In Sicilia primato denunce di stalking, 35 ogni 100 mila abitanti

 

#TUNONSEISOLA, IL FILO CHE UNISCE LA RETE
LUNEDÌ VIA ALLA SETTIMANA SICILIANA CONTRO IL FEMMINICIDIO

 

 

Il 25 novembre alle ore 9.00, binario 1 Stazione Centrale di Catania, partenza del treno contro la violenza sulle donne; ore 12.38 arri

 

 

Il 25 novembre alle ore 9.00, binario 1 Stazione Centrale di Catania, partenza del treno contro la violenza sulle donne; ore 12.38 arri

vo a Palermo per piantumare l’albero del ricordo

Ogni tre giorni in Italia muore una donna per mano di un uomo violento. Nel 2019, in Sicilia, sono state uccise sette donne dai loro compagni, fidanzati, mariti. E secondo l’ultimo Rapporto Eures 2019, l’Isola ha il primato per denunce di stalking (35 ogni 100mila abitanti), con 10 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale del 24,6: dati che rivelano la dimensione di un problema che spesso degenera in violenza di genere. Con l’hashtag #tunonseisola e con un filo rosso, ’assessorato alla famiglia e alle Politiche Sociali della Regione Siciliana con l’Ufficio della Consigliera di Parità, hanno deciso di lanciare un messaggio forte per affrontare la battaglia contro un fenomeno ormai diventato strutturale: il femminicidio. Una settimana di eventi, ideati per ricordare Anna Maria, Alessandra, Nicoletta, Loredana, Alice, Elvira e Rosalia, per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere un nuovo strumento digitale a sostegno delle vittime.

Primo appuntamento lunedì 25 novembre alle ore 9.00 presso il binario 1 della Stazione Centrale di Catania: in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e alla presenza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, partirà il treno speciale #tunonseisola diretto verso Palermo, grazie al patrocinio di Rete ferroviaria italiana e Trenitalia. Saliranno a bordo amministratori di enti locali, donne attive della società civile, imprenditori, artisti, docenti e studenti per un viaggio che percorre le tappe obbligatorie per contrastare il femminicidio: il coraggio, la denuncia, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, la costruzione di una rete che metta insieme sinergicamente istituzioni, associazioni e cittadini. All’arrivo presso la Stazione centrale di Palermo (ore 12.38) si terrà una cerimonia solenne in memoria delle vittime siciliane, con un momento di preghiera e la piantumazione dell’Albero del Ricordo.

«Per portare a conoscenza della vittima, una donna in pericolo, le informazioni utili per trovare immediato sostegno – spiega l’assessore regionale Antonio Scavone – abbiamo realizzato un QR Code che rimanda a una pagina web dove sono presenti tutti i CAV (Centro Antiviolenza) siciliani. La Settimana #tunonseisola, che presenteremo lunedì mattina – prima alla Stazione di Catania e poi all’arrivo a Palermo – è accompagnata da una serie di misure e iniziative legislative che abbiamo messo a punto in questi mesi. Dal 2000 a oggi le donne uccise in Italia sono 3.230, di cui 2.355 in ambito familiare e 1.564 per mano del proprio coniuge o ex partner: dobbiamo agire per arrestare quest’onda che sta travolgendo la società».

«Abbiamo voluto creare una campagna di sensibilizzazione partendo proprio da un messaggio positivo di fiducia e ottimismo – sottolinea la Consigliera di Parità della Regione Siciliana Margherita Ferro – c’è sempre qualcuno che ti può aiutare, che tende la mano, e in questo caso sono le istituzioni che si avvicinano per creare un contesto di fiducia e offrire tutti gli strumenti per consentire a chi subisce violenza di liberarsi dalla morsa psicologica e fisica del suo aggressore. Il “filrouge” è il leitmotiv che abbiamo scelto per accompagnare il progetto: il filo – nella sua accezione più negativa – può intrappolare come una ragnatela; il filo può essere utilizzato per legare, stringere, annodare, bloccare, trattenere, dividere. Ma il “filo” del nostro progetto unisce, racconta la “RETE” creata per sostenere le donne; è il filo che ci lega alla vita; il filo della matassa che conduce a una risoluzione del problema; è il nodo che si scioglie e si libera; il filo che orienta e che diventa guida per ritrovare la strada perduta».

 

GUARDIA DI FINANZA: “IL MAR MEDITERRANEO BACINO MONDIALE DI TRAFFICI ILLECITI..”

Palermo

Arrestati dalla Guardia di Finanza di Palermo  17 persone – italiani, libici ed egiziani, e provvedimento di  sequestro di 8 imbarcazioni utilizzate per il trasporto di 6,7 tonnellate di tabacchi lavorati esteri prodotti in Tunisia e negli Emirati Arabi Uniti, oltre a 160.000 euro in contanti.

L’intera operazione ha richiesto  l’impiego di numerosi mezzi aerei e navali, costieri e alturieri, del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo e del Gruppo Aeronavale di Messina, in coordinamento con gli investigatori del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Palermo…

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Si apprende dagli investigatori che  un aereo ATR 42 del Gruppo di Esplorazione Marittima della Guardia di Finanza di Pratica di Mare, in servizio di ricognizione nel canale di Sicilia, ha segnalato  le rotte anomale di due imbarcazioni al largo di Lampedusa, che dapprima navigavano affiancate per poi dirigere verso i due estremi meridionali dell’Isola, ovvero al largo di Mazara del Vallo e Siracusa.

Il Reparto Operativo Aeronavale di Palermo ha, quindi, dislocato diverse unità aeronavali, anche sulla base delle prime analisi investigative degli specialisti del GICO del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Palermo.

Lo sviluppo dello scenario operativo- spiegano i militari delle Fiamme Gialle – portava ad accertare che le due imbarcazioni, ciascuna di oltre 20 metri, adottando lo stesso schema illecito, stazionavano ai limiti delle acque territoriali ove aspettavano imbarcazioni veloci, provenienti dalla costa, per il trasbordo delle casse di sigarette –  -Il dispositivo integrato di contrasto approntato si è attivato nel momento in cui i gommoni facevano rientro all’interno delle 12 miglia, dove sono stati fermati dalle imbarcazioni del Corpo, che poi si sono messe all’inseguimento delle “navi madri” che nel frattempo stavano cercando, senza successo, di riprendere il largo in direzione Nord Africa”.

Tutte le imbarcazioni contrabbandiere sono state abbordate e condotte a terra nei porti di Mazara del Vallo e Siracusa. Sono stati arrestati sia gli 11 membri dell’equipaggio delle due imbarcazioni nordafricane, di nazionalità egiziana e libica, sia 6 italiani, acquirenti del TLE di contrabbando, originari della Provincia di Trapani e di Siracusa.

Le circa 7 tonnellate di sigarette, destinate a rifornire i mercati siciliani e in particolare la piazza di Palermo avrebbero fruttato all’organizzazione criminale introiti per oltre 1 milione di euro.

“Il Mar Mediterraneo si conferma, in definitiva, uno dei bacini mondiali maggiormente interessati dai traffici illeciti”, dicono dalla Guardia di Finanza. “In questo scenario, la Guardia di Finanza svolge il suo ruolo esclusivo di “polizia del mare”, potendo sfruttare le potenzialità di un dispositivo integrato tra la componente investigativa territoriale e quella aeronavale, costiera e di altura, tanto per il controllo delle frontiere esterne, quanto per la difesa degli interessi economico-finanziari del Paese e dell’Unione Europea“.

 

QUATTRO EX LSU REGIONE SICILIANA RINVIATI A GIUDIZIO PER ASSENTEISMO

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Nella foto il Tribunale di Palermo
Quattro ex Lsu-lavoratori socialmente utili – sono stati rinviati a giudizio per assenteismo dalla Procura di Palermo
Secondo il Pubblico ministero Dr.Francesco Gualtieri il reato contestato  è di “Truffa aggravata a danno della Regione siciliana”-
A giudizio il Pm ha mandato Mari Bognanni e Domenica Valpa ambedue di 54 anni, Margherita Finazzo di anni 50 ,Rita Raccuglia di anni 43
Il fenomeno dell’assenteismo si è verificato nella cittadella giudiziaria di Palermo in via Pagano dove gli ex Lsu lavorano e, per uscire dagli uffici non hanno passato il badge dalle apposite apparecchiature e non hanno in ogni caso registrato il permesso
I legali nominati per il giudizio sono Giuseppe Siino, Fausta Catalano, Arianna Marsala, Valentina Longo e Vitale Giambruno

Il Gup Roberto Riggio ha comunicato che la prima udienza del processo si terrà il 20 marzo del prossimo anno .Si apprende che una segnalazione anonima ha fatto scattare  l’intervento giudiziario..Adesso la Regione dovrà presumibilmente attivare per legge l’autonomo procedimento disciplinare nei confronti dei lavoratori il cui contratto è assimilato a quello dei dipendenti regionali.

 

 

 

Confiscati i beni del medico Guttadauro al servizio del boss di Brancaccio

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Con un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Palermo, Sezione Misure di Prevenzione, notificato dai Carabinieri Ros, nei confronti di Giuseppe Guttadauro, il medico chirurgo condannato quale boss di Brancaccio,i beni confiscati, per un valore stimato pari a circa 600.000 euro, due società che operano nel settore della edilizia, di cui una titolare anche di 19 libretti al portatore , il Clan Brancaccio subisce un altro duro colpo

Il boss Giuseppe Guttadauro- già pluricondannato per il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa -si apprende dagli investigatori  “è stato valutato quale soggetto sottoponibile a misura di prevenzione in presenza dei presupposti soggettivi previsti dalla normativa vigente”. Dal punto di vista oggettivo, il Tribunale ha ritenuto inoltre provata “l‘ammissibilità della proposta di confisca, la diretta riconducibilità dei beni al proposto e la sussistenza di sufficienti indizi che hanno indotto a ritenere che i beni siano stati frutto di attività illecite o che ne abbiano costituito il reimpiego e che comunque siano stati sottoposti alla diretta gestione economica e amministrativa da parte di Guttadauro”.

Nel corso delle indagini effettuate dal Ros, Guttadauro “era risultato essere il vertice del mandamento mafioso di Palermo-Brancaccio”. Con riferimento ai dati da cui origina il decreto che ha disposto la confisca, durante le indagini sono stati monitorati, captati e riscontrati i rapporti di Guttadauro con alcuni soggetti (titolari formali delle imprese ma di fatto prestanome dell’esponente mafioso), rapporti questi che hanno chiarito gli interessi diretti e il ruolo direttivo occulto svolto da Guttadauro nella gestione delle società confiscate.

Accertamenti patrimoniali sono stati pure effettuati per conoscere  le disponibilità economiche del proposto e dei congiunti, nonché dei formali intestatari delle imprese. “Gli esiti complessivi delle indagini svolte hanno permesso quindi di individuare l’epoca in cui sono state concretizzate la fittizia intestazione delle due società e il connesso occulto investimento da parte di Guttadauro, elementi questi che hanno infine portato alla emissione del provvedimento di confisca”.

Stop al Clan Brancaccio e alla Mafia delle truffe alle Assicurazioni

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PALERMO

–  Il mandamento mafioso di Brancaccio è in corso di smantellamento da parte della Polizia di Stato che ha già notificato sequestri e eseguiti nove arresti. Le persone coinvolte nell’inchiesta sono accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio, danneggiamento fraudolento di beni assicurati ed altro.

Le indagini provengono dalla Direzione – Dda della Procura di Palermo che ha disposto il fermo dei  presunti esponenti del mandamento mafioso di Brancaccio, Corso dei Mille e Roccella.

“Accanto agli storici interessi per le rapine e lo spaccio di droga, – sottolineano gli investigatori – è emerso anche l’interesse della mafia verso il lucroso mercato delle truffe assicurative, realizzate attraverso i cosiddetti «spaccaossa» e il «sacrificio» di vittime scelte in contesti sociali degradati. Si tratta di un fenomeno già scoperto dalla polizia di Stato nei mesi di agosto 2018 e aprile 2019, che portò all’arresto di decine di persone

A beneficiare delle laute liquidazioni del danno, conseguenti a finti incidenti, erano le casse di Cosa Nostra che introitavano grosse somme dedotte le «spese» di poche migliaia di euro da destinare agli altri protagonisti della truffa. Nell’ambito dell’operazione sono in corso anche sequestri di beni mobili ed immobili.

VITALIZI: LA SICILIA NON SI ALLINEA, COMMISSIONE ARS APPROVA TAGLIO (RIDICOLO) DEL 9%

    DEPUTATI DELLA REGIONE SICILIA-ASSEMBLEA SICILIANA :  VERGOGNA

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PALERMO

La Sicilia non si allinea. La riduzione di entità ridicola dei vitalizi dei parlamentari si rivela una beffa e uno schiaffo alla condizione di arretratezza e minore sviluppo del Sud, Sicilia compresa   L’interesse privato di arricchimento personale prevale nella Regione Sicilia sull’interesse pubblico e generale.    E’ una vera indecenza La commissione speciale dell’Assemblea siciliana istituita per la riduzione dei vitalizi ha approvato il disegno di legge che prevede-paradossalmente –un taglio lineare di circa il 9%. Hanno votato contro i due deputati del M5s.

Adesso il testo dovrà passare al vaglio dell’Aula, a Sala d’Ercole. “Alla fine la farsa è servita – commentano il capogruppo M5S all’Ars Francesco Cappello e le deputate Angela Foti e Jose Marano, componenti della commissione vitalizi –. La casta è riuscita a tutelare se stessa, approvando tagli dei vitalizi ridicoli e pure temporanei. E questo con la complicità di tutti i partiti, compreso quello di Musumeci. Lo spieghino ora ai siciliani, che finora non hanno visto un solo provvedimento a loro favore, nè governativo nè parlamentare. Oggi l’Ars ha scritto una delle peggiori pagine della sua storia”. 

“Il ddl truffa proposto da Pd e Forza Italia – aggiungono – è andato in porto con l’attenta regia di tutti i partiti. La norma è un’enorme presa in giro. Oltre a essere gli ultimi in italia ad operare il taglio, siamo riusciti anche ad essere anche i peggiori, visto che tutte le altre regioni hanno tagliato con percentuali molto più importanti, qui invece, si è proceduto con un taglio ridicolo di appena il 9 per cento e neanche definitivo , visto che sarà operativo solo per 5 anni, praticamente una beffa per i siciliani”. Il testo votato – concludono Foti e Marano – – non ci mette al riparo dai tagli dei trasferimenti statali. Musumeci può dirsi soddisfatto, il suo governo finora non solo non è riuscito a cavare un ragno dal buco ma si è macchiato di una colpa indelebile che niente riuscirà mai a cancellare”.

 

Corso di formazione giornalisti sulla Contabilità pubblica in Sicilia

 

Riceviamo e pubblichiamo

L’Ordine dei Giornalisti di Sicilia comunica che in data 5 novembre prossimo nella sede di Palermo, in Via G.L.Bernini,52/54 si terrà il Corso sull’argomento: “ La Contabilità pubblica in Sicilia nel nuovo regime del Dlgs 118/2011 e i documenti di programmazione della Regione Siciliana –– Il regime contabile vigente  in Sicilia a  seguito del D.lgs n. 118/11.

– I rapporti tra la nuova contabilità pubblica e la previsione statutaria siciliana

Il corso di aggiornamento mira a dare ai giornalisti una guida, divulgativa ma accurata, per “raccontare” ai lettori i reali termini della Questione finanziaria Siciliana, una questione che finisce per incidere in modo determinante su quasi qualunque ambito della moderna vita associata, dalla manutenzione delle strade all’assistenza ai disabili, dal turn-over del personale pubblico regionale alla crisi sistematica degli enti locali siciliani.

Il corso presenta i caratteri fondamentali del Dlgs 118/2011, e s.m.i. il cosiddetto processo di “armonizzazione della contabilità pubblica” e come questi si intersechino con le caratteristiche costituzionali della finanza pubblica siciliana, tanto nel dettato dello Statuto, quanto in quello, spesso difforme, dei cd. Regolamenti attuativi.

Dal combinato disposto di queste normative e decisioni politiche scaturisce un quadro complesso, e con deficit strutturali di equilbrio che difficilmente sono imputabili a specifiche decisioni legislative od esecutive. Il tutto viene poi declinato nei DEF e Manovra di bilancio attualmente vigenti per dimostrare l’impatto di questo ordinamento sulla vita e sull’economia dell’intera Sicilia.

Relatori: Riccardo Compagnino, esperto contabilità pubblica, giornalista; Massimo Costa, docente economia aziendale. Modera Giovanni Ciancimino, giornalista

 

 

Confiscata Villa con piscina all’imprenditore Valenza,nei guai con la Giustizia

Villa con piscina da sogno confiscata al re del calcestruzzo

 

Provvedimento di confisca dei finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo su richiesta della Sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Palermo, di beni immobili per un valore di circa 4 milioni di euro nei confronti dell’imprenditore edile Benedetto Valenza, 57 anni, di Borgetto, coinvolto in diverse inchieste antimafia.

Il bene confiscato è una villa faraonica con piscina, con estensione di terreno,prati inglesi a e boschetto privato, a Partinico.

Valenza è figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Borgetto, nonché vittime di lupara bianca, il 21 aprile del 1983, in quanto «uomini d’onore” legati al gruppo del boss Gaetano Badalamenti.

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L’imprenditore già nel 2001 ebbe guai con la giustizia per il  cemento depotenziato utilizzato per realizzare le costruzioni a seguito di appalti pubblici. 

I finanzieri hanno provato alla Procura che la costruzione della villa era in realtà avvenuta tra il 1994 ed il 1998, anni in cui Valenza era in piena espansione imprenditoriale.         L’indagine ha rilevato la evidente difformità  fra redditi dichiarati e beni posseduti,motivo che ha indotto la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo  di disporre la confisca della villa e di tutte le sue pertinenze quantificati per un valore di circa 4 milioni di euro. Non si conoscono azioni legali difensive da parte dell’imprenditore

Ordine Giornalisti: “Etica e deontologia, il ruolo del consiglio di disciplina”

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Evento in diretta streaming da Palermo

 Il 28 Ottobre prossimo si terrà presso la sede dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia un Incontro formativo per illustrare la normativa dettata dal Testo unico dei doveri del giornalista ed il ruolo del Consiglio di disciplina. Pubblichiamo il Comunicato dell’Ordine, pervenuto al nostro giornale:

Sede Palermo: Odg Sicilia Via G.L. Bernini 52/42 – Palermo 

Sede Catania: Aula Magna presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Catania – via Vittorio Emanuele – Catania 

Sede Ragusa: Sala Convegni del Palazzo della Provincia – viale del Fante,102 – Ragusa

Sede Siracusa: Aula convegni CISL -Via Arsenale, 22 – Siracusa

Relatori: Giovanni D’Anna, presidente consiglio di disciplina Odg Sicilia; Giovanna Beccalli, componente del CDT Sicilia.

 

RAID DELL’ETNA: GARA, ARTE, BELLEZZA, PASSIONE

In corso la 22esima edizione del giro delle auto storiche tra Sicilia e Calabria

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RAID DELL’ETNA 2019: 77 VETTURE D’EPOCA DA PALERMO IN CORSA VERSO LE CURVE DELLA TARGA FLORIO

Dopo la partenza nel cuore del centro storico, l’evento procede con le tappe di Messina e Reggio nell’itinerario tra gare, arte e bellezza

 

Appassionati e curiosi attirati dal fascino delle auto d’epoca hanno salutato – domenica sera (29 settembre) tra le vie del centro storico di Palermo – l’emozionante partenza del Raid dell’Etna 2019. Ben 77 gli equipaggi in gara, provenienti da 11 diversi Paesi in tutto il mondo, che fino al 5 ottobre disputeranno 60 prove cronometrate totali lungo un itinerario di oltre 1000 chilometri: questi i numeri dell’evento sportivo internazionale in corso, giunto alla sua 22esima edizione. Per la prima volta le vetture attraverseranno lo Stretto di Messina per sfilare sul lungomare di Reggio nella tappa in Calabria, novità di quest’anno.

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Ai nastri di partenza – dopo l’arrivo in nave da Genova e il raduno al porto – una straordinaria panoramica di vetture leggendarie, a partire dalla Diatto 20S Torpedo del 1923 dall’Alfa Romeo RL Targa Florio del ’24, le due ‘signore’ nel primo raggruppamento insieme alle Alfa Romeo 6C 1750 cabrio Young e 1750 Gs Touring e alla Bentley 4 ¼ Le Mans.
Impeccabile la macchina organizzativa della Scuderia del Mediterraneo che con il suo staff ha coordinato tutte le operazioni della manifestazione dando il via alla prima prova cronometrata della gara di regolarità.

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Oggi (30 settembre), il giro della Sicilia per auto storiche effettua la prima tappa con le prove cronometrate a Floriopoli e sul circuito delle Madonie, teatro della storica Targa Florio, dove gli equipaggi iniziano la vera scalata verso la classifica tra le mitiche tribune di Cerda.

Domani, martedì 1 ottobre per la sua seconda tappa il Raid fa rotta verso Messina. Dopo la prova di Torre Normanna, le vetture sosteranno a Mirto dove è in programma la visita del centro storico e del Museo del costume e della antica moda siciliana: una delle esperienze esclusive che il Raid dell’Etna offre ai suoi partecipanti nel mix di vacanza sportiva e culturale qual è, in un connubio tra cultura, arte, agonismo, ed esperienza di bellezza a 360 gradi.

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Nel pomeriggio da Messina, la carovana attraverserà lo Stretto a bordo di un traghetto esclusivamente riservato alle auto del Raid. In serata l’arrivo a Villa San Giovanni per la terza tappa in programma il 2 ottobre che, tra la visita ai “Bronzi di Riace” al Museo Archeologico di Reggio e quella all’antico borgo marinaro di Scilla, vedrà le vetture sfilare sul lungomare di Reggio, che D’Annunzio definì “il più bel chilometro d’Italia”.

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