MISSILI ATACMS DI MARCA USA COLPISCONO UN DEPOSITO D’ARMI DELLA RUSSIA E PUTIN MINACCIA IL MONDO, ANCHE I PAESI NON NUCLEARI, CON UNA NUOVA DOTTRINA ATOMICA

Guerra in Ucraina: i 300 aerei da combattimento russi a terra - Panorama

 

L’Ucraina lancia i missili Atacms di marca Usa contro un obiettivo in Russia  verso un deposito d’armi di Bryansk a circa 110 km dal confine, e  Putin rilancia ritorna a minacciare con la  nuova dottrina nucleare.     Il leader russo – afferma- potrà        dare   la risposta ‘totale’.

Il nuovo capitolo del conflitto si apre poco più di 24 ore dopo il disco verde del presidente americano Joe Biden all’uso di missili a lungo raggio, da parte delle forze ucraine, dei missili Atacms contro obiettivi in territorio russo. Kiev prende di mira un deposito d’armi a Bryansk, il ministero della Difesa di Mosca dichiara di aver abbattuto 6 missili e di aver danneggiato il sesto.     Oggi siamo ad una svolta in un momento in cui si parlava di  sensibilizzare maggiormente il Cremlino per una pace duratura. .

 

Lo Stato maggiore ucraino ha  confermato in mattinata che le forze di difesa hanno colpito un arsenale logistico di truppe russe nei pressi della città di Karachev, nell’Oblast di Bryansk,  senza specificare che tipo di arma fosse stata utilizzata.

Il Center for Countering Disinformation ha riferito che il deposito conteneva munizioni di artiglieria, tra cui munizioni fornite dalla Corea del Nord per i loro sistemi, bombe aeree, missili antiaerei e munizioni MLRS. Al momento neanche gli Stati Uniti hanno confermato con dichiarazioni ufficiali di qualche esponente dell’Amministrazione Biden di aver autorizzato l’Ucraina a colpire il territorio russo con i missili ATACMS.

Si apprende ora della reazione di Putin che vara formalmente la nuova dottrina nucleare russa che estende l’impiego di armi nucleari “in risposta ad aggressioni contro la Russia da un qualsiasi Paese non nucleare con la partecipazione o il sostegno di un Paese nucleare”. Il Cremlino nel recente passato ha dichiarato che l’impiego degli Atacms direttamente contro la Russia avrebbe potuto innescare “una nuova ondata significativa di escalation”.

IMPIEGO DELLE ARMI NUCLEARI “PER PROTEGGERE LA SOVRANITA’ DEL PAESE RUSSO”….

Il decreto sui Fondamenti della Politica dello Stato nell’ambito della deterrenza nucleare, che aggiorna la precedente dottrina introdotta nel 2020, conferma che l’impiego di armi nucleari è la risorsa estrema per proteggere la sovranità del Paese. Ma l’emergere di nuove minacce e rischi militari – ed è questo il cambiamento importante: non si è più solo una minaccia all’esistenza stessa della Russia a poter innescare una risposta nucleare, ma una serie di altre minacce e rischi critici per la sovranità – ha portato la Russia a chiarire le condizioni per il loro impiego.

La nuova dottrina estende i Paesi e alleanze militari che sono oggetto di deterrenza nucleare, così come l’elenco delle minacce che tale deterrenza è chiamata a contrastare. La Russia, si precisa nel documento, considererà qualsiasi attacco di un Paese non nucleare sostenuto da un Paese nucleare come un attacco congiunto. La Russia si riserva anche il diritto di considerare una risposta nucleare a un attacco con armi convenzionali che minaccia la sua sovranità, il lancio su vasta scala di missili, droni e aerei nemici contro obiettivi nel territorio russo, il loro attraversamento del confine russo e un attacco contro la Bielorussia, suo alleato.

La dottrina russa considera come minaccia a cui sarà possibile rispondere con l’arma nucleare anche “il dispiegamento di sistemi di difesa missilistica da parte di potenziali avversari, missili a corto e medio raggio, armi di precisioni e ipersoniche non nucleari, droni e armi a energia diretta”.

Mosca si riserva il diritto di usare armi nucleari in risposta ad attacchi con armi di distruzione di massa usati contro la Russia o uno dei suoi alleati, nel caso di una aggressione con armi convenzionali che minacci la sovranità o l’integrità territoriale della Russia o della Bielorussia.

Da Mosca, in direzione Washington, da giorni arrivano messaggi monocorde. L’ultimo è firmato dal ministro degli Esteri, Sergei Lavrov. L’impiego dei missili Atacms contro segna “una nuova fase della guerra dell’Occidente” contro la Russia che reagirà “di conseguenza”. “Lo considereremo come una fase qualitativamente nuova della guerra dell’Occidente contro la Russia e reagiremo di conseguenza”.

Zelensky richiede  missili dalla Germania e protesta contro i leader del  G20

Da Kiev, Volodymyr Zelensky lancia un appello urbi et orbi: non bisogna allentare la pressione sulla Russia, Putin non è interessato alla pace. Il presidente non conferma ufficialmente l’attacco con i missili Atacms ma afferma che “l’Ucraina ha capacità a lungo raggio. Abbiamo droni, il missile Nettuno e ora gli Atacms. Useremo tutto”, dice, mentre riserva una stoccata ai leader del G20 riuniti a Rio de Janeiro, accusando di ‘inazione’ dopo il nuovo decreto di Putin: “I Paesi del G20 sono riuniti in Brasile. Hanno fatto qualcosa? Niente”, denuncia.

Ucraina, il mondo resta a guardare mentre la Russia prosegue la sua espansione sostenuta anche dalle follie comuni della Corea del nord.

Sono passati cinquanta giorni da quando, lo scorso 24 febbraio, le forze armate russe hanno invaso l’Ucraina. Questa è un'immagine della città sotto assedio e devastata di Mariupol scattata con un drone. - Reuters

Archivi-Sud Libertà

 

“Gli Stati Uniti stavolta restano a guardare, il Regno Unito resta a guardare, la Germania resta a guardare”    Sono parole amare di Zelensky.  L’Ucraina  attraversa un periodo difficile e perde soldati, la Russia guadagna terreno giorno dopo giorno e si prepara a schierare anche i soldati  della Corea del nord. .    Sotto i riflettori   l’immobilismo degli alleati.  Perchè?  Cosa è cambiato?

Ora riusciamo a vedere tutti i siti in cui la Russia sta radunando i soldati nordcoreani sul suo territorio. Potremmo centrarli preventivamente, se avessimo la capacità di colpire abbastanza lontano. “, dice il presidente, ribadendo la richiesta di missili a lungo raggio e evidenziando ancora una volta la necessità di ottenere l’ok per colpire obiettivi militari in territorio russo.

Gli Stati Uniti hanno fornito a Kiev i missili Atacms ma Washington non autorizza il lancio in territorio nemico. In questo quadro, dice Zelensky, i partner di Kiev preferiscono “aspettare che l’esercito nordcoreano inizi a colpire gli ucraini invece di fornire le armi a lungo raggio di cui hanno estremo bisogno. .

Chiunque al mondo -dice ancora- voglia veramente fermare la guerra della Russia contro l’Ucraina e evitare che si espanda dall’Europa ad altre regioni, non può limitarsi a guardare. Dobbiamo agire, è necessario che alle parole contro l’escalation e l’espansione della guerra corrispondano azioni”.

. Secondo le stime di Bloomberg, la Russia continua a guadagnare terreno con un trend che appare consolidato. Dal 6 agosto, le forze di Mosca hanno preso il controllo di 1.146 km quadrati, circa il 25% in più di tutto il territorio conquistato nei primi 7 mesi dell’anno. La strategia di Mosca, nel Donetsk, punta verso Pokrovsk e Kurakhovo, nodi logistici che consentirebbero di organizzare la successiva fase dell’offensiva verso ovest.

Si apprende infine che Zelensky recentemente ha dichiarato che l’Ucraina ha ricevuto solo il 10% degli aiuti autorizzati a maggio dal Congresso degli Stati Uniti. Inoltre, Kiev attende almeno 6 sistemi di difesa aerea promessi da altri Paesi. Intanto, il Pentagono ha annunciato nuovi aiuti. Il pacchetto della Presidential Drawdown Authority (Pda), del valore stimato di 425 milioni di dollari, fornirà ulteriori capacità per soddisfare le esigenze più urgenti, tra cui intercettori per la difesa aerea, munizioni per sistemi missilistici e artiglieria, veicoli blindati e armi anticarro.