Comunicato Regione Siciliana
Paternò (Ct).
Sono partiti i lavori per la realizzazione del nuovo laboratorio di analisi dell’ospedale. Il progetto prevede la realizzazione della struttura all’interno del corpo principale del presidio: al piano seminterrato verranno allestiti i depositi, al piano terra gli spazi per le unità di Patologia clinica e Anatomia patologica, mentre al primo piano verrà realizzato il punto prelievi.
L’importo complessivo è di 1,2 milioni di euro; la progettazione è stata curata dall’Ufficio tecnico dell’Asp di Catania. La conclusione dei lavori è prevista nella primavera del 2023. L’intervento rientra in un più ampio piano di potenziamento, ristrutturazione e rimodulazione dei locali dell’ospedale.
Inferno Sud Italia. In fiamme la Calabria e la Sicilia, dove oggi si registrano altre vittime. A pomeriggio avanzato di ieri erano già 32 le richieste di concorso aereo ricevute dal Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento, di cui 10 dalla Calabria, 9 dalla Sicilia, 4 dalla Sardegna, 4 dalla Basilicata, 2 ciascuna dalla Campania e dal Lazio, una dalla Puglia.
CALABRIA
La situazione più critica in provincia di Reggio Calabria, dove da oltre una settimana bruciano varie località dell’Aspromonte. Un uomo oggi a Mammola, nel territorio del comune di Grotteria,è stato travolto dalle fiamme nel tentativo di salvare le proprie proprietà ed i propri animali. Pochi gironi fa, nel comune di San Lorenzo, erano invece stati trovati i corpi carbonizzati di un uomo e di una donna, morti nel disperato tentativo di salvare il loro uliveto.
La Giunta regionale ha deliberato la richiesta al Governo di dichiarazione dello stato di emergenza “in relazione agli eventi calamitosi derivanti dalla diffusione di incendi boschivi che stanno interessando il territorio della Calabria”. “si procederà, con successivi atti, alla quantificazione dei danni derivanti dagli eventi, a seguito di apposita ricognizione che verrà effettuata presso i Comuni interessati”.
“Il territorio della Calabria – riferisce un comunicato– è stato diffusamente interessato, già a partire dal mese di giugno 2021, da un numero estremamente rilevante di incendi boschivi e di interfaccia che hanno provocato ingenti e gravi danni all’intero ecosistema regionale, ivi comprese le colture agricole, gli allevamenti, gli insediamenti civili, rurali ed industriali. In particolare nelle ultime settimane di luglio e in quella di agosto si è assistito a una drammatica recrudescenza dei fenomeni, che hanno messo in concreto e immediato pericolo sia il patrimonio boschivo – anche quello vetusto, oggetto di tutela dell’Unesco – che quello abitativo e produttivo, con il proliferare di incendi di interfaccia che hanno provocato ingenti danni alle cose nonché, circostanza ancor più grave, la perdita di vite umane”. “Tuttora insiste, in tutta la regione – una situazione di criticità tale da aver indotto il presidente della Giunta, unitamente al direttore generale del dipartimento di Protezione civile a richiedere al presidente del Consiglio dei ministri, lo stato di mobilitazione nazionale“.
REGGIO CALABRIA
. Incendi attivi anche oggi nei Comuni di San Luca, Grotteria, Mammola, San Giovanni di Gerace, Martone, Caulonia, Gioiosa ionica e Cardeto”. . Si teme anche per il Santuario di Polsi. Ieri chiuso al traffico la Sp1 nel tratto dello Zomaro. “. “In Prefettura è stato attivato il Coc (centro operativo comunale). Anche Reggio Calabria ha richiesto la dichiarazione dello stato di calamità per il risarcimento dei danni
SICILIA
Ancora allerta rossa per la giornata di giovedì 12 agosto, sulla Sicilia sia per il picco del caldo africano, davvero anomalo e afoso, come raramente si verifica in queste zone, sia per il rischio incendi. La Protezione civile regionale ha diffuso un bollettino con allerta al massimo livello per tutte le province ad eccezione di quella di Messina, in arancione. Bollino rosso anche per le ondate di calore sulla provincia di Palermo dove le temperature percepite toccheranno i 39/45 gradi.
L’eroe Andrea Di Stefano di Paternò
L’aiuto nello spegnimento di un ‘incendio divampato in contrada Ponte Barca, a Paternò, in provincia di Catania, è costato la vita ad un giovane che col suo trattore si è ribaltato mentre percorreva la strada provinciale. La vittima è il giovane Andrea Di Stefano. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco e il 118. “Apprendo con grande dolore della tragica scomparsa del giovane Andrea Di Stefano che con l’intenzione di dare una mano nello spegnere l’incendio divampato in contrada Ponte Barca a Paternò ha perso la vita – commenta il sindaco di Paternò Nino Naso – .
GIARRATANA E PERGUSA
Un vasto incendio sta devastando il territorio di Giarratana, in provincia di Ragusa. Le fiamme sono divampate in contrada Calaforno e si stanno rapidamente propagando spinte dal vento caldo. Alcune case sono state evacuate. . Il sindaco di Giarratana Bartolo Giaquinta ha anche attivato i volontari del gruppo Alfa e chiesto l’intervento dei mezzi aerei.
Incendi anche nel siracusano, a Sortino e nel bosco fuori Ferla, e a Pergusa, nell’ennese, dove le fiamme minacciano le abitazioni e alcune case di villeggiatura sono state evacuate per precauzione. Insomma la Sicilia sta diventando davvero un pezzo di terra bruciata dalle fiamme, al momento un angolo dell’Inferno.
CATANIA –
Operazione ‘Sotto scacco’ dei carabinieri del comando provinciale di Catania Quaranta persone arrestate, dieci delle quali poste ai domiciliari, e tre gruppi criminali legati a Cosa nostra di Catania disarticolati.
Le attività tanto note, a Paternò e Belpasso,sin dal 2017 sotto i riflettori dell’Antimafia, degli storici clan mafiosi Alleruzzo, Assinnata e Amantea e dei loro vertici legati alla ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano che gestivano in esclusiva il traffico di droga e le estorsioni nella ‘zona di appartenenza’. Secondo diversi ‘pentiti’, ad esempio, gli spacciatori a Paternò non potevano ‘lavorare’ senza pagare una ‘tassa’ alla cosca Assinnata per potere esercitare la loro attività in una ‘piazza di spaccio’.
Militari dell’Arma hanno anche scoperto un piano per fare arrivare ingenti carichi di cocaina dall’Ecuador, nascosta in container contenenti banane. Non è stato scoperto se è stato poi realizzato, ma è stato invece accertato che la cosca utilizzava anche come nascondiglio per la marijuana il cimitero monumentale di Paternò, dove sono stati eseguiti dei sequestri di sostanza stupefacente.
Ricostruito anche il tentativo di estorsione aggravata all’industria dolciaria ‘Condorelli’ di Belpasso, dove fu fatta trovare una bottiglia con liquido infiammabile e un biglietto intimidatorio con la minaccia sgrammatica: “Mettiti a posto ho ti faccimo saltare in aria cercati un amico”.
La richiesta di tangente non andò a buon fine per il clan per il deciso rifiuto della vittima a pagare. Dalle indagini dei carabinieri, ha spiegato il comandante provinciale di Catania, il colonnello Rino Coppola, è emerso “un rilevante condizionamento da parte dei clan del tessuto economico locale” con “imprenditori che favorivano consapevolmente le illecite attività del clan”. Per la Dda di Catania è “emblematica la posizione di Salvatore Tortomasi, titolare di una ditta per la commercializzazione di prodotti agricoli ed ortofrutticoli” che “versava denaro anche in percentuale sugli utili dell’attività di impresa che, grazie alla mafia, aveva una posizione dominante nelle attività economiche esercitate”.
Altre figure imprenditoriali di Paternò in rapporti con il clan sono indicate dalla Dda in Angelo Nicotra proprietario di importanti gioiellerie, e Enrico Maria Corsaro, che, secondo l’accusa, avrebbero “nascosto la provenienza illecita di beni e denaro”. Scoperto anche un sodalizio specializzato, con l’aiuto di consulenti del lavoro compiacenti, nella truffa all’Inps per fare ottenere indebitamente l’indennità di disoccupazione agricola a falsi braccianti che ricevevano 20 euro al giorno per la loro complicità.
Il danno all’Ente previdenziale è stimato in oltre 85.000 euro. Dalle indagini è emerso anche che il boss Santo Alleruzzo, che sta scontando una condanna all’ergastolo per duplice omicidio, mafia e traffico di droga a Rossano (Cosenza), approfittava dei permessi premio per ritornare nel paese d’origine, Paternò, dove durante di summit mafiosi continuava ad impartire ordini e direttive per la gestione degli affari del clan.
La droga interessava anche gruppi criminali di Messina dove la polizia ha sgominato due organizzazioni di trafficanti attive nel rione Giostra gestite su base familiare con interi nuclei coinvolti. L’inchiesta della Procura dello Stretto ha accertato oltre 1.000 consegne di dosi e scoperto una ‘centrale dello spaccio’ realizzata in edifici di case popolari. Un’altra operazione antidroga è stata messa a segno dai carabinieri di Roma che hanno arrestato 21 persone accusate di spacciare cocaina nel quartiere di Tor Bella Monaca, alla periferia della Capitale. Ad altre 14 indagati è stato notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Arresti in carcere:
1) ALLERUZZO Francesco, nato a Palermo il 22/12/1982
2) ALLERUZZO Santo, nato a Paternò il 21/03/1954;
3) AMANTEA Salvatore Vito, nato a Paternò il 19/10/1995;
4) ASSINNATA Domenico Filippo, nato a Agira il 29/04/1952;
5) BEATO Giuseppe, nato a Paternò il 30/11/1979;
6) BEFUMO Davide Alessandro nato a Paternò il 08/05/1980;
7) BORZI’ Omar Francesco, nato a Augusta il 18/09/1989;
8) DI LEO Lorenzo, nato a Paternò 10/11/1991;
9) DI LEO Marco, nato a Paternò il 10/11/1991;
10) DI MAURO Sebastiano, nato a Catania il 13/04/1994;
11) FAZIO Alessandro, nato a Paternò il 06/07/1977;
12) FONTANAROSA Michele, nato a Catania il 13.4.1957;
13) FRENI Giorgio, nato a Catania il 27/10/1965;
14) GATTARELLO Vincenzo, nato a Catania il 03/02/1982;
15) LICCIARDELLO Daniele, nato a Catania il 07/08/1973;
16) MENDOLARO Alfio, nato a Catania il 28/06/1981;
17) MOBILIA Francesco, nato a Paternò il 19/05/1980;
18) MOBILIA Giuseppe, nato a Paternò il 19/11/1977;
19) PARISI Carmelo, nato a Paternò (CT) il 08/04/1975;
20) PUGLISI Pietro, nato a Paternò il 11/08/1974;
21) RECCA Giuseppe, nato a Catania il 05/09/1963;
22) SCHILLACI Lorenzo Michele, nato a Troina (EN) il 25/04/1968;
23) SCUDERI Ivan Gianfranco, nato a Catania il 10/10/1992;
24) SINATRA Orazio, nato a Paternò il 22/01/1971;
25) SINATRA Giuseppe, nato a Paternò il 27/12/1993;
26) STIMOLI Barbaro, nato a Paternò il 01/07/1978;
27) STIMOLI Salvatore, nato a Paternò 02/12/1981;
28) STIMOLI Vincenzo junior, nato a Paternò il 30/09/1994;
29) TERRANOVA Cristian, nato a Paternò il 24/09/1992;
30) TORTOMASI Salvatore, nato a Paternò il 16/03/1958.
Agli arresti domiciliari:
1) CORSARO Enrico Maria nato a Catania il 15/12/1972;
2) COSENTINO Barbaro Luca Maria, nato a Paternò il 06/07/1995;
3) GIANGRECO Giovanni Battista, nato a Paternò il 15/08/1995;
4) LA DELFA Andrea, nato a Paternò il 25/10/1980;
5) MALANDRINO Pasqualino, nato a Siracusa il 27/06/1981;
6) NICOTRA Angelo nato a Catania il 12.12.1974;
7) ORTO Giuseppe, nato a Paternò il 03/06/1962;
8) PIRRO Alfio, nato a Catania il 26/09/1975;
9) SARACENO Sebastiano, nato a Siracusa il 06/12/1965;
10) SINATRA Maurizio, nato a Paternò 08/05/1988.
Per un posto auto riservato ai diversamente abili un sordomuto di 44 anni è stato preso a pugni, schiaffi e calci e lasciato a terra sanguinante a Paternò, nel Catanese, da due persone che avevano parcheggiato la loro auto nel posto riservato. Il comunicato proviene dal Comando dei Carabinieri che hanno reso noto solo oggi l’episodio accaduto il primo dicembre scorso in via Isole Eolie, I militari informano pure di aver denunciato all’Autorità giudiziaria i due aggressori per lesioni personali aggravate.
Il sordomuto ha atteso circa quindici minuti per vedere liberato il posto auto e dopo che il disabile ha parcheggiato la vettura, gli hanno impedito di scendere dall’automobile spingendo contro la portiera e poi lo hanno malmenato e lasciato a terra sanguinante.
Una coppia e i loro figli di 4 e 6 anni è stata trovata senza vita dai carabinieri a Paternò. Forse, si tratterebbe di un omicidio-suicidio: un consulente finanziario di 35 anni avrebbe assassinato la moglie e i figli e poi si sarebbe suicidato. L’allarme è stato dato da parenti che non avevano notizie dalla famiglia. Sul posto sono presenti militari dell’Arma del comando provinciale di Catania e della compagnia di Paternò.
ù
(F.Ag.)
Nell’appartamento i militari hanno fatto un sopralluogo e rinvenuta una pistola che l’uomo, Gianfranco Fallica di 35 anni, deteneva regolarmente , l’arma usata per uccidere la moglie e i loro due figli maschi.Una pistola calibro 22 detenuta in casa lecitamente.
Secondo gli investigatori l’ipotesi più accreditata al momento, in attesa di approfondire l’indagine , è dell’omicidio suicidio secondo la quale l’uomo, un consulente finanziario avrebbe ucciso la moglie Vincenza Cinzia Palumbo, di 34 anni, dopo i suoi due figli, Daniele e Gabriele di 6 e 4 anni Dopo l’uomo si è tolta la vita.
La tragedia è avvenuta nella camera da letto della casa della famiglia, al piano superiore dell’immobile a due piani. Fallica lavorava in un’agenzia che aveva aperto recentemente a Paternò. La moglie era casalinga, ma aiutava spesso i genitori proprietari di un ristorante, Villa delle Muse.
La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta.Sono in corso indagini al fine di capire infatti quale sia stata la causa scatenante della tragedia.
Richiesta revoca della determina sindacale n. 30/2018 del Comune di Paternò
CATANIA – Un caso inusitato sollevano gli Ordini professionali : la determina sindacale n.30/2018 emanata dal Comune di Paternò mina la dignità deontologica degli architetti e degli ingegneri iscritti all’Albo. Per questa ragione i presidenti delle due categorie – rispettivamente Alessandro Amaro e Giuseppe Platania – hanno inviato al sindaco Antonino Naso una nota di diffida, con esplicita richiesta di revocare in autotutela il provvedimento pubblicato lo scorso 18 ottobre.
La determina nomina due professionisti «consulenti e collaboratori per la materia riguardante le problematiche di protezione civile e redazione del piano comunale di protezione civile», riportando che i due tecnici «hanno dato la propria disponibilità ad essere incaricati e svolgere opera di collaborazione e/o consulenza a titolo gratuito».
«Specificando che l’ingegnere nominato ha tempestivamente comunicato al sindaco di non aver mai dato la propria disponibilità per prestazioni gratuite – affermano i presidenti Amaro e Platania – la determina vìola la normativa vigente sull’equo compenso e i codici deontologici degli Architetti e degli Ingegneri. Inoltre, nel Codice civile si che “la misura del compenso deve essere adeguata all’importanza dell’opera e al decoro della professione». Si apprende intanto che il Comune di Paternò insiste per la Tesi gratuita e non accetta interferenze arbitrarie lesive della spontaneità dei singoli professionisti da parte dell’Ordine di Catania nella persona di Amaro.
Nell’ultimo anno i due Ordini etnei hanno invitato to a tutti i Comuni del territorio attraverso comunicazioni ufficiali, diffidando le amministrazioni dall’agire contrariamente alle direttive vigenti o dall’applicare una determinazione del corrispettivo non conforme.
«Confidiamo – concludono i presidenti – nella collaborazione di tutti gli iscritti per tutelare il decoro delle nostre professioni, rispettando e facendo rispettare le norme deontologiche, nella diversificazione dei ruoli e delle funzioni esercitate come liberi professionisti, dirigenti e dipendenti della pubblica amministrazione».