Droga Palermo: Operazione CARTHAGO, 12 arresti per traffico di stupefacenti

 

Informazioni sui Vari Tipi di Droghe

PALERMO,
 Ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone (n.6 in carcere e n.6 agli arresti domiciliari), indagate, in concorso tra loro, per produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.
L’esecuzione è stata affidata ai Carabinieri della Compagnia di Monreale. Il provvedimento – emesso dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Palermo, nel corso delle indagini preliminari, su richiesta della Sezione “Palermo” della locale Direzione Distrettuale Antimafia – è frutto di una complessa attività investigativa, condotta dai Carabinieri di Monreale tra il settembre 2018 e l’aprile 2020; l’indagine ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario a carico degli indagati relativamente alla vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti nel quartiere Passo di Rigano di Palermo.

Sempre secondo l’ordinanza cautelare, sussistono gravi indizi di colpevolezza circa i seguenti fatti:
l’attività di spaccio sarebbe avvenuta di giorno anche nella villetta comunale antistante alla scuola media del quartiere (aggravante riconosciuta nel provvedimento cautelare eseguito), in favore di innumerevoli acquirenti provenienti anche da altre province siciliane; lo spaccio di cocaina, crack, hashish e marijuana sarebbe stata la principale fonte di sostentamento per le famiglie degli indagati;
gli indagati avrebbero utilizzato per le attività di stoccaggio, lavorazione e spaccio di stupefacenti gli inospitali meandri degli edifici, le strette vie del quartiere e le abitazioni degli indagati con i nuclei familiari; tali siti sarebbero stati utilizzati per lo stoccaggio di marijuana e hashish e come laboratori per “cucinare” e “basare” la cocaina per la produzione del crack;
i proventi dell’attività di spaccio, stimati in un giro d’affari di circa 500.000 euro annui, sarebbero stati utilizzati anche per garantire il sostentamento delle famiglie degli indagati durante i loro periodi di detenzione e per il pagamento delle spese legali.
Il GIP, inoltre, ha ritenuto sussistere gravi indizi circa:l’utilizzo della violenza al fine di imporre la loro presenza sul territorio (come, ad esempio, da un presunto violento “pestaggio” nei confronti di un acquirente, accusato di aver causato con le proprie dichiarazioni l’arresto di uno degli indagati; l’uomo sarebbe stato colpito da più soggetti, sulla pubblica via ed in pieno giorno, unitamente al padre 51enne intervenuto a sua difesa);
le intimidazioni ad un militare dell’Arma con lo scopo di alleggerire l’attività di contrasto dei Carabinieri sul territorio (uno degli indagati si sarebbe avvicinato un Carabiniere rivolgendogli velate minacce con cui lo si invitava ad alleggerire i controlli nell’area di azione degli indagati).
Nel corso dell’attività sono già state arrestate in flagranza di reato 9 persone, segnalati alla locale Prefettura, quali acquirenti, 20 soggetti e sequestrate circa 500 dosi di stupefacente.

L’operazione odierna è il frutto della costante azione di contrasto al grave fenomeno del traffico di stupefacenti che i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo conducono, senza sosta, attraverso l’incessante azione di controllo del territorio e la capillare presenza su tutta la Provincia di Palermo, con particole riferimento alle aree ed ai quartieri più disagiati.

 

 

Palermo, Marco Burrascano, presidente Agenti immobiliari

 

Foto Agenzia

PALERMO

Marco Burrascano è stato eletto presidente della Fiaip -Agenti immobiliari -Palermo. Subentra al past presidente Antonino Matano.
Si è tenuta presso il Grand Hotel et del Palmes, nel capoluogo siciliano, l’assemblea provinciale della Fiaip, la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali…

Il congresso si è riunito per rinnovare le cariche elettive di presidente provinciale e dei consiglieri. La presenza di Carmelo Mazzeppi, presidente regionale della Federazione, ha testimoniato l’attenzione del sindacato con riguardo sia all’andamento dell’attività interna che alla dinamica di tutela del consumatore nel capoluogo e nell’intera isola.
Il Collegio di Palermo,informa un Comunicato stampa- nell’ultimo periodo “ha incrementato il numero di agenti immobiliari associati, contribuendo al raggiungimento della soglia dei cinquecentocinquanta professionisti siciliani che operano sotto l’insegna Fiaip. I cittadini, poi, hanno confermato di gradire la serietà, l’onestà e la competenza degli agenti immobiliari iscritti alla più grande organizzazione italiana di categoria”.
Sono questi i dati emersi dal dibattito, che hanno ottenuto a Marco Burrascano l’elezione a presidente provinciale. Eletti consiglieri provinciali Margherita Cannizzaro, Antonino Matano, Stefano Magro, Giorgio Greco, Salvatore Interguglielmi, Nunzio Russo, Giuseppe Coniglio, Alessandro La Bua, Andrea De Lorenzo e Giovanni Ferrigno.

Sospeso lo sciopero dei Tir in Sicilia, nelle trattative scongiurata la paralisi

 

 

 

 

 

 

 

 

Blocco dei tir, le immagini dei disagi in Sicilia - Giornale di Sicilia

Comunicato dell’Aias di sospensione   del  blocco dei Tir annunciato dagli autotrasportatori dell’Aias di Giuseppe Richichi dall’8 al 12 novembre  quindi da domani lunedì 8 novembre.

Giuseppe Richichi  informa : “nella riunione di oggi che si è tenuta presso gli uffici della regione, dopo aver discusso delle problematiche in cui si trovano gli autotrasporti Siciliani, l’Assessore Falcone e Il Presidente della Regione Nello Musumeci, si sono impegnati ad avanzare le nostre richieste direttamente a Roma. Per tanto il fermo indetto per i giorni 8-12 Novembre è sospeso”.

Afferma la controparte, Assessore regionale alla Mobilità Marco Falcone: “Ringrazio le associazioni e ogni singolo autotrasportatore per il senso di responsabilità mostrato nel soprassedere sui preannunciato fermo dei camion da domani. il governo Musumeci ha recepito le preoccupazioni degli autotrasportatori siciliani, preso l’impegno ad aprire una interlocuzione con il governo nazionale e chiedere un tavolo con i presidenti delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato perché servono modifiche normative urgenti su diverse questioni che provocano oggettivamente molti disagi alla categoria, come i tempi di carico e scarico delle merci o la decurtazione dei punti patente. Inoltre, c’è il tema dell’impennata dei prezzi del carburante e delle tariffe del traghettamento, insostenibili per l’intero sistema della logistica della nostra Isola, già penalizzata per ragioni strutturali rispetto al resto d’Italia. Il governo regionale è vicino alle ragioni di imprenditori e lavoratori e intende assumere il ruolo di interlocutore dell’esecutivo nazionale affinché si trovino soluzioni. Su queste istanze Roma non può girarsi dall’altra parte” …….

Sicilia di qualità:Olio novello La Vucciria imbottigliato come un distillato: sabato e domenica, presentazione a Palermo

La filosofia green del marchio nato nel 2016 dallo storico mercato palermitano: piantare, in due anni, 2000 nuove piante di ulivo nella Valle dell’Halaesa

Sarà presentata, in anteprima a Palermo, sabato 6 e domenica 7 novembre, alla Rinascente (2° piano), la limited edition dell’olio novello biologico evo Nocellara del Belice del marchio siciliano La Vucciria, nata per celebrare i cinque anni dalla sua fondazione. Sono previste, all’interno della tipica bancarella con i decori siciliani, una degustazione di olio nuovo e la sua vendita, per la prima volta, al pubblico. Ingresso libero, dalle 11 alle 19.

 Una collezione di 1000 bottiglie in edizione limitata e numerata La produzione interamente artigianale, anche nella confezione, è stata ideata dai fondatori Antonio Di Dio e Diana de Concini. Si tratta di un’edizione limitata e numerata di soli 1000 esemplari imbottigliati nei frantoi siciliani Saalga Trinacria Agricola, con cui La Vucciria ha stretto una partnership per la molitura, produzione, imbottigliamento e distribuzione mondiale.

 Il packaging è stato curato in ogni dettaglio dalla de Concini, in omaggio ad un ritorno all’artigianalità. «Abbiamo scelto – ha spiegato la creativa del marchio, originaria di Bolzano – una bottiglia trasparente, più tipica dei distillati, con il sigillo in gommalacca, generalmente destinata ai vini più pregiati e alle riserve. L’abbiamo voluta rossa come i tendoni della Vucciria, il mercato di Palermo che ha ispirato la nostra avventura imprenditoriale nel 2016. Ogni bottiglia è avvolta in carta da coppo, chiusa da spago, e punzonata a mano con il bollino della stidda, simbolo del marchio e di Sicilia».

 

 Le mete estere della nuova collection La Vucciria A seguire, la collection di olio novello La Vucciria sarà in vendita oltre che nei punti vendita della Rinascente in Italia e online, nei mercati esteri di Parigi, in Francia e a New York, Usa, in esclusiva in due importanti grandi magazzini. «La Vucciria, dopo aver conquistato con la sua qualità, e con l’originalità del packaging, l’iconica lattina, gli Stati Uniti, guarda con interesse al mercato del sud est asiatico» racconta Antonio Di Dio, imprenditore e figlio d’arte, nato nel mondo della moda.

 

 «Durante questo stop forzato dovuto alla pandemia, – aggiunge Di Dio, presentando la nuova filosofia green de La Vucciria – abbiamo acquisito terreni per piantare nuovi alberi. Ci siamo letteralmente ritirati in campagna e riportato a nuova vita fondi agricoli della zona di Pettineo e della Valle dell’Halaesa, famosa per gli alberi millenari della cultivar Santagatese e cuore pulsante della nostra azienda. Non solo – conclude – per un investimento economico ma per dare una mano all’ambiente e al futuro dei nostri figli. Contiamo di arrivare entro due anni a piantare 2000 nuovi ulivi».

 

 

 

Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. A Palermo 3 Arresti e sequestro di 4 societa’ e 6 negozi

Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. 3 Arresti e sequestro di 4 societa’ e 6 negozi

Foto G.di Finanza

PALERMO

Su delega della locale Procura della Repubblica, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo nei confronti di 3 soggetti, destinatari della misura degli arresti domiciliari e della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercizio di attività d’impresa per la durata di dodici mesi, procedendo contestualmente al sequestro preventivo del capitale di 4 società, nonché di 6 negozi di abbigliamento attivi nel centro di Palermo e Cefalù.

I destinatari del provvedimento cautelare sono C. C. (cl. 60), G. P. (cl. 62) e C. N. (cl. 94), imprenditori storicamente presenti nel settore della vendita di abbigliamento e accessori, ai quali vengono contestati, nella loro veste rispettivamente di amministratori di fatto e di diritto, i reati di bancarotta fraudolenta e riciclaggio.

Le indagini, condotte dagli investigatori del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela Mercato Capitali con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, nonché attraverso accurati accertamenti contabili, documentali e finanziari, hanno permesso di disvelare un articolato “sistema di società”, ideato e realizzato da un’unica regia riconducibile agli indagati, frutto di una complessa pianificazione distrattiva, finalizzata a proseguire l’attività imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove società aventi similare compagine societaria e governance nonché coincidenti sedi legali e operative ed identici asset aziendali, che rappresentavano la continuazione aziendale della precedente impresa.

Gli indagati, mediante artificiosi contratti di locazione di rami d’azienda, procedevano a svuotare la società che, lasciata in un irreversibile stato di decozione, falliva mentre l’attività di vendita dei capi di abbigliamento proseguiva senza interruzione grazie alle nuove compagini societarie.

Con questo schema veniva accumulato un passivo fallimentare allo stato quantificato in almeno 1,2 milioni di euro.

Le società e i negozi sequestrati sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Palermo affinché li gestisca nell’interesse della collettività, con il compito di garantire la continuità aziendale e mantenere i livelli occupazionali, per preservare i diritti dei lavoratori e della stessa utenza.

L’odierna operazione eseguita dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo volte a rafforzare l’azione di contrasto ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità, nonché all’aggressione dei patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di tutelare gli imprenditori onesti che operano nel rispetto della legge.

Operazione antidroga dei Carabinieri di San Lorenzo a Palermo e Trapani, 58 provvedimenti cautelari

Sono  58 Provvedimenti cautelari : , notifiche  37 in carcere, 20 domiciliari e 1 dell’obbligo di presentazione alla Procura g.  emessi dal gip del tribunale di Palermo accusati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini dell’operazione Nemesi sono state coordinate dal procuratore aggiunto della Dda Salvatore De Luca.

Ricorderemo qui che l’indagine, condotta dai carabinieri tra febbraio e luglio del 2018, ha consentito di smantellare un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti e operante nel quartiere Sperone di Palermo e di individuarne struttura, dinamiche e strategie criminali.

le piazze di spaccio interi nuclei familiari, erano affidati dai boss anche ai minorenni per la cessione di stupefacenti. I componenti dell’organizzazione usavano i meandri degli edifici, le strette vie del quartiere, le loro abitazioni, le camerette dei figli minori, come magazzini, lavorazione e spaccio di stupefacenti.

Secondo l’ordinanza cautelare, sussistono gravi indizi per affermare che l’attività di spaccio avveniva nei pressi della scuola del quartiere, dove si davano appuntamento tanti acquirenti che accorrevano anche da altre province siciliane. Veniva spacciata ogni tipo di droga dalla cocaina, al crack.

Due i canali di approvvigionamento degli stupefacenti, gestiti da 3 degli odierni indagati, con precedenti penali e ritenuti vicini a cosa nostra.
Ricostruito dagli investigatori  l’organigramma dell’associazione, con un vertice che gestiva il rifornimento, le strategie di spaccio e raccoglieva i proventi dell’attività, da cui dipendevano ben tre distinte compagini criminali, ognuna con a capo una famiglia che organizzava autonomamente la propria “piazza di spaccio” e impartiva precise direttive ai propri pusher.

Collaboravano anche le madri, le mogli e le conviventi dei capi delle compagini, che tenevano la contabilità delle ‘piazze di spaccio’, pronte anche a subentrare, all’occorrenza, per garantire continuità allo spaccio in caso di arresto di uno dei promotori.

L’organizzazione criminale aveva a disposizione magazzini e interi appartamenti, in cui i sodali si riunivano per decidere le strategie dell’organizzazione, spartirsi i proventi o rifornire i pusher impegnati nelle ‘piazze’.

Siti che venivano utilizzati per lo stoccaggio di marijuana e hashish e come laboratori per “cucinare” e “basare” la cocaina per la produzione del crack. Il vincolo associativo era talmente forte che parte dei profitti erano redistribuiti per il sostentamento delle famiglie dei detenuti e il pagamento delle relative spese legali i pusher operativi su strada per conto della delineata associazione erano organizzati su turni per garantirne la piena attività anche in orario notturno, con direttive precise sui punti dei cortili condominiali dove occultare lo stupefacente e sulle modalità di consegna agli acquirenti.

Le piazze di spaccio garantivano ai tre sodalizi consistenti profitti, stimati nell’ordine di 1,5 milioni di euro su base annua. Nel corso dell’attività sono già state arrestate in flagranza di reato 37 persone, segnalate alla locale prefettura quali acquirenti 56 soggetti e sequestrati circa 3 kg di stupefacente e oltre 6.000 euro in contanti.

L’Arte della Libertà. Tra esecuzione penale esterna e giustizia riparativa, quali modelli?

 

                                                       Palermo, Villa Zito / Venerdì 29 ottobre, ore 16.00 – 19.00

Venerdì 29 ottobre dalle ore 16.00 alle 19.00 Villa Zito ospiterà la giornata di studio L‘Arte della Libertà. Tra esecuzione penale esterna e giustizia riparativa, quali modelli?, che coincide con la presentazione del catalogo “L’Arte della Libertà. Diario di un modello inclusivo”, a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone. L’appuntamento, che sarà l’occasione per parlare di esecuzione penale esterna, messa alla prova, giustizia riparativa e di nuovi modelli di art care per ripensare le politiche penitenziarie, vuole essere una riflessione ispirata dall’esperienza artistica del progetto L’Arte della Libertà, condotto tra il 2019 e il 2020 all’interno della Casa di Reclusione Calogero Bona – Ucciardone di Palermo.

E proprio per rimarcare il valore dell’arte contemporanea che genera inclusione, e favorire lo scambio tra il carcere e le istituzioni culturali cittadinesabato 30 ottobre, l’installazione luminosa Volare per una farfalla non è una scelta – realizzata durante il progetto dall’artista Loredana Longo in collaborazione con un gruppo di trenta persone, tra detenuti, operatori socio sanitari, operatori museali e polizia penitenziaria -, sarà ufficialmente allestita e resterà in permanenza nella Sala dei colloqui della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo.

L’Arte della Libertà” è un progetto a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, nato nel 2019 con l’obiettivo di introdurre la pratica artistica e l’arte contemporanea in ambito carcerario, per generare nuove relazioni e creare un racconto inedito di questo luogo, per collegare il dentro al fuori. Svoltosi sotto la guida dell’artista Loredana Longo e la supervisione scientifica dello psichiatra Sergio Paderi dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo (ASP), il progetto è stato accompagnato da lezioni di arte contemporanea e visite guidate nei musei cittadini, e nel 2020 ha dato vita alla mostra corale “Quello che rimane”, negli spazi di Palazzo Branciforte.

L’Arte della Libertà è un progetto a cura di Elisa Fulco (Associazione Acrobazie) e Antonio Leone (ruber.contemporanea), ed è sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia, con la partnership della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo, della Galleria d’Arte Moderna di Palermo e dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo. 

Venerdì 29 ottobre, ore 16.00 – 19.00 / Palermo, Villa Zito, Via della Libertà, 52
L’Arte della Libertà. Tra esecuzione penale esterna e giustizia riparativa, quali modelli?
(Ingresso libero, previa esibizione del green pass)
L’obiettivo della giornata di studi è indagare se l’arte e la cultura possono aiutare a superare una visione meramente retributiva della pena, coinvolgendo attivamente i diversi stakeholder e la comunità per tenere insieme bellezza, welfare e giustizia sociale.
La giornata si aprirà con i saluti istituzionali di Raffaele Bonsignore (Presidente Fondazione Sicilia); Fabio Giambrone (Vicesindaco Comune di Palermo); Antonio Balsamo (Presidente Tribunale di Palermo); Cinzia Mantegna (Assessore alla Cittadinanza solidale Comune di Palermo); Luisa Leone (Presidente Tribunale di Sorveglianza di Palermo); Fabio Prestopino (Direttore Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo); Clara Pangaro (Direttore Istituto Penale per i Minorenni con annesso Centro di Prima Accoglienza di Palermo), le cui presenze sottolineano l’importanza di creare relazioni virtuose tra i diversi soggetti istituzionali e civili per aprire il carcere al territorio.
Elisa Fulco e Antonio Leone, curatori del progetto, racconteranno insieme all’artista Loredana Longo e a Sergio Paderi, psichiatria dell’ASP, la metodologia alla pari adottata per generare condivisione all’interno del gruppo misto di lavoro e alleanze tra il carcere e le istituzioni cittadine; la scelta del diario di bordo per restituire il processo artistico in tutte le sue fasi, con l’obiettivo di creare un racconto del carcere esteticamente valido e dal volto umano.
Lucia Castellano (Direttore Generale per l’Esecuzione Penale Esterna e di messa alla prova) presenterà le opportunità delle sanzioni di comunità a livello nazionale e le esperienze di coinvolgimento degli attori del territorio in un percorso di responsabilità condivisa.
Antonio Gelardi (Direttore Esecuzione penale esterna di Catania) presenterà e racconterà alcuni casi virtuosi in cui sono state avviate collaborazioni con gli stakeholder del territorio in ambito culturale. Giuseppe di Chiara (Professore ordinario di Diritto penale processuale del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo) introdurrà il tema della giustizia riparativa in sede penale, riconosciuto anche dalle Nazioni Unite, dal Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea, e le possibilità per introdurre pratiche di restorative justice in contesti internazionali, nazionali e locali.

Al termine della giornata si presenterà il documentario “Chiamarsi per nome” (a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, con la regia di Georgia Palazzolo), che racconta un anno di lavoro del progetto attraverso le testimonianze dei detenuti, degli operatori penitenziari e socio-sanitari, dell’artista Loredana Longo, dei curatori e dei sostenitori dell’iniziativa (Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia), per rendere comprensibile il modello alla pari generato dall’orizzontalità dei processi artistici.
 

 


 

Diabete: le rivoluzioni tecnologiche e farmacologiche. Da oggi, fino al 16 Ottobre il XX congresso nazionale di Simdo a Palermo

PALERMO

«Il diabete non fa più paura» afferma Vincenzo Provenzano, presidente di Simdo. Il congresso, fino a sabato 16 ottobre, al Saracen Hotel di Isola delle Femmine

Il Saracen Sands Hotel & Congress Centre di Isola delle Femmine, alle porte di Palermo, ospita da oggi ,giovedì 14 a sabato 16 ottobre, 20esimo congresso nazionale della Simdo, Società Italiana Metabolismo Diabete Obesità. Tra i temi che saranno affrontati durante la tre giorni aperta a diabetologi, endocrinologi, dietologi, obesiologi, cardiologi, nefrologi e medici di medicina generale, ci saranno le recenti innovazioni tecnologiche e farmaceutiche che, grazie a un moderno approccio multidisciplinare, rendono più efficienti le cure dei pazienti con diabete.

La cerimonia inaugurale oggi  alle 15 alla presenza dell’assessore all’Istruzione della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, del commissario per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa, del presidente dell’Ordine dei Medici, Toti Amato, dell’assessore al Verde del Comune di Palermo, Sergio Marino. A presiedere il congresso Vincenzo Provenzano, responsabile dell’Unità operativa di diabetologia e malattie del metabolismo dell’Ospedale Civico di Partinico e presidente nazionale della Simdo.

I temi del 20° Congresso nazionale della Simdo

Saranno presenti oltre cento esperti provenienti da ogni parte d’Italia, intervenendo sia in presenza che da remoto, nell’arco di sei sessioni di lavoro, tra letture, lectio magistralis e tavole rotonde. Grande spazio sarà dedicato alle nuove molecole e tecnologie che stanno dando risultati eccezionali nella riduzione di eventi cardiovascolari, come infarto, ictus e scompenso cardiaco, ma anche per le malattie renali.

Tra i temi di discussione, il piede diabetico, l’approccio farmacologico all’obesità, i cento anni dell’insulina e le complicazioni cardiologiche e nefrologiche. Una tavola rotonda sarà dedicata all’umanizzazione delle cure al tempo del Covid e un simposio si concentrerà sui legami tra diabete, Alzheimer e Covid dal punto di vista dei clinici.

«Il diabete ormai non fa più paura – afferma Vincenzo Provenzano, presidente di Simdo, È un momento storico, che non esitiamo a definire rivoluzionario, grazie agli straordinari progressi nelle conoscenze fisiopatologiche e alle formidabili innovazioni diagnostico-terapeutiche. Oggi più̀ che mai, è per questo necessario, un enorme sforzo nel campo dell’aggiornamento professionale».

Il congresso gode del patrocinio, oltre che di diverse società scientifiche, dell’Assemblea Regionale Siciliana; degli assessorati regionali della Salute, dell’Istruzione e Formazione professionale e dei Beni Culturali; del Comune di Palermo e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odondotiatri della Provincia di Palermo. Provider e segreteria organizzativa sono a cura di Biba Group……

 

ARRESTATO “NERONE”,UN ANZIANO INCENDIARIO CHE HA CAUSATO LA DISTRUZIONE DI 85 ETTARI DI BOSCO

 

incendi dolosi - Il Fatto Alimentare

Archivi -Sud Libertà

I Carabinieri della Stazione di Pioppo hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un anziano monrealese, ritenuto responsabile di incendio boschivo, già noto alle forze dell’ordine per fatti analoghi.

L’attività investigativa dei militari dell’Arma ha consentito di individuare nell’indagato il responsabile dell’incendio appiccato il 17 agosto 2020 in località “Casaboli” del comune di Monreale, che divampando per oltre 24 ore ha causato la distruzione di 85 ettari di area boschiva.

L’arrestato è stato ristretto nella propria abitazione in regime di arresti domiciliari, il reato di cui risponderà prevede una pena fino a dieci anni di reclusione.

Processo “Trattativa Stato-Mafia”: il fatto non sussiste, tutti assolti

 

 

Processo trattativa Stato-mafia: assolto Marcello Dell'Utri |  VirgilioNotizie

Il senatore Marcello Dell’Utri: “Mi sono tolto un peso dal cuore”

PALERMO

 

E’ uscita la Sentenza storica che ha rovinato tante vite e l’esistenza agli ” (ex) imputati assolti Occorre urgentemente una riforma della Giustizia e della Magistratura e fondamentale e di vitale importanza dovrà essere la clausola che anche in Magistratura “chi sbaglia paga”   Smontati nel caso in esame tutti i teoremi dei Pm sulla trattativa “Stato-Mafia”

Tutti assolti gli ex ufficiali dei carabinieri nel processo d’appello sulla trattativa tra Stato e mafia. La Corte d’assise d’appello di Palermo ha smontato ogni teorema , ogni tesi dei Pm,riformato la sentenza di primo grado e assolto i generali Mario Mori e Antonio Subranni e il colonnello Giuseppe De Donno. Erano stati condannati a 12 anni. Assolto anche Marcello Dell’Utri, condannato anche lui a 12 anni di carcere. La sentenza è stata emessa dopo tre giorni di camera di consiglio.

Trattativa Stato-mafia, Berlusconi "scarica" Dell'Utri. In aula si rifiuta  di testimoniare - la Repubblica

                                                                    – LA SENTENZA –

In parziale riforma della sentenza emessa dalla Corte di assise di Palermo in data 20 aprile 2018 assolve De Donno Giuseppe, Mori Mario e Subranni Antonio dalla residua imputazione a loro ascritta per il reato di cui al capo A, perché il fatto non costituisce reato”. Inizia così il dispositivo della sentenza del processo di Appello sulla trattativa Stato-mafia. “Dichiara – si legge ancora – non doversi procedere nei riguardi di Bagarella Leoluca Biagio, per il reato di cui al capo A, limitatamente alle condotte commesse in pregiudizio del governo presieduto da Silvio Berlusconi, previa riqualificazione del fatto… come tentata minaccia pluriaggravata a corpo politico dello stato, per essere il reato cosi’ riqualificato estinto per intervenuta prescrizione. E per l’effetto ridetermina la pena nei riguardi di Bagarella in anni 27 di reclusione”. “Assolve Dell’Utri Marcello dalla residua imputazione per il reato di cui al capo A, come sopra riqualificato, per non avere commesso il fatto e dichiara cessata l’efficacia della misura cautelare del divieto di espatrio già applicata nei suoi riguardi”.

La Corte ha revocato le statuizioni civili nei riguardi degli imputati De Donno, Mori, Subranni e Dell’Utri e rideterminato in 5 milioni di euro l’importo complessivo del risarcimento dovuto alla Presidenza del Consiglio dei ministri. La Corte d’assise “conferma nel resto l’impugnata sentenza anche nei confronti di Giovanni Brusca e condanna gli imputati Bagarella Cin alla rifusione delle ulteriori spese processuali in favore delle parti civili (Presidenza del Consiglio dei ministri, Presidenza della Regione siciliana, comune di Palermo, associazione tra familiari contro le mafie, centro Pio La Torre”.

La Corte ha fissato in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni.