Messina,Peculato, corruzione e turbata libertà nella Scelta del contraente

 

Peculato, corruzione e turbata libertà nella Scelta del contraente

Messina

Nella mattinata odierna, operatori della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato sono stati impegnati nell’esecuzione di cinque misure cautelari interdittive nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili dei reati di peculato, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e violazioni alla normativa in materia di subappalto.

A dare avvio alle investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, sono intervenute mirate segnalazioni inerenti anomalie nell’affidamento e nella gestione dei servizi e delle attività afferenti il settore acquedotto dell’azienda.

Specificamente, erano stati riscontrati una eccessiva frammentazione dei lavori ed un frequente ricorso alla trattativa privata e/o all’affidamento diretto a favore di un limitatissimo numero di ditte, in palese violazione degli obblighi di evidenza pubblica e del principio di rotazione previsto per gli appalti c.d. sottosoglia che utilizzano la procedura negoziata.

I successivi approfondimenti, quindi, espletati per il tramite di intercettazioni telefoniche ed ambientali, interventi di natura dinamica e di riscontro sul territorio ed acquisizioni documentali, hanno consentito di fare luce, secondo ipotesi d’accusa e che dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, su un sistema radicato nel suddetto Ente, connotato dalla cattiva gestione dei poteri e delle prerogative connesse alla funzione pubblica afferente agli affidamenti di lavori e forniture da parte di una municipalizzata comunale incaricata della gestione dell’acquedotto, il cui esercizio, allo stato delle investigazioni, sarebbe risultato piegato alla realizzazione di interessi di tipo personalistico piuttosto che rispondente ai principi di correttezza, trasparenza ed imparzialità che dovrebbero presiedere all’azione amministrativa.

Nella presente fase delle indagini, che hanno trovato un primo vaglio positivo nel Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Messina, la figura centrale è risultato un funzionario del predetto Ente, responsabile del servizio acquedotto, il quale operava, secondo ipotesi d’accusa, con spregiudicatezza e gestendo in maniera personalistica l’articolazione da lui diretta, tanto da fare mercimonio della funzione ricoperta, per ottenere vantaggi personali.

In svariate circostanze il funzionario, essendo necessario eseguire lavori di scavo per perdite della rete idrica comunale e ripristinare la sede stradale, provvedeva con affidamento diretto ad incaricare ditte, i cui titolari erano ovviamente compiacenti, senza la previa consultazione di altre imprese e, quindi, in violazione alla normativa in materia di appalti pubblici.

Inoltre, come emergente dall’attività d’indagine svolta dalle Fiamme Gialle e dalla Polizia di Stato, il predetto funzionario si sarebbe appropriato, avendone la disponibilità, di materiale idraulico di proprietà della municipalizzata del valore di circa 1.000 Euro e di alcuni contatori in ottone dismessi, vendendoli a terzi per oltre 2.000 Euro e acquistando, con il ricavato, una caldaia e dei radiatori da installare nella propria abitazione.

Da ultimo, allo stesso funzionario è altresì oggetto di contestazione provvisoria l’aver richiesto ad un imprenditore, che accettava, di assumere a tempo determinato il proprio figlio, offrendogli in cambio informazioni sulle offerte presentate da altre ditte concorrenti nelle gare per l’aggiudicazione dei lavori ed annullando procedure già concluse, al solo fine di favorirlo.

Sulla scorta del quadro indiziario così raccolto, salvo diverse valutazioni giudiziarie nei successivi livelli e fermo restando il generale principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato, il competente Tribunale di Messina disponeva nei confronti del funzionario indagato la misura cautelare della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio per la durata di un anno, con interdizione, per il medesimo periodo, dello svolgimento di tutte le attività inerenti al pubblico ufficio o servizio da lui ricoperto; parimenti, nel medesimo ambito, venivano disposte ulteriori quattro misure cautelari del divieto temporaneo di contrattare con la P.A. nei confronti di altrettanti imprenditori, nella misura variabile da sei mesi a 10 mesi

Al rintraccio ed alla notifica dei provvedimenti hanno proceduto, per la Polizia di Stato, la Squadra Mobile della Questura di Messina, insieme al Commissariato di Taormina, e per la Guardia di Finanza, il G.I.C.O del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Messina, unitamente alla Compagnia di Taormina.

Messina,ATM SpA: per la Commemorazione dei Defunti bus navetta al Gran Camposanto e al cimitero di Granatari

 

In occasione della Commemorazione dei Defunti, l’Azienda Trasporti Messina ha predisposto un servizio navetta gratuito per agevolare l’utenza che si recherà in visita al Gran Camposanto e al cimitero di Granatari. A partire da domenica 31 ottobre e nelle giornate di lunedì 1 e martedì 2 novembre l’ATM garantirà la presenza di tre bus navetta, dalle ore 8 alle 18, con partenza ogni dieci minuti, lungo il percorso villa Dante, Vico San Cosimo e Gran Camposanto collegando i vari ingressi del Cimitero monumentale con il terminal bus e il parcheggio Zaera. “Vogliamo così agevolare tutti coloro che andranno a visitare i defunti ed evitare assembramenti e congestioni del traffico veicolare – dichiara il Presidente di ATM S.p.A. Giuseppe Campagna – e confidando nel buon senso e nella collaborazione di tutti i cittadini, invitiamo gli automobilisti a parcheggiare le auto correttamente nelle aree previste al fine di non intralciare il percorso delle navette. Si ricorda inoltre che il parcheggio Zaera, posto nell’area antistante il Cimitero è aperto h24 e a disposizione della cittadinanza”. Relativamente al cimitero Granatari, sempre domenica 31 ottobre, 1 e 2 novembre sarà attiva anche la linea 34 che già nelle giornate di sabato collega già il cimitero con il villaggio di Torre Faro, grazie all’inserimento di alcune corse anche in orario pomeridiano.

Domenica 24 a Messina – Piazza Cairoli la campagna “IO NON RISCHIO – buone pratiche di Protezione civile” edizione 2021

Presentata oggi nel corso di una Conferenza Stampa a Palazzo Zanca- Prevista la simulazione di interventi di emergenza

La campagna nazionale per le buone pratiche di Protezione Civile “IO NON RISCHIO”, giunta alla XI edizione, é stata presentata oggi a Palazzo Zanca, nel corso di una conferenza stampa, dall’Assessore alla Protezione Civile Massimiliano Minutoli, dall’esperto Antonio Rizzo e dall’arch. Grazia Rosa Cammaroto del Dipartimento Regionale di Protezione civile.

Presenti all’incontro con i giornalisti anche una rappresentanza delle Associazioni di Volontariato partecipanti alle attività che si svolgeranno domenica 24, dalle ore 10 alle 20, a Piazza Cairoli e, qualora le condizioni meteo fossero avverse, nell’androne di Palazzo Zanca. Prevista la simulazione di interventi di emergenza a seguito di un terremoto e successiva onda di maremoto. La manifestazione, cui ha aderito la città di Messina, coinvolgerà in contemporanea circa 350 piazze italiane con numerosi eventi online.
L’obiettivo di questa campagna – ha sottolineato l’Assessore Minutoli – é educare, formare ed informare l’intera cittadinanza sui possibili rischi presenti sul territorio nel quale si vive e sul conseguente comportamento da tenere in caso di emergenza al fine di avere una cittadinanza consapevole. La prevenzione, realizzata attraverso piani di emergenza comunali, è basilare per evidenziare eventuali criticità e fornire spunti di riflessione e di dialogo per la correzione dei comportamenti e la programmazione di interventi necessari e indispensabili per il miglioramento del livello di sicurezza, ma anche per la gestione dell’emergenza sisma per organizzare un soccorso tempestivo ed efficiente. Alle attività della manifestazione partecipano specifiche professionalità che ringrazio – ha concluso Minutoli – insieme alle Associazioni di volontariato e a tutti coloro che prenderanno parte all’iniziativa. Le Associazioni di Volontariato che contribuiranno alla realizzazione del programma a Piazza Cairoli sono Mari e Monti 2004, Legambiente dei Peloritani e Castel Gonzaga”.
Per l’undicesimo anno consecutivo Volontariato di Protezione civile, Comuni, Regioni e mondo della ricerca scientifica torneranno a incontrare i cittadini per diffondere la conoscenza dei rischi e sensibilizzare le comunità sulle vulnerabilità dei diversi territori, anche attraverso il racconto e la condivisione di conoscenze, esperienze e memorie storiche degli eventi che hanno interessato il nostro Paese.

Quest’anno, grazie all’impegno di circa 3000 volontari, la campagna sarà attiva in 300 spazi formativi e informativi sui social e fisicamente in circa 350 piazze. Tra le novità dell’edizione 2021 anche il debutto della diretta nazionale “Io non rischio”, un progetto organizzato dal Dipartimento della Protezione civile, in collaborazione con l’Istituto Statale Cine-Tv Roberto Rossellini di Roma. Una diretta streaming sul canale YouTube del Dipartimento che domenica mattina offrirà ai cittadini spunti di riflessione e approfondimenti utili a diffondere la cultura di Protezione civile. In un territorio come quello italiano, in cui più del 90% dei Comuni ha aree esposte a rischio alluvioni e frane e il 41% della popolazione risiede nelle zone a più elevata pericolosità sismica (zone 1 e 2), risulta infatti sempre più importante puntare sulla cultura della prevenzione e su cittadini consapevoli dei rischi a cui sono esposti.

La campagna, nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico, è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), Reluis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), Fondazione Cima (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale), Centri di Competenza del Dipartimento, Regioni, Province Autonome e Comuni. .

Messina, progetto di assunzione vigili (46) approvato dal Ministero

 

Nota dell’Assessore alla Sicurezza Urbana di Messina  Dafne Musolino

“È stato appprovato dal Ministero dell’Interno il progetto relativo ai fondi destinati dal decreto Sicurezza alle Città metropolitane, presentato dal Comune di Messina per il rinnovo dell’assunzione dei 46 agenti della Polizia Municipale che avevano prestato servizio tra agosto 2020/2021″.
È quanto rende noto l’Assessore alla Sicurezza Urbana Dafne Musolino, a seguito dell’avvenuta comunicazione da parte della Prefettura di Messina.
Siamo particolarmente soddisfatti del risultato raggiunto – prosegue l’Assessore Musolino – era questa la soluzione auspicata da questa Amministrazione in quanto privilegia la continuità del rapporto di lavoro dei 46 agenti, già selezionati con procedura pubblica del 2020, cui è seguito il corso di formazione della durata di tre settimane. Questo ci consente di avere immediatamente a disposizione delle unità lavorative già formate e ben addestrate e che a breve andranno ad implementare la carenza di organico della Polizia Municipale. Il rinnovo dell’assunzione è stato previsto per una durata di 24 mesi sino al 2023, ma il fondo messo a disposizione copre sino a 30 ore settimanali. Pertanto – prosegue l’Assessore – non ritenendo opportuno ridurre il numero degli agenti e al fine di garantire a tutti i 46 agenti le 36 ore settimanali, per una scelta politica abbiamo ritenuto opportuno utilizzare le somme finanziate distribuendole su 30 ore, mentre le rimanenti 6 ore saranno integrate con una copertura a carico del bilancio comunale.

È questa, una ulteriore soluzione che è stata adottata per valorizzare l’esperienza e il percorso formativo già effettuato dai 46 agenti, che sono stati impegnati oltre che nei servizi di viabilità anche in quelli relativi all’utilizzo dei droni e la tutela ambientale. Nel ricordare gli sforzi sostenuti in questo periodo per aumentare la presenza di pattuglie su strade, la continuità del rapporto di lavoro delle suddette unità ci permetterà di proseguire il percorso di rendere sempre più operativa la presenza degli agenti di Polizia Municipale nel territorio, al fine di salvaguardare la corretta e civile convivenza, garantire la sicurezza ed il benessere della comunità e la vivibilità della città”. Relativamente all’immissione in servizio “entro la prossima settimana sarà avviata la fase della stipula dei contratti”, ha concluso l’Assessore Musolino.

 

MESSINA: VALORIZZARE ED ACQUISIRE FORTE SPURIA A GRANATARI

 

Sopralluogo dell’ assessore Enzo Caruso, con delega alla Valorizzazione del Sistema Fortificato,  presso Forte Spuria a Granatari, accompagnato dall’arch. Sabrina Pandolfo della Soprintendenza, finalizzato alla presa visione della struttura e degli spazi di pertinenza del Forte che l’Amministrazione comunale intende acquisire in concessione da parte dell’Agenzia del Demanio con l’obiettivo di riqualificarlo grazie anche alla collaborazione della Municipalità, della Proloco di Capo Peloro e delle Associazioni che insistono sul territorio.
“È un sito di straordinaria bellezza, – dichiara l’Assessore Caruso – posto a cavallo tra i due mari, ricco di storia e di potenzialità paesaggistiche. Facente parte del Sistema di difesa come ‘posto semaforico’, nel Forte c’era installata una stazione telegrafica, già attiva durante il decennio inglese e poi visitata nel 1906 da Guglielmo Marconi. Il sopralluogo è stato propedeutico al tavolo tecnico che, insieme all’Assessore Mondello, l’Amministrazione attiverà a breve con l’Agenzia del Demanio per l’acquisizione dei Forti non ancora valorizzati”.

NOTE STORICHE 
Posizionato a 98 metri sul livello del mare sull’omonima collina, nei pressi del cimitero di Granatari, il Forte Spuria sorge sui resti del Forte edificato dagli Inglesi nel periodo della loro occupazione 1806-1815. Inserito nel sistema ottocentesco di difesa dello Stretto, a differenza dei Forti Umbertini, non fu armato e svolse la sua funzione come posto semaforico e di segnalamento, insieme a Capo Spartivento, per il controllo dell’imboccatura nord dello Stretto. La sua attività figura già nell’elenco dei semafori del Regno d’Italia nel 1890.
Si componeva di una torre sopraelevata a due piani provvista di finestre orientate contenente al pianterreno il locale del diottrico e al piano superiore il locale “di scoperta”. Da sempre indicato sui portolani e sulle carte inglesi come “Semaforo”, nel 1903 vi si installò la 1^ Stazione Radiotelegrafica della Sicilia che venne visitata da Guglielmo Marconi l’8 dicembre 1906. Per la sua potenza di segnale, era in grado di comunicare con la stazione di Monte Mario a Roma. Rimase attivo fino agli anni ’70 alle dipendenze della Marina Militare.

Sequestrati bar e beni per oltre un milione di euro ad un noto Clan mafioso peloritano

 

 

MESSINA

 

 Operazione Antimafia denominata “Provinciale”. Finanzieri del Comando Provinciale di Messina stanno dando esecuzione ad una misura cautelare personale e reale nei confronti di S.S. cl. 95, figlia del noto boss messinese S.S. cl. 75, con contestuale sequestro di due bar in centro cittadino, beni immobili e mobili per un valore stimato di oltre 1 milione di euro.

S.S. cl. 75, figlio di R., fratello dello storico boss L.S., poi divenuto collaboratore di giustizia, è recentemente balzato agli onori della cronaca nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “PROVINCIALE” con la quale, tra l’altro, nel decorso mese di aprile 2021, veniva disarticolata l’operatività criminale del gruppo facente capo al predetto ed ai suoi membri storici, A.M. cl. 74, C.C. cl. 81, C.L. cl. 77 e S.A. cl. 84, operante nel territorio del centro cittadino, presso il “Rione Ariella”, meglio conosciuto come “Fondo Pugliatti”.

In tale ambito, le indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina ed eseguite dagli specialisti del G.I.C.O. della Guardia di Finanza peloritana avevano documentato come il gruppo mafioso investigato costituisse un importante riferimento cittadino per le scommesse illecite, tanto da spuntare commissioni del 40% sugli incassi delle scommesse, forte anche di consolidati rapporti con dirigenti maltese del settore, rilevando, altresì, anche pericolose connessioni con esponenti della politica locale.

Che si trattasse di un importante clan mafioso, del resto, si acquisiva anche in occasione del funerale del padre di S.S. cl. 75 allorquando, ad aprile 2020, in pieno primo lockdown, destò scalpore la modalità per rendere omaggio al defunto, in violazione di tutte le norme anti Covid all’epoca vigenti.

L’odierno provvedimento di custodia cautelare interviene a valle del recente riconoscimento, da parte del Tribunale del Riesame (peraltro non revocato dalla Suprema Corte di Cassazione adita dagli indagati), dell’esistenza ed autonoma operatività del clan mafioso facente capo allo S.S. cl. 75, inizialmente ritenuto subordinato al clan facente capo a L.D.G. cl. 70.

Nel merito, su appello della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, con specifico riferimento ai rapporti tra lo S.S. cl. 75 e il L.D.G. cl. 70, il Riesame affermava come non vi fosse sudditanza del primo nei confronti del secondo, bensì i loro rapporti fossero caratterizzati da un “rapporto di non belligeranza…in forza del quale il referente di un gruppo criminale interviene nei momenti di difficoltà attraversati dal gruppo concorrente…”, così disponendo l’aggravamento della misura cautelare nei confronti dei partecipi del clan A.M. cl. 74 e S.A. cl. 84, inizialmente posti ai domiciliari e poi associati, nel mese di settembre 2021, rispettivamente, alla casa Circondariale di Messina e Caltanissetta.

Nella medesima direzione, la circostanza come il gruppo facente capo a S.S. cl. 75 appoggiasse, nelle elezioni del 2018, candidati diversi da quelli appoggiati dal gruppo mafioso facente capo al L.D.G. cl. 70: gruppi mafiosi autonomi, dotati di autonomo spessore e carisma criminale, come tali riconosciuti dalle altre consorterie e dalla comunità.

Le odierne misure, invece, sempre disposte dal competente G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia peloritana, vedono indagata e destinataria degli arresti domiciliari la figlia S.S. cl. 95 del boss S. (da ritenere innocente fino a sentenza passata in giudicato), per intestazione fittizia di realtà societarie, beni immobili ed autovetture, in realtà riferibili occultamente al padre.

Più in particolare, secondo ipotesi d’accusa, comunque basate su imputazioni provvisorie e che dovranno trovare conferma in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, proprio al fine di eludere le disposizioni in materia di misure patrimoniali previste dal Codice Antimafia, ovvero di agevolare la commissione di altri delitti, quali ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, la donna avrebbe assunto fittiziamente la titolarità di tali attività commerciali, ubicate nel centralissimo Corso Cavour di Messina e note per essere meta preferita della movida giovanile.

Nel corso delle indagini tecniche nel tempo effettuate è emerso, infatti, come il padre prendesse decisioni autonome, senza minimamente interpellare la figlia, solo formale titolare, come nel caso in cui rimproverava telefonicamente il sodale A.M. cl. 74 addirittura per aver fatto rispondere al telefono il banconista, disponendo anche di licenziarlo: “Ma quello che ca…risponde a telefono, lui si deve stare dietro al banco… va e rimproveralo.… non deve rispondere lui al telefono…cos’è questo bordellino….lunedì se ne deve andare…troppo babbo è”.

Ancora, parimenti, emergeva come al boss S.S. cl. 75 fosse rimessa anche la gestione economica degli esercizi di ristorazione oggi sottoposti a sequestro: “… gli dobbiamo dare una stretta alle spese…… sono due giorni che faccio spese in continuazione e non va…”.

Tali convergenti elementi indiziari, uniti ad una analitica ricostruzione delle disponibilità patrimoniali acquisite nell’ultimo ventennio dal boss S.S. cl. 75 e dai componenti del suo nucleo familiare – finalizzato a verificare la compatibilità delle disponibilità patrimoniali rispetto alle lecite capacità reddituali dichiarate – e che restituivano un quadro di evidente sperequazione tra gli incrementi patrimoniali rispetto al reddito legittimamente prodotto, consentivano al competente Giudice di disporre l’odierno provvedimento.

In tal senso, quindi, venivano condivise le richieste formulate dalla Procura della Repubblica di Messina, ritenendo la donna un mero “schermo” del padre, consapevole del rischio di incorrere in provvedimenti di sequestro in relazione alla sua caratura criminale.

Più in particolare, il provvedimento di sequestro oggi eseguito dalle Fiamme Gialle ha avuto ad oggetto, oltre ai due bar, anche una quota pari al 25% di una s.r.l.s., con sede a Messina ed operante del settore della consulenza pubblicitaria, n. 2 fabbricati pure siti a Messina, n. 1 autoveicolo e denaro contante pari ad € 15.000,00, il tutto per un valore complessivo di stima pari a 1,1 milioni di euro.

Ancora una volta, con l’operazione odierna, il Tribunale, la Direzione Distrettuale Antimafia e la Guardia di Finanza di Messina, oltre ad infliggere un ulteriore colpo ad uno dei più noti clan mafiosi di Messina, hanno recuperato un ampio spazio di legalità, restituendolo alla collettività onesta, reprimendo le condotte illecite a tutela della buona, regolare e sana libertà di impresa degli operatori economici.

MESSINA: FUNZIONARI E ALTI DIRIGENTI PUBBLICI ASP GONFIAVANO I RIMBORSI PER TORNACONTO PERSONALE

MESSINA

Un’ordinanza emessa dal Tribunale peloritano è stata notificata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza  nei confronti di tre indagati, con la misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali e di ricoprire incarichi apicali nell’ambito di imprese e persone giuridiche, per la durata di quattro mesi, nonché il sequestro di liquidità finanziarie per oltre 3 milioni di euro nei confronti di 7 strutture private convenzionate, provento del reato di truffa aggravata in danno del Servizio Sanitario pubblico. Attualmente sono 25 gli indagati, a vario titolo, tra funzionari pubblici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina e responsabili apicali e dipendenti delle nominate strutture private convenzionate, titolari delle più conosciute ed importanti case di cura operanti nella città dello Stretto.

La complessa attività d’indagine, sviluppata dagli investigatori in materia di spesa pubblica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina, su delega del pool di magistrati della Procura della Repubblica di Messina responsabili del contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione, ruota intorno all’acronimo D.R.G. (Diagnosis Related Group): un dettagliato sistema che consente di classificare ogni singolo caso clinico in una determinata casella (il Ministero della Sanità ha previsto oltre 500 casistiche), variabile in relazione alla diagnosi, agli interventi subiti, alle cure prescritte ovvero alle caratteristiche personali del singolo paziente ricoverato in una struttura accreditata. Proprio sulla base del D.R.G. attribuito, quindi, in funzione delle risultanze della Scheda di Dimissione Ospedaliera (in sigla S.D.O.), parte integrante della cartella clinica, ogni singola Regione prevede la tariffa da rimborsare alla casa di cura privata convenzionata, gravante sul Servizio Sanitario Nazionale, così risultando centrale la relativa attività di verifica, per norma attribuita ad un Nucleo Operativo di Controllo interno all’ASP competente per territorio.

Orbene, all’esito dell’odierna attività investigativa, consistita in penetranti investigazioni documentali, accertamenti bancari, escussione di diverse persone a vario titolo informate sui fatti, oltre ad attività tipiche di polizia giudiziaria, corroborate da plurime attività tecniche di intercettazione, acquisizioni informatiche ed interpolazioni con gli esiti di una consulenza tecnica d’ufficio, è emerso un “articolato e collaudato meccanismo fraudolento, finalizzato a far lievitare artificiosamente l’entità dei rimborsi corrisposti dal sistema sanitario”, indicando nella Scheda di Dimissione Ospedaliera un D.R.G. difforme rispetto alle reali attività come risultanti dalle cartelle cliniche, così realizzando una conseguente truffa ai danni del Servizio Sanitario pubblico per oltre complessivi 3 milioni di euro, oggi sottoposti a sequestro. Un dato estremamente allarmante lì dove si consideri che sono state oggetto di puntuale disamina soltanto 723 cartelle cliniche: di queste ben 591 presentavano anomalie, con una percentuale d’incidenza pari all’81,74%, tanto da indurre il competente Giudice del Tribunale di Messina a ritenere l’esistenza di una forma “di radicata connivenza tra controllore e controllato”.

Anomalie che, alla luce del grave quadro indiziario, comunque basato su imputazioni provvisorie e che dovranno trovare conferma in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, non paiono potersi attribuire a casualità o superficialità dei controllori, bensì, proprio per la frequenza e metodicità, da ritenersi sintomatiche di un sistema rodato: “…la cartina al tornasole di un sistema illecito diffuso […] finalizzato a lucrare indebitamente sui rimborsi riconosciuti dalla Regione Siciliana per le prestazioni erogate dagli enti convenzionati…”, rafforzato “…dal contributo offerto dal soggetto controllore, nella specie l’Ufficio dell’ASP di Messina […] i cui funzionari, anch’essi sistematicamente, omettevano di rilevare le pur patenti irregolarità […] attestando falsamente nei verbali NOC la conformità della documentazione esaminata ai parametri previsti…”.

Questo il contesto in cui si sono sviluppate le indagini eseguite dalle Fiamme Gialle peloritane e che hanno nel dettaglio documentato il ruolo nodale del Dirigente dell’ASP di Messina F.M. cl. 56 (di recente posta in quiescenza e per tale motivo non destinataria di provvedimento cautelare, indagata per plurime ipotesi di truffa aggravata ai danno dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico, falso e corruzione), già a capo del Nucleo Operativo di Controllo dell’ASP di Messina, prima e principale protagonista delle vicende oggetto d’indagine, descritta dal competente Giudice come soggetto che, “forte di una consolidata esperienza amministrativa e burocratica”, si è dimostrata “dotata di una pervasiva capacità di orientare l’impatto della macchina amministrativa” dalla medesima diretta, con “atteggiamento spregiudicato, piegandola a interessi di parte in funzione di un tornaconto personale”.

Nel merito, come peraltro emergente anche dalle intercettazioni telefoniche, si acquisiva come la donna vantasse un “rapporto privilegiato e di cointeressenza” con i vertici delle seguenti case di cura investigate:

  • il romano M.E. cl. 39, per la C.G. S.p.a. e la G. S.p.a., società destinatarie, complessivamente, di maggiori importi provento di truffa per € 423.934,00. In tale ambito, avvalendosi del prezioso supporto tecnico degli specialisti della Guardia Finanza appartenenti al Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, venivano effettuate mirate acquisizioni degli accessi al portale “Qualità Sicilia SSR”, sottosistema “Controllo qualità e appropriatezza cartelle cliniche e SDO”, predisposto dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana, rilevando come la F.M. cl. 56 avesse fornito ad un medico, dipendente della G. S.p.a., oggi indagato per accesso abusivo a sistema informatico, le proprie credenziali riservate, al fine di consentire a quest’ultimo di inserire, indebitamente, in suo luogo, i dati relativi alle procedure di verifica sulle cartelle cliniche;
  • il calabrese C. D. F. cl. 58, direttore sanitario della Casa di cura gestita dalla C. O. T. S.p.a., destinataria di maggiori importi provento di truffa per € 364.415,77, peraltro indagato anche per accesso abusivo al nominato sistema informatico;
  • il messinese B. G. cl. 70, socio accomandante della casa di cura V. S., destinataria di maggiori importi provento di truffa per € 655.063,55;

soggetti nei cui confronti è stata disposta la misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali e di ricoprire incarichi apicali nell’ambito di imprese e persone giuridiche, per la durata di quattro mesi.

Analogamente, emergevano rapporti privilegiati anche con altre case di cura operanti a Messina:

  • la Casa di cura C. R., per il tramite dell’amministratore delegato M. A. F. cl. ‘51, destinataria di maggiori importi provento di truffa per € 259.866,47; Anche per tale Casa di cura si documentavano accessi abusivi al sistema informatico predisposto dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana, eseguiti da due dipendenti della società, oggi indagati;
  • la Casa di cura S. C., amministrata dalla P. S. C. R. M. I., destinataria di maggiori importi provento di truffa per € 400.594,40;
  • la Casa di Cura amministrata dalla C. S.r.l., per il tramite dell’amministratrice pro tempore F. C. cl. ‘60, destinataria di maggiori importi provento di truffa per € 899.215,35, soggetti tutti indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato.

Nella materiale concretizzazione degli illeciti emergeva, poi, come la F.M. cl. 56 si sia servita di ben 14 consapevoli addetti al suo ufficio, tutti indagati per reati di falso, relativamente ai verbali redatti quali componenti/ispettori del Nucleo Operativo di Controllo.

A tale riguardo, la donna giungeva persino a dare indicazioni ai suoi collaboratori circa cosa scrivere, ovvero non far rilevare in sede di ispezione delle case di cura, come ad esempio allorquando disponeva di non verbalizzare carenze di personale in orario notturno “…no, non scriverla come criticità…non la…non la scrivere…”, ovvero ancora in ordine alle modalità di intervista dei pazienti circa la qualità del servizio offerto, allorquando suggeriva che tale attività venisse svolta in presenza del direttore sanitario, così da condizionare i pazienti nelle risposte che avrebbero fornito “…fate delle interviste ai pazienti…insieme al direttore sanitario …[…]…però fallo col direttore sanitario così hanno una remora nel ….ok ci siamo capiti!…”. Per tale circostanza risulta indagato, per reati di falso, insieme alla F.M. cl. 56 ed agli appartenenti al N.O.C., anche il direttore sanitario della C. G. S.p.a.

Da ultimo, la F.M. cl. 56 si è resa protagonista anche di ulteriori gravi ipotesi di reato, che il competente Giudice ha valorizzato parlando di “mercimonio della funzione pubblica”, in funzione del perseguimento di indebite utilità:

  • per aver sollecitato il citato M. E.cl. ‘39, in ordine ad un miglioramento del trattamento economico del figlio, dipendente della G. S.p.a.. In tale contesto, emergeva, peraltro, come la medesima società avesse “omaggiato” la donna di gioielli acquistati e pagati dalla stessa casa di cura presso una gioielleria cittadina; per aver richiesto ed ottenuto dal C. D. F. cl. ‘58, l’assunzione presso la Casa di cura gestita dalla C. O. T. S.p.a. del compagno di una sua collaboratrice amministrativa;
  • per aver richiesto ed ottenuto dal B. G. cl. ‘70, l’assunzione presso la casa di cura V. S. di una donna di suo interesse.

Un quadro generale fortemente preoccupante e che l’odierna operazione ha consentito di far emergere, a testimonianza del costante impegno profuso dal Tribunale, dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Messina, affinché le risorse pubbliche destinate a curare persone ammalate e bisognose non siano sottratte per essere destinate a finalità illecite e di arricchimento personale, vieppiù in un periodo in cui la sanità pubblica è così bisognosa di una corretta spesa delle risorse a disposizione.

Messina: attiva la piattaforma online per Buoni spesa/Voucher

Coronavirus, positivo anche un dirigente di Palazzo Zanca

MESSINA

Dalle ore 10 di oggi, martedì 21 e sino alle 20 di giovedì 30 settembre 2021, -informa il Comune di Messina -sarà attiva la piattaforma on line familycard.comune.messina.it – Buoni spesa – per la registrazione dei cittadini che intendono presentare richiesta di buoni spesa/voucher – Emergenza Socio-Assistenziale da Covid-19 per l’acquisto di beni di prima necessità (alimenti, prodotti farmaceutici, prodotti per l’igiene personale). Il buono spesa/voucher sarà corrisposto, fino ad esaurimento del fondo pari a 2.395.145,02 euro, ai nuclei familiari residenti nel Comune di Messina che alla data di pubblicazione dell’Avviso si trovavano in stato di bisogno e che abbiano i seguenti requisiti:

a) + b) avere un ISEE ordinario in corso di validità o in alternativa ISEE corrente in corso di validità come specificato nell’Avviso al paragrafo “Per l’accesso al beneficio”, non superiore a 9.360,00 euro e non essere destinatari di alcuna forma di sostegno pubblico, a qualsiasi titolo e comunque denominata (indicativamente: Reddito di Cittadinanza, Reddito di Emergenza, Naspi, Indennità di mobilità, CIG, pensione, ecc.);
b) avere un ISEE ordinario in corso di validità o in alternativa ISEE corrente in corso di validità come specificato nell’Avviso al paragrafo “Per l’accesso al beneficio”, non superiore a 9.360,00 euro ed essere destinatari, nei 30 giorni precedenti la pubblicazione dell’Avviso, di forme di sostegno pubblico, a qualsiasi titolo e comunque denominati (indicativamente Reddito di Cittadinanza, REI, NA- SPI, indennità di mobilità, CIG, REM, pensione, etc.) fatta eccezione per i trattamenti assistenziali percepiti dai soggetti con disabilità: indennità di accompagnamento, indennità di frequenza, disabilità gravissima.
L’istanza deve essere presentata esclusivamente da un solo componente del nucleo familiare.
La richiesta di beneficio, sotto forma di autocertificazione, con allegata la dichiarazione, disponibile in modalità editabile deve essere redatta esclusivamente online accedendo attraverso il sito del Comune di Messina, www.familycard.comune.messina.it a partire dalle ore 10 di oggi sino alle 20 di giovedì 30 settembre 2021.
Il richiedente che effettua l’accesso per la prima volta deve cliccare sul tasto “Fai domanda” e seguire la procedura di compilazione della domanda. Completata la compilazione, attraverso il tasto “Conferma” riceverà una mail di “Avvenuta registrazione”. Seguirà una seconda comunicazione, a mezzo email e/o sms, con le credenziali di accesso a “Area Riservata” per la visualizzazione della domanda e, successivamente alla pubblicazione della graduatoria, dei voucher/buoni spesa. Se il richiedente ha partecipato a precedenti avvisi ed è in possesso delle credenziali, accede direttamente nella sezione “Area Riservata” cliccando sul tasto “Accedi”. Completata la compilazione, attraverso il tasto “Conferma”, riceverà una mail di “Avvenuta registrazione”. Il richiedente potrà così visualizzare la domanda e successivamente alla pubblicazione della graduatoria, i voucher/buoni spesa.
Chi è sprovvisto di supporti informatici (personal computer, tablet, smartphone, stampanti), per la compilazione della richiesta online, potrà recarsi, oggi, martedì 21 sino a giovedì 30 settembre 2021, negli orari di ricevimento al pubblico, munito di carta di identità in corso di validità, e del documento ISEE ordinario/corrente, osservando le misure di protezione personale (mascherina) e di distanziamento sociale nell’attesa del proprio turno presso le seguenti sedi:
• per i residenti della 1^ Circoscrizione, Vico Petraro n. 6, a Tremestieri c/o Caserma Carabinieri da lunedì a venerdì dalle ore 8:30 alle 12:30 e lunedì e mercoledì dalle 14.30 alle 16.30;
• per i residenti della 2^ Circoscrizione, Palazzo Servizi – Stadio San Filippo da lunedì a venerdì dalle 8:30 alle ore 12:30 e martedì e giovedì anche dalle 14:30 alle 16:30;
• per i residenti delle 3^e 4^ Circoscrizioni, presso il Palazzo Satellite Piazza della Repubblica da lunedì a venerdì dalle 8:30 alle 12:30 e martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30;
• per i residenti della 6^ Circoscrizione, via Consolare Pompea 1853, Ganzirri da lunedì a venerdì dalle ore 8:30 alle 12:30 lunedì e mercoledì dalle 14.30 alle 16.30;
• per i residenti della 5^ Circoscrizione e per i cittadini stranieri è aperto uno sportello dedicato presso il Centro Polifunzionale I’m in via F.Bisazza n.60, da lunedì a venerdì dalle ore 8:30 alle 12:30 martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.,30.
I cittadini privi di strumenti informatici e che, per impedimento fisico certificato, non possono recarsi nella sede della propria Circoscrizione, potranno rivolgersi all’Azienda Speciale Messina Social City, ai numeri telefonici 320 0459542; 324 9076991, che invierà proprio personale di supporto alla compilazione della domanda direttamente al domicilio del richiedente.

Venerdì, 17 Settimana europea della mobilità sostenibile, programma al Comune di Messina

 

Venerdì 17, alle ore 11, nel corso di una conferenza stampa in Piazza Unione Europea, – informa il Comune di Messina – saranno illustrati gli eventi della Settimana Europea della Mobilità, organizzati in città da ATM e Comune di Messina. Il programma prevede convegni, manifestazioni ed altre iniziative incentrate sulla promozione della mobilità sostenibile. Alla conferenza saranno presenti il Sindaco Cateno De Luca; l’Assessore alla Mobilità Salvatore Mondello; il Presidente di ATM S.p.A. Giuseppe Campagna; Raffaele Pelillo, Vice Presidente della commissione mondiale FIA dedicata alle energie del futuro (ENECC) e Presidente della Commissione ACI Sport per le Energie Rinnovabili; e il Commissario per l’emergenza Covid-19 Alberto Firenze.
La novità più importante è la nascita della nuova applicazione ATM MovUp che permetterà di avere informazioni in tempo reale sui mezzi, acquistare biglietti e abbonamenti per autobus e tram e di gestire le soste nei parcheggi e nella ZTL. L’applicazione consentirà anche l’accesso all’evento e-motor show di Messina, la prima competizione per smart elettriche organizzata in Sicilia, che si svolgerà a Messina il 22, 23 e 24 ottobre, con la partecipazione di Giancarlo Fisichella, testimonial dell’evento.

Alla conferenza stampa, cui parteciperà anche Fisichella in collegamento dalla pista, sarà possibile ammirare dal vivo alcune della auto in competizione, tra cui la Smart targata ATM che ha già debuttato durante la gara svoltasi questo fine settimana a Varano (MI). Tra le attività previste durante la Settimana della Mobilità non mancheranno i momenti dedicati al confronto e alla riflessione per ripensare il futuro della città con la presentazione del nuovo progetto per la linea tramviaria, la presentazione del PUMS e il dibattito sull’Area dello Stretto.

Messina: donata una panchina letteraria a forma di libro

 

 MESSINA

Nello spazio antistante il Palacultura, alla presenza degli Assessori alla Cultura Enzo Caruso, alla Pubblica Istruzione Laura Tringali, all’Arredo Urbano Massimiliano Minutoli e alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore, l’Associazione Mogli Medici Italiani (AMMI), presieduta dalla prof.ssa Rosellina Zamblera Crisafulli, ha donato oggi alla Città una Panchina Letteraria a forma di libro aperto. All’inaugurazione presenti il Vescovo Ausiliare Mons. Cesare Di Pietro e la dott.ssa Lina Silvestro Monea in rappresentanza dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri.
Quanto più opportuna la prima frase riportata sulla panchina ‘E uscimmo a rivedere le stelle’ in questo momento in cui abbiamo tanto bisogno di riappropriarci dell’incontro e della cultura. A nome dell’Amministrazione comunale un plauso all’AMMI per questo significativo gesto di cittadinanza attiva. Il luogo scelto per la collocazione non è casuale, ma è proprio perché posizionata di fronte al PalaAntonello, luogo identitario e preposto alla promozione e alla fruizione dei suoi ambienti dedicati alla cultura”, ha dichiarato l’Assessore Caruso.
Un progetto ricco di significato finalizzato a promuovere e migliorare il territorio attraverso la Cultura e l’Istruzione, abbellendolo con la prima Panchina Letteraria installata a Messina e simbolicamente collocata, su suggerimento dell’Assessore Caruso, davanti al Palazzo della Cultura, sede dell’Archivio Storico e della Biblioteca Comunale.
Una sinergia vincente tra l’AMMI e gli Assessorati alla Cultura e all’Arredo Urbano, che ha portato in tempi relativamente rapidi alla concretizzazione di questa lodevole iniziativa a beneficio della collettività.