Regioni, 3 giugno: insieme si riapre anche la Lombardia

Spostamenti tra regioni: in forse Lombardia e Piemonte - IlGiornale.it

L‘intesa c’è e, probabilmente se la situazione della pandemia si stabilizzerà o la curva scenderà, il tre giugno prossimo saranno riaperti i confini regionali senza alcuna differenziazione.     Nel corso della  riunione conclusasi ieri a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, i capi delegazione delle forze di maggioranza e i ministri interessati, presente anche quello degli Esteri Luigi Di Maio si è pervenuti alla decisione di aprire i confini regionali senza alcuna eccezione.   Naturalmente nessuna regione potrà impedire l’ingresso od imporre lo stop in presenza del decreto legge vigente senza incorrere nell’impugnativa del ministro Boccia. “Il Decreto legge vigente prevede dal 3 spostamenti infraregionali – avverte la Giunta di governo ed il Ministro della Salute R. Speranza-. Al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti. Monitoreremo ancora nelle prossime ore l’andamento della curva”.

– Si va anche verso la conferma della riapertura dei confini italiani agli altri Paesi europei a partire dal 3 giugno, senza obbligo di quarantena, come previsto dal Dpcm, varato il 17 maggio scorso. Il Dpcm sarà quello già in vigore, senza vararne un altro, tenendo fede alla data del 3 giugno anche per l’apertura dei transiti tra le diverse Regioni, Lombardia compresa sotto gli occhi di tutti e che fa paura alla gran parte dei Presidenti delle regioni italiane

Salisburgo:     Conte ,vista l’indifferenza generale, chi non accoglie i migranti paghi un contributo

 Conte: “Non si vuol arrivare alla conclusione…..”


il presidente del consiglio giuseppe conte (foto ansa)

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Le notizie da  Salisburgo dove si è svolto  il vertice dell’Unione Europea tra i Capi di Stato e di governo dell’Ue  sul tema  immigrazione e anche (se pure poco) di Brexit non sono quelle che Conte si aspettava.

Dopo quattro ore di dibattito restano le distanze fra i 28 leader  dei Paesi europei sulla problematica dell’immigrazione, si è trovato un accordo sulla necessità di coinvolgere paesi terzi, incluso l’Egitto sostenitore del generale libico Haftar.

Ci siamo detti un po’ tutti che dobbiamo arrivare a delle conclusioni sull’immigrazione – ha dichiarato Conte – perché più tardiamo e più siamo in difficoltà. Ci vuole un sistema di ridistribuzione condiviso”.

Sul tavolo “c’è l’ipotesi che i Paesi che non partecipano in termini di sbarchi o di restribuzione, versino un contributo finanziario”,

Il premier, che ha negato la possibilità di un nuovo referendum sulla Brexit, è anche tornato su Frontex: “Pensare di destinare 500-600 milioni all’Africa, comparati ai miliardi dati alla Turchia, è assolutamente irragionevole. Non possiamo permettere che la Cina crei un canale privilegiato con loro”.

Anche sulla  manovra, tanto attesa dagli italiani, in particolare per la pace fiscale, l’occupazione e il problema pensioni anticipate a 62 anni: “A riguardo è concreta la proposta della Lega e respingiamo pressioni contrarie dall’esterno…..Io sono in costante contatto con Tria, siamo in piena fase di elaborazione della manovra e in questo momento non ha senso tirare fuori numero. Voglio farlo come esito di un processo. Non impicchiamoci in questo momento ai decimali”.