Caro voli, Regione Sicilia raddoppia lo sconto aerei per Natale. favorendo la mobilità sostenibile»

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Palermo

Un milione di biglietti aerei rimborsati in un anno. E la Regione raddoppia lo sconto, portandolo dal 25 al 50%, per quei siciliani che desiderano raggiungere l’Isola per le feste  estendendo il beneficio anche a chi è nato in Sicilia ma risiede altrove. Sono alcune delle misure introdotte dal decreto “Stop caro voli Natale 2024”, voluto dal governo regionale per mitigare il costo delle tariffe aeree, e presentate, insieme con il report sul Caro-voli, in conferenza stampa a Palazzo d’Orléans, a Palermo, dal presidente della Regione, Renato Schifani, dall’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Alessandro Aricò, e dal dirigente generale del dipartimento Infrastrutture, Salvatore Lizzio.

In un anno la Regione ha rimborsato oltre un milione di biglietti aerei e consentito a tanti siciliani di raggiungere la nostra regione a un costo più contenuto rispetto a quello stabilito dalle compagnie aeree. Con questo decreto, adesso, grazie ai 17,2 milioni di euro stanziati all’interno della legge sulle variazioni di bilancio, chi effettuerà dal 7 dicembre al 6 gennaio 2025 un volo diretto da uno scalo nazionale a un aeroporto siciliano e viceversa, avrà diritto allo sconto del 50% a fronte dell’attuale 25%. Il provvedimento non sarà più valido esclusivamente per i residenti in Sicilia, ma verrà esteso anche a chi è nato ma non risiede stabilmente nell’Isola.

«I dati – commenta il presidente Schifani – dimostrano in maniera inequivocabile il successo di questa iniziativa, una misura unica in Italia, che abbiamo fortemente voluto per alleggerire il costo dei voli che, soprattutto in prossimità delle feste, rendono proibitivo spostarsi o rientrare in Sicilia. Non possiamo continuare a scontare la nostra condizione di insularità piegandoci al cartello esercitato di fatto da alcune compagnie aeree. Con la nostra battaglia sul caro voli tuteliamo il diritto dei siciliani a una mobilità economicamente sostenibile. Per questo abbiamo voluto raddoppiare i rimborsi ed estenderli anche a chi è nato ma non risiede in Sicilia. Nella Finanziaria che sarà votata nelle prossime settimane all’Ars, – continua Schifani – abbiamo stanziato per il caro voli 15 milioni di euro all’anno per i prossimi tre anni. Un’ulteriore dimostrazione della volontà di questo governo di assicurare la continuità di questa misura di sostegno. Non è la politica che può intervenire sulle tariffe aeree in un regime di libero mercato, però è giusto chiedere all’Antitrust, alla quale abbiamo presentato già due esposti, di verificare il rispetto delle regole ed eventuali cartelli tra le compagnie. Con i fatti, e non soltanto a parole, restiamo al fianco dei cittadini siciliani in questa battaglia di civiltà».

Gli sconti possono essere ottenuti direttamente al momento dell’acquisto sui siti web delle compagnie aeree che hanno sottoscritto la convenzione con la Regione, oppure si può richiedere il rimborso successivamente al viaggio, caricando la carta d’imbarco sul portale del Dipartimento delle Infrastrutture —

Sulla piattaforma Siciliapei sono state caricate quest’anno più di 400 mila richieste di rimborso, il 42,5% del totale. Catania-Roma è la tratta aerea più acquistata, con oltre 22 mila richieste di rimborso presentate. A seguire, i collegamenti tra il capoluogo etneo e Milano Malpensa e quelli tra Palermo e Roma e tra Palermo e Milano, con le rispettive rotte inverse. Il volo più caro è stato il Palermo-Bologna Ryanair del 28 maggio costato 915 euro. Di poco più basso il prezzo del Catania-Milano Linate di Ita Airways del 27 ottobre pagato 876 euro. Easyjet e Aeroitalia si contendono, invece, il primato della tratta più economica, rispettivamente con i voli Palermo-Malpensa e Fiumicino-Catania del 15 febbraio e del 22 marzo, venduti entrambi ad appena un euro.

«Quello contro il caro voli – aggiunge l’assessore Aricò – è un provvedimento storico che ha già dato ottimi risultati e che adesso rinforziamo ed estendiamo anche ai cittadini nati in Sicilia ma residenti altrove. In più, abbiamo pensato anche a chi si sposta in treno. Con Ferrovie dello Stato, visto il grande successo del Sicilia Express, il treno low cost che collegherà Nord Italia e Sicilia nel periodo delle feste e andato sold out in appena un’ora, stiamo lavorando all’organizzazione di un secondo convoglio in partenza subito dopo Natale e con rientro a Capodanno. Purtroppo la logistica di Rfi non ci consente di fare di più, per ragioni legate alla sicurezza dei trasporti sulle linee ferroviarie. Abbiamo anche sottoscritto un accordo per le aree urbane delle città di Palermo e Catania – conclude Aricò – che, dall’8 dicembre al 6 gennaio, consentirà di accedere a promozioni molto vantaggiose per raggiungere gli aeroporti e di acquistare biglietti unici integrati all’interno delle due aree urbane. Il nostro augurio è che i siciliani, residenti e non, possano trascorrere in famiglia le festività».

A Palermo, infatti, si potrà viaggiare da qualsiasi stazione ferroviaria della città verso l’aeroporto “Falcone e Borsellino” e viceversa al prezzo promozionale di 4 euro anziché 6,80 euro. In più, all’interno dell’area urbana sarà possibile viaggiare su tutte le corse di Trenitalia e sui mezzi Amat acquistando un solo biglietto giornaliero integrato al costo di 3 euro, a fronte degli attuali 6,10 euro.
Stessa formula anche a Catania. Dall’8 dicembre al 6 gennaio 2025, da qualsiasi stazione ferroviaria cittadina sarà possibile raggiungere l’aeroporto “Vincenzo Bellini”, e viceversa, al costo di un euro anziché 2,20 euro. Stessa tariffa a un euro anche per tutti i treni che circolano all’interno dell’area urbana di Catania. I biglietti saranno acquistabili su tutti i canali di vendita di Trenitalia a partire dal prossimo 7 dicembre.

 

 

Palermo – scoperto un arsenale di armi e munizioni e un laboratorio per modificarle – Arrestato un soggetto in flagranza di reato e sequestrate 14 armi da fuoco, oltre 1.400 proiettili, silenziatori, caricatori e materiale vario

 

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Palermo,

I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, nell’ambito dei controlli svolti quotidianamente nell’area metropolitana per la prevenzione e repressione dei traffici illeciti, hanno tratto in arresto un soggetto in flagranza di reato e sequestrato 14 armi da fuoco, oltre 1.400 proiettili, silenziatori, caricatori e materiale per la lavorazione e la modifica di armi di ogni tipo.

In particolare, i Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego, impegnati quotidianamente nel servizio di vigilanza, soprattutto nei quartieri a maggior rischio criminale della città, sempre attenti ad analizzare e valutare le informazioni acquisite nell’ambito di attività di controllo del territorio, avevano avuto notizia di un soggetto in grado di reperire, assemblare o modificare qualunque tipo di arma da fuoco mettendole successivamente a disposizione della criminalità organizzata e comune.

Alla luce anche dei recenti episodi di utilizzo di armi a Palermo che hanno visto protagoniste anche persone di giovanissima età nelle zone della movida cittadina e al conseguente allarme sociale venutosi a creare, l’attenzione sull’uomo è stata massima sin da subito e, pertanto, una volta individuato, veniva sottoposto a pedinamento per diversi giorni al fine di tracciarne i movimenti e soprattutto le frequentazioni.

Lo stesso veniva notato più volte intrattenersi in luoghi appartati con soggetti vicini ad ambienti criminali cittadini e quasi sempre prima o dopo gli incontri si recava in un garage sotterraneo nel quartiere Villaggio Santa Rosalia, locale non riconducibile direttamente a lui ma del quale aveva la disponibilità e al cui interno a volte si intratteneva anche per qualche ora.

Alla luce di quanto emerso e del ricostruito profilo criminale del soggetto, con precedenti specifici in detenzione illecita di armi, le fiamme gialle hanno eseguito due perquisizioni locali, la prima nella sua residenza, una villa circondata da un grande terreno a Ciaculli, prima periferia di Palermo, dotata di telecamere a circuito chiuso su ogni lato e con arredi di particolare pregio. Qui è stato portato alla luce un vero e proprio laboratorio con banchi da lavoro, macchinari e ogni tipo di strumento necessario per modificare e assemblare armi e addirittura per incapsulare proiettili. Nel laboratorio è stata rinvenuta una pistola semiautomatica in corso di lavorazione, cartucce e alcune canne di pistola e fucile. Nel corso della seconda perquisizione, effettuata nel garage individuato dai servizi di pedinamento nel quartiere “Villaggio Santa Rosalia, è stato scoperto un vero e proprio arsenale di armi e proiettili occultati in una intercapedine ricavata nel contro-soffitto con assi di legno avvitate che coprivano tutto il tetto.

Rimosse le assi di legno dai finanzieri, sono state rinvenute pistole, proiettili, silenziatori, caricatori.

Nel complesso sono stati scoperti e sequestrati: 14 armi da fuoco tra revolver e pistole semiautomatiche, 1431 tra cartucce, bossoli e proiettili, 8 caricatori, 4 silenziatori, 40 inneschi, buste di polvere da sparo nonché una grande quantità di parti di pistole tra castelli per revolver, tamburi, impugnature, canne e materiale vario per la fabbricazione di cartucce.

Si tratta di uno dei più importanti sequestri di armi effettuati a Palermo negli ultimi anni.

L’uomo è stato quindi tratto in arresto e condotto presso il carcere Pagliarelli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato sia l’arresto che il sequestro delle armi e di tutto il materiale rinvenuto.

Gli esami balistici stabiliranno se le armi sono state utilizzate in episodi delittuosi occorsi in città nel tempo o piuttosto tenute a disposizione di organizzazioni criminali per commettere ulteriori reati.

L’operazione delle Fiamme Gialle è il risultato dell’efficacia del controllo economico del territorio assicurato dalle pattuglie su strada e del dispositivo permanente approntato per la lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Si evidenzia che il provvedimento cautelare in argomento – informa il Comando -è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

Ambiente: traffico illecito di rifiuti, denunce e sequestri in Sicilia

 

Gestione dei rifiuti: sempre più necessaria una strategia nazionale

Archivi-SUD LIBERTA’

 Palermo,

I Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo nei confronti di n. 16 soggetti e di n. 6 persone giuridiche a vario titolo responsabili di aver partecipato ad un’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti.

Le operazioni si sono svolte prevalentemente ad Alcamo, ma hanno investito anche la Provincia di Palermo con obiettivi anche nei Comuni di Borgetto, San Giuseppe Jato, Partinico, Bagheria nonché a Palermo.

Le indagini, avviate dal N.I.P.A.A.F. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) di Palermo nel febbraio del 2019 e proseguite fino al dicembre 2020 sotto il coordinamento della D.D.A. di Palermo hanno consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale operante nel settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.

I predetti rifiuti – tra cui parti anche meccaniche di autoveicoli, batterie al piombo, rottami ferrosi, metalli non ferrosi, imballaggi metallici, apparecchiature elettriche ed elettroniche – venivano conferiti presso gli impianti oggetto dell’odierna attività sia da soggetti privati, sia da ditte non autorizzate alla raccolta e al trasporto, privi dei F.I.R. e – senza alcun tipo di trattamento – venivano miscelati tra loro per poi essere ceduti – a titolo oneroso – come rifiuti ferrosi non pericolosi. La quantità di rifiuti oggetto di traffico, per il solo periodo di indagini, è stimata in oltre 3.000 tonnellate, per un ingiusto profitto quantificato in oltre €. 300.000,00.

Le indagini, svolte anche con l’ausilio di attività di natura tecnica, hanno portato al sequestro di due aziende del settore, affidate ad un Amministratore Giudiziario nominato dall’Autorità Giudiziaria, al sequestro di n. 16 autocarri utilizzati per i predetti traffici nonché al sequestro per equivalente di somme pari a €. 153.000,00.


 

 

Durante l’esecuzione, all’interno di una delle aziende oggetto di sequestro, sono stati rinvenuti 300 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi che non avrebbero potuto fare ingresso all’interno dell’azienda in quanto non autorizzata al trattamento degli stessi. Tra i rifiuti erano riconoscibili autoveicoli non bonificati, completi di plastiche, vetri, apparecchiature elettroniche, nonché residui di olii esausti, morchie e vernici già in parte convogliate all’interno dei canali di scolo delle acque di prima pioggia, con evidente pregiudizio all’ambiente.

Autoriciclaggio e circonvenzione di incapace Palermo – Provvedimento di confisca del valore di oltre 2 milioni di euro a carico di una badante

 

 

 

Palermo,

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo hanno dato esecuzione a un provvedimento di confisca, del valore di 2.150.000 euro, emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Palermo, a seguito della condanna definitiva di una donna per il reato di autoriciclaggio e prosciolta, per intervenuta prescrizione, dalla sola accusa di circonvenzione di incapace, rispetto alla quale tuttavia i fatti sono risultati completamente provati in giudizio.

Le indagini di polizia giudiziaria eseguite dalla Compagnia di Bagheria, a cavallo tra il 2015 e il 2018, avevano messo in luce un articolato e milionario disegno criminoso di spoliazione patrimoniale a danno di un benestante imprenditore italo-americano, del figlio disabile ed erede universale di tutti i suoi beni, attuato dalla badante, cittadina italiana originaria di Misilmeri.

La stessa, infatti, era stata assunta quale assistente del ricco imprenditore di origine siciliana, già titolare di una importante catena di lavanderie negli Stati Uniti e rientrato in Italia per gli ultimi anni della propria vita insieme al figlio, affetto da una grave patologia. Lo stesso imprenditore benestante l’aveva incaricata, con proprio testamento, di occuparsene per tutta la vita. In cambio, le aveva lasciato in eredità 31 cespiti immobiliari tra terreni e appartamenti, distribuiti nell’entroterra palermitano, per alcuni dei quali era stato però concesso l’usufrutto al figlio finché fosse rimasto in vita. A quest’ultimo, inoltre, erano state lasciate in eredità anche rilevanti polizze per un valore di oltre 2 milioni di euro.

Gli accertamenti, eseguiti in fase investigativa e successivi alla morte dell’imprenditore italo-americano nel 2014, sono scaturiti dalle denunce del perito del Tribunale, incaricato di valutare la capacità del figlio del de cuius. Quest’ultimo ha accertato come il tutelato non fosse capace di esprimersi correttamente, né di attribuire valore al denaro e alle cose di cui si serviva.

Non solo: il giovane, dopo la perdita del padre, aveva sviluppato una attrazione affettiva nei confronti della badante, verso cui era in stato di sudditanza. Resasi conto delle attività investigative in corso, la condannata aveva addirittura tentato, in pendenza di accertamenti, di far istruire il figlio dell’italo-americano affinché fosse preparato e collaborativo nel corso dell’effettuazione delle perizie giudiziarie, con l’intento di far apparire le sue donazioni frutto di scelte coscienti e volontarie.

Le indagini, svolte all’epoca dei fatti, anche con intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno appurato l’evidenza di questi tentativi di inquinamento delle prove. Gli accertamenti bancari, invece, svolti in seguito alla morte del padre, sono serviti a ricostruire come la badante abbia anzitutto fatto smobilitare al giovane l’intero importo delle polizze, per farselo trasferire sui propri conti correnti con numerose operazioni dispositive. Successivamente, con l’aiuto di uno dei figli conviventi, ha reimpiegato le somme sui conti bancari di una società ungherese costituita ad hoc di cui era socia unica in modo da occultarne la reale provenienza.

Da lì, sono stati compiuti ulteriori trasferimenti, anche verso Paesi extracomunitari, che ne hanno reso difficoltoso il rintraccio. Anche per questi motivi, è stata disposta la confisca per equivalente dei profitti del reato.

Il provvedimento in corso di esecuzione, che permetterà di assicurare all’erario la quasi totalità delle somme, riguarderà numerosi cespiti immobiliari intestati alla condannata, nonché al nucleo familiare, cui sono stati via via trasferiti alcuni dei beni. Saranno apprese, inoltre, anche le disponibilità liquide giacenti sui conti correnti della condannata e dei familiari, e ogni altra disponibilità economica e finanziaria, incluse quelle presso terzi.

Si conferma così l’impegno della Guardia di Finanza informa infine il Comando del Corpo – quale forza di polizia a tutela della legalità economica e finanziaria, a contrasto dell’accumulo di patrimoni illeciti e a difesa dei cittadini più deboli spesso bersaglio di individui senza scrupoli.

Risarcimento danno, il Comune di Palermo condannato dal Tribunale a risarcire una cittadina intrappolata in un allagamento Che i sindaci dei Comuni siciliani adesso riflettano sulle proprie responsabilità ed omissioni

Maltempo a Milano, città allagata dopo esondazione del Seveso e nubifragio:  le news in diretta

Archivi -Sud Libertà

Palermo,

Un risarcimento di quasi 30 mila euro. , un nuovo provvedimento, della terza sezione civile, presieduta dal giudice Elisabetta La Franca, ottenuto dallo studio legale Palmigiano e Associati. Una vittoria che si aggiunge agli altri due provvedimenti favorevoli dei mesi scorsi, del giudice di pace e del tribunale, con una sentenza che chiarisce: “Il Comune è responsabile e deve risarcire il danno”.
Una cifra di quasi 30 mila euro tra danni e spese è stata quindi riconosciuta alla cittadina, che si era affidata agli avvocati Alessandro Palmigiano ed Elisabetta Violante.  Si apprende infatti che – riportiamo la notizia come è arrivata in redazione   “-in quell’occasione, come è noto dalla cronaca di quei giorni, un temporale estivo causò un allagamento e svariate famiglie rimasero intrappolate nei sottopassi della città in corrispondenza delle intersezioni tra viale Regione Siciliana con via Leonardo da Vinci e con viale Michelangelo/viale Lazio. Tra i malcapitati di quelle ore, una signora palermitana che si trovava a percorrere, a bordo della sua auto, viale Regione Siciliana direzione Messina-Catania, quando a causa di una lunga colonna di macchine dopo lo svincolo di viale Lazio ed in prossimità del sottopassaggio, ha dovuto arrestare la sua marcia.
Poco dopo, a causa dell’abbondante pioggia, l’auto era stata investita da una forte corrente e la signora si è trovata “intrappolata” nella propria auto. Dopo aver contattato i numeri di emergenza 115, 112 e 113, purtroppo con esito negativo, è riuscita ad uscire dall’abitacolo attraverso un finestrino, nuotando fin quando una “catena umana” formata spontaneamente dagli altri utenti della strada, l’ha tratta in salvo. La signora è stata ritrovata qualche ora dopo, dal marito, mentre si trovava in stato di ipotermia ed in evidente stato di shock. L’auto è stata ritrovata solamente il giorno dopo e condotta con l’intervento di un carro attrezzi presso l’officina autorizzata, che ha ritenuto la riparazione anti economica.
La donna si è quindi rivolta allo studio legale Palmigiano e Associati, avviando una causa nei confronti del Comune di Palermo.
La tesi dei legali era che questi allagamenti non erano affatto nuovi per Palermo. Allegando una serie di foto ed articoli di giornale di anni precedenti, gli avvocati sono riusciti a dimostrare che i sottopassaggi della circonvallazione, anche in altre occasioni, erano stati scenario di gravi allagamenti che avevano comportato situazioni analoghe. Nonostante quindi fosse ben noto al Comune di Palermo (che è l’ente che deve occuparsi della manutenzione e cura delle strade), che a fronte di precipitazioni, molti tratti della città fossero soggetti ad allagamenti, non era stato fatto nulla per evitarlo.
Il Comune di Palermo, infatti, come proprietario delle strade, è tenuto a provvedere alla manutenzione, gestione e pulizia delle stesse, nonchè delle attrezzature, impianti e servizi ed all’apposizione e manutenzione della segnaletica. Pertanto era configurabile la responsabilità per cosiddetta “cosa in custodia”, secondo quanto stabilito dall’art 2051 c.c.: il custode (il Comune di Palermo in questo caso) è tenuto ad adottare tutte le misure idonee a prevenire ed impedire la produzione di danni a terzi, con lo sforzo adeguato alla natura e alla funzione della cosa e alle circostanze del caso concreto. Con particolare riferimento alle precipitazioni atmosferiche, la Corte di Cassazione ha escluso che si possa parlare di caso fortuito o forza maggiore quando il danno viene generato a causa dell’insufficienza delle misure per evitarlo.
Il giudice della terza sezione civile di Palermo, Elisabetta La Franca, con la sentenza numero 5408/2024, ha accolto la richiesta risarcitoria, riconoscendo che “affinchè si configuri la responsabilità del custode è sufficiente che sussista il nesso causale tra la cosa in custodia ed il danno arrecato (elemento questo compiutamente dimostrato dall’attrice), senza che rilevi al riguardo la condotta del custode e l’osservanza o meno di un obbligo di vigilanza, per cui tale tipo di responsabilità è esclusa solo dal caso fortuito, fattore che attiene non già ad un comportamento del responsabile bensì al profilo causale dell’evento, riconducibile non alla cosa (che ne è fonte immediata) ma ad un elemento esterno, recante i caratteri dell’oggettiva imprevedibilità ed inevitabilità e che può essere costituito anche dal fatto del terzo o dello stesso danneggiato (Cass. Civ., sez. III, n. 20427/08)”.   Fin qui il resoconto che adesso dovrà far riflettere ogni Comune per le proprie responsabilità e doveri da assumere.

L’Ars della Regione Sicilia approva la manovra quater, «Varate misure per mezzo miliardo di euro», soldi pubblici a tutti

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Palermo,

«Con il via libera alla manovra finanziaria, il governo regionale destina oltre mezzo miliardo di euro, molti dei quali saranno devoluti al finanziamento di interventi per il contrasto alle emergenze. Si interviene contro la crisi idrica e i danni causati nel settore agricolo, nel sociale attraverso l’istituzione di un assegno contro la povertà e gli stanziamenti per le persone con disabilità. Importante anche la misura per il prestito d’onore agli studenti universitari. Crescono anche le risorse per la misura contro il caro voli».  A dichiararlo è il presidente della Regione Renato Schifani, commentando l’approvazione all’Ars del disegno di legge sulle variazioni di bilancio. 

«Ringrazio il presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno – commenta il governatore – per l’attività di sintesi e mediazione con i gruppi parlamentari e i singoli deputati di maggioranza e opposizione per avere consentito una veloce approvazione del testo. Un ringraziamento particolare all’assessore Alessandro Dagnino che, coordinando gli uffici dell’Economia, ha permesso la stesura di una manovra di grande impatto per il tessuto economico e sociale della Regione».

La legge appena approvata a Palazzo Reale vale in totale circa 560 milioni di euro. All’iniziale stanziamento del ddl, così come approvato in giunta, si sono aggiunti infatti ulteriori 210 milioni frutto di maggiori entrate accertate durante la discussione del testo in Ars. 

Per l’emergenza siccità vengono stanziati 65 milioni di euro, incrementando inoltre di 20 milioni di euro i capitoli di spesa relativi agli interventi di protezione civile per le calamità. Oltre 50 milioni sono stanziati per i sussidi al mondo dell’agricoltura piegato dalla crisi (bonus fieno, minori raccolti cerealicoli, peronospora, blue tongue, brucellosi, comparto apistico), 30 milioni sono destinati all’assegno di povertà una tantum e 10 milioni alla bonifica dei siti contaminati. 

Circa 55 milioni vanno agli interventi in materia di mobilità: 19 per il TPL, 10 per i trasferimenti nelle isole minori, 17 per il contrasto al caro voli e 10 in favore degli aeroporti minori.

Per gli enti locali sono stanziati oltre 15 milioni: 11 per i Comuni in dissesto, 3,5 per gli enti a cui sono state trasferite infrastrutture dall’Irsap, 2 per gli enti interessati dall’emergenza per la crisi vulcanica. Oltre 30 milioni saranno destinati alla contrattazione collettiva regionale. Approvata, inoltre, la stabilizzazione dei precari delle Camere di commercio.

Nel settore sociale il prestito d’onore agli universitari vale 10 milioni, i maggiori stanziamenti per l’Asacom valgono 8 milioni, 12,5 milioni i fondi ulteriori per le disabilità gravissime e 1,2 milioni per il sostegno dei lavoratori delle aree di crisi complessa di Termini Imerese e Gela.

«L’ok alla manovra quater – commenta l’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino – fa segnare al governo l’approvazione in tempi record di un importante risultato: con la spesa degli interventi finanziati, gli uffici, nelle prossime settimane, immetteranno nell’economia regionale mezzo miliardo di euro, generando un ulteriore effetto sulla crescita regionale. Rivendico con forza il fatto, davvero straordinario, che quasi il 90 per cento delle risorse discrezionali della manovra è destinato a investimenti che produrranno un significativo sviluppo pluriennale oltre alla risoluzione di alcune criticità».

 

DIRITTO ALL’OBLIO, CI SCRIVE L’AVV LUCIO SAVAGNONE PER L’ARTICOLO” DIRIGENTI DELLA REGIONE SICILIANA IN MANETTE PER CORRUZIONE..”

 

 

In merito  all’articolo :”Dirigenti della Regione siciliana in manette per corruzione e falso” pubblicato su SUD LIBERTA’ il 4 Marzo 2020 ,ci scrive l’Avv Lucio Savagnone che, a difesa dell’Avv  (omissis ……..), ci richiede la cancellazione del nominativo del suo assistito  poichè nel procedimento giudiziario è risultato “informa l’avv Savagnone- “estraneo ai fatti in via definitiva..

 

personaggio del film noir - mafia foto e immagini stock

 

RISPONDE    IL   DIRETTORE     _RAFFAELE LANZA   

Il decreto di archiviazione del GIP del Suo cliente  risale al 2021 – e prendiamo atto delle affermazioni dell’avvocato  visto che il decreto non risulta allegato nella Sua lettera. 

Se la politica locale o regionale, o gli stessi Presidenti dei Tribunali d’intesa con i Procuratori capo  almeno-inizialmente – per le città di Palermo e Catania – avessero colto l’appello del nostro Quotidiano SUD LIBERTA’  di istituire Uffici stampa    in ogni distretto giudiziario con l’incarico di comunicare on line  le archiviazioni  /assoluzioni degli imputati “estranei alla vicenda giudiziaria”  ai  giornali del WEB   e/o ai direttori dei Quotidiani di informare la popolazione, avrebbe certamente un maggiore beneficio e finalità sia la  tempestività dell’informazione  che l’immagine degli assistiti  curata  dagli avvocati, a  distanza di anni.              Avv Savagnone:   in virtù delle norme vigenti ho comunicato alla Redazione di procedere immediatamente alla cancellazione del nominativo del Suo assistito dall’articolo preriferito nonchè  di  “oscurare “ogni cosa riconducibile allo stesso , e di accogliere dunque la Sua legittima richiesta..

 

 

AVV -LUCIO  SAVAGNONE     –     Missiva  PEC  A      SUD  LIBERTA’  –    Raffaele Lanza  (Direttore)   -Istanza di deicindizzazione dei dati personali ai sensi dell’art. 17 Reg.UE  27.4.2016

 

Vi scrivo in nome e per conto dell’Avv Giuseppe Guttadauro , che me ne ha conferito espresso mandato, al fino di rappresentarVi quanto segue: 

Con la presente faccio riferimento all’articolo apparso sul Vostro Portale  (URL  https/ www. sudLibertà.com – dirigenti della Regione siciliana in manette per corruzione e falso/) relativo ad una vicenda giudiziaria che ha coinvolto il mio Assistito e risalente all’anno 2020   .Per tale vicenda l’Avv Giuseppe Guttadauro ha ottenuto giustizia in forza del Decreto di Archiviazione ex Art 415 c.p.p. del Tribunale di Palermo -Ufficio del Giudice per le Indagini preliminari   RGNR  4028 /2021  -GIP  R.G. 6258

Insomma il mio cliente  è risultato, sin da subito, estraneo ai fatti ivi narrati.  I dati personali  di cui alla predetta vicenda giudiziaria sono  stati però, indicizzati da diversi motori di ricerca tra cui Google. Tuttora, infatti, eseguendo una ricerca sul citato motore ed indicando le semplici generalità del mio Cliente, risulta ancora l’esposto abbinamento,nonostante l’assoluta estraneità ai fatti, comprovata anche dal provvedimento di archiviazione in precedenza citato.  Ciò, come appare evidente, arreca un grave pregiudizio per l’immagine e la reputazione anche professionale dell’Avv. Giuseppe Guttadauro.

La pubblicazione di tale notizia è infatti, da ritenersi non più attuale e pregiudizievole nei confronto del mio Cliente configurando un trattamento dei dati    giudiziari dell’interessato in violazione dei principi di limitazione delle finalità, di minimizzazione dei dati dati trattati e di limitazione della conservazione dei  dati  sanciti dal Reg. europeo per la protezione dei dati personali (GDPR) nonchè in v iolazione  del diritto all’oblio riconosciuto dalla stessa  Corte di Cassazione..

Peraltro la stessa è altresì in contrasto con i principi  di cui all’art 25  Comma 1 legge 27 Settembre 2021 n.134  (cd Riforma Cartabia).

Ciò premesso, inoltro alla Vs Società, in qualità di titolare del trattamento, formale richiesta ex art. 17 Reg. UE 679  del 2016  di procedere alla cancellazione e/o  oscuramento integrale o quanto meno alla anonimizzazione delle generalità contenute all’interno dell’articolo giornalistico pubblicato concernente i fatti e le circostanze riconducibili all’Avv Giuseppe Guttadauro ed alla deicindizzazione dell’URL  ( www Sud Libertà.com -dirigenti della Regione siciliana in manette per corruzione e falso..) e di tutti quelli connessi e riconducibili ;  nonchè a volermi dare prontamente notizia dell’avvenuta cancellazione…… 

AVV.  LUCIO  SAVAGNONE       di    Palermo

Anello ferroviario di Palermo,il governatore siciliano Schifani inaugura la fermata “Libertà”: «Ha vinto la collaborazione istituzionale»

 

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Palermo,

«Oggi è una bellissima giornata per noi tutti perché vediamo una città che cresce, che migliora la mobilità per i suoi cittadini, che è animata da una forte voglia di rinascita. Quella di oggi non è la vittoria di qualcuno, ma è il frutto di un impegno corale delle istituzioni: siamo qui con il presidente di RfI Dario Lo Bosco e con il sindaco Roberto Lagalla, questo è sinonimo di armonia e di collaborazione istituzionale nella quale io credo moltissimo». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che stamattina ha partecipato all’inaugurazione della nuova fermata Libertà dell’anello ferroviario di Palermo. 

«Stiamo vivendo un momento magico, la Sicilia è un cantiere aperto, il Pil cresce, aumentano le entrate tributarie. Il mio governo, insieme con quello nazionale, sta investendo ingenti risorse nelle infrastrutture. Ma noi – ha aggiunto Schifani – dobbiamo sapere cogliere questo momento facendo sistema e puntando sulle professionalità migliori. Questo è il mio auspicio ma sarà anche il mio impegno, dobbiamo puntare al massimo nell’individuazione delle caratteristiche tecniche e professionali di chi avrà delle responsabilità. Io continuerò a portare avanti gli impegni presi con i siciliani, a sostenere tutti gli investimenti necessari allo sviluppo della nostra terra. Entro questa legislatura, finalmente, vedranno la luce i termovalorizzatori e speriamo anche di vedere l’avvio dei lavori del Ponte. Bisogna andare avanti senza se e senza ma, puntando al meglio in ogni campo». 

L’attivazione della fermata Libertà in viale Lazio permette di far entrare in funzione il primo lotto di completamento dell’anello ferroviario di Palermo, uno dei grandi progetti per il rafforzamento del sistema di trasporto su ferro nelle aree metropolitane, per il quale la Regione Siciliana ha dato un contributo di circa 68 milioni di euro a valere sul Por Fesr 2014-2020 e altri 50 milioni di risorse liberate dal ciclo di programmazione 2000-2006.

«Una grande giornata per la nostra città – ha sottolineato l’assessore regionale delle Infrastrutture Alessandro Aricò – finalmente, anche grazie al governo regionale che ha contribuito con proprie risorse, abbiamo fatto un significativo passo avanti nel miglioramento della mobilità palermitana. Nei prossimi mesi si apriranno due fermate fondamentali che sono Porto e Politeama, in seguito si chiuderà l’anello ferroviario che, con il passante, doterà la provincia di Palermo di una vera e propria metropolitana. Ringraziamo Rfi e tutti gli operatori coinvolti per l’impegno, speriamo di potere inaugurare al più presto nuove stazioni». 

Manovra quater in Sicilia, l’assessore regionale all’Economia Dagnino: «Le coperture da maggiori entrate sono la prova che la Sicilia cresce…Impegni pure per il disavanzo..

 

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Palermo,

«Le coperture della manovra quater derivano da maggiori entrate e sono la prova della forte crescita economica che la Sicilia sta vivendo».
Lo afferma l’assessore regionale dell’Economia Alessandro Dagnino, illustrando il disegno di legge di variazioni di bilancio che da lunedì sarà oggetto dell’esame della Commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana.
«Il registrarsi di un saldo di entrata così importante a fine anno – spiega l’assessore – è la conseguenza naturale della riforma delle norme di attuazione dello Statuto siciliano in materia finanziaria, che prevede il passaggio dal metodo del riscosso al metodo del maturato. In virtù di tale riforma lo Stato eroga a inizio anno un primo trasferimento sulla base del criterio storico, riservandosi, in caso di crescita delle entrate, successivi conguagli nel corso dell’anno. Appaiono perciò del tutto prive di fondamento talune ricostruzioni giornalistiche, dal sapore allarmistico, secondo le quali sarebbero in corso modifiche alla manovra per compensare minori entrate fiscali».
«Al contrario, con la manovra all’esame dell’Ars – spiega l’assessore – il governo Schifani ha deciso di destinare maggiori entrate a beneficio della collettività che le ha generate. Siamo in condizioni di finanziare nuove spese per circa 420 milioni a sostegno della crescita, grazie al rispetto degli impegni di ripianamento del disavanzo. Rigore e sviluppo rimangono le parole d’ordine e la possibilità di realizzare una quarta manovra è la prova non solo che la Sicilia cresce, ma anche che i conti sono in ordine ».
«Il connubio tra rigore e sviluppo viene perseguito anche attraverso il miglioramento della qualità della spesa discrezionale, che per la prima volta – sottolinea l’assessore Dagnino – è destinata per il 97 per cento a investimenti, quindi con beneficio prolungato nel tempo sull’economia». Infine, un passaggio sulle scelte di politica economica alla base delle misure principali della manovra. «Gli interventi – aggiunge Dagnino – vanno esaminati con un approccio olistico, essendo ciascuno di essi un elemento di una visione complessiva. Ad esempio, la misura che punta a rafforzare il tessuto economico regionale con gli aiuti alle medie imprese e alle aggregazioni va letta unitamente a quella sul prestito d’onore. Infatti l’incentivo a studiare nelle Università siciliane, oltre ad agevolare gli studenti e le loro famiglie, si pone anche a presidio della crescita delle imprese più strutturate, che potranno disporre di un maggior numero di laureati qualificati, migliorando la competitività e innescando un circuito virtuoso ».

POLICLINICO DI PALERMO: ESEGUITO UN COMPLESSO INTERVENTO CHIRURGICO DI ASPORTAZIONE DI UN LIPOSARCOMA PERITONALE DI 24 CHILI -ASPORTATI PURE DIVERSI ORGANI

foto ufficio stampa Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico “Paolo Giaccone”, al centro il professore Antonino Agrusa ed il team

Palermo,

Un complesso intervento chirurgico di asportazione di un gigante liposarcoma peritoneale di 24 chili e 10 grammi è stato eseguito al Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo che informa dell’eccezionale intervento. L’operazione, durata quattro ore, è stata eseguita dall’equipe diretta dal professore Antonino Agrusa, responsabile dell’unità operativa dipartimentale di Chirurgia laparascopica.
Il liposarcoma, un tumore raro del tessuto adiposo, occupava gran parte dell’addome del paziente comprimendo diversi organi vitali. . La massa tumorale, infiltrata in diversi organi, ha reso necessaria l’asportazione in blocco di rene sinistro, surrene, colon trasverso, discendente, sigma, retto, tratto digiuno-ileale, appendice ed epiploon.
Il paziente, di 51 anni  ha avuto un decorso post operatorio regolare, e sarà dimesso nei prossimi giorni per essere preso in carico dall’Oncologia medica, dove dovrà iniziare il ciclo di chemioterapia.
E’ stato un caso di alta complessità – spiega il professore Agrusa – che ha richiesto una fase preparatoria all’intervento con un trattamento multidisciplinare con i colleghi internisti, radiologi, anestesisti, oncologi. Siamo orgogliosi di poter dire che l’intervento è stato un successo e che il paziente è ora in fase di recupero. E’ una grande testimonianza delle capacità del nostro team e della tecnologia di cui disponiamo. Ringrazio tutti per l’impegno e il grande lavoro di squadra, in particolare il professore Giuseppe Badalamenti, il professore Maurizio Raineri e il dottore Antonio Gallina, gli specializzandi e tutti gli infermieri di reparto e di sala operatoria che, come sempre, hanno dimostrato elevata professionalità e competenza”.
Si apprende che il  caso sarà oggetto di una pubblicazione scientifica …
Desidero esprimere il mio più profondo apprezzamento a tutto il team – afferma la Direttrice generale dell’Azienda ospedaliera, Maria Grazia Furnari -. Questo intervento dimostra l’eccellenza medica del nostro ospedale, che continua a investire in formazione specialistica e tecnologie all’avanguardia….”
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