Sala d’Ercole seppellisce (con il voto segreto) il testo unico sulle ex Province da resuscitare. Se ne riparla in autunno.

 

Il testo sulle ex Province è seppellito.  La ripresa dei lavori all’Ars, dopo che l’aula aveva respinto la richiesta delle opposizioni di rimandare il ddl in commissione, ha visto il testo unico affossarsi. A Sala d’Ercole è infatti stato approvato con voto segreto l’emendamento presentato dalle opposizioni che ha soppresso l’articolo 1 del testo

La seduta dedicata all’esame del ddl di riforma delle ex province, che dovrebbe introdurre le elezioni di secondo livello per città metropolitane e liberi consorzi, era iniziata questa mattina ed è stata subito sospesa. Appena aperti i lavori a Sala d’Ercole il presidente di turno Nuccio Di Paola aveva convocato la conferenza dei capigruppo per decidere come procedere. Si era poi arrivati alla ripresa, con il conseguente affossamento.

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Dopo il voto segreto con il quale è stato bocciato l’articolo 1 del testo sulle ex province, il presidente Di Paola ha sospeso i lavori per una ulteriore riunione dei capigruppo. Alla ripresa è stato comunicato che il resto degli articoli del ddl sulle ex province potrà essere discusso ma non prima della prossima sessione autunnale.

L’aula ha quindi votato un’unica norma che sposta a dicembre il periodo per il voto di secondo livello nelle ex province, attualmente previsto a ottobre. La prossima seduta dell’Ars si terrà martedì 6 agosto alle 15 per discutere interrogazioni ed interpellanze della rubrica Istruzione e Formazione.

Di Paola, “l’alleanza con il Pd reggeva solo sulla carta, Conte ha tirato le somme e Letta si dice esterrefatto del voltafaccia del leader del M5S

 

 

Nuccio Di Paola, referente per il M5S Sicilia e neo candidato in Sicilia alla presidenza della Regione per il M5S. afferma sulla propria candidatura . “Abbiamo fatto il possibile e ce l’abbiamo messa veramente tutta per salvare l’alleanza, pur in un quadro nazionale mutato e quasi impossibile, ma il Pd, arrogante, è rimasto arroccato sulle sue posizioni. Il partito democratico siciliano si è mostrato tale e quale a quello nazionale, col quale era venuta completamente meno la fiducia. Con queste premesse continuare a portare avanti un’alleanza che giorno dopo giorno reggeva solo sulla carta era praticamente diventato impossibile. Se si creano tutte le condizioni per una rottura, poi si devono accettarne anche le inevitabili conseguenze. Giuseppe Conte ha solo tirato le somme”. Anche se Letta si dice ora esterrefatto per il voltafaccia di Conte..
“Adesso, con forza – continua Di Paola – dobbiamo ripartire subito per dare una possibilità alla Sicilia. Correremo non da soli, ma con i siciliani, come abbiamo sempre fatto in passato con ottimi risultati, che arriveranno anche questa volta, consci come siamo che per l’ennesima volta saremo dalla parte giusta, quella del cittadino, che abbiamo messo sempre al centro della nostra azione politica. Ringrazio Conte per avermi scelto come candidato presidente. Darò il massimo per ripagarlo di questa fiducia”.

“Voglio puntualizzare – aggiunge Di Paola – che Giuseppe Conte non ha mai chiesto, né ha mai avuto sondaggi sugli scenari elettorali siciliani tra le mani: la notizia per cui il M5S ha rotto in Sicilia per vantaggio elettorale è falsa, usata probabilmente per distogliere l’attenzione dal tema degli impresentabili del Pd”.

“Ci dispiace – conclude Di Paola – per Caterina Chinnici, persona corretta, ma probabilmente anche lei vittima del comportamento arrogante del Pd”.