Frane, al via i lavori di consolidamento alla baia “Ngonia del Tono” di Milazzo, per un importo di appalto di 4,3 milioni di euro

 

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Sono stati aggiudicati i lavori di consolidamento del costone roccioso che sovrasta la baia di “Ngonia del Tono”, a Milazzo, nel Messinese. La Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico guidata dal presidente della Regione Siciliana ha, infatti, proceduto-informa la Regione Sicilia –  alla definizione della gara. Si tratta di un appalto integrato che comprende sia i servizi di ingegneria utili alla progettazione che l’esecuzione dell’opera.

In base alla graduatoria finale stilata dagli uffici palermitani di piazza Ignazio Florio, della stesura del progetto si occuperà il raggruppamento temporaneo di professionisti coordinato dalla Strafer ingegneria. A eseguire i lavori sarà, invece, il consorzio stabile Itm di Forlì. L’importo complessivo dell’appalto è di 4,3 milioni di euro, con un ribasso  del 21,6 per cento. L’intervento consiste nella messa in sicurezza del costone roccioso che cinge il litorale di Ngonia del Tono, comprese le parti sottostanti di via Manica e di via delle Magnolie. I primi movimenti franosi in quest’area risalgono al dicembre del 2008 e sono ancora ben visibili i danni, tra cui una serie di cedimenti del margine stradale e dei muretti di delimitazione.

Le opere riguarderanno la regimentazione e lo smaltimento delle acque meteoriche di via Manica, della sottostante via delle Magnolie e della scalinata che conduce alla Ngonia del Tono con relativo ripristino della sede stradale interessata e della scalinata.

Visionando 40 telecamere i Carabinieri scoprono l’assassino del pensionato di Milazzo che aveva la sola pensione di 650 euro:

Le telecamere visionate dai Carabinieri hanno con sentito di ricostruire l’agghiacciante scena del delitto.  L’autore Ettore Rossitto, di 56 anni,è adesso  accusato di omicidio premeditato e distruzione di cadavere. Ha ucciso con 11 coltellate un anziano di 73 anni, Giovanni Salmeri, e poi hapersino bruciato il corpo in una discarica per rubargli una pensione di 650 euro. L?atroce  omicidio è avvenuto a Milazzo nel luglio scorso, ma solo oggi i carabinieri sono riusciti a ricostruire i particolari del delitto e ad arrestare il presunto colpevole, Ettore Rossitto    Per l’assassino o presunto tale inizia ora il calvario giudiziario

I carabinieri hanno eseguito infatti l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, su richiesta della locale Procura. Le indagini sono state avviate dopo il ritrovamento il 29 luglio scorso in una discarica abusiva in località Scaccia di un cadavere carbonizzato che non consentiva di identificare la vittima. L’autopsia ha poi rivelato che l’uomo era stato ucciso con 11 coltellate, utilizzando un coltello con una lama di 20 cm trovato sulla scena del crimine.

Gli investigatori, visionando 10mila ore di filmati estrapolati da oltre 40 telecamere di sistemi di videosorveglianza, hanno notato il giorno prima un ciclomotore con a bordo due uomini vicino il luogo del delitto. Il passeggero, aveva vestiti compatibili con quelli del cadavere. In un’altra immagine si notava il ciclomotore, questa volta con a bordo il solo conducente, su una strada proveniente dal luogo dell’omicidio. Attraverso la targa del ciclomotore è stato così possibile risalire a Rossitto. L’identificazione della vittima, il cui cadavere era irriconoscibile, è avvenuta con l’accesso dagli investigatori nella sua abitazione, usando uno dei mazzi di chiavi trovati sulla scena del delitto. L’uomo viveva in precarie condizioni igienico sanitarie; i vicini confermarono che era scomparso da luglio. In un’altra immagine si vedeva Salmeri in compagnia di Rossitto che andava in un ufficio postale per ritirare i soldi della pensione. La premeditazione del delitto, è comprovata da altri filmati del giorno precedente l’omicidio in cui si vede Rossitto mentre effettua due sopralluoghi sul luogo del delitto.
L’assassino avrà tempo adesso- probabilmente – tutta la vita in carcere per “riflettere” sull’atrocità commessa ai danni di un povero pensionato..

Gesto eroico di sottoufficiale della Guardia costiera per salvare un ragazzo tuffatosi nel mare in tempesta

 

Si era tuffato per salvare due ragazziniTrovato il corpo del militare annegato

PALERMO 

Per salvare due giovani  che si erano tuffati con incoscienza  nel mare in tempesta un giovane quarantenne sottoufficiale della Guardia costiera non aveva esitato a lanciarsi in quelle  acque tempestose. della baia del Tono, a Milazzo per tentare un salvataggio. Il giovane militare ci ha rimesso la vita, annegato e travolto dalle onde troppo alte.

La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto  ha aperto un’inchiesta per avere maggiori elementi di giudizio in ordine all’organizzazione dell’intervento con l’ausilio di un salvagente .

Gesto eroico che non è passato inosservato ai vertici dello Stato.

«La morte del sottufficiale della Guardia costiera che per salvare una giovane vita ha sacrificato la propria – afferma  il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – unisce il Paese in un profondo dolore. Esprimo il mio cordoglio alla famiglia e rendiamo tutti merito al coraggio di un valoroso servitore dello Stato».

Denuncia l’organizzazione militare, priva di mezzi nell’occasione , il   cognato della vittima, Antonio Crea, .:«Poteva essere salvato, ci sono responsabilità per le dinamiche con le quali lo hanno costretto ad intervenire e responsabilità dei soccorsi arrivati assolutamente in ritardo», dice.

Aurelio lascia due figli e una moglie.    Esprime ancora rabbia il cognato Crea. «A mio cognato e a due sue colleghi era stato vietato di intervenire con la motovedetta perché il mare non lo consentiva», ha raccontato. La pattuglia era stata allertata per la presenza in acqua di due ragazzini, un 13enne e un 15enne, che avevano deciso di tuffarsi nonostante le proibitive condizioni meteo e che rischiavano di annegare.

«Dopo un po’ – prosegue Crea – gli è stato chiesto di intervenire da terra. Ma come potevano farlo senza attrezzatura, non avendo ne giubbotti di salvataggio né salvagenti, mute, corde o altro? «Avevano solo un piccolo salvagente con una cordicella per tirarla ai due giovani. – spiega – Mio cognato tra l’altro era motorista e sotto capo, sicuramente non era compito suo. Nel frattempo uno dei ragazzi è riuscito a tornare a riva mente l’altro attendeva aggrappato ad una boa».

Il sottufficiale e il collega si sono tolti i vestiti e si sono tuffati. «Ad un certo punto mio cognato è stato investito dalle onde e nessuno lo ha più visto – aggiunge – Nessuno ha tentato di salvarlo nemmeno i suoi due colleghi perché il mare era troppo forte. E dalle 13 alle 19 prima che arrivasse l’elicottero nessuno lo ha cercato veramente».

” Non capisco perché non si voglia fare l’autopsia – sostiene – Ora ci hanno promesso i funerali di Stato ma noi vogliamo solo la verità».

Il corpo di Visalli è stato portato nell’aula consiliare del Comune di Milazzo dove è stata allestita la camera ardente alla presenza del Corpo della Guardia Costiera. . Superfluo raccontare e descrivere l’immenso dolore dei familiari del giovane eroe.

Colleghi, tutti afflitti ed  in lacrime

 

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