Catania : riprogettiamo gli spazi pubblici e affidiamoci al trasporto pubblico e la soft mobility

UN WORKSHOP PER RIPROGETTARE IN CHIAVE ACCESSIBILE LA CITTÀ

PUBBLICATO IL BANDO DI “INSUPERABILE CATANIA

CATANIA –

“Catania, città accessibile a tutti”: un obiettivo indispensabile, un diritto e un dovere, e da oggi anche il nome significativo di un workshop di progettazione che promuove l’abbattimento delle barriere architettoniche e sociali nel capoluogo etneo. A partecipare saranno studenti universitari e professionisti, chiamati a individuare, in determinate aree del centro urbano, una rete di percorsi protetti e accessibili per i soggetti più deboli, nonché a riprogettare in quest’ottica alcuni luoghi pubblici.

Il bando è ufficialmente aperto: c’è tempo fino al 17 aprile 2019 per inviare la propria candidatura secondo i requisiti richiesti e le modalità pubblicate nei siti web degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Catania, e delle loro rispettive Fondazioni, che hanno organizzato l’iniziativa insieme al Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania e al Centro Nazionale di Studi Urbanistici. Il workshop vanta la partnership dell’Inu Sicilia (Istituto nazionale Urbanistica), il patrocinio della Delegazione Sicilia Adi (Associazione Disegno Industriale), e la collaborazione delle associazioni: Controvento, Guide Turistiche Catania, Legambiente Catania, Mobilità Sostenibile Catania, Mobilita Catania e Officine Culturali.

L’attività – che rientra nell’ambito del progetto “inSUPERabile Catania”, ideato e curato da Gaetano Manuele – si svolgerà da giovedì 2 a sabato 4 maggio coinvolgendo i partecipanti nel lavoro di squadra. Ad ogni gruppo – coordinato da un tutor degli Ordini e da un “resident designer” – verrà assegnata la riprogettazione di uno spazio di grandi dimensioni e di uno di medie/piccole dimensioni, all’interno della vasta area delimitata a nord dal Corso Italia, ad ovest da Via Lago di Nicito, a sud da una parte di Via Plebiscito, e a est dalle aree portuali e ferroviarie.

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«Catania si presenta come una città non sicura per chi si sposta all’interno di essa, basti pensare a come, secondo l’Istat, nelle strade urbane catanesi nel 2017 si siano registrati ben 1.109 incidenti con 11 morti» si legge nell’art. 2 del bando, dove è citata anche la “Carta europea dei diritti del pedone”.

«Per migliorare la sicurezza urbana è necessario creare una mobilità cittadina meno dipendente dall’auto e che si affidi sempre di più al trasporto pubblico e alla soft mobility – si legge ancora – Deve essere incentivata la presenza di ciclisti e pedoni attraverso un ridisegno della città che garantisca la loro sicurezza e facilità di spostamento». Il tutto rivalutando il punto di vista dei soggetti deboli, come portatori di disabilità, anziani e bambini.

«Mancanza di scivoli negli attraversamenti pedonali, auto che invadono i marciapiedi, inaccessibilità di alcuni spazi ed edifici pubblici per chi si muove con la sedia a rotelle accessibile – sottolineano gli enti organizzatori – sono situazioni frequenti riscontrabili su tutto il territorio catanese». Motivo per cui i masterplan progettuali, in conclusione del workshop, saranno consegnati all’Amministrazione comunale, in linea con gli obiettivi principali dell’iniziativa: «creare consapevolezza nella comunità locale sull’importanza dell’abbattimento delle barriere architettoniche e sociali, e stimolare l’avvio di politiche volte alla formazione di una città accessibile a tutti».

Singolare “protesta” degli Ordini degli Architetti ed Ingegneri di Catania contro la Regione Sicilia

 

No degli Ordini di Catania all’Ufficio speciale per la progettazione regionale

LAVORI PUBBLICI IN SICILIA.

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CATANIA – «

Singolare questa sorta di protesta contro la Regione siciliana rea di aver creato un Ufficio speciale di progettazione,. Ancor più singolare diventa il comunicato degli Ordini i cui presidenti svolgono attività dipendente della Regione subordinata al Genio civile (di Catania), l’Ufficio cioè dove è avvenuta la “scoperta” di un dirigente lumaca alla guida dell’ente.    Sostanzialmente il Genio civile viene sostituito da questo Ufficio nuovo nella progettazione regionale delle opere più sensibili.   Ciò che il Genio civile di Catania – checchè ne dicano le parti interessati – non ha svolto nel momento cruciale della richiesta urgente del Presidente della Regione Musumeci….

r.l.

Pubblichiamo il Comunicato pervenutoci

L’unico sistema sostenibile che può rilanciare lo sviluppo infrastrutturale della Sicilia, accelerando la costruzione delle opere pubbliche, consentendo un investimento trasparente delle risorse, e risollevando in generale le sorti economiche e sociali dell’Isola, è l’affidamento distinto delle competenze: la realizzazione dei progetti è prerogativa dei professionisti, mentre la pianificazione e il controllo sono compiti che spettano esclusivamente agli uffici amministrativi. Invertire questi ruoli o creare situazioni ibride fra controllori e controllati, come spesso è successo e succede, ha causato soltanto un ingolfamento cronico, sia della macchina burocratica che di quella giudiziaria, con la conseguente e desolante mancanza delle grandi opere necessarie per l’ammodernamento della nostra regione».

Gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Catania,  esprimono il proprio disappunto sull’istituzione dell’«Ufficio speciale per la progettazione regionale», avvenuta con la Delibera di Giunta della Regione Siciliana n. 426 del 4 novembre 2018. Si tratta di un organismo per gestire in modo centralizzato tutti i servizi di architettura e ingegneria a favore di Comuni, Città Metropolitane e Liberi Consorzi di Comuni.

«I nostri organismi sovraordinati si sono già fatti avanti su questo fronte – aggiungono i presidenti – gli Ordini etnei desiderano ribadire questa posizione, palesata anche in occasione delle recenti calamità idrogeologiche e sismiche che in Sicilia hanno causato vittime e danni. Conosciamo la disponibilità che i rappresentanti del governo regionale, a partire dal presidente, hanno finora sempre manifestato nei confronti delle nostre professioni, per tale motivo riteniamo che questo sia un campo fondamentale su cui stringere una sinergia operativa».

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