VITO CRIMI PERDE LA TESTA, DA’ UNO SCHIAFFO ALLA LIBERTA’ DEI DEPUTATI ED ESPELLE I DISSIDENTI -QUANTA TRISTEZZA

 

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Raffaele   Lanza

 

DI   RAFFAELE  LANZA

 

IL BANCO DI PROVA DI UN GRANDE MOVIMENTO/PARTITO  E’ LA LIBERTA’  DEI PROPRI PARLAMENTARI”

La vita politica e amministrativa dell’Italia, pur avendo registrato altre volte in passato periodi neri e poco felici, non aveva però mai toccato, prima d’ora, punte di caduta così basse da suscitare legittima indignazione e giustificato allarme per le condizioni di generale degrado economico, civile e sociale in cui versa l’intera comunità. E il fenomeno del malgoverno ed ingovernabilità italiana era lucidamente sotto i riflettori dei parlamentari pentastellati. Una nave da guerra che sparava contro le degenerazioni del potere. Adesso la situazione generale e partitica è tanto degenerata che il virus del potere -più forte e pericoloso del Covid 19- è entrato anche nella testa       dei denuncianti il malcostume italiano. 

 

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Nomi e cognomi. Il primo che sembra aver perduto la testa è Vito Crimi, capo politico del Movimento Richiama alla responsabilità , parla di valori e pubblica su un post l’espulsione dei dissidenti Libertà parlamentare, libertà di giudizio. 

La liberta’, questa parola tanto amata ma trascurata, dov’è finita?  La liberta’ di voto, diritto sacro ed irrinunciabile di ogni parlamentare, dov’è finita? La libertà di espressione?  Dov’è finita anch’essa? Ma scherziamo forse?

Il Movimento necessita di nuove elezioni e, soprattutto di un vero leader della caratura di Giuseppe Conte. Sentite Crimi cosa ha diffuso:

Ieri al Senato il MoVimento 5 Stelle ha votato sì. Non lo ha fatto a cuor leggero, è evidente. Ma lo ha fatto – diffonde Vito Crimi -. Lo ha fatto con coerenza, nel rispetto dell’orientamento emerso in seguito all’ultima consultazione, dove la maggioranza dei nostri iscritti si è espressa a favore. E lo ha fatto con coraggio, assumendosi la responsabilità di una scelta che non guarda all’interesse esclusivo del MoVimento o al facile consenso, bensì agli interessi di tutti i cittadini italiani e della nostra comunità nazionale. Quello di chi ha votato sì è un voto unitario, una responsabilità collettiva, non del singolo”. “I compromessi con sé stessi, con i propri credo, convinzioni e valori, sono quelli più difficili. Riuscire ad affrontarli e sostenerli per il bene di un Paese che sta vivendo il momento più difficile della sua storia recente non è una sconfitta, è un valore aggiunto in termini di etica e dignità. I 15 senatori che hanno votato no sono venuti meno all’impegno del portavoce del MoVimento che deve rispettare le indicazioni di voto provenienti dagli iscritti. Tra l’altro, il voto sul nascente Governo non è un voto come un altro. È il voto dal quale prendono forma la maggioranza che sostiene l’esecutivo e l’opposizione. Ed ora i 15 senatori che hanno votato no si collocano, nei fatti, all’opposizione”. “Per tale motivo – conclude Crimi durissimo – non potranno più far parte del gruppo parlamentare del MoVimento al Senato. Ho dunque invitato il capogruppo a comunicare il loro allontanamento, ai sensi dello Statuto e del regolamento del gruppo. Sono consapevole che questa decisione non piacerà a qualcuno, ma se si pretende rispetto per chi la pensa diversamente, lo stesso rispetto si deve a chi mette da parte le proprie posizioni personali e contribuisce al lavoro di un gruppo che non ha altro obiettivo che quello di servire i cittadini e il Paese”.

 Senatori M5S assenti: “Espulsi se ingiustificati”

Ma non è finita. Sembra che stia entrando il virus dei dittatori nel Movimento pentastellato,rischiano adesso  sanzioni anche i sei senatori ieri assenti durante il voto di fiducia al governo Draghi. Nelle prossime ore, viene spiegato, verranno verificate le ragioni dell’assenza. Se non motivate da comprovate motivazioni di salute o necessità e urgenza sarà riservato loro lo stesso trattamento dei colleghi che hanno votato no, ovvero l’espulsione dal gruppo parlamentare. Che, stando allo Statuto, comporterebbe anche l’espulsione dal M5S.

Diversi tra coloro che hanno avuto l’espulsione o’ stanno valutando di adire le vie legali, ricorrere al giudice contro quella che reputano un’ingiustizia. Che potrebbe indurli, tra le altre cose, a chiedere un risarcimento per danno di immagine. “C’è il quesito ‘truffaldino’ che è stato sottoposto alla base -. Per dirne una: il nostro Statuto mette nero su bianco che il voto di fiducia va dato a un premier espressione del Movimento, vi sembra che Draghi lo sia?”.

Barbara Lezzi non ci sta e Giuseppe D’Ambrosio già aderisce al Gruppo misto

Forse un nuovo soggetto politico si delinea all’orizzonte. Un soggetto con le medesime idee dei  pentastellati ma più libero nelle scelte e nei voti

e nei programmi.   Carlo Sibilia sul massimo social afferma:”Ad oggi il Covid-19 ha prodotto qualcosa come 2,72 milioni di casi, quasi 95.000 decessi solo in Italia. Dal punto di vista economico si contano 662mila posti di lavoro persi (fonte INPS) e 4,3 miliardi di euro cassa integrazione erogati. Stime di Banca Italia parlano di redditi calati del 8,8%. Il nostro rapporto debito pil in pandemia è passato da 130% al 160%. Circa 121 miliardi di incremento del debito sono risultati necessari per affrontare le conseguenze dell’emergenza. Sono numeri da bollettino di guerra”.  “Acuire divisioni, giocare a spaccare, pensare alla politica senza tenere conto di questi numeri e di questa situazione significa aver perso un giro di giostra. Significa essere fuori dalla storia. Significa non aver capito le parole e le scelte del Presidente della Repubblica. Ovvero che il governo ‘non debba identificarsi con alcuna formula politica’”. “Ora la scelta sta a noi su che ruolo giocare : quello di consentire al Paese di ripartire al più presto guardando al futuro o quello di sbraitare, litigare, dividerci e spaccarci osservando gli altri, quelli dei quali ci siamo sempre detti migliori, spendere i 220 miliardi del recovery plan e smantellare quanto di buono fatto con il Presidente Giuseppe Conte. Anche i nostri iscritti hanno indicato la via e dobbiamo rispettarla”, conclude..

Si apprendono altre prese di posizioni.”Stasera il mio NO a questo governo sarà netto, convinto e consapevole. Oltre ogni minaccia, oltre ogni pressione, oltre ogni possibile conseguenza personale alla quale potrei andare incontro”, annuncia il deputato M5S, Francesco Forciniti che aggiunge: “”Se tre anni fa qualcuno mi avesse detto che il Movimento 5 Stelle – dopo avere vinto le elezioni e ricevuto un mandato popolare fortissimo – mi avrebbe costretto a scegliere fra il votare la fiducia a un governo del genere, oppure il dover essere espulso, gli avrei sonoramente riso in faccia”. “Io voglio continuare a dare il mio contributo nel Movimento e per il Movimento, ma se il Movimento decide di regalare quindici anni di lotte, sacrifici e battaglie a coloro i quali hanno devastato questo Paese negli ultimi trent’anni, assecondando la manovra di palazzo che ha portato alla deposizione di Conte, legittimando Mario Draghi come presidente del consiglio, accettando di rimanere fuori da tutti i ministeri sensibili dal punto di vista economico e sociale (lavoro, salute, scuola, università, sviluppo economico, trasporti, finanze), accontentandosi di piazzare una simbolica bandierina politica al ministero degli Esteri, e non essendo neanche in grado di tollerare un minimo di dissenso interno rispetto a questo scempio, allora succeda quel che succeda. Sentirò comunque di avere dato tutto”.

 

Consultazioni oggi: Di Battista contro Mario Draghi, “fu lui come governatore Banca D’Italia a dare l’OK per l’acquisto della Antonveneta ad un prezzo folle”

 

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Siamo arrivati all’ultimo giorno di consultazioni del premier incaricato Mario Draghi, è il turno degli ex alleati del governo Conte I, Movimento cinque stelle e Lega. Il primo si  presenterà con una delegazione molto composita che tiene conto di un bel gruppetto con garante Beppe Grillo ,il presidente del consiglio dimissionario prof.avvGiuseppe Conte , il capo politico Vito Crimi, la vicepresidente del Senato  Paola Taverna e i capigruppo di Camera e Senato. Incerta ancora la posizione della Lega  che andrà a colloquio con Draghi con il segretario Matteo Salvini e i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.

La diretta

Ore 10.39 Lanzi (M5s) «Peggio di un governo Draghi, c’è un governo Draghi con il M5S al suo interno». Lo scrive su Facebook il senatore M5s Gabriele Lanzi.

Ore 10.31 Anche Davide Casaleggio è alla Camera per il vertice con i big del Movimento, compresi Beppe Grillo e Giuseppe Conte, prima delle consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi. Ieri alcuni ministri uscenti escludevano la partecipazione alla riunione del presidente dell’associazione Rousseau.

Ore 10.15 Taverna (M5s) «Andiamo ad ascoltare». Così là vicepresidente del Senato Paola Taverna entrando alla Camera dove a breve si riuniranno i ‘big’ del M5S, compreso Beppe Grillo, in vista delle consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi. A chi gli chiede del nutrito gruppo di senatori contrari alla strada che il M5S sta imboccando, «questo lo dite voi», risponde piccata.

Barbara Lezzi (M5s) «Governo sì se a tempo. Un deciso no su un eventuale governo che veda in maggioranza le politiche di Lega, Forza Italia, Italia Viva e PD fino alla fine della legislatura». La senatrice Barbara Lezzi  prospetta elezioni a giugno e un governo che «metta in sicurezza il Recovery Plan, il piano vaccinale e che faccia subito il decreto da 32 miliardi che, a causa di Renzi, gli italiani in estrema difficoltà sono costretti ad aspettare da oltre un mese».

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Il simbolo esterno del Movimento cinque stelle Alessandro Di Battista ribadisce il suo no a Draghi. Quanti parlamentari lo seguiranno? «Volevo dirvi che non ho cambiato idea. Se fossi in Parlamento non darei la fiducia al Presidente Draghi», riafferma Di Battista  ricordando le «scelte, propriamente politiche, che il Professor Draghi ha preso in passato da Direttore generale del Tesoro (privatizzazioni, svendita patrimonio industriale pubblico italiano, contratti derivati) e da Governatore di Banca d’Italia, quando diede l’OK all’acquisto di Antonveneta da parte di MPS ad un valore folle di mercato».

«Io ho le mie opinioni su di lui. Ognuno ha le proprie. Tuttavia il punto non è neppure lui. Io non potrò mai avallare un’accozzaglia al governo che potrebbe andare da Leu alla Lega. Tutti dentro perché nessuno ha intenzione di fare opposizione. Oltretutto in democrazia l’opposizione serve, è necessaria. Invece nulla»,afferma ancora Di  Battista. «Ci saranno ministri politici nel governo Draghi? Non ne ho idea. Fossi in lui non accetterei nessuno ma vedo che diversi partiti già avanzano richieste. Per quanto mi riguarda io non posso accettare «un assembramento parlamentare» così pericoloso. Non lo posso accettare perché la stragrande maggioranza delle forze politiche che si stanno inchinando al tredicesimo apostolo non rappresenta le mie idee», prosegue. «Io non sosterrò mai un governo sostenuto da Forza Italia».

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