Napoli, ordinanze sindacali per lo sgombero di oltre 50 alloggi comunali delle “Vele di Scampia”

 

Vela di Scampia (Fotogramma/Ipa)

Nel fotogramma, le Vele di Scampia

 

Napoli,

Sgombero immediato di oltre 50 alloggi comunali delle Vele di Scampia. E’ quanto previsto dalle due ordinanze, firmate ieri dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Questo “in relazione alle attuali condizioni d’uso delle rampe di accesso alle unità abitative della Vela Gialla e Rossa”.

Lo sgombero delle persone presenti è dovuto a “motivi urgenti e di sicurezza pubblica al fine di scongiurare qualsiasi rischio per la pubblica e privata incolumità” e sarà a cura della Polizia Locale.

Da oggi ci saranno i servizi sociali a incontrare le famiglie per istruire la pratica così che anche loro potranno accedere al contributo economico di autonoma sistemazione, deciso dal Governo dopo la discussione e le richieste col sindaco e la mediazione con la Prefettura.

Ordinanze del Gip di Napoli Nord: custodie cautelari per i componenti di associazione a delinquere di otto specialisti in furti di telecomunicazioni

 

Foto gratuita torri di telecomunicazioni contro il cielo nuvoloso

Archivi -Sud Libertà
 – Caserta
All’esito di un’attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Aversa hanno dato esecuzione a due ordinanze emesse dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta di questa Procura. 
In particolare, la prima ordinanza dispone la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di F.A., G.A., G.B., G.R.; la misura degli arresti domiciliari per G.B. e P.G. e l’obbligo di dimora nei confronti di G.L.. 
La seconda ordinanza, invece, dispone l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per S.G. e G.B. – tutti cittadini italiani tra i 26 e i 55 anni di età. 
L’attività investigativa ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti delle persone sottoposte alle indagini in ordine alla costituzione e partecipazione ad un’associazione a delinquere composta da otto persone e finalizzata alla commissione di un numero indefinito di reati contro il patrimonio, in particolare furti aggravati ai danni di apparecchi destinati alle telecomunicazioni e ricettazione, alcuni di questi commessi evadendo dagli arresti domiciliari. 
La complessa attività d’indagine veniva avviata 111 seguito ai numerosi furti di cavi di rame verificatisi nella provincia di Caserta, tra i mesi di febbraio e agosto 2023, ai danni degli apparati di trasmissione di proprietà delle compagnie telefoniche e, in particolare, dei moduli RRU (Radio Remote Unit), installati presso le antenne degli operatori presenti sul territorio, con danni di decine di migliaia di euro per le aziende e di numerosi disservizi per l’utenza. 
Le investigazioni, condotte attraverso le intercettazioni telefoniche, i servizi di osservazione, controllo e pedinamento, le analisi dei tracciati gps e la visione delle immagini dei sistemi di sorveglianza pubblici e privati, hanno consentito di raccogliere gravi elementi di colpevolezza nei confronti delle persone sottoposte alle indagini e indiziate di appartenere al gruppo criminale, nonché di raccogliere un grave quadro indiziario circa la loro partecipazione ai furti dei cavi di rame e di componenti elettronici sottratti agli apparati RRU.
Il prosieguo dell’attività di indagine ha permesso di raccogliere gravi elementi circa l’esistenza di un accordo criminale tra i destinatari delle misure, i quali sono indiziati di essersi dotati di un proprio sistema organizzativo e di divisione dei ruoli, che gli ha consentito di raggiungere una notevole capacità criminale, considerato l’elevato numero di furti portati a termine. 
Le indagini consentivano, inoltre, di raccogliere gravi indizi riguardo alla partecipazione ai furti di alcuni degli indagati i quali, nonostante fossero ristretti agli arresti domiciliari, più volte evadevano per prendere parte alle attività criminali del gruppo. 
In data odierna, all’atto dell’esecuzione dei provvedimenti, in un terreno di proprietà di uno degli indagati – successivamente sottoposto a sequestro – sono stati rinvenuti pezzi di RRU in fase di semi­lavorazione. 
Inoltre, presso l’abitazione di un altro indagato, sono stati rinvenuti oltre 30 Kg di TLE; pertanto si è proceduto ad autonomo arresto anche per tale titolo di reato. 

 

 

Lamorgese: ” I prefetti obbligheranno i governatori ad essere coerenti nelle Ordinanze”

 

Il Viminale ha rilevato difformità nelle ordinanze dei governatori sulla problematica coronavirus. E fa scendere in campo i Prefetti per diffidare e modificare con urgenza il loro testo per adeguarlo a quello dettato dal Consiglio dei ministri. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese ,autorità nazionale di Pubblica Sicurezza,ex Prefetto di Milano e consigliere di Stato, ha formulato una direttiva indirizzata a tutti i Prefetti per dare attuazione uniforme e coordinata alle disposizioni varate con Dpcm dell’8 marzo per contenere la diffusione del coronavirus che investono profili di ordine e sicurezza pubblica.

“Pertanto – afferma il Viminale- – ferma restando l’autonomia di ciascun Ente nelle materie di competenza nei limiti della legislazione vigente, non risultano coerenti con il quadro normativo le ordinanze delle Regioni contenenti direttive ai Prefetti, che, in quanto Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza, rispondono unicamente all’Autorità Nazionale”.

Ricorderemo che secondo l’ordinamento attuale il Prefetto rappresenta il potere esecutivo in tutta la provincia; esercita le attribuzioni a lui demandate dalle leggi, e veglia sul mantenimento dei diritti dell’autorità amministrativa elevando, ove occorra, i conflitti di giurisdizione secondo la legge 20 novembre 1859 n. 3780; provvede alla pubblicazione ed alla esecuzione delle leggi; veglia sull’andamento di tutte le Pubbliche Amministrazioni, ed in caso d’urgenza fa i provvedimenti che crede indispensabili nei diversi rami del servizio; sopraintende alla pubblica sicurezza, ha il diritto di disporre della forza pubblica, e di richiedere la forza armata; dipende dal Ministro dell’Interno, e ne esegue le istruzioni“.
La funzione fondamentale del Prefetto è quella di rappresentare il potere esecutivo, in altre parole il Governo nel suo insieme, nella provincia: è questa la pietra angolare dell’istituto sulla quale si fonda il conferimento di innumerevoli attribuzioni. Nel periodo liberale non vi fu legge riguardante l’amministrazione periferica dello Stato che non chiamasse in causa il Prefetto. I compiti più importanti del Prefetto durante il periodo liberale furono il controllo degli Enti Locali e la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Il Prefetto era nominato con decreto reale, su deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata sulla proposta del Ministro dell’Interno, con lo stesso procedimento era traslocato da una sede all’altra.
Il Governo aveva la più ampia discrezionalità nella scelta dei Prefetti, nessun requisito era prescritto per la nomina. La stessa discrezionalità aveva il Governo nel trasferire i Prefetti da una sede all’altra o nel destituirli. La scelta dei Prefetti avvenne, fino alla fine del secolo, nominando, specialmente nelle città più importanti, eminenti uomini politici, donde la denominazione “prefetti politici” e, nelle sedi minori, funzionari provenienti dalla carriera prefettizia, cioè consiglieri di prefettura o sottoprefetti, denominati “prefetti amministrativi o di carriera”. Dagli inizi del secolo XX, la scelta cadde prevalentemente sui funzionari della carriera prefettizia.
I Prefetti “politici” e quelli “amministrativi” furono però un corpo omogeneo. Il criterio di nomina corrispondeva alla concezione del Prefetto, considerato un amministratore piuttosto che un funzionario. Vittorio Emanuele Orlando mise in evidenza come il sistema misto nella scelta dei Prefetti fosse giustificato perché “la qualità di Prefetto, specialmente nelle grandi città, non richiede solo attitudini strettamente burocratiche, ma una mente vasta e direttiva, capace di intendere e di risolvere questioni d’indole piuttosto politica che amministrativa”.

Librino, Clan Santapaola-Ercolano nel mirino dei magistrati

Risultato immagini per immagine di Librino

CATANIA.

E’ in corso da stamane nel quartiere Librino una operazione di Polizia di Stato per l’esecuzione di numerose Ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Catania, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania,  a carico del Clan Santapaola-Ercolano  responsabile di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.  Per l’operazione -si apprende – sono stati utilizzati oltre centocinquanta agenti di Ps.

Sono circa 20 destinatari dei  provvedimenti restrittivi ma più tardi la Questura fornirà maggiori informazioni alla Stampa.

 

 

Il maltempo e forte vento stanno per abbattersi sulla Sicilia. Crollano alberi a Napoli

Raffiche di vento, danni ingenti nel Napoletano.

Foto di Ag. Il vento ha fatto cadere un Cartellone pubblicitario su un’auto in sosta.
Raffiche di vento, danni e molte polemiche in alcuni comuni della provincia, dove i sindaci non hanno sottoscritto ordinanze di chiusura per gli istituti scolastici e le villette comunali. A Marano danni ingenti provocati dalla caduta di un cartellone pubblicitario, nella zona di via Che Guevara, abbattutosi su un’autovettura in sosta, e il crollo di diversi alberi nelle zone periferiche della città.
Il Comune, si apprende ,ha sottoscritto un’ordinanza per la chiusura del cimitero di via Vallesana. I  collegamenti con le Isole sono bloccati. Il maltempo ma soprattutto un fortissimo vento sta per raggiungere la Sicilia investita nuovamente dal freddo artico e dalla basse temperature…
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