Forse sarà realtà l’assegno minimo di 780 euro mensili a chi possiede requisiti di povertà. Fino a poco tempo fa era una delle misure previdenziali allo studio del governo giallo-verde. Adesso sembra che il concetto sia più radicato e , quindi più credibile.”Avere una pensione per sopravvivere un intero mese è un principio di civiltà”, ha ribadito di recente il vicepremier Di Maio, promettendo che dal 1 gennaio 2019 scatterà l’aumento.
E’ un’esclusiva dei pentastellati, la pensione di cittadinanza, sposata dalla nuova Lega di Salvini, sarebbe riservata ai pensionati indigenti, in maggioranza donne, che attualmente percepiscono un assegno inferiore a 780 euro mensili, valore che l’Istat considera come soglia di povertà
Secondo i dati riportati dall’Istituto di previdenza nel suo osservatorio sulle pensioni del marzo scorso – il 62,2% dei pensionati in Italia percepisce un importo inferiore a 750 euro. “Questa percentuale però – avverte l’Inps – costituisce solo una misura indicativa della povertà, per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi“. La pensione di cittadinanza, infatti, non sarebbe riconosciuta a tutti coloro che percepiscono una pensione inferiore all’importo minimo prestabilito, ma solo a chi ha un reddito familiare e un patrimonio insufficiente per vivere una vita dignitosa e di conseguenza si trova in una condizione di povertà.