Palermo ricorda Natale Mondo, poliziotto ucciso da Cosa nostra

 

 

commemorazione natale mondo 2025

DI    NATALE GIACOMO FRANZELLA+

Si è svolta oggi presso la sede della Squadra mobile di Palermo la cerimonia in ricordo dell’assistente della Polizia di Stato Natale Mondo, assassinato il 14 gennaio 1988.

Alla celebrazione con la deposizione della corona sull’epitaffio che ricorda i caduti della Squadra mobile di Palermo erano presenti il questore di Palermo Calvino Vito, le autorità civili e militari, la moglie Rosalia Falanga e le figlie Dorotea e Loredana.

Natale Mondo, nato il 21 ottobre 1952 a Palermo, nel quartiere dell’Arenella, si arruolò in Polizia nel 1972. Dopo aver prestato servizio a Roma, Siracusa e Trapani, tornò a Palermo nel 1982.

Era un fedele collaboratore del vice questore Ninni Cassarà e si era occupato prevalentemente di indagini sulle cosche mafiose del palermitano, apportando un prezioso contributo alle indagini su “Cosa nostra”.

Il 6 agosto 1985, durante un agguato in cui morirono Cassarà e l’agente Roberto Antiochia, Mondo si salvò miracolosamente. Tuttavia, fu accusato ingiustamente di essere una “talpa” e fu arrestato per presunti legami con la mafia.

Successivamente, fu scagionato grazie all’intervento della vedova Cassarà e di altri colleghi, che testimoniarono che Natale si era infiltrato nelle cosche mafiose del quartiere Arenella, ove era nato e risiedeva, dietro ordine dello stesso Cassarà, per poi essere reintegrato in Polizia alla questura di Trapani. Ma arrivò il regolamento dei conti: il 14 gennaio 1988, Mondo fu assassinato da killer di Cosa nostra davanti al negozio di giocattoli della moglie a Palermo.

Per l’estremo sacrificio della propria vita, Natale Mondo il 10 novembre 1999, è stato insignito della “Medaglia d’oro al Valor civile alla memoria”.

 

Sanità, il Presidente della Regione Sicilia Schifani: «Entro febbraio il bando per il polo di pediatrico di eccellenza di Palermo»

 

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Palermo,

Occhi puntati sul percorso di riqualificazione e di potenziamento della sanità a Palermo. Una riunione della cabina di regia sul programma straordinario di interventi nella Sanità, stamattina a Palazzo d’Orleans, ha ridefinito il perimetro entro il quale saranno attuati gli interventi già inseriti nell’intesa tra Stato e Regione firmata nei giorni scorsi, nella sede del Ministero della Salute a Roma, con la quale si autorizzava la spesa dei fondi ex art. 20 della legge 67/88 per l’edilizia sanitaria.

L’accordo di programma riguarda la realizzazione di quattro progetti: tre nuove strutture – il nuovo Polo pediatrico di eccellenza, il nuovo Policlinico e l’ospedale Palermo nord-Polo oncoematologico – e la ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’ospedale Ingrassia. L’intervento finanziario sarà di 828 milioni di euro circa, con un incremento delle risorse iniziali, di cui poco più di 712 milioni di euro di fondi ex art 20.

«Sono molto soddisfatto del lavoro fatto – ha detto il presidente della Regione Renato Schifani, che ha coordinato i lavori della cabina di regia – e ringrazio tutti per il grande impegno profuso. Abbiamo operato una scelta di fondo, investire in questa fase nella realizzazione di strutture sanitarie nella Sicilia occidentale, che necessita di un urgente rafforzamento della struttura ospedaliera pubblica. Ci siamo concentrati sul potenziamento degli ospedali Civico e Policlinico e su quello che considero un gioiello della mia azione di governo, la realizzazione del Polo pediatrico di eccellenza, struttura abbandonata da 14 anni e che potrà finalmente vedere la luce. Un risultato che si deve all’impegno dei tanti attori in campo e alla firma di una convenzione con Invitalia, che sarà centrale di committenza e struttura di supporto tecnico per la realizzazione di tutti gli interventi. Siamo pronti per partire, entro febbraio sarà bandita la gara per l’individuazione dell’affidatario del Polo pediatrico e contiamo si possa arrivare prima dell’estate all’aggiudicazione dei lavori. È una realtà strategica per tutta la regione, ci candidiamo ad essere riferimento anche per la cura dei piccoli pazienti del Sud Italia».

Hanno preso parte all’incontro di oggi, oltre al presidente della Regione Renato Schifani, l’assessore alla Salute Giovanna Volo e il dirigente generale della programmazione strategica Salvatore Iacolino; gli assessori regionali all’Ambiente e alle Infrastrutture e mobilità Giusy Savarino e Alessandro Aricò; il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il rettore dell’Ateneo Palermitano Massimo Midiri; i direttori generali di Policlinico, Maria Grazia Furnari, Civico, Walter Messina, e Villa Sofia-Cervello, Roberto Colletti.

«Finalmente anche la città di Palermo avrà realtà importanti – ha osservato l’assessore alla Salute Giovanna Volo – come un centro di eccellenza pediatrico che contribuirà a ridurre il flusso di mobilità sanitaria dei piccoli pazienti verso il Nord Italia. Il Policlinico andrà a garantire, oltre a un alto livello assistenziale, anche un’eccellente offerta formativa. È rilevante anche il potenziamento del centro di eccellenza oncoematologico, sempre per evitare le migrazioni passive, e infine la ristrutturazione dell’Ingrassia, un ospedale che necessita di un adeguamento per fornire un’assistenza sanitaria moderna e che rimane punto di riferimento delle zone limitrofe alla città». 

Il Presidente della Regione Schifani visita a sorpresa Villa Sofia per verificare inefficienze segnalate

 

Palermo-Agrigento, ultimatum di Schifani all'Anas: accelerare i ...

 

Stavolta il  presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in visita a sorpresa all’ospedale Villa Sofia di Palermo per vedere con i propri occhi la situazione che attanaglia la struttura a seguito di una segnalazione ricevuta nel giorno di Capodanno, con il reparto di ortopedia che si è trovato al collasso e diversi pazienti in attesa da diversi giorni per un intervento, visto che la sala operatoria lavorava a ritmo piuttosto ridotto per insufficienza del personale parasanitario.
Tra l’altro abbiamo registrato una grave carenza organizzativa derivante dall’assenza di personale infermieristico nel reparto di ortopedia che aveva paralizzato tanti interventi, tanto da individuare ben 14 pazienti in attesa di intervento, femore rotto e altro – ha sottolineato Schifani all’Italpress -. Abbiamo voluto verificare cosa succede. Ci siamo chiariti le idee”.

-. Noi lavoreremo per individuare le responsabilità ma allo stesso tempo per risolvere i problemi della sanità pubblica. Ho voluto verificare di persona e anche fare così dei bilaterali con gli operatori perchè è giusto sapere, venire e parlare”. Adesso mano ai correttivi..

Palermo , contrasto allo spaccio di droga. In manette due persone

 

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Archivi-Sud Libertà

Palermo,
I militari della Stazione San Filippo Neri hanno arrestato un 23enne, palermitano, già noto alle forze dell’ordine, per spaccio di sostanze stupefacenti. I militari, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio nel quartiere “Zen 2” finalizzato alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di droga hanno notato il giovane che cedeva alcuni involucri ad alcuni avventori. Immediato l’intervento dei Carabinieri che hanno bloccato l’uomo che, perquisito, è stato trovato in possesso di 13 dosi tra cocaina e hashish ingegnosamente occultate all’interno del doppio fondo di una bottiglietta d’acqua che i militari hanno recuperato nei pressi del luogo dove il presunto pusher è stato osservato intento a cedere la sostanza. Inoltre l’attività di ricerca ha permesso di rinvenire nella disponibilità dell’indagato quasi 150 euro in banconote di piccolo taglio, verosimilmente provento dell’illecita attività di spaccio.
Il Tribunale di Palermo – Quarta Sezione ha convalidato l’arresto.
Nell’ambito di un’altra attività effettuata sempre nel quartiere “Zen 2,” la Stazione della San Filippo Neri ha arrestato, in flagranza di reato con l’accusa di detenzione illecita ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, un palermitano, di 36 anni, già noto alle forze dell’ordine. Anche in questa circostanza, gli insoliti movimenti del presunto pusher, non sono sfuggiti allo sguardo attento dei militari che hanno osservato il 36enne intento a spacciare.
L’uomo è stato immediatamente fermato e perquisito dai Carabinieri che hanno rinvenuto nella sua disponibilità quasi 30 dosi di cocaina nascoste sotto un vaso di plastica poggiato per terra in prossimità del punto dove l’indagato era stato poco prima notato mentre cedeva lo stupefacente. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo ha convalidato l’arresto.
La droga sequestrata è stata trasmessa al Laboratorio di Analisi delle Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo per gli accertamenti di rito. È obbligo rilevare- informanoi Carabinieri in un Comunicato –  che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.

SALVINI ASSOLTO A PALERMO “IL FATTO NON SUSSISTE” -PROCESSO OPEN ARMRS

Matteo Salvini - L'avvocato Giulia Bongiorno si candida ...

 

Palermo,

Matteo Salvini è stato assolto nel processo Open Arms perché il fatto non sussiste. E’ la sentenza emessa pochi minuti fa -oggi  20 dicembre 2024 nell’Aula bunker ,dai giudici a Palermo al termine del processo di primo grado.

Il leader della Lega, vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, era accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per i fatti accaduti nel 2019: da ministro dell’Interno aveva negato lo sbarco per diciannove giorni a 147 migranti, tra cui 27 minori, soccorsi in tre distinte operazioni dalla ong spagnola Open Arms. L’accusa aveva chiesto una condanna a 6 anni di carcere.  Dopo la sentenza un lungo applauso ai giudici.

Eni Versalis, il governatore della Regione Sicilia – Schifani- incontra i vertici: «Chiesta relazione per valutare riconversione»

 

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Palermo,

Si è svolto oggi a Palazzo d’Orleans un incontro tra il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e i vertici di Versalis, la società del gruppo Eni proprietaria dello stabilimento petrolchimico di Ragusa.

Nel corso della riunione il presidente Schifani ha espresso l’urgenza di ottenere una relazione dettagliata e completa sul progetto di riconversione proposto dall’azienda. Il presidente ha sottolineato l’importanza di valutare attentamente le ricadute occupazionali che ne deriveranno, evidenziando come la tutela dei lavoratori e la promozione dello sviluppo economico del territorio siano priorità assolute per il governo regionale.

«Solo dopo aver ricevuto e analizzato la relazione fornita da Eni – ha dichiarato Schifani – valuteremo i passi da compiere per garantire la massima tutela degli interessi dei lavoratori, delle famiglie coinvolte e della comunità locale, senza compromettere le prospettive di sviluppo sostenibile per la nostra Regione».

Contrasto alla criminalità organizzata di stampo mafioso Palermo – Notificate dalla Finanza 18 misure cautelari personali

personaggio del film noir - mafia foto e immagini stock

 

Palermo,

Nelle prime ore di questa mattina, i finanzieri del Comando Provinciale Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura della Repubblica – D.D.A., nei confronti di 18 soggetti, di cui 7 in carcere, 10 ai domiciliari e 1 destinatario dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Contestualmente, sono in corso di svolgimento perquisizioni presso le abitazioni e gli altri luoghi nella disponibilità degli indagati, nei cui confronti si procede, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, porto abusivo d’armi, turbata libertà degli incanti, estorsione, rapina e favoreggiamento personale.

Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, hanno permesso di far luce sulle trame illecite poste in essere dalla famiglia mafiosa di Mazara del Vallo (TP), disvelando i rapporti verticistici esistenti tra gli affiliati.

In particolare, sono state ricostruite le fasi che hanno portato all’ascesa di un soggetto, attivo nel settore dell’allevamento di ovini, che, agendo quale braccio operativo del capo mandamento (attualmente detenuto), è divenuto, nel tempo, il punto di riferimento per lo svolgimento delle più diverse attività criminali (tra cui riscuotere crediti insoluti, dirimere controversie e organizzare un traffico di stupefacenti tra Palermo e i territori ricadenti nel mandamento).

In tale contesto è stata riscontrata l’esistenza di un penetrante potere di controllo economico del territorio, esercitato mediante la gestione mafiosa delle aree di pascolo e delle aste fallimentari.

Al riguardo, le investigazioni hanno consentito di documentare anche diversi episodi di violenza legati al mancato rispetto di accordi presi per la spartizione di alcuni immobili.

Parallelamente, è stato possibile ricostruire le dinamiche criminali che hanno favorito lo sviluppo, in territorio trapanese, di una capillare rete di supermercati riconducibile a un noto imprenditore mazarese; questi, forte di un rapporto diretto con il vertice storico del mandamento mafioso di Mazara del Vallo sin dalla metà degli anni 2000, ha potuto espandere la propria sfera di affari in diversi settori merceologici, acquisendo la proprietà e la gestione di numerose società.

In cambio del sostegno garantitogli dall’associazione, il medesimo imprenditore avrebbe assicurato a Cosa nostra l’assunzione di affiliati e di loro parenti, aiuti finanziari per l’avvio di nuove attività economiche, nonché l’acquisto di beni posti in asta e riconducibili a soggetti contigui, così che gli stessi ritornassero nella loro disponibilità.

L’odierna attività di servizio, che ha previsto l’impiego di oltre 150 fiamme gialle, testimonia la costante attenzione e il perdurante impegno della Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, al fine di contrastare ogni possibile tentativo di infiltrazione mafiosa nel tessuto economico-produttivo, nell’ottica di garantire al mercato le necessarie condizioni di legalità e competitività…..

 

Caro voli, Regione Sicilia raddoppia lo sconto aerei per Natale. favorendo la mobilità sostenibile»

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Palermo

Un milione di biglietti aerei rimborsati in un anno. E la Regione raddoppia lo sconto, portandolo dal 25 al 50%, per quei siciliani che desiderano raggiungere l’Isola per le feste  estendendo il beneficio anche a chi è nato in Sicilia ma risiede altrove. Sono alcune delle misure introdotte dal decreto “Stop caro voli Natale 2024”, voluto dal governo regionale per mitigare il costo delle tariffe aeree, e presentate, insieme con il report sul Caro-voli, in conferenza stampa a Palazzo d’Orléans, a Palermo, dal presidente della Regione, Renato Schifani, dall’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Alessandro Aricò, e dal dirigente generale del dipartimento Infrastrutture, Salvatore Lizzio.

In un anno la Regione ha rimborsato oltre un milione di biglietti aerei e consentito a tanti siciliani di raggiungere la nostra regione a un costo più contenuto rispetto a quello stabilito dalle compagnie aeree. Con questo decreto, adesso, grazie ai 17,2 milioni di euro stanziati all’interno della legge sulle variazioni di bilancio, chi effettuerà dal 7 dicembre al 6 gennaio 2025 un volo diretto da uno scalo nazionale a un aeroporto siciliano e viceversa, avrà diritto allo sconto del 50% a fronte dell’attuale 25%. Il provvedimento non sarà più valido esclusivamente per i residenti in Sicilia, ma verrà esteso anche a chi è nato ma non risiede stabilmente nell’Isola.

«I dati – commenta il presidente Schifani – dimostrano in maniera inequivocabile il successo di questa iniziativa, una misura unica in Italia, che abbiamo fortemente voluto per alleggerire il costo dei voli che, soprattutto in prossimità delle feste, rendono proibitivo spostarsi o rientrare in Sicilia. Non possiamo continuare a scontare la nostra condizione di insularità piegandoci al cartello esercitato di fatto da alcune compagnie aeree. Con la nostra battaglia sul caro voli tuteliamo il diritto dei siciliani a una mobilità economicamente sostenibile. Per questo abbiamo voluto raddoppiare i rimborsi ed estenderli anche a chi è nato ma non risiede in Sicilia. Nella Finanziaria che sarà votata nelle prossime settimane all’Ars, – continua Schifani – abbiamo stanziato per il caro voli 15 milioni di euro all’anno per i prossimi tre anni. Un’ulteriore dimostrazione della volontà di questo governo di assicurare la continuità di questa misura di sostegno. Non è la politica che può intervenire sulle tariffe aeree in un regime di libero mercato, però è giusto chiedere all’Antitrust, alla quale abbiamo presentato già due esposti, di verificare il rispetto delle regole ed eventuali cartelli tra le compagnie. Con i fatti, e non soltanto a parole, restiamo al fianco dei cittadini siciliani in questa battaglia di civiltà».

Gli sconti possono essere ottenuti direttamente al momento dell’acquisto sui siti web delle compagnie aeree che hanno sottoscritto la convenzione con la Regione, oppure si può richiedere il rimborso successivamente al viaggio, caricando la carta d’imbarco sul portale del Dipartimento delle Infrastrutture —

Sulla piattaforma Siciliapei sono state caricate quest’anno più di 400 mila richieste di rimborso, il 42,5% del totale. Catania-Roma è la tratta aerea più acquistata, con oltre 22 mila richieste di rimborso presentate. A seguire, i collegamenti tra il capoluogo etneo e Milano Malpensa e quelli tra Palermo e Roma e tra Palermo e Milano, con le rispettive rotte inverse. Il volo più caro è stato il Palermo-Bologna Ryanair del 28 maggio costato 915 euro. Di poco più basso il prezzo del Catania-Milano Linate di Ita Airways del 27 ottobre pagato 876 euro. Easyjet e Aeroitalia si contendono, invece, il primato della tratta più economica, rispettivamente con i voli Palermo-Malpensa e Fiumicino-Catania del 15 febbraio e del 22 marzo, venduti entrambi ad appena un euro.

«Quello contro il caro voli – aggiunge l’assessore Aricò – è un provvedimento storico che ha già dato ottimi risultati e che adesso rinforziamo ed estendiamo anche ai cittadini nati in Sicilia ma residenti altrove. In più, abbiamo pensato anche a chi si sposta in treno. Con Ferrovie dello Stato, visto il grande successo del Sicilia Express, il treno low cost che collegherà Nord Italia e Sicilia nel periodo delle feste e andato sold out in appena un’ora, stiamo lavorando all’organizzazione di un secondo convoglio in partenza subito dopo Natale e con rientro a Capodanno. Purtroppo la logistica di Rfi non ci consente di fare di più, per ragioni legate alla sicurezza dei trasporti sulle linee ferroviarie. Abbiamo anche sottoscritto un accordo per le aree urbane delle città di Palermo e Catania – conclude Aricò – che, dall’8 dicembre al 6 gennaio, consentirà di accedere a promozioni molto vantaggiose per raggiungere gli aeroporti e di acquistare biglietti unici integrati all’interno delle due aree urbane. Il nostro augurio è che i siciliani, residenti e non, possano trascorrere in famiglia le festività».

A Palermo, infatti, si potrà viaggiare da qualsiasi stazione ferroviaria della città verso l’aeroporto “Falcone e Borsellino” e viceversa al prezzo promozionale di 4 euro anziché 6,80 euro. In più, all’interno dell’area urbana sarà possibile viaggiare su tutte le corse di Trenitalia e sui mezzi Amat acquistando un solo biglietto giornaliero integrato al costo di 3 euro, a fronte degli attuali 6,10 euro.
Stessa formula anche a Catania. Dall’8 dicembre al 6 gennaio 2025, da qualsiasi stazione ferroviaria cittadina sarà possibile raggiungere l’aeroporto “Vincenzo Bellini”, e viceversa, al costo di un euro anziché 2,20 euro. Stessa tariffa a un euro anche per tutti i treni che circolano all’interno dell’area urbana di Catania. I biglietti saranno acquistabili su tutti i canali di vendita di Trenitalia a partire dal prossimo 7 dicembre.

 

 

Palermo – scoperto un arsenale di armi e munizioni e un laboratorio per modificarle – Arrestato un soggetto in flagranza di reato e sequestrate 14 armi da fuoco, oltre 1.400 proiettili, silenziatori, caricatori e materiale vario

 

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Palermo,

I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, nell’ambito dei controlli svolti quotidianamente nell’area metropolitana per la prevenzione e repressione dei traffici illeciti, hanno tratto in arresto un soggetto in flagranza di reato e sequestrato 14 armi da fuoco, oltre 1.400 proiettili, silenziatori, caricatori e materiale per la lavorazione e la modifica di armi di ogni tipo.

In particolare, i Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego, impegnati quotidianamente nel servizio di vigilanza, soprattutto nei quartieri a maggior rischio criminale della città, sempre attenti ad analizzare e valutare le informazioni acquisite nell’ambito di attività di controllo del territorio, avevano avuto notizia di un soggetto in grado di reperire, assemblare o modificare qualunque tipo di arma da fuoco mettendole successivamente a disposizione della criminalità organizzata e comune.

Alla luce anche dei recenti episodi di utilizzo di armi a Palermo che hanno visto protagoniste anche persone di giovanissima età nelle zone della movida cittadina e al conseguente allarme sociale venutosi a creare, l’attenzione sull’uomo è stata massima sin da subito e, pertanto, una volta individuato, veniva sottoposto a pedinamento per diversi giorni al fine di tracciarne i movimenti e soprattutto le frequentazioni.

Lo stesso veniva notato più volte intrattenersi in luoghi appartati con soggetti vicini ad ambienti criminali cittadini e quasi sempre prima o dopo gli incontri si recava in un garage sotterraneo nel quartiere Villaggio Santa Rosalia, locale non riconducibile direttamente a lui ma del quale aveva la disponibilità e al cui interno a volte si intratteneva anche per qualche ora.

Alla luce di quanto emerso e del ricostruito profilo criminale del soggetto, con precedenti specifici in detenzione illecita di armi, le fiamme gialle hanno eseguito due perquisizioni locali, la prima nella sua residenza, una villa circondata da un grande terreno a Ciaculli, prima periferia di Palermo, dotata di telecamere a circuito chiuso su ogni lato e con arredi di particolare pregio. Qui è stato portato alla luce un vero e proprio laboratorio con banchi da lavoro, macchinari e ogni tipo di strumento necessario per modificare e assemblare armi e addirittura per incapsulare proiettili. Nel laboratorio è stata rinvenuta una pistola semiautomatica in corso di lavorazione, cartucce e alcune canne di pistola e fucile. Nel corso della seconda perquisizione, effettuata nel garage individuato dai servizi di pedinamento nel quartiere “Villaggio Santa Rosalia, è stato scoperto un vero e proprio arsenale di armi e proiettili occultati in una intercapedine ricavata nel contro-soffitto con assi di legno avvitate che coprivano tutto il tetto.

Rimosse le assi di legno dai finanzieri, sono state rinvenute pistole, proiettili, silenziatori, caricatori.

Nel complesso sono stati scoperti e sequestrati: 14 armi da fuoco tra revolver e pistole semiautomatiche, 1431 tra cartucce, bossoli e proiettili, 8 caricatori, 4 silenziatori, 40 inneschi, buste di polvere da sparo nonché una grande quantità di parti di pistole tra castelli per revolver, tamburi, impugnature, canne e materiale vario per la fabbricazione di cartucce.

Si tratta di uno dei più importanti sequestri di armi effettuati a Palermo negli ultimi anni.

L’uomo è stato quindi tratto in arresto e condotto presso il carcere Pagliarelli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato sia l’arresto che il sequestro delle armi e di tutto il materiale rinvenuto.

Gli esami balistici stabiliranno se le armi sono state utilizzate in episodi delittuosi occorsi in città nel tempo o piuttosto tenute a disposizione di organizzazioni criminali per commettere ulteriori reati.

L’operazione delle Fiamme Gialle è il risultato dell’efficacia del controllo economico del territorio assicurato dalle pattuglie su strada e del dispositivo permanente approntato per la lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Si evidenzia che il provvedimento cautelare in argomento – informa il Comando -è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

Ambiente: traffico illecito di rifiuti, denunce e sequestri in Sicilia

 

Gestione dei rifiuti: sempre più necessaria una strategia nazionale

Archivi-SUD LIBERTA’

 Palermo,

I Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo nei confronti di n. 16 soggetti e di n. 6 persone giuridiche a vario titolo responsabili di aver partecipato ad un’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti.

Le operazioni si sono svolte prevalentemente ad Alcamo, ma hanno investito anche la Provincia di Palermo con obiettivi anche nei Comuni di Borgetto, San Giuseppe Jato, Partinico, Bagheria nonché a Palermo.

Le indagini, avviate dal N.I.P.A.A.F. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) di Palermo nel febbraio del 2019 e proseguite fino al dicembre 2020 sotto il coordinamento della D.D.A. di Palermo hanno consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale operante nel settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.

I predetti rifiuti – tra cui parti anche meccaniche di autoveicoli, batterie al piombo, rottami ferrosi, metalli non ferrosi, imballaggi metallici, apparecchiature elettriche ed elettroniche – venivano conferiti presso gli impianti oggetto dell’odierna attività sia da soggetti privati, sia da ditte non autorizzate alla raccolta e al trasporto, privi dei F.I.R. e – senza alcun tipo di trattamento – venivano miscelati tra loro per poi essere ceduti – a titolo oneroso – come rifiuti ferrosi non pericolosi. La quantità di rifiuti oggetto di traffico, per il solo periodo di indagini, è stimata in oltre 3.000 tonnellate, per un ingiusto profitto quantificato in oltre €. 300.000,00.

Le indagini, svolte anche con l’ausilio di attività di natura tecnica, hanno portato al sequestro di due aziende del settore, affidate ad un Amministratore Giudiziario nominato dall’Autorità Giudiziaria, al sequestro di n. 16 autocarri utilizzati per i predetti traffici nonché al sequestro per equivalente di somme pari a €. 153.000,00.


 

 

Durante l’esecuzione, all’interno di una delle aziende oggetto di sequestro, sono stati rinvenuti 300 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi che non avrebbero potuto fare ingresso all’interno dell’azienda in quanto non autorizzata al trattamento degli stessi. Tra i rifiuti erano riconoscibili autoveicoli non bonificati, completi di plastiche, vetri, apparecchiature elettroniche, nonché residui di olii esausti, morchie e vernici già in parte convogliate all’interno dei canali di scolo delle acque di prima pioggia, con evidente pregiudizio all’ambiente.