Quella chiarezza sulla morte di Navalny che ancora non c’è

 

Fare chiarezza sulla morte di Alexei Navalny – “ucciso con un pugno al cuore -e stop alla persecuzione del dissenso politico. Su indicazione del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, l’ambasciatore della Federazione Russa in Italia è stato convocato oggi alla Farnesina in relazione alla tragica morte in carcere del dissidente russo.

Un'immagine di Alexei Navalny (Afp)

Una nota del ministero degli Esteri è stata inviata all’ambasciatore Alexey Paramonov   In essa è stata esposta l’aspettativa dell’Italia di fare piena chiarezza sulle circostanze del decesso di Navalny, che era stato condannato a scontare una detenzione in condizioni durissime per la sua attività politica e per la sua lotta contro la corruzione, si legge in una nota del ministero degli Esteri.

In linea con gli altri partner europei, l’Italia, che difende i valori irrinunciabili di libertà e democrazia, continuerà a invitare la Federazione Russa a porre fine all’inaccettabile persecuzione del dissenso politico e a garantire il diritto alla piena libertà di espressione, senza alcuna limitazione dei diritti civili e politici.

Ambasciata: ”  morte Navalny questione interna” non bisogna strumentalizzare

La morte di Alexei Navalny “è una questione interna russa” e sono in corso le indagini necessarie “per individuare le cause reali dell’incidente”. E’ quello che l’ambasciatore Alexey Paramonov ha detto alla Farnesina, dove è stato convocato nel pomeriggio.

In una nota, l’ambasciata russa a Roma definisce “inaccettabili i tentativi dei Paesi occidentali di strumentalizzare la morte” di Navalny.

Manifestazioni in tutto il mondo per l’avvelenamento dell’oppositore russo Navalny

 

Alexei Navalny è stato avvelenato con il Novichok. A denunciarlo è la moglie dell’oppositore russo, morto venerdì scorso in una colonia penale russa, in un video in cui accusa le autorità russe di nascondere il corpo del marito, in attesa che spariscano le tracce dell’agente nervino dal cadavere. L’accusa è ben precisa, contro Vladimir Putin: “Ha ucciso mio marito”. Intanto, secondo lo staff del dissidente, le autorità hanno fatto sapere che le analisi sul cadavere proseguiranno per altre 2 settimane. Il corpo, quindi, non verrà restituito per almeno 14 giorni.

Alexei Navalny con la moglie Yulia - (Afp)

Nel video Yulia Navalnaya – oggi a Bruxelles per incontrare i ministri degli Esteri della Ue – fornisce anche il nome delle persone coinvolte nella morte del marito, e le motivazioni del nuovo avvelenamento. Navalny era stato avvelenato il 20 agosto 2020 durante un suo viaggio in Siberia, anche in quel caso i suoi sostenitori denunciarono l’uso del Novichock da parte delle autorità russe.

“Noi sappiamo esattamente perché Putin ha ucciso Alexei tre giorni fa – ha sottolineato – E ve lo diremo presto. Scopriremo in modo definitivo chi è esattamente responsabile e come esattamente questo crimine è stato commesso”. “Faremo dei nomi e presenteremo le loro facce”, ha affermato.

 

Le ipotesi misteriose sulla morte di Navalny- Il corpo che non verrà restuito alla madre

 

Fiori per Navalny - (Afp)

 

lexei Navalny morto per “sindrome da morte improvvisa”. Nella serie di piroette e depistaggi attuati dalla Russia, spunta l’ultima diagnosi approssimativa dopo il decesso del dissidente 47enne, che si è spento in una colonia penale in Siberia in circostanze poche chiare e tutte da definire.

Nel giro di 24 ore, da quando le prime news hanno iniziato a circolare, fonti più o meno ufficiali hanno proposto una serie di versioni e di cause: dal generico malore all’embolia, dalla trombosi alla sindrome da morte improvvisa, definizione generica che fa riferimento a malattie cardiache, talvolta misconosciute, che causano nella vittima fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco.

Non c’è nessuna certezza nemmeno sulla data e l’orario della morte. La notizia del decesso, ufficialmente avvenuto nella mattina di venerdì 16 febbraio, è stata resa nota nel primo pomeriggio. Elementi raccolti da media indipendenti, però, lasciano pensare che il decesso sia avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì: una differenza di una decina di ore. Perché la comunicazione è arrivata così tardi?

La ricerca della verità è complessa, come dimostra la via crucis affrontata dalla madre di Navalny.

La portavoce dell’oppositore, Kira Yarmysh, ha descritto la giornata che la donna e un avvocato hanno vissuto in cerca di riscontri. “L’avvocato di Alexey e sua madre sono arrivati all’obitorio di Salekhard” per prendere possesso del corpo del dissidente e hanno trovaato “tutto chiuso, però, anche se la colonia penale ha assicurato che era aperto e che il corpo di Navalny era lì. L’avvocato ha chiamato il numero di telefono che era sulla porta. Gli è stato detto che era il settimo a chiamare oggi. Il corpo di Alexey non è all’obitorio”, il primo aggiornamento.

“A un altro degli avvocati di Navalny, che si è rivolto al comitato investigativo di Salekhard, è stato detto che ‘la causa della morte di Alexey non è stata ancora stabilita ed è stato effettuato un nuovo esame istologico’. I risultati dovrebbero essere disponibili la prossima settimana: è evidente che mentono e fanno di tutto per evitare di consegnare il corpo“. Quindi, poco dopo le 14 italiane, il nuovo post che ha ulteriormente delineato la situazione: “Agli avvocati è stato detto che l’inchiesta è stata conclusa e non sono stati individuati elementi relativi ad un crimine. Mentono ogni volta, portandoci a spasso e cancellando le tracce”.

 Ivan Zhdanov, direttore della Fondazione anti corruzione ha affermato:. “L’embolia si è rivelata una bugia”, dice smontando una delle prime versioni ‘pompate’ da autorità e media vicini al regime. “Non restituiscono il corpo di Aleksei Navalny perché la causa della morte non è ancora stata stabilita. Quando l’avvocato e la madre di Alexei sono arrivati alla colonia penale, è stato detto loro che la causa della morte di Navalny è stata una sindrome della morte improvvisa”, aggiunge inserendo una nuova tessera nel mosaico che rimane estremamente opaco.

Vi sono anche ipotesi più estreme e solo apparentemente fantasiose. Navalny potrebbe essere stato vittima di “lento avvelenamento iniziato nell’agosto” dello scorso anno, come denuncia il sito di opposizione russa ‘Sota’, che cita due fonti di alto livello del Comitato investigativo. Il principale ‘sponsor’ dell’uccisione dell’oppositore sarebbe stato Alexander Bastrykin, capo del Comitato, che aveva in odio Navalny da quando aveva indagato su di lui nel 2012.

Biden e il mondo intero che credeva nei valori del dissidente russo piange “l’assassinio” di Navalny, tutto l’opposto di Putin”

 

Tutto il mondo piange l’eroe di Navalny  “Putin è il responsabile della morte di Navalny“. Il presidente americano Joe Biden afferma che il  dissidente russo in carcere è stato sostanzialmente assassinato o ha subito. “‘ la conseguenza di quello che ha fatto Putin” . “Non sappiamo esattamente quello che è successo, ma non ci sono dubbi che la morte di Navalny è la conseguenza di qualcosa che Putin e i suoi banditi hanno fatto”

Biden (Afp)

“Persone in tutta la Russia e tutto il mondo oggi piangono Navalny” ha detto Joe Biden parlando dalla Casa Bianca  “indignato” per la morte del 47enne che Vladimir Putin aveva prima “avvelenato” e, poi, “ingiustamente accusato, condannato e isolato”. “Era tutto quello che non è Putin – ha continuato il presidente americano – era coraggioso, con dei principi. Si era dedicato a costruire una Russia, dove potesse esistere lo stato di diritto e combatteva perché venisse applicato ovunque”. “Credeva che questa fosse la Russia per cui valeva la pena di “vivere e morire”.

Tutto il mondo occidentale, non solo l’America, accusa senza mezzi termini Putin di omicidio. Mosca, per ora, si affida alle parole dei portavoce e alle versioni, spesso parziali, riportate dai media che parlano del malore, accusato durante una passeggiata prima di tornare in isolamento in carcere. .