Napoli, schiaffi al Pronto soccorso per una attesa troppo lunga Intervengono i Carabinieri

Ospedale San Paolo di Napoli, pronto soccorso senza medici ...

 

Napoli,

“Troppa attesa”, volano  schiaffi in un pronto soccorso al personale sanitario e parasanitario. E’ accaduto ieri sera a Napoli, all’ospedale San Paolo,nel quartiere Fuorigrotta, dove il personale in servizio ha telefonato al Nucleo Carabinieri per  un’aggressione al personale sanitario.

Poco prima una 57enne – verosimilmente per motivi legati al tempo di attesa – avrebbe aggredito un’infermiera con uno schiaffo al volto. I militari hanno denunciato la 57enne incensurata. Per l’infermiera, addetta al pronto soccorso, l’aggressione non ha causato alcuna  lesione.

Arte presepiale Napoli, siglato patto di amicizia con Greccio per promuovere relazioni culturali ed economiche

 

Dove vedere a Napoli i presepi più belli del mondo | Napoli ...

 

Napoli,

Le Amministrazioni di Napoli e Greccio (provincia di Rieti nel Lazio) hanno avviato un percorso- si apprende –  volto a condividere e a promuovere attività ed iniziative legate al Presepe e all’arte presepiale.

A Greccio è avvenuta la firma di un Patto di amicizia che costituisce atto formale che prefigura una particolare continuità di rapporti preparatori al gemellaggio per sviluppare relazioni sempre più strette in campo economico, turistico e culturale.

Per il comune di Greccio erano presenti il sindaco Emiliano Fabi, il vicesindaco e assessore al turismo e ai grandi eventi Fiorenzo Marchetti e il consigliere con delega alla cultura Alessio Valloni. Per la città di Napoli era presente il dirigente del Servizio promozione della Città, progetti internazionali, Unesco, afferente al Gabinetto del sindaco Gaetano Manfredi, Valeria de Lisa.

L’obiettivo dell’intesa è quello di produrre nel breve e nel lungo periodo, una serie di effetti positivi dal punto di vista culturale, turistico ed economico, oltre che un arricchimento in termini di scambi di esperienze e di rapporti umani – ha sottolineato Fabi – Lo faremo attraverso l’arte presepiale su cui Greccio sta lavorando da tempo attraverso la Mostra mercato dell’artigiano e dell’oggettistica per il Presepe e il Museo internazionale, che speriamo possa crescere ulteriormente grazie alla città di Napoli che ha fatto della Rappresentazione della Natività un punto qualitativo altissimo a livello internazionale”.

Tale Patto di amicizia consentirà di lavorare per implementare, conservare e sviluppare l’arte presepiale e più in generale l’artigianato artistico anche attraverso visite reciproche, idee e attività, scambio di buone pratiche e tutto quello che può essere utile per far crescere e rafforzare la collaborazione.

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha voluto testimoniare la sua vicinanza alla comunità di Greccio attraverso una lettera di ringraziamento e di condivisione del percorso intrapreso, che lega le due Città attraverso il Presepe, e l’invio di un’opera d’arte che rappresenta la Natività della tradizione napoletana.

Napoli,valorizzazione 6 beni comunali- 44,4 milioni di euro- con il contributo di Invimit

 

foto in primo piano delle mani della donna che digitano il rapporto aziendale su una tastiera del computer portatile nel caffè - affari finanza e industria foto e immagini stock

Napoli,

Oggi si è conclusa formalmente un’operazione strategica su alcuni beni del Comune di Napoli, che confluiranno nel Comparto Napoli del Fondo i3-Sviluppo Italia le cui quote saranno detenute per circa il 70% dal Comune di Napoli e circa il 30% dal Fondo dei Fondi (sottoscritto da INAIL) gestito dalla Invimit Sgr S.p.A., interamente detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’apporto è finalizzato ad una completa e radicale valorizzazione degli immobili sulla base di linee strategiche condivise. L’Iniziativa di Invimit SGR S.p.A. a supporto del Comune di Napoli inaugura un nuovo modello di cooperazione sulla rigenerazione economico-sociale dei beni pubblici. Il Comune ha sottoscritto un accordo nel quale si impegna a adottare le azioni di valorizzazione amministrativa di propria competenza a cui seguono azioni di gestione professionale e di investimento da parte della SGR. In questo modo, il contributo della Invimit Sgr S.p.A., unito alle azioni di indirizzo e amministrative del Comune, può consentire di arrivare a sviluppare aree nell’interesse della collettività creando valore, contribuendo a risanare le finanze pubbliche, come richiesto dalla norma istitutiva della SGR.

Immobili trasferiti: sei proprietà di alto valore storico e strategico, tra cui il Deposito ANM di Via Posillipo, Villa Cava a Marechiaro, l’immobile a Pizzofalcone e Palazzo Cavalcanti, oltre a tre caserme in locazione alla Pubblica Amministrazione. Il valore complessivo dell’operazione è di 44,4 milioni di euro.

Investimenti: il Fondo dei Fondi gestito dalla Invimit ha investito nell’operazione oltre 15,5 milioni di euro ed ha stanziato ulteriori 27 milioni di euro per la valorizzazione degli immobili trasferiti.

Modalità di Trasferimento: Il 30% del valore complessivo di una parte del portafoglio è stato versato in contanti nelle casse del Comune di Napoli, per la riduzione del debito, mentre il restante 70% è rappresentato da quote del Comune di Napoli, assicurando al Comune una partecipazione diretta ai risultati della valorizzazione. Le caserme sono state interamente oggetto di acquisto da parte del Comparto.

Napoli, inaugurata la Fontana degli Incanti a Posillipo – Restauri conclusi e ricollocati i leoni

 

 

Napoli, 

È stata rimessa in funzione questa mattina, alla presenza del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, la Fontana degli Incanti, in piazza Salvatore di Giacomo a Posillipo, dopo l’intervento di restauro che ha previsto anche la ricollocazione dei leoni dei quali, per anni, si era persa memoria.

Gli elementi decorativi sono stati rinvenuti, dopo quarant’anni, nelle segrete del Maschio Angioino grazie al lavoro di squadra tra il Servizio Arredo urbano e mobilità sostenibile, il Servizio Arte e beni culturali e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio. Con i lavori di restauro della Fontana degli Incanti, infatti, è stata avviata anche un’opera di ricerca bibliografica e archivistica nell’ambito della quale sono stati effettuati dei sopralluoghi nei depositi comunali. Grazie al materiale documentale è stato quindi possibile dimostrare che i grandi frammenti ritrovati a Castel Nuovo, dei quali era incerta l’attribuzione, erano proprio parte degli antichi leoni. Le statue sono state prima trasferite in laboratorio per il completo restauro e poi ricollocate nella sistemazione originaria. Nel frattempo, in piazza Salvatore di Giacomo, ABC ha provveduto alla sistemazione dell’impiantistica della fontana.

Stiamo portando avanti da mesi il restauro delle fontane cittadine, non solo per l’aspetto funzionale e decorativo che rivestono – ha sottolineato il sindaco Gaetano Manfredi – Quasi sempre esse rappresentano testimonianze significative di storia urbana e crediamo che le fontane vadano recuperate, quando è possibile, per come erano un tempo. Nel caso della Fontana degli Incanti possiamo tornare ad ammirarla come ormai la si poteva vedere solo in qualche foto di mezzo secolo fa”.

Lungo la costa sono già state restaurate la Fontana del Gigante in via Partenope, la Fontana della Sirena in piazza Sannazzaro e la Fontana del Sebeto a largo Sermoneta – ha ricordato l’assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza – Nel caso della Fontana degli Incanti il restauro si completa con il recupero dei leoni che sono stati per anni ‘dimenticati’. Ringrazio l’architetto Valeria Palazzo, dirigente del Servizio Arredo Urbano, e quanti hanno lavorato a quest’intervento che ci consentirà di restituire alla fontana la sua integrità artistica”.

La fontana viene chiamata “degli incanti” perché la leggenda narra che in tempi antichi si riteneva che l’acqua prelevata da quella vasca fosse utilizzata per realizzare incantesimi d’amore..

Napoli con il Consiglio comunale celebra la Giornata internazionale di solidarietà per il popolo Palestinese

 

 

 

 

 

 

 

Napoli,

Presieduto da Enza Amato, il Consiglio Comunale di Napoli si è riunito per celebrare la Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese.

Prima della seduta, Padre Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa e Gerusalemme, è stato accolto a Palazzo San Giacomo dal vicesindaco Laura Lieto e da altri rappresentanti istituzionali, che gli hanno donato la medaglia della Città come simbolo di riconoscimento. Durante il Consiglio, Amato ha sottolineato l’importanza di lanciare un forte segnale di vicinanza al popolo palestinese e di appellarsi a un immediato cessate il fuoco.

La città di Napoli è sempre stata molto vicina al popolo palestinese alla cultura e alla tradizione palestinese, ha continuato Amato.Quindi, nel mezzo di una guerra che sta dilaniando due popoli e causando la morte di un numero tragico di bambini, facciamo sentire con tutte le nostre forze la necessità di tornare ad una situazione di pace.

Padre Ibrahim Faltas ha illustrato la drammatica situazione in Terra Santa. Dal conflitto in corso si contano 150.000 tra morti e feriti, tra cui molti bambini. Ha descritto la devastazione totale, le condizioni di vita estreme e la mancanza di accesso agli aiuti umanitari. In Cisgiordania, il conflitto ha effetti devastanti da oltre un anno, mentre molte famiglie cristiane di Betlemme sono costrette a emigrare. Anche Libano e Siria ne subiscono le conseguenze.

Padre Faltas ha chiesto con forza di porre fine alla guerra e alla violenza, ribadendo l’appello del Papa per un cessate il fuoco immediato.

Il Consiglio ha approvato all’unanimità anche una mozione, illustrata da Sergio D’Angelo, (Napoli Solidale Europa Verde Difendi la Città) che impegna l’Amministrazione comunale a promuovere ogni azione istituzionale presso il Governo italiano e gli organismi europei affinché si ponga termine al conflitto con la liberazione degli ostaggi israeliani, ad attivare ogni misura che garantisca il diritto all’assistenza umanitaria ai civili palestinesi e a sostenere la ripresa del processo di pace per la creazione di due Stati per due popoli.

La mozione impegna inoltre il sindaco di Napoli a promuovere nella sua qualità di presidente dell’Anci una sinergia tra gli enti locali italiani per promuovere e finanziare un programma di accogliere e assistenza per i civili palestinesi basato sul diritto alle cure mediche e all’istruzione.

Sergio D’Angelo ha definito la guerra il massimo crimine contro l’umanità, ribadendo che la pace può essere raggiunta solo attraverso due Stati per due popoli. Nel suo intervento, la vicesindaco Laura Lieto ha evidenziato l’importanza di esprimere solidarietà a una popolazione che vive una condizione di estrema vulnerabilità, è perciò necessario ribadire dalla Casa comunale un appello al cessate il fuoco, e la presenza oggi, in Aula, di padre Ibrahim Faltas ha un valore simbolico importantissimo.

Antonio Bassolino (Misto) ha ricordato i legami storici tra Napoli e il popolo palestinese, sottolineando il ruolo della città nell’aiutare i bambini palestinesi in passato. Giacomo Serafini, direttore del CIELM, ha ribadito il ruolo fondamentale degli enti locali nella costruzione di reti di solidarietà e nella promozione dei diritti umani.

Nel videomessaggio trasmesso in Aula, il sindaco di Nablus Hussam al Shakhsher ha ringraziato Napoli per la vicinanza e l’impegno, auspicando la pace e la realizzazione della soluzione dei due Stati. Sono intervenuti anche Giuseppe Cataldi, ordinario di Diritto Internazionale dell’ Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Monica Ruocco, ordinaria di Lingua e Letteratura Araba de Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Nino Daniele, presidente del Premio Amato Lamberti, Shafik Kurtam, presidente della Comunità Palestinese della Campania.

Scosse di terremoto di magnitudo 3,6 registrate a Caserta (Roccamonfina) e a Napoli Scuole chiuse

 

Prevenire' i terremoti con la cultura della sicurezza

Archivi -Sud Libertà

 

Una scossa di terremoto alle ore 7.33 di magnitudo 3.6 è stata segnalata dall’Ingv nelle vicinanze di Roccamonfina (Caserta). L’evento sismico si apprende, è avvenuto a una profondità di 2 km ed è stata avvertita anche a Napoli.

Scuole chiuse a Roccamonfina e in altri comuni limitrofi

Dopo la scossa il sindaco di Roccamonfina ha deciso di tenere chiuse le scuole del comune casertano. Lo ha riferito lo stesso primo cittadino, Carlo Montefusco, che ha attivato lo stato di emergenza e convocato il Centro Operativo Comunale per fare il punto della situazione. Scuole chiuse anche a Sessa Aurunca.

La motivazione: “per garantire la sicurezza di tutti e consentire agli uffici preposti di effettuare i rilievi necessari sulle strutture scolastiche, le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse nella giornata di oggi. A breve sarà pubblicata l’ordinanza ufficiale con i dettagli e saranno forniti ulteriori aggiornamenti sull’esito delle verifiche. L’Amministrazione comunale è già al lavoro per monitorare la situazione e tutelare la sicurezza di tutta la comunità“.

La didattica è stata sospesa anche a Carinola, Conca della Campania, Marzano Appio, Mignano Monte Lungo, Vairano Patenora, Falciano del Massico, Pietravairano, Teano e Vitulazio.

Napoli, Polizia locale, in dieci mesi rimossi 2.446 veicoli in stato di abbandono

 

 

Napoli,

Per un’intensa attività operativa e alla collaborazione attiva dei cittadini, che inviano quotidianamente segnalazioni dettagliate all’indirizzo e-mail dedicato (polizialocale.veicoliabbandonati@comune.napoli.it), è stato possibile ottenere risultati significativi nel contrasto all’abbandono dei veicoli.

Nei primi dieci mesi dell’anno in corso, il nucleo Veicoli Abbandonati della Polizia locale ha disposto la rimozione di 2.446 veicoli in presunto stato di abbandono, di cui 1.603 autoveicoli, 538 motoveicoli, 257 ciclomotori e 44 veicoli di altra tipologia. L’analisi dei dati evidenzia una distribuzione non uniforme del fenomeno sul territorio: la Municipalità 6 registra la percentuale più alta di abbandoni con il 15,54%, mentre la Municipalità 1 si distingue per la percentuale più bassa, pari al 5,72%.

Dal punto di vista temporale, il mese più critico è stato febbraio con 292 rimozioni, seguito da gennaio, aprile e luglio con cifre di poco inferiori.

L’attività del Nucleo che contribuisce alla lotta al degrado urbano ha generato risultati significativi anche in termini economici: i 241 verbali elevati per violazioni al Codice della Strada hanno prodotto un incasso pari a 92.388,10 euro, mentre la rimozione di 1.167 veicoli un ulteriore ricavo di 36.303,58. Ulteriori 1.355 verbali elevati dal reparto per altre violazioni al codice della strada, 323,44% in più rispetto al 2022, hanno portato un incasso di 128.691,68 €.

Attualmente, 796 veicoli rimossi nel triennio 2022-2024 sono ancora in giacenza presso i depositi autorizzati, mentre sono state effettuate complessivamente 1.999 notifiche relative ai veicoli rimossi.

Questi dati testimoniano l’efficacia del lavoro svolto e il continuo impegno del Comando della Polizia locale per contrastare fenomeni di degrado, anche grazie alle segnalazioni dei cittadini di situazioni di abbandono che compromettono il decoro della città.

Fabbricazione, detenzione, vendita e trasporto di materiale esplodente Napoli – Denunciate 2 persone, di cui una tratta in arresto e sequestrate oltre 2 tonnellate di artifizi pirotecnici

 

Sequestrati 3 chili di fuochi d'artificio illegali - Prima la ...

 

Napoli,

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, anche alla luce delle indicazioni ricevute dal Prefetto – Dr. Michele di Bari in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, hanno intensificato le attività di controllo economico del territorio al fine di contrastare la vendita di giochi pirotecnici illegali e pericolosi.

All’esito di due distinti recenti interventi, sono state sequestrate oltre 2 tonnellate di artifizi pirotecnici illegalmente prodotti, tre telefoni cellulari e un furgone. Sono state denunciate 2 persone, di cui una tratta in arresto, per fabbricazione, detenzione, vendita e trasporto di materiale esplodente, nonché per violazioni delle norme antincendio e di pubblica sicurezza.

In particolare, i finanzieri del Gruppo di Nola hanno individuato alcune spedizioni sospette presso una piattaforma logistica di Mariglianella (NA), che svolge l’attività di corriere. L’intervento ha consentito di individuare e sequestrare, all’interno di plichi che apparivano come spedizioni anonime, complessivamente 400 kg. di fuochi d’artificio di produzione artigianale ad alto potenziale esplosivo – quali bombe carta, cipolle e petardi – di cui è vietata la fabbricazione, nonché numerose “batterie pirotecniche” da 100 e 200 colpi, per un totale di circa 5.000 “pezzi”.

Dai successivi sviluppi, è stato possibile risalire a un immobile a Sant’Anastasia (NA), ubicato, tra l’altro, in prossimità del centro cittadino, nella disponibilità di un giovane del luogo, che veniva utilizzato come centro di stoccaggio del materiale esplodente e di confezionamento dei pacchi da spedire. Dopo aver osservato operazioni sospette di carico e scarico dei pacchi su un furgone, l’accesso all’interno del locale ha permesso ai militari di sequestrate altri 400 kg. di artifizi pirotecnici, costituiti da oltre 2.000 “pezzi” analoghi.

Nell’occasione, sono intervenuti anche i Carabinieri del Nucleo Artificieri del Comando Provinciale dell’Arma di Napoli che hanno attestato la “micidialità” del materiale esplodente.

Il giovane è stato tratto in arresto in flagranza di reato e il materiale rinvenuto, unitamente al mezzo e i telefoni utilizzati per contattare possibili clienti sono stati sottoposti a sequestro.

Ulteriore attività di controllo del territorio ha permesso di scoprire nelle campagne di Scisciano (NA) un capannone agricolo, al cui interno erano detenuti più di 1.200 Kg. di artifizi pirotecnici, costituiti da oltre 400 “batterie pirotecniche” da 100 e 200 colpi. Il soggetto detentore, a cui era riconducibile il deposito, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e il materiale pirotecnico è stato sequestrato.

E’ doveroso rappresentare che i procedimenti penali sono nella fase delle indagini preliminari e che, per il principio di presunzione d’innocenza, gli indagati non possono essere considerati colpevoli fino al passaggio in giudicato della sentenza condanna.

Napoli, rapine, estorsioni e truffe – crescente odioso fenomeno – ai danni di anziani

 

Lotta serrata per contrastare l'odioso fenomeno delle truffe agli anziani

Archivi-Sud Libertà

 Napoli – Caivano ,
In data odierna, nell’ambito di un’indagine diretta da questa Procura della Repubblica, i Carabinieri della Compagnia di Caivano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, a carico di quindici persone tutte residenti a Nord di Napoli (di cui otto in carcere, quattro agli arresti domiciliari e tre alla misura dell’obbligo di dimora).
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Caivano, hanno permesso di raccogliere diversi elementi indiziari nei confronti degli arrestati, in ordine alla commissione dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, estorsioni e truffe ai danni di anziani.
In particolare, gli odierni indagati avrebbero commesso molteplici truffe durante il 2024 in danno di anziani in tutta Italia e nell’area a Nord di Napoli.
Le investigazioni – svolte grazie anche all’ausilio di attività intercettive e telematiche, nonché attraverso la visualizzazione e l’analisi delle immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza – hanno consentito:
– di risalire ad una struttura organizzata e verticistica, ramificata anche al Nord Italia, con ampia disponibilità di mezzi, denaro contante e con il centro di comando nel Nord di Napoli;
– di delineare una struttura criminale ben gerarchizzata individuando compiti e responsabilità dei promotori, dei “centralinisti”, dei procacciatori e dei “trasfertisti”;
– di certificare l’esistenza di un definito sistema remunerativo tra gli associati, basato sulla suddivisione in percentuale dei proventi illeciti e sul reinvestimento di parte degli introiti in “mezzi” e “risorse” necessari per garantire la prosecuzione delle condotte delittuose per un giro d’affari intorno al milione di euro mensili.
In particolare, l’attività di indagine ha consentito di accertare l’esistenza di un’associazione a delinquere, i cui sodali si associavano tra loro allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di estorsioni e truffe aggravate ai danni di persone anziane su tutto il territorio nazionale, costituendo un vincolo permanente.
Sono state disvelate attività criminose, in parte svoltesi in Milano, Pesaro, San Giovanni Lupatoto (VR), San Severino Marche, Novara, Avellino, Napoli, Salerno, oltreché in Sparanise, Giugliano in Campania, Lusciano, Casoria, Caivano e Marano di Napoli.
Nello specifico, alcuni di essi – in qualità di capi e promotori – svolgevano prioritariamente la funzione di “centralinista”, chiamando le anziane vittime e minacciando loro un male ingiusto al fine di estorcere danaro e oggetti preziosi.
A tal fine, procacciavano gli “appoggi”, ovverosia gli appartamenti dai quali contattare le anziane vittime, avendo cura di modificare detti luoghi cori frequenza tendenzialmente settimanale, onde eludere le investigazioni.
Altri componenti dell’associazione con la funzione di coordinatori, in alcuni casi anche come “centralinisti” e all’occorrenza anche come ”trasfertisti”, si occupavano di reperire minorenni da impiegare come ”trasfertisti”. Nell’ipotesi in cui i minori non fossero stati disponibili, si offrivano personalmente di svolgere il ruolo di ”trasfertista”, procacciavano i telefoni e le sim card da utilizzare per contattare le anziane vittime, all’occorrenza svolgevano anche la funzione di centralinista contattando personalmente le vittime, noleggiando le macchine per consentire al ”trasfertista” di turno di recarsi nel luogo deputato.
Ancora, altri sodali – con la funzione prioritaria di ”trasfertisti” – si recavano nel luogo individuato dall’associazione e ritiravano i soldi e gli oggetti preziosi alle anziane vittime, reperendo successivamente i canali per la ricettazione dell’oro, ricercando nuovi ”trasfertisti” e predisponendo le attività materiali delle successive truffe/estorsioni, incassando di volta in volta una percentuale sul ricavato.
Conclusivamente, il gruppo attenzionato si è avvalso della collaborazione di una pluralità di soggetti che hanno posto il proprio operato, in via continuativa, a disposizione degli obiettivi del sodalizio, con una perfetta ed articolata organizzazione di mezzi e risorse e con la previsione di una suddivisione dei compiti tra gli associati, distinti in esecutori materiali delle estorsioni/truffe (c.d. “trasfertisti”), centralinisti, addetti all’acquisto delle schede, addetti alla ricettazione dell’oro/monili.
Tali ruoli, all’occorrenza, venivano ricoperti da qualunque soggetto appartenente al gruppo. Veniva fornita ai sodali anche assistenza legale in caso di necessità, circostanza che rimarca ancora di più la reciproca consapevolezza di far parte di un gruppo criminale organizzato.
Le condotte antigiuridiche poste in essere dagli appartenenti al gruppo criminale per la commissione delle attività illecite innanzi descritte sono state particolarmente meticolose, non venendo tralasciato alcun dettaglio e, utilizzando artifizi e raggiri, gli stessi truffavano persone anziane, previamente contattate telefonicamente.
In alcuni casi, si fingevano essere figli delle vittime o appartenenti alle Forze dell’Ordine, o affermavano che sussisteva il rischio di una denuncia penale, o anche che ricorreva il pericolo di arresto per un proprio congiunto.
Con tali artifizi, essi ottenevano rilevanti somme di danaro, nonché la consegna di monili o carte di credito con relativo codice pin.
In un caso nel quale era stata consegnata la somma di € 3.700, avendo la richiesta ad oggetto un importo aggiuntivo di € 5.000, al diniego della vittima di versare l’ulteriore somma, il presunto autore del fatto risulta avere usato violenza nei confronti della donna, consistita nel “buttare per l’aria” l’anziana donna.
Nel fare ciò, veniva incalzato dal “centralinista”, che seguiva telefonicamente l’andamento dell’azione e che urlava: “Sbattila per l’aria e vattene!”.
Durante le fasi delle indagini dirette da questa Procura della Repubblica, grazie al prezioso contributo fornito dai Carabinieri, è stato possibile impedire l’esecuzione di numerose truffe, bloccando sul nascere trenta tentativi e permettendo l’arresto in flagranza di reato di diversi malviventi, nonché il recupero della relativa refurtiva, per un totale di circa 200 mila euro tra contanti, monili in oro e preziosi.

Napoli, sequestrate 3 tonnellate di carne destinate allo street food

Comando Carabinieri per la Tutela della Salute

Archivi -Sud Libertà

 Napoli – Torre Annunziata ,
I Carabinieri del NAS di Napoli, collaborati dai militari della Compagnia di Torre Annunziata e da personale dell’Asl Napoli 2 Nord, hanno individuato un’attività totalmente abusiva di sezionamento e lavorazione carni all’interno di una palazzina privata.
L’ispezione ha evidenziato che i sottoprodotti e gli organi di origine animale, nonché le parti anatomiche di poco valore economico di bovini e suini, venivano lavorati mediante l’utilizzo di attrezzature gravate da significative condizioni igienico sanitarie e stoccati in ambienti malsani e igienicamente compromessi dalla presenza di rifiuti di varie tipologie.
L’alimento in questione, conosciuto in Campania con il nome di “O pere e o’ musso,” emblema dello street food napoletano, era destinato alla vendita ambulante sulle aree pubbliche.
L’attività è stata sospesa con immediata chiusura dell’intero impianto sprovvisto del “Bollo CE” e di riconoscimento produttivo e nella circostanza sono state sottoposte a sequestro amministrativo 3 tonnellate di carne bovina e suina risultata priva di documentazione attestante la tracciabilità e la provenienza e di conseguenza potenzialmente pericolosa per la salute pubblica. Il valore della merce e della struttura oggetto di vincolo è stimato in circa 400.000 euro. Le sanzioni amministrative contestate superano i 50 mila euro.