L’ex Presidente Obama consacra Kamala Harris per una storia migliore dell’America. “Trump? Il suo film l’abbiamo già visto,,,,”

 

 

Una storia migliore per l’America.. Entusiasmante endorsement da parte dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama nei confronti della candidata democratica alla presidenza Kamala Harris durante il discorso di chiusura del secondo giorno della convention nazionale del partito. “L’America è pronta per un nuovo capitolo. . Siamo pronti per una presidente, Kamala Harris”, ha detto Obama a una folla acclamante nella sua città d’adozione, Chicago.

Barack Obama - (Afp)
L’ex Presidente Obama: L’America è pronta per una storia migliore”

Kamala Harris è pronta per questo incarico”, ha detto ancora l’ex presidente sottolineando: “Ha passato la vita a lottare per le persone che hanno bisogno di una voce”. “Abbiamo la possibilità di eleggere una persona che ha passato tutta la vita a cercare di dare alla gente le stesse possibilità che l’America ha dato a lei – ha proseguito – Qualcuno che vi vede e vi ascolta e che si alzerà ogni singolo giorno e combatterà per voi: il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America, Kamala Harris”.

Obama ha attaccato il suo successore repubblicano Donald Trump, che dovrà vedersela con Harris nella corsa alla Casa Bianca. Spiega perchè Trump ha solo motivazioni personali ,non generali  come dovrebbe fare un presidente “Ecco un miliardario di 78 anni che non ha mai smesso di lamentarsi dei suoi problemi da quando è sceso dalla sua scala mobile dorata nove anni fa. È stato un flusso costante di lamentele e rimostranze che è peggiorato ora che teme di perdere contro Kamala”, ha detto Obama. “Non abbiamo bisogno di altri quattro anni di spacconate, di confusione e di caos. Abbiamo visto quel film e sappiamo tutti che il seguito di solito è peggiore”.

È stata l’ex first lady Michelle Obama a dare la parola al marito sul palco, da dove ha detto che lei e Harris hanno costruito le loro vite sugli stessi valori fondanti, nonostante le loro madri siano nate dall’altra parte dell’oceano, facendo un velato riferimento alle dichiarazioni di Trump sulle origini della vicepresidente, dal momento che ha messo in dubbio che fosse nera e ha suggerito che si tratta di una strategia per ottenere voti, dal momento che sua madre è indiana e suo padre giamaicano.

“Harris è più che pronta per questo momento. È una delle persone più qualificate che si siano mai candidate alla presidenza. Ed è una delle più meritevoli”, ha detto. In questo senso, ha aggiunto che la storia della vicepresidente “è quella della maggioranza degli americani che stanno cercando di costruire una vita migliore”, perché “nessuno ha il monopolio di ciò che significa essere un americano

Come un profeta, Bill Gates aveva previsto nel 2015 che i batteri avrebbero ucciso milioni di persone

 

NEW YORK

«La prossima guerra che ci distruggerà non sarà fatta di armi ma di batteri. Spendiamo una fortuna in deterrenza nucleare, e così poco nella prevenzione contro una pandemia, eppure un virus oggi sconosciuto potrebbe uccidere nei prossimi anni milioni di persone e causare una perdita finanziaria di 3.000 miliardi in tutto il mondo». Eravamo al marzo del 2015 quando Bill Gates, inventore di Microsoft e oggi grande filantropo dedicato a lottare per la protezione della salute nel mondo, pronunciò queste parole nel corso di un Ted Talk. Ad ascoltare l’intero messaggio, appena otto minuti, c’è da pensare che l’uomo più ricco del mondo sia anche fra i più saggi del mondo e persino il più profetico   

Forse è questo il motivo che ieri  in coerenza con la sua personalità filantropica, Bill Gates abbia annunciato l’uscita dal consiglio di amministrazione di Microsoft per dedicare più tempo alle sue attività filantropiche come la sanità, il cambiamento climatico, l’istruzione e lo sviluppo. 

 Barack Obama pensò alla  creazione di un’unità di crisi permanente contro le pandemie, un gruppo misto di scienziati e specialisti della sicurezza nazionale. Nei giorni precedenti all’insediamento di Trump alla Casa Bianca, il team dei consulenti presidenziali per la Sicurezza uscente invitò alla Casa Bianca quello appena messo insieme da Donald Trump per una visita rituale di passaggio delle consegne, imposta dopo l’11 settembre. Obama volle che in quella occasione a fianco delle ipotesi di attacchi terroristici e cibernetici, fosse inserita una simulazione – come suggerì Bill Gates -dell’arrivo di una pandemia, e il giorno dell’inaugurazione rivolse al nuovo presidente un ultimo appello sulla problematica della guerra microbica

Ma le sollecitazioni, per quanto autorevoli, non servirono a nulla. John Bolton per conto di Trump ha sciolto l’unità di crisi in quanto rappresentava una spesa superflua. 
 

Il mondo ha perduto il suo simbolo della libertà di pensiero: John Mc Cain

 

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Il mondo non ha più il suo simbolo per eccellenza della libertà di pensiero John McCain detto  il ‘maverick’ della politica americana, eroe della guerra in Vietnam, dove rimase prigioniero per sei anni, ha lasciato il mondo. Il 29 agosto il senatore repubblicano dell’Arizona avrebbe compiuto 82 anni.

“Una forma di cancro al cervello particolarmente aggressiva, era stato diagnosticato all’ex candidato repubblicano nel luglio del 2017, quando era stato sottoposto ad un intervento. Qualche giorno dopo il senatore si era presentato in aula con una vistosa cicatrice sopra l’occhio votando contro la revoca parziale dell’Obamacare, la riforma della sanità voluta da Obama e che era uno dei primi atti che Trump avrebbe voluto cancellare.

Sono tanti gli episodi e gli eventi da ricordare. Pilota della Marina, il suo caccia venne abbattuto nel Vietnam del nord nell’ottobre 1967: catturato, venne torturato e tenuto prigioniero fino al marzo del 1973. Al Congresso entrò per la prima volta nel 1983, mentre al Senato nel 1987: da allora si è sempre contraddistinto per la sua libertà di pensiero, che lo ha portato alcune volte a votare contro le direttive del suo stesso partito e gli è valso il soprannome di ‘maverick’, di cane sciolto della politica. Nel 2000 si candidò per la prima volta alla Casa Bianca, partecipando alle primarie del Partito repubblicano vinte poi da George W. Bush. Nel 2008 ci riprovò, conquistando la nomination, ma al voto venne battuto da Barack Obama.

Consideravamo le battaglie politiche come un privilegio – ha detto Barach  Obama – qualcosa di nobile, un’opportunità di servire questi alti ideali a casa e di farli avanzare nel mondo. Consideravamo questo Paese come un posto dove tutto è possibile e l’essere cittadini un obbligo patriottico per assicurare che resti per sempre così”