Messina, lotta alla processionaria del pino: misure urgenti di prevenzione e rimozione dei nidi

Lotta alla processionaria del pino: misure urgenti di prevenzione e rimozione dei nidi

 

Messina,

l Sindaco del Comune di Messina ha firmato l’Ordinanza n. 68/2025 per fronteggiare l’emergenza causata dalla presenza della processionaria del pino (Thaumetopea pityocampa) nelle aree verdi del territorio comunale. Questa misura si rende necessaria in seguito all’aumento delle segnalazioni da parte dei cittadini e degli uffici competenti, che denunciano una crescente infestazione del parassita, noto per i gravi danni che può arrecare a conifere come pini e cedri, e per i rischi che comporta per la salute pubblica e degli animali domestici, a causa dei peli urticanti delle larve.

L’ordinanza sindacale stata emanata in attuazione del Decreto Ministeriale del 6 dicembre 2021, intitolato “Abrogazione di provvedimenti recanti lotte obbligatorie e misure fitosanitarie nazionali”, il quale stabilisce che, a partire dal 7 dicembre 2021, la lotta alla processionaria del pino è obbligatoria esclusivamente nei territori in cui sia stata adottata un’apposita ordinanza comunale o dove il regolamento del verde urbano preveda misure specifiche per la gestione di tale infestazione. Pertanto, i Comuni hanno la facoltà di adottare provvedimenti finalizzati a limitare la diffusione dell’insetto e a contenere i rischi per la salute pubblica e animale.

Il provvedimento si rivolge in particolare a:

  • Proprietari di aree verdi e boschive;
  • Amministratori di condominio che gestiscono aree verdi private nel territorio comunale.

Obblighi per i cittadini e gestori di aree verdi

 Tutti i proprietari, conduttori e amministratori di aree verdi, giardini e boschi ricadenti nel territorio del Comune di Messina sono obbligati a:

  • Effettuare controlli periodici sugli alberi, con particolare attenzione a pini (silvestri, neri, marittimi, domestici) e cedri;
  • Provvedere alla rimozione immediata di eventuali nidi di processionaria, mediante taglio dei rami infestati e loro distruzione in sicurezza, utilizzando dispositivi di protezione individuale (DPI).

Se la rimozione meccanica non è possibile per motivi tecnici (es. alberi troppo alti, zone trafficate, terreni impervi), è consentito:

  • L’uso di trattamenti fitosanitari con prodotti autorizzati;
  • L’installazione di trappole a feromoni o trappole adesive lungo il tronco degli alberi.

Responsabilità degli interventi

Aree pubbliche: l’intervento è di competenza del Comune o dell’ente locale responsabile.

Aree private: la responsabilità ricade su proprietari, conduttori e amministratori, i quali devono effettuare controlli regolari; nonché provvedere alla rimozione dei nidi rivolgendosi, se necessario, a ditte specializzate, adottando tutte le precauzioni per evitare il contatto con i peli urticanti.

Il sindaco Federico Basile e l’assessore Massimiliano Minutoli sottolineano l’importanza della collaborazione tra cittadini e amministrazione: “Il Comune di Messina è impegnato a contrastare la diffusione della processionaria nelle aree verdi pubbliche di propria competenza, ma è fondamentale che anche i privati facciano la loro parte. La gestione delle infestazioni presenti su terreni o aree verdi di proprietà privata è una responsabilità che non può essere ignorata. Solo con un’azione congiunta sarà possibile proteggere l’ambiente urbano, la salute dei cittadini e degli animali”.

 Il provvedimento dispone inoltre che è vietato abbandonare o depositare rami infestati su suolo pubblico o presso le isole ecologiche e le spese per gli interventi sono a carico dei proprietari o conduttori delle aree interessate. L’ordinanza resta in vigore fino al 31 dicembre 2025. Infine, il Sindaco demanda al Corpo di Polizia Municipale di effettuare i controlli e verificare il rispetto dell’ordinanza. In caso di inadempienza, saranno applicate sanzioni amministrative da € 25,00 a € 500,00.

 

Obbligo Green Pass esteso alle aziende private, oggi il Cdm. Sospensione e stop stipendio. No Vax : dittatura sanitaria

 

Green pass: come funzionerà e quando sarà obbligatorio | Studenti.it

Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori delle aziende private e per i dipendenti pubblici da ottobre. L’estensione del certificato verde è attesa oggi nel Consiglio dei ministri in programma alle 16, in una giornata che in mattinata sarà aperta dalla cabina di regia tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i capidelegazione della maggioranza. La strada appare tracciata dopo l’incontro tra il premier e i sindacati a Palazzo Chigi. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto l’obbligo vaccinale.  Il popolo dei No Vax ritiene invece che il governo abbia aperto la via alla dittatura sanitaria in un Paese democratico.

Le distanze sono notevoli anche in materia di tamponi: i sindacati spingono per test gratis ma hanno ricevuto risposta negativa. Sul tema i sindacati hanno tentato un plan B, ovvero un regime transitorio. . I costi dei test dovrebbero essere a carico dei lavoratori, non dello Stato e tantomeno delle imprese. Salvo per quei dipendenti che, per certificati motivi di salute, sono impossibilitati a vaccinarsi.

“Sicuramente ci sarà un’estensione del green pass: quali saranno le modalità, quali saranno i tempi lo discuteremo nelle prossime ore. Ma mi pare che la linea che avevamo definito all’inizio vada avanti ed è quella di un’estensione del Green pass come strumento migliore per evitare le chiusure, per evitare un ritorno a forme di intervento più restrittivo”, le parole del ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

Si delinea anche il quadro delle conseguenze per i lavoratori che non rispetteranno l’obbligo: in arrivo sospensione e stop allo stipendio ma nessuna multa per chi per 5 volte si presenta sul posto di lavoro senza certificazione verde. In sostanza, viene replicata la linea già adottata per la scuola.

Sul fronte green pass, intanto, è arrivato il via libera del Senato al decreto che stabilisce l’obbligo per ristoranti al chiuso e altre attività. Il decreto varato dal Consiglio dei ministri il 23 luglio, già licenziato dalla Camera il 9 settembre, è stato approvato definitivamente a Palazzo Madama con la fiducia: 189 voti a favore, 32 contrari e 2 astensioni.

Il testo che proroga fino al 31 dicembre 2021 lo stato di emergenza nazionale, determina tra l’altro l’accesso con il Green pass ai ristoranti al chiuso, agli spettacoli, alle competizioni sportive, ai musei e mostre, piscine e palestre, sagre e fiere, convegni e congressi, ai centri termali e culturali, nonché sale gioco e sale scommesse.

Dopo lo spettacolo indecente dell’assenteismo ieri al Parlamento, oggi, alle 11, il governo prorogherà lo stato di emergenza

Foto Presidenza del Consiglio (Italia)

SANZIONI PER CHI VIOLA L’OBBLIGO DI INDOSSARE LA MASCHERINA E NUOVE REGOLE PER L’ESENZIONE

Oggi alle 11 intanto si riunirà  il Cdm per prorogare lo stato d’emergenza, rinviato dopo che ieri il Parlamento italiano ha offerto il solito spettacolo indecente dell’assenteismo e del nulla di fatto quindi sulla risoluzione della maggioranza e sulle comunicazioni del ministro Roberto Speranza.

E’ prevista la sanzione da 400 a 1000 euro per chi viola l’obbligo di mascherina e tamponi obbligatori per chi rientra da Gran Bretagna, Olanda, Belgio e Repubblica Ceca. Sono queste alcune delle misure che dovrebbe prevedere il nuovo Dpcm   Ma ci sono alcune eccezioni sull’obbligo di indossare le mascherine: si è esentati se si fa attività motoria (fermo restando il distanziamento di almeno due metri), se si va in moto o in bicicletta, se si è in auto da soli o con i congiunti. Sanzioni da 400 a 1000 per i trasgressori. Inizialmente la sanzione per chi viene sorpreso senza mascherina arrivava fino a 3.000 euro, come prevedeva il decreto a marzo, ma a fine maggio quando era passata la prima emergenza è stata abbassata 1.000 euro.

I  proprietari dei locali pubblici che non osservano l’obbligo di mascherine rischiano la sanzione  da 400 a 1.000 euro ed inoltre si potrebbe subire anche la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

Sanzioni 400 a 1.000 euro per chi non rispetta l’obbligo della quarantena. Mentre chi ha contratto il Covid-19 ma non rispetta le restrizioni può incorrere in una sanzione penale con l’arresto da 3 a 18 mesi, oltre che in un’ammenda da 500 a 5.000 euro. Può infatti essere denunciato per epidemia colposa.

Per quanto riguarda la possibile novità sui tamponi obbligatori per Gb. Olanda, Belgio e Repubblica Ceca andrebbe ad aggiungersi a quelli già previsti per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta, Spagna, oltre che da Parigi e altre sette regioni della Francia.

Ordinanza del Presidente Musumeci con misure speciali per chi entra in Sicilia da Malta, Grecia e Spagna

 

 

I siciliani che dal prossimo 14 agosto faranno rientro da Malta, Grecia e Spagna hanno l’obbligo dell’uso della mascherina anche all’aperto e isolamento fiduciario e tampone E’ una delle disposizioni contenute nell’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, che punta a garantire sicurezza nel territorio dell’Isola con misure speciali di contenimento per quanti fanno ingresso in Sicilia dai tre Stati comunitari in questione.

Nell’ordinanza si ribadisce l’obbligo dell’uso della mascherina “in luoghi pubblici e privati, anche all’aperto, quando non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale”.

I cittadini in questione saranno presi in carico dalle Usca per la sorveglianza sanitaria e dovranno rimanere in isolamento fiduciario per 14 giorni. Al termine della quarantena, saranno sottoposti a tampone. Tale misura è frutto di un’attenta analisi dell’attuale dato epidemiologico che è caratterizzato dai rientri di soggetti siciliani positivi principalmente da Malta.

La nuova ordinanza prevede una azione di sorveglianza e monitoraggio sanitario anche per le persone non residenti o non domiciliate nell’Isola che, provenendo o transitando da Grecia, Malta e Spagna facciano ingresso in Sicilia a partire dal prossimo 14 agosto. Per loro scatterà l’obbligo di registrazione sul sito internet siciliasicura.com, e di utilizzo dell’app “SiciliaSiCura” “con finalità di contatto con il Servizio sanitario regionale (Ssr) ed eventuale monitoraggio/assistenza del proprio stato di salute”.

Saranno le Uscat (Unità sanitarie di continuità assistenziale turistica) a prendere in carico tutti i soggetti registrati.

Sono esentati dagli obblighi previsti gli equipaggi e il personale viaggiante dei mezzi di trasporto, gli operatori sanitari nonchè coloro che si recano e rientrano dai territori di Grecia, Malta e Spagna esclusivamente per documentati motivi di lavoro o di salute.

Queste persone dovranno comunque compilare un modulo e trasmetterlo al Dipartimento di Protezione Civile della presidenza della Regione siciliana. L’ordinanza entrerà in vigore a partire dal prossimo 14 agosto e avrà validità fino al 10 settembre 2020.