Scoperta una frode fiscale imponente – rivendita di merce con indebito ed illecito risparmio d’imposta- a Napoli

Frode fiscale

 

 

Napoli;

l Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca emesso dal Tribunale di Nola per un importo complessivo di 4.646.039,14 euro nei confronti di una società operante nell’area nolana, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di elettrodomestici ed elettronica.

L’adozione del provvedimento è scaturita da una minuziosa attività eseguita dai militari del Gruppo di Nola e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, a seguito della quale è stato rilevato che la compagine societaria attenzionata farebbe parte di un’articolata frode carosello realizzata mediante l’interposizione fittizia di società “cartiere”, grazie alla quale i responsabili, oltre a versare meno imposte, avrebbero indebitamente e artificiosamente creato crediti d’imposta non spettanti.

La frode sarebbe stata posta in essere mediante due distinte tipologie esecutive: l’acquisto di beni in regime di IVA comunitaria, rivenduti poi sul territorio nazionale a prezzi concorrenziali con un indebito e illecito risparmio d’imposta, e l’acquisto, da parte di aziende compiacenti ubicate in paesi dell’Unione Europea, di merce di scarsissimo valore commerciale a prezzi elevatissimi, che veniva poi introdotta nel circuito fraudolento sul territorio nazionale e, infine, nuovamente esportata verso altre società consenzienti dell’Unione Europea, così da creare fittizi crediti IVA in capo ad aziende nazionali.

Gli scambi di merci, contabilizzati tramite una serie di fatture false, in realtà non sarebbero mai avvenuti o avrebbero riguardato soggetti economici differenti rispetto a quelli indicati nei documenti fiscali. Le indagini hanno consentito di deferire cinque soggetti per frode fiscale, dichiarazione fraudolenta, omessa dichiarazione e emissione e utilizzo di fatture false.

Napoli, la Finanza sequestra 1200 piante di cannabis

 

La Finanza scopre 1200 piante di Cannabis

 

Napoli,

Il Comando Provinciale e il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli hanno scoperto, tra Torre Annunziata e Trecase, una piantagione di marijuana costituita da 1200 piante di cannabis indica e arrestato un ventenne di Trecase con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti. La scoperta è stata effettuata dai finanzieri del Gruppo di Torre Annunziata grazie alle sofisticate apparecchiature dell’innovativo elicottero PH-139D in uso alla Sezione Aerea di Napoli che, nel corso delle quotidiane perlustrazioni aeree della provincia partenopea, ha individuato delle colture sospette, verosimilmente di cannabis, occultate in un anello boschivo, ubicato in un appezzamento di terra ai confini tra i due comuni vesuviani.

Il nuovo sistema in uso al comparto aereo del Corpo ha permesso di effettuare delle riprese che hanno consentito di individuare i punti di accesso alla piantagione e persino i sistemi di irrigazione che vi erano stati installati. Alla luce di tali evidenze, le Fiamme Gialle partenopee hanno avviato degli approfondimenti volti a individuare i soggetti che gestivano la piantagione e, coadiuvati dall’alto e a terra dai colleghi della componente aeronavale, hanno effettuato l’accesso nell’area in questione dove hanno rinvenuto le 1200 piante di cannabis. La resa stimata della coltivazione sarebbe stata di circa 350,00 kg. di marijuana, per un controvalore di mercato di oltre 550.000,00 euro.

Le approfondite ricerche nell’area e, in particolare, tra gli alberi che fungevano da occultamento per la piantagione, hanno poi portato a ulteriori scoperte. Infatti, all’interno di alcuni tubi per l’irrigazione sono state rinvenute armi da sparo, comuni e da guerra, munizioni nonché un considerevole quantitativo di sostanze stupefacenti già confezionate. In particolare, sono state ritrovate, perfettamente funzionanti e appena lubrificati, una pistola mitragliatrice e un fucile a pompa Franchi con matricola abrasa, una pistola a tamburo senza matricola, un fucile da guerra cal. 8×57 tipo Mauser, 4 fucili cal. 20, un fucile cal. 12, n. 317 cartucce di vario calibro. Sequestrati anche 4,7 kg. di hashish e altre sostanze sottovuoto (548 gr. di lidocaina, 450 gr. di cocaina e 320 gr. di marijuana), già pronti per essere immessi sul mercato, del controvalore al dettaglio di oltre 70.000,00 euro.

La piantagione e il locale adibito ad essiccatoio e confezionamento dei panetti di hashish e delle dosi di cocaina erano energizzati elettricamente con allaccio abusivo alla rete elettrica nazionale, concretizzando anche l’ipotesi di furto aggravato. Al termine dell’operazione, il responsabile, risultato avere nella propria disponibilità la piantagione, lo stupefacente e le armi, è stato tratto in arresto in flagranza di reato. Si tratta di un giovane ventiduenne originario della zona. Il provvedimento è stato convalidato dal GIP. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la piantagione è stata distrutta previo campionamento e analisi delle piante.

 

Napoli, scoperta una articolata frode carosello con interposizione fittizie di società e fatturazioni inesistenti

 

Napoli, le Fiamme gialle eseguono un’ordinanza di custodia cautelare

 

Napoli,

Ieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli, i finanzieri dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, Frosinone e Trieste, in collaborazione con i funzionari del Nucleo Operativo Accise (NOA) dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali a carico di due soggetti, nonché a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni mobili e immobili, in via diretta e per equivalente, per complessivi 44 milioni di euro, a carico di cinque società e sei persone fisiche indiziate di partecipazione ad una associazione per delinquere attiva nelle province di Napoli e Frosinone, di dichiarazione fraudolenta mediante l’emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti e di frode nella commercializzazione di prodotti petroliferi.

In particolare, sono state applicate misure cautelari personali a carico dei legali rappresentanti di due delle principali società coinvolte; segnatamente la misura cautelare degli arresti domiciliari congiuntamente a quella interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese e uffici direttivi nei confronti di un soggetto e quella interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese e uffici direttivi a carico dell’altro.

Le indagini riguardano una articolata frode carosello che sarebbe stata posta in essere dal 2016 al 2021, effettuata mediante interposizioni fittizie di altre società e fatturazioni per operazioni soggettivamente inesistenti; le indagini hanno fatto emergere che sarebbe stata creata una catena di società dislocate in Friuli Venezia Giulia, Lazio e Campania, per assicurare introiti illeciti ai partecipi dell’associazione, commisurati alle imposte evase in termini di IVA e di accise per decine di milioni di euro.

Una delle società operanti nel frusinate, titolare di licenza di trader, a seguito della revoca intervenuta per violazioni di carattere fiscale, avrebbe ceduto circa 15 milioni di litri di gasolio, in sospensione d’accisa pur non avendone più i requisiti, a un’altra società, sempre riconducibile al medesimo soggetto.

Tale condotta avrebbe consentito – in soli due mesi – di evadere circa 10 milioni di euro di accise. L’odierna operazione è il frutto della sinergia tra l’azione della Guardia di Finanza e quella della Agenzia delle Dogane – con il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria partenopea – a tutela del corretto andamento dei mercati e a contrasto di pratiche commerciali scorrette in danno dell’Erario in un momento storico particolarmente delicato per il settore dei prodotti petroliferi ed energetici.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Truffe agli anziani: dice ad un’anziana 86 anni di essere il nipote e si fa dare soldi e gioielli. Arrestato il giovane truffatore

 

Carabinieri - Foto e Immagini Stock - iStock

Napoli,
Dalle prime ore del mattino, a Napoli, i Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo stanno eseguendo un’ordinanza che dispone la misura cautelare del carcere – emessa dal Gip del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di un 30enne, con precedenti per reati analoghi, gravemente indiziato di truffa aggravata in danno di una vedova di 86 anni.
Il 24 maggio scorso, una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Castel Gandolfo, nel transitare per le strade cittadine, veniva fermata dall’anziana donna che chiedeva aiuto per essere stata, poco prima, vittima di una truffa. La signora denunciava che prima era stata contattata telefonicamente da un giovane che le diceva di essere suo nipote, incorso in un incidente stradale e di avere bisogno di 6.000 euro per pagare una contravvenzione e che, di lì a poco, sarebbe passato un corriere postale a ritirare la somma necessaria alla sua liberazione. Cosa che effettivamente accadeva poco dopo: la donna consegnava all’uomo, presentatosi presso la sua abitazione, risparmi racimolati dalla sua pensione di 640 euro e questi, riferendole che non erano abbastanza, prelevava dalla sua cassaforte orologi e gioielli nonché si faceva consegnare dalla donna una catenina che aveva al collo e la sua fede nuziale, ricordo del defunto marito, successivamente dileguandosi. Circa 10.000 euro il valore dei gioielli prelevati.
I Carabinieri della Stazione e del Nucleo Operativo della Compagnia di Castel Gandolfo, attraverso la visione di filmati di sistemi di videosorveglianza, risalivano alla targa di un’autovettura, presa a noleggio a Napoli nonché repertavano sulla cassaforte alcune impronte digitali, che corrispondevano a quelle del giovane, riconosciuto altresì dalla vittima mediante individuazione fotografica. 
I Carabinieri ricostruivano che l’uomo, con precedenti per truffe in danno di anziani e pertanto già sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G., dopo aver apposto la firma presso una caserma di Napoli, si immetteva in autostrada per raggiungere la provincia di Roma dove è gravemente indiziato di aver commesso la truffa.
L’arrestato è stato associato alla Casa Circondariale di Napoli – Poggioreale.

La Finanza scopre a Napoli, Avellino, Roma, “società”per il traffico di carburanti di contrabbando

Scoperto ad ardea traffico di carburanti di contrabbando - Sequestri per oltre 4 milioni di euro

Roma,

Un’organizzazione dedita al contrabbando di gasolio, con base ad Ardea e ramificazioni in tutta Italia, è stata scoperta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno sequestrato beni mobili e immobili per oltre 4 milioni di euro. Il provvedimento – emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura Repubblica – costituisce l’epilogo di indagini svolte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Pomezia, coordinate dal II Gruppo di Roma e scaturite da un controllo di routine ad un deposito commerciale di carburanti.

Dagli accertamenti è emersa l’immissione sul mercato di circa 4,5 milioni di litri di prodotti petroliferi e l’evasione di oltre 4 milioni di euro tra imposte sui redditi, IVA ed accise. Registi della colossale frode due pregiudicati per fatti analoghi – uno romano e l’altro napoletano – che avevano costituito diverse società “cartiere” con sede nelle province di Napoli ed Avellino. Queste ultime emettevano falsi documenti di trasporto comprovanti l’avvenuto versamento delle accise e recanti, quale destinatario, un deposito di Ardea che rivendeva, a sua volta, i prodotti a clienti dell’hinterland napoletano, i quali potevano così praticare prezzi estremamente competitivi sbaragliando la concorrenza, grazie al consistente credito di imposta vantato verso l’Erario. Le imprese “cartiere” – prive di qualsivoglia struttura operativa e di personale alle dipendenze – venivano interposte solo formalmente nella compravendita delle partite di merce, con lo scopo di assumersi l’integrale debito IVA, che non veniva mai versata all’Erario.

La misura cautelare reale – finalizzata alla successiva confisca “per equivalente” per un valore corrispondente all’ammontare delle imposte evase – ha riguardato appartamenti, autovetture e quote societarie riconducibili agli amministratori delle società, nelle province di Roma, Napoli e Avellino. Nove persone dovranno rispondere dei reati di sottrazione al pagamento delle accise, irregolarità nella circolazione di prodotti energetici, falso e omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, dell’IVA e dell’IRAP. Allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e in attesa di giudizio definitivo vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati. L’operazione si inserisce nel più ampio dispositivo di controllo economico del territorio predisposto dalla Guardia di Finanza della Capitale per il contrasto ai traffici illeciti, a tutela dell’Erario e degli imprenditori onesti

 

Napoli, scoperti manufatti adibiti a canile non idonei ai cani di grossa taglia

 

Cane mangia anziano morto: era cadavere del suo padrone

 

Napoli;

La Polizia Municipale, su segnalazione di alcuni residenti è intervenuta nel quartiere di Scampia in Via Ernesto Rossi per la presenza nei giardini pubblici di alcuni cani di grossa taglia privi di accompagnatore e museruola. Gli Agenti dell’ Unità Operativa Scampia e dell’ Unità Operativa Tutela Edilizia, congiuntamente a personale della ASL Servizio Veterinario, in Via Ernesto Rossi hanno rilevato la presenza di alcuni manufatti abusivi adibiti a canili occupati da due cani di grossa taglia. I manufatti, realizzati con materiali “leggeri”, venivano immediatamente demoliti e rimossi con l’ausilio di personale della Napoli Servizi mentre due costruzioni in muratura venivano sottoposte a sequestro inoltrando la notizia di reato alla Procura della Repubblica. I cani ritrovati venivano affidati ai proprietari, rintracciati attraverso il micro-cip, diffidandoli alla corretta gestione degli animali.

Napoli, al culmine di un litigio figlio uccide a coltellate la madre

 

Napoli,

Altre notizie di drammi in famiglia si susseguono dopo quella di Catania. Qui l’attore principale è il figlio assassino.

Una donna di 61 anni è stata uccisa a coltellate dal figlio 17enne. Il delitto consumato  a Napoli, in un’abitazione a rampe San Giovanni Maggiore, traversa di via Mezzocannone, nel centro storico.

Violenza e delitti in famiglia -Archivi SUD LIBERTA'

L’omicidio- si apprende –  è avvenuto al culmine di un litigio tra madre e figlio. Quest’ultimo, dopo aver ucciso la donna, si è chiuso in casa. Si apprende che vicini di casa,  hanno sentito i due litigare violentemente, e hanno inviato segnalazioni alla Polizia

I primi a riuscire ad entrare nell’abitazione sono stati i vigili del fuoco attraverso una finestra. Sul posto sono intervenuti i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli e del Commissariato Decumani. Sono in corso accertamenti e indagini.      Si sta valutando la posizione del ragazzo, figlio adottivo della donna, soprattutto se è sano di mente.

 

Napoli,macabro ritrovamento di un cadavere decomposto in sacco di plastica

Napoli, la "lista dei carabinieri corrotti" raccontata dal pentito: "Loro  sono Starsky & Hutch, ricevevano dal clan 1500 euro a testa" - Il Fatto  Quotidiano
Napoli, immagine dei Carabinieri -Archivi Sud Libertà

 

 

Napoli,

Macabro ritrovamento nel napoletano. Il cadavere di un uomo è stato trovato in un sacco di plastica in un fondo agricolo in via Molino a Scisciano. Il corpo è in parziale stato di decomposizione.

Sono in corso indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna per chiarire l’accaduto e procedere all’identificazione con informativa dettagliata all’Autorità Giudiziaria.

La Finanza sequestra a Napoli oltre 9 quintali di sigarette di contrabbando, gli automezzi e i locali adibiti a deposito

 

Sequestrati oltre 9 quintali di sigarette di contrabbando, gli automezzi e i locali adibiti a deposito

Napoli,

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato, nel corso di due distinti interventi, entrambi epilogati a Scafati (Salerno), oltre 9 quintali di sigarette e tratto in arresto in flagranza di reato un contrabbandiere, mentre un secondo è stato denunciato a piede libero.

In particolare i “Baschi Verdi” del Gruppo pronto Impiego di Napoli, durante la costante attività di controllo economico del territorio, hanno notato nel quartiere Scampia un soggetto che viaggiava su un furgone a forte velocità.

 

 

Ne è nato un inseguimento, al termine del quale il veicolo è stato fermato e sottoposto a controllo all’interno di un cortile dotato di un sistema di videosorveglianza.

L’ispezione è stata estesa anche ad un box nella disponibilità di un 44enne di Napoli, all’interno del quale è stato rinvenuto un ulteriore ingente quantitativo di sigarette, per un totale di circa 670 kg di “bionde” che sono state sottoposte a sequestro.

Nel corso di un secondo intervento, le Fiamme Gialle del Gruppo di Torre Annunziata hanno scoperto sempre all’interno di un garage ubicato nel piazzale di un centro commerciale 266 kg di sigarette di contrabbando.

Quel locale è risultato concesso in locazione a un 57enne di Torre Annunziata, già pregiudicato per reati di contrabbando, e quindi nuovamente denunciato.

In entrambe le operazioni, sono state sequestrate, oltre alle sigarette di contrabbando, anche i mezzi utilizzati per il trasporto e i locali-deposito.

 

Sequestro beni ad imprenditore edile mafioso del Clan “Casalesi”per 6,5 milioni di euro

 

Sequestrati tra Campania e Abruzzo beni per 6,5 milioni di Euro a imprenditore edile

Napoli,

In data odierna, -comunica la Finanza – i Finanzieri del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata e i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale di Napoli hanno eseguito, tra le province di Napoli, Caserta e L’Aquila, un decreto di sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore di circa 6.500.000 di euro.

Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione per le Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, – su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Napoli – nei confronti di un membro del clan ZAGARIA.

Lo stesso, attualmente detenuto, imprenditore nel campo dell’edilizia, originario di Casapesenna (CE), ma stabilmente domiciliato a Caserta, risulta condannato in via definitiva per associazione mafiosa avendo partecipato all’organizzazione operante nella provincia di Caserta e in altre aree del territorio nazionale, denominata clan dei Casalesi – fazione ZAGARIA, a seguito dell’indagine condotta dal ROS dei Carabinieri denominata SISTEMA MEDEA diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli e conclusa il 14 luglio 2015, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti, tra gli altri, del “proposto” per i reati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, turbata libertà degli incanti, finanziamento illecito a partiti politici ed altri delitti aggravati dalle finalità mafiose.

Le indagini economico-patrimoniali condotte dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza hanno consentito di individuare un cospicuo patrimonio in capo allo stesso e ai componenti del proprio nucleo familiare, non giustificato rispetto ai redditi e alle attività economiche dichiarate.

Il sequestro, in particolare, riguarda 33 immobili, di cui 26 ubicati in provincia di Caserta, 6 nella provincia di Napoli e 1 nella provincia de L’Aquila, 4 terreni in provincia di Napoli, 3 società con sede in provincia di Caserta operanti nel settore edile e immobiliare, 5 autoveicoli e rapporti finanziari.