa legge abbiamo onorato la sua memoria, proseguendo il cammino nella direzione che in maniera forte e dirompente ci indicò 42 anni fa, cambiando ora il punto di vista della Regione: non più estranea al contesto, gerarchica e autoritativa, ma vicina agli enti territoriali ed ai cittadini, diventando regista e coordinatrice di un lavoro sinergico e di collaborazione, pur mantenendo un potere sostitutivo a garanzia dei Siciliani contro eventuali Comuni inadempienti”.
“Questa legge, a cui seguiranno per l’approvazione in Aula il DDL Edilizia ed il DDL cooperative edilizie e cooperative di auto recupero, – – ci fa fare un balzo in avanti nel tempo verso l’orientamento, ormai consolidato in tutto il mondo, di smartcity, pone uno Stop al consumo del suolo, puntando sul recupero dell’abitato e sulla perequazione urbanistica, introduce il “piano del verde” e standard di “qualità urbana, ambientale ed architettonica”, semplifica e velocizza fortemente le procedure amministrative, in particolar modo l’approvazione dell’ex piano regolatore (adesso PUG: Piano urbanistico generale comunale), crea una “governance multi-livello” che tramite la Conferenza di pianificazione e gli accordi di pianificazione e programma, favorisce la partecipazione di enti e cittadini ai processi decisionali, migliorandone la qualità e riducendo la burocrazia, quindi i tempi”.

IL FUTURO DELL’UMBRIA AFFIDATO -A SORPRESA-A DONATELLA TESEI

 

Donatella Tesei vince la sfida contro Enzo Bianconi. E adesso la politica nazionale d’opposizione reclama di mandare a casa il governo Conte.    Un azzardo certo. Ma la situazione in Umbria sorprende. Sorprende il M5s, il Pd secondo i quali il patto comune non ha funzionato .

Secondo i dati quasi definitivi forniti dal ministero dell’Interno (mancano ancora un paio di sezioni da scrutinare) la candidata della coalizione a trazione leghista ha staccato di circa 20 punti Vincenzo Bianconi del centro sinistra. La Tesei ha ottenuto il 57,55% dei voti ed è di fatto la nuova presidente della Regione Umbria, mentre Bianconi si attesta al 37,49%. Riguardo ai partiti la Lega è al 36.94%, Fratelli d’Italia al 10,39% e Forza Italia al 5,50. Il Pd si attesta invece al 22,33% il M5s al 7,41.

Seguono il civico Claudio Ricci, con il 2,64; Rossano Rubicondi (Partito Comunista) con l’1,01%, Emiliano Camuzzi (Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano) con lo 0,87%; Martina Carletti (Riconquistare l’Italia) 0,21%; Antonio Pappalardo (Gilet Arancioni) 0,13; Giuseppe Cirillo (Partito delle buone maniere) 0,13%;

Amministrare questa regione non sarà facile nella situazione in cui si trova, bisognerà lavorare da subito per ridarle un futuro”, ha detto Tesei parlando ai giornalisti all’Hotel Fortuna di Perugia accanto al leader della Lega Salvini In ogni caso, la sua – assicura – “sarà una squadra all’altezza del compito” che lavorerà con “serietà e forza”. “Sono anche spaventata da questo risultato, mi aspettavo un buon risultato ma, aspettiamo i dati, questo è un risultato straordinario. Ringrazio gli umbri che hanno dimostrato una volontà di cambiamento”.

 

 

Manovra bilancio e Tasse: fra poche ore sapremo se sarà ridotto il “cuneo fiscale”

 

Fra poche ore il premier Giuseppe Conte darà il beneplacito al Documento programmatico della manovra.   Fra poco anche una riunione preliminare di Cdm per la sintesi e l’esposizione del Documento finanziario da inviare a Bruxelles.

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Alcuni punti non hanno trovato consenzienti gli alleati del governo. Le imposte sulle schede Sim ad es. – nei giorni scorsi già argomento polemico  tra il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e la viceministra Laura Castelli – la cancellazione retroattiva della detraibilità del 19% sull’Irpef e la volontà di rivedere quota 100 od alcune finestre del pensionamento anticipato.

“In questa cornice, è evidente che l’esecutivo non potrebbe mai sostenere un aumento delle tasse e men che meno un altro colpo ai pensionati con l’abrogazione di Quota 100. Non è neanche immaginabile mettere i pensionati contro i lavoratori, sostenendo che bisognerebbe creare esodati per ridurre il cuneo fiscale. Abbiamo la responsabilità di unire il paese e non di dividerlo”, ha dichiarato dal canto suo il capo politico del M5S Luigi Di Maio. Che mette in guardia: “Non si inneschi una guerra tra poveri”.

Si discute anche sul taglio del cuneo alle imprese, che i 5 Stelle vorrebbero introdurre : obiettivo creare nuovi posti di lavoro, spiegano fonti grilline. Altro nodo da sbrogliare, la riforma di quota 100 voluta dal primo governo Conte. Fonti di governo M5S sostengono che il Pd avrebbe messo in piedi un asse con i renziani di Italia Viva per modificarla almeno in parte, intervenendo sull’ultima finestra con una dote di circa 500 milioni: “per noi non esiste”, mettono in chiaro i 5 Stelle.

La legge di bilancio  entro oggi a mezzanotte dovrà essere inviata all’Europa. Il decreto fiscale e l’articolato complessivo della manovra dovrebbero essere approvati in un successivo incontro dei componenti governativi.

Assegnata la torta delle “poltrone”: pronta la compagine giallo-rossa

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Si è conclusa la riunione per il completamento della compagine governativa di Giuseppe Conte.    Si apprende che i posti complessivi sono 42,21 dei pentastellati, 18 dei democratici……………….Fin qui l’accordo.   Altri 2 andranno a Liberi e Uguali, una al Maie. Dieci i viceministri. “Il giuramento di sottosegretari e viceministri avverrà lunedì”, ha comunicato  il ministro alle politiche giovanili e allo sport Vincenzo Spadafora al termine del Cdm.

La delega ai servizi la detiene al momento il premier incaricato

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Per la Sicilia spicca la nomina di Giancarlo Cancellieri di viceministro alle infrastrutture, un’occasione di rilancio del settore per la popolazione.    Gli altri siciliani che hanno trovato posto nel team sono Alessio Villarosa di Barcellona Pozzo di Gotto e Lucia Azzolina, originaria di Siracusa.  Vediamo le nomine – Presidenza consiglio dei ministri: Mario Turco (programmazione economica e investimenti); Andrea Martella (editoria). Rapporti con il Parlamento: Gianluca Castaldi; Simona Malpezzi. Affari Ue: Laura Agea. Esteri: Emanuela Del Re (viceministro); Manlio Di Stefano; Marina Sereni (viceministro); Ivan Scalfarotto; Riccardo Merlo. Interni: Vito Crimi (viceministro); Carlo Sibilia; Matteo Mauri (viceministro); Achille Variati. Giustizia: Vittorio Ferraresi; Andrea Giorgis. Difesa: Angelo Tofalo; Giulio Calvisi; Economia: Laura Castelli (viceministri); Alessio Villarosa; Antonio Misiani (viceministro); Pierpaolo Baretta; Cecilia Guerra. Mise: Stefano Buffagni (viceministro); Alessandra Todde; Mirella Liuzzi; Gianpaolo Manzella; Alessia Morani. Politiche agricole: Giuseppe L’Abbate. Ambiente: Roberto Morassut. Mit: Giancarlo Cancelleri (viceministro); Roberto Traversi; Salvatore Margiotta. Lavoro: Stanislao Di Piazza; Francesca Puglisi. Istruzione: Lucia Azzolina; Anna Ascani (viceministro); Giuseppe De Cristofaro. Cultura: Anna Laura Orrico; Lorenza Bonaccorsi. Salute: Pierpaolo Sileri (viceministro); Sandra Zampa.

 

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