Il Comune di Messina risulta tra i soggetti beneficiari di un finanziamento pari a circa 700mila euro con un punteggio di 42,75.
È quanto stabilito con decreto del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 25 marzo scorso, relativamente alla graduatoria definitiva dei progetti presentati nell’ambito del bando Sport e Periferie 2020. Il progetto finanziato riguarda il palazzetto dello sport “Palatracuzzi”, i cui lavori prevedono il rifacimento della copertura dell’impianto, il completamento della messa a norma delle tribune e l’installazione del nuovo quadro elettrico generale.
“Un importante finanziamento che servirà – ha commentato il Commissario Straordinario Leonardo Santoro – a potenziare l’offerta infrastrutturale sportiva della Città con l’obiettivo di contribuire ad un miglioramento della qualità urbana e alla riqualificazione del tessuto sociale attraverso lo sport, quale elemento capace di migliorare la vita delle persone e di una comunità in termini di benessere, salute e progresso”. I soggetti assegnatari del finanziamento – si legge nel provvedimento – saranno contattati per aggiornamenti ed ulteriori indicazioni, in merito alla procedura in particolare per quanto riguarda gli adempimenti propedeutici alla sottoscrizione della convenzione prevista dal bando, nella quale saranno definiti termini e modalità di realizzazione del progetto presentato e di successiva erogazione del finanziamento.
Il 174esimo anniversario della fondazione del Corpo della Polizia Municipale è stato ricordato stamani, alla presenza del Commissario Straordinario del Comune Leonardo Santoro, con una cerimonia tenutasi nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca.
All’evento, hanno preso parte i Comandanti del Corpo Marco Crisafulli e Lino La Rosa rispettivamente, Responsabile del Servizio Affari Generali e Responsabile dei Servizi Operativi Territoriali, ed il Responsabile dei Servizi Specialistici Commisario Giovanni Giardina; il cappellano del Corpo Mons. Gianfranco Centorrino; il Segretario Generale/Direttore Generale Rossana Carrubba; oltre ad una cospicua presenza di Agenti di Polizia Municipale.
Il Commissario Santoro nel suo saluto istituzionale ha sottolineato “è questo uno dei Corpi di Polizia più antichi d’Italia ed è giusto e doveroso che l’Amministrazione comunale vi ringrazi a nome di tutta la cittadinanza – ha detto il Commissario – per il lavoro che svolgete giorno e notte per il bene della città, anche alla luce di una serie di difficoltà che affrontate in merito ai turni, alla carenza organica, alla gestione logistica, e problematiche di tipo gerarchico connesse alla mancanza di un comandante del Corpo di natura militare. Fattispecie questa, che crea disaffezione e demotivazione in quanto il Comandante è colui che sintetizza le esigenze del Corpo e garantisce l’azione puntuale e ordinaria nei confronti della cittadinanza. A tal fine sono fermamente convinto – ha puntualizzato Santoro – che è indispensabile la presenza di un Comandante e farò il possibile durante la mia permanenza di ripristinare una efficace filiera di comando del Corpo. La vostra attività comunque non deve essere limitata da questa carenza in quanto in questo momento – ha rassicurato il Commissario – sono io ad essere il vostro Comandante e sono sempre disponibile a qualsiasi vostra richiesta o emergenza. Vi ringrazio per il servizio che quotidianamente svolgete nell’affrontare le varie problematiche per essere la prima interfaccia comune – cittadino, modulata sulla strada, in quanto rappresentate la ‘cerniera’ indispensabile tra i cittadini e le regole del rispetto del vivere civile, in un’ottica non soltanto repressiva ma anche educativa, finalizzata a sensibilizzare il cittadino al rispetto e al senso civico. Pertanto, auspico che grazie al vostro aiuto, Messina possa tornare ad essere quella città civile nell’ambito del decoro urbano ma anche in termini di convivenza umana e nel rispetto reciproco. Auguri e buon lavoro”, ha concluso il Commissario Straordinario. A seguire è intervenuto il Cappellano Mons. Centorrino che nel ricordare l’atto di nascita del Corpo risalente ad un Bando affisso il 28 marzo del 1848 all’albo del Municipio ha evidenziato “il Corpo di Polizia Municipale è stato sempre attento alle esigenze della città e al rispetto delle dinamiche istituzionali, sociali e culturali. Questo di oggi è un momento di grande speranza per il rilancio di tutti quegli appuntamenti che non sono stati portati a termine e che possiamo riprendere al fine di dare quell’assetto speciale della fraternità e della familiarità che ci appartengono”. La cerimonia si è conclusa con la benedizione del Cappellano ed un momento di preghiera rivolta a San Sebastiano, patrono dei Vigili urbani.
“13 artisti della pace…No more”, è il titolo della mostra “silenziosa” visitabile da lunedì 28 a Palazzo Zanca, finalizzata a dare voce alla pace nel mondo e alla fratellanza di tutti i popoli. Con questo obiettivo gli artisti, Giovanni Allio, Antonello Arena, Alessandra Lanese, Re, A. Bonanno Conti, Pippo Galipò, Alessandro Follo, Aurora Previti, Sabrina di Felice, Gimaka, Sadif, Svitlana Grebeniuk, Ma Lin e Roberta Dallara, attraverso le loro opere intendono manifestare contro la guerra in Ucraina illustrando la bellezza e quanto di positivo si riscontra nell’attuale mondo contrapponendoli ad ogni forma di violenza.
Pertanto, ogni artista con il proprio linguaggio e la propria tecnica dirà no alla guerra e a ogni forma di violenza e SI ALLA PACE anche con l’esposizione di dipinti che riguardano l’amore e soprattutto la famiglia.
I tredici “Pittori della Pace” intendono sottolineare poi la resilienza di quei popoli che pur essendo esiliati, violentati, torturati e uccisi durante i conflitti hanno continuato in qualche modo a rappresentare una speranza per l’intera società, combattendo fino alla fine.
L’evento, ideato e promosso da Alex Caminiti feat GAS collettivo d’arte indipendente e curatela dell’Associazione
Impronte di Marisa Arena, sarà visitabile sino al prossimo 21 giugno.
Un cavo sottomarino a fibre ottica “BlueMed” a mezzo nave Fugro Gauus sarà posato su disposizione della Capitaneria di Porto di Messina per indagini preliminari.. In considerazione della necessità di regolamentare, per quanto di competenza dell’Autorità Marittima, il transito delle unità navali nello specchio acqueo interessato dalle indagini, per garantirne il regolare svolgimento ai fini della sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare, la Capitaneria di Porto rende noto che , sino a mercoledì 30 marzo, saranno effettuate delle indagini preliminari per la successiva posa di un cavo sottomarino a fibre ottica BlueMed lungo le congiungenti aventi le seguenti coordinate: da punto 1 a punto 2, Lat. 38° 23’, 03’ N, Lat. 38° 22’, 95’ N, Long. 015° 25.87’ E Long. 015° 25 26’ E.
Le attività a mare saranno svolte dalla nave “Fugro Gauss” mediante l’utilizzo di uno strumento trainato Sonar Mag/Side Scan. Nel periodo indicato tutte le unità in navigazione nella zona di mare costituente “Area di indagine” dovranno mantenersi ad una distanza minima di 300 metri dalla nave “Fugro Gauss”, impegnata nelle attività di indagine e non dovranno, in alcun modo, ostacolare o intralciare le attività in corso di svolgimento. Tutte le unità in navigazione, in prossimità degli specchi acquei interessati dalle indagini, dovranno procedere a velocità ridotta, valutando l’eventuale adozione di misure aggiuntive suggerite dalla buona perizia marinaresca al fine di prevenire situazioni di potenziale pericolo, prestando particolare attenzione alle segnalazioni che potrebbero provenire dalla nave “Fugro Gauss”. Non sono soggette al predetto divieto le unità navali adibite ad un pubblico servizio che abbiano necessità, non prorogabile, di accedere all’area in ragione delle finalità istituzionali perseguite dall’ente di appartenenza.
I trasgressori alla presente ordinanza, oltre ad essere ritenuti responsabili di eventuali danni cagionati a cose e/o persone, incorreranno sempre che il fatto non costituisca reato più grave, alle sanzioni previste dagli articoli 1164, 1174 e 1231 del Codice della Navigazione, e dall’art. 53 D. Lgs. 18 Luglio 2005, n° 171, cosi come modificato dal Decreto Legislativo n. 229 del 03/11/2017.
Il Commissario Straordinario del Comune di Messina Leonardo Santoro, d’intesa col dirigente del Dipartimento Servizi alla Persona e alle Imprese Salvatore De Francesco e la responsabile del Servizio Sociale Professionale Sara Tornesi,-comunica l’Ente peloritano– ha attivato tutte le procedure necessarie per ospitare dalle prossime ore ventitré profughi della guerra in Ucraina (cinque adulti e diciotto minori) in una struttura cittadina convenzionata ed adeguata alle esigenze di accoglienza. L’obiettivo, nei limiti del possibile, è ricevere il gruppo in un’unica struttura in modo tale che i minori possano rimanere tutti insieme, evitando loro ulteriori carichi di separazione.
“Considerata la necessità di far fronte alle eccezionali esigenze connesse all’accoglienza di cittadini ucraini in arrivo sul territorio comunale in conseguenza del conflitto bellico in atto in Ucraina, – ha dichiarato il Commissario Straordinario del Comune di Messina Leonardo Santoro – e a seguito della Circolare della Prefettura di Messina dello scorso 9 marzo, si è ritenuto di ospitare sul nostro territorio cittadini provenienti dall’Ucraina giunti in ordine sparso, accolti da familiari o conoscenti e tramite associazioni che organizzano arrivi programmati”.
Per fronteggiare l’esodo di nuovi arrivi di minori il Comune di Messina ha censito all’interno delle strutture convenzionate ulteriori posti disponibili. Per il percorso di ingresso e di accoglienza, a partire da lunedì 14, è stata predisposta con funzioni ridotte la riapertura del COC (Centro operativo comunale), cui spetterà la cabina di regia dell’attuale emergenza. Le istituzioni coinvolte nel sistema di accoglienza sono il Comune (servizio sociale professionale – Azienda Messina Social City), l’Asp (Unità Covid 19 – Dipartimento Prevenzione), la Questura (immigrazione e anticrimine), la Scuola, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, il Garante dell’Infanzia, gli enti gestori di Comunità di accoglienza per minori convenzionate e dei progetti SAI e la Caritas.
Sempre da lunedì 14, presso il Centro “Mai più ultimi” nei locali di Palazzo Satellite, in Piazza della Repubblica – Stazione Centrale, sarà operativo tutti i giorni, da lunedì a venerdì, lo Sportello di segretariato sociale – emergenza Ucraina, a cura di operatori dell’Azienda Messina Social City, con funzione di raccolta dati personali e punto informazioni, ai sensi della circolare prefettizia dello scorso 9 marzo 2022. Le operazioni di accoglienza dei minori saranno coordinate dalla responsabile Tornesi e dall’assistente sociale Giovanna Isaja, in raccordo con il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Messina Andrea Pagano.
I Carabinieri della Stazione di Santo Stefano di Camastra hanno dato esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di una donna per i reati di truffa aggravata, sostituzione di persona ed indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento.
Le attività investigative effettuate dai Carabinieri hanno permesso di accertare molteplici episodi di truffa commessi dalla donna su tutto il territorio nazionale, mediante un collaudato “modus operandi” che consisteva nel pubblicare su noti siti internet annunci relativi alla vendita di cuccioli di cani di varie razze, rendendosi irreperibile una volta acquisita la somma pattuita per la vendita mediante bonifico bancario o ricarica postepay.
Al termine delle formalità di rito pertanto la donna è stata arrestata e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sottoposta agli arresti domiciliari.
I militari della Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, hanno sottoposto a sequestro 131.700 giocattoli di carnevale ed altri articoli privi dei requisiti minimi di sicurezza prescritti dal “Codice del Consumo”, per un valore complessivo di oltre 35 mila euro.
L’operazione rientra nell’ambito di un incisivo piano di interventi eseguito dalle Fiamme Gialle dei Reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Messina.
Complessivamente, sono stati eseguiti 14 interventi, nel corso dei quali sono state contestate violazioni amministrative nei confronti di altrettanti soggetti, titolari di esercizi commerciali ove sono stati rinvenuti gli articoli non conformi alle norme in materia di sicurezza prodotti, con conseguente segnalazione dei titolari alla Camera di Commercio di Messina per l’irrogazione delle previste sanzioni amministrative.
Nel dettaglio, i finanzieri del Gruppo di Messina hanno sequestrato 125.000 articoli carnascialeschi (maschere, costumi, palloncini e gadget), non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla vigente normativa, in quanto privi della marcatura CE, ovvero privi di idonea etichettatura, nonché delle prescritte “Avvertenze” ed informazioni di sicurezza relative alle caratteristiche ed alle dimensioni delle componentistiche delle parti presenti, che, se ingerite, avrebbero potuto provocare soffocamento.
E’ stata, altresì, rilevata la mancanza del pittogramma che indica l’inadeguatezza degli articoli per i bambini da 0 a 3 anni (simbolo del bambino con barra trasversale di colore rosso).
Ancora, le confezioni risultavano prive delle prescritte informazioni in lingua italiana sulle caratteristiche, dimensioni e componentistiche delle parti presenti, nonché sulle modalità di utilizzo.
Le Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina, invece, nel corso di altro controllo, hanno sequestrato 300 prodotti di carnevale privi dei prescritti requisiti di sicurezza, ovvero privi della marcatura CE, come noto necessaria a dimostrare la rispondenza del prodotto a tutti i requisiti essenziali di sicurezza ed il rispetto di tutte le procedure di conformità, secondo quanto indicato dalle vigenti normative.
Analogamente, sulla fascia tirrenica, i Reparti dipendenti dal Gruppo di Milazzo, nel corso dei mirati controlli eseguiti, hanno riscontrato analoghe irregolarità, sempre in ordine all’assenza della marcatura “CE” e delle prescritte informazioni minime, ovvero rinvenendo e sequestrando articoli carnevaleschi privi dei previsti requisiti di sicurezza.
Più in particolare, complessivamente, i finanzieri della Compagnia di Milazzo, della Tenenza di Capo d’Orlando, della Tenenza di Barcellona, della Tenenza di Patti, della Tenenza di Sant’Agata di Militello e della Tenenza di Lipari hanno sequestrato oltre 6.400 prodotti, tra articoli di Carnevale (costumi, mascherine, lacche colorate per cappelli, bombolette di schiuma a spray, coriandoli, cappelli et similia), prodotti per la cura della persona, nonché articoli di cancelleria e utensili per la cucina. Trattasi di prodotti non a norma e, pertanto, “dannosi” per la salute degli utilizzatori.
L’operazione testimonia, ancora una volta, il costante impegno profuso dal Corpo a presidio della sicurezza e salvaguardia della salute pubblica, non disgiunta da una sempre maggiore ed incisiva azione di legalità nel più ampio contesto dell’ordine e della sicurezza economico-finanziaria, con particolare riguardo alla tutela dei diritti dei consumatori finali e della libertà di concorrenza del mercato.
I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare reale, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica peloritana, sottoponendo a sequestro oltre 200.000 euro nei confronti di sette soggetti di origini siciliane, ritenuti responsabili, secondo ipotesi d’accusa, di aver indebitamente percepito, negli anni, il cd. “assegno sociale”, erogato dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Le indagini, eseguite dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina e coordinate dalle Procura della Repubblica di Messina, si inquadrano nell’ambito delle generali funzioni attribuite alla Guardia di Finanza ai fini della ricerca, prevenzione e repressione delle violazioni in materia di uscite dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali e dell’Unione Europea e traggono origine da una mirata attività di analisi finalizzata ad intercettare e reprimere l’indebita percezione di prestazioni previdenziali.
L’assegno sociale”, come noto, ha sostituito la preesistente “pensione sociale”, ha natura marcatamente assistenziale – essendo destinato a coloro che versano in condizioni economiche manifestamente disagiate – ed è erogato dall’INPS in tredici mensilità.
La sua concessione è vincolata non solo al rispetto di determinati requisiti reddituali, ma anche e soprattutto a requisiti anagrafici: essere cittadini italiani di età superiore a 66 anni e 7 mesi, con stabile e continuativa dimora nel territorio italiano per almeno 10 anni. Non è sufficiente il mero dato formale della residenza, talché l’eventuale prolungato soggiorno all’estero diventa causa di perdita della prestazione previdenziale.
Proprio tale ultima circostanza, quindi, costituiva il principale elemento su cui si focalizzava l’attenzione investigativa, selezionando gli approfondimenti sul conto di una serie di soggetti connotati da alti profili di rischio.
In particolare, le investigazioni delle Fiamme Gialle di Taormina si concentravano sui soggetti destinatari dell’odierno provvedimento cautelare (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari e che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) i quali, solo formalmente, risultavano essere rientrati in Italia da paesi sud americani o europei, aver ottenuto la residenza in piccoli comuni della fascia jonica della provincia peloritana (S. Alessio Siculo, Limina, Roccalumera), per poi, anche nel giro di pochi mesi, presentare richiesta di percezione del beneficio.
Gli accertamenti disposti dalla Procura della Repubblica di Messina, tuttavia, hanno restituito – secondo ipotesi investigativa e che dovrà comunque trovare conferma nei successivi gradi di giudizio – una realtà completamente diversa, emergendo come si trattasse di un mero “fittizio trasferimento della residenza in Italia non appena raggiunta l’età minima per accedere alla prestazione previdenziale”.
I comportamenti documentati dalle indagini ed oggetto delle odierne contestazioni provvisorie sono risultati i più disparati:
– per simulare il requisito della dimora abituale, è emerso come alcuni richiedessero di mantenere la residenza presso abitazioni di fatto mai abitate, dimorando stabilmente in Sud America, ovvero, in alcuni casi, risultassero iscritti nelle liste di locali medici di base, senza che questi abbiano mai effettuato visite domiciliari o addirittura averli mai conosciuti, ovvero ancora documentassero l’acquisto di medicinali presso farmacie del comprensorio (evidentemente avvalendosi dell’ausilio di terzi soggetti, verosimilmente in possesso della tessera sanitaria agli stessi intestata);
– parimenti, per simulare il requisito reddituale, in un caso, emergeva come il richiedente il beneficio previdenziale avesse rappresentato una fittizia separazione dal coniuge, persino omettendo di dichiarare l’attualità dell’esercizio della propria professione di architetto.
In definitiva, secondo ipotesi d’accusa, un’articolata catena di false dichiarazioni e varie condotte artificiose, “proditoriamente finalizzate” – nel loro complesso – “a trarre in inganno l’Ente erogatore in ordine alla sussistenza”, in capo ai cittadini richiedenti, “dei requisiti di legge” per il riconoscimento del beneficio economico.
Sulla scorta del quadro di anomalie così ricostruito, pertanto, riconoscendo la convergenza del quadro indiziario ed il pericolo di aggravamento delle conseguenze dei delitti ipotizzati, il competente G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica peloritana, ha quindi disposto il sequestro per equivalente delle somme indebitamente percepite, negli anni dal 2016 al 2021, per un importo complessivo pari a 203.653,00 euro.
L’operazione odierna testimonia, ancora una volta, l’impegno della Guardia di Finanza e dell’Autorità Giudiziaria di Messina nel reprimere le truffe ai danni della macchina statale, a salvaguardia della corretta erogazione dei pubblici contributi, così garantendo alle comunità locali condizioni di vita migliori e sicuramente più eque, nonché che le risorse statali vengano destinate a chi davvero ne ha bisogno.
Dalle prime luci dell’alba di oggi, in Sicilia e Calabria, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina-informano- stanno dando esecuzione a ordinanze di custodia cautelare emesse, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Messina, dal G.I.P. del locale Tribunale, nei confronti di 86 persone, sul cui conto il GIP ha riscontrato gravi indizi di colpevolezza in ordine ai delitti – a vario titolo – di associazione di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante del metodo mafioso.
L’attività investigativa è il risultato di una più ampia, progressiva e strutturata manovra – condotta dal 2018 ad oggi e coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina e finalizzata a disarticolare l’attuale operatività della famiglia mafiosa “dei barcellonesi”, storicamente radicata nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), capace di esercitare un costante tentativo di infiltrazione in attività imprenditoriali e di economia lecita, sia nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli (attraverso l’acquisizione di imprese fittiziamente intestate ovvero imponendone, con metodo mafioso, la fornitura dei prodotti), sia nella conduzione del business dei locali notturni e ricreativi del litorale tirrenico nell’area di Milazzo, in cui, oltre a imporre i servizi di sicurezza mediante l’utilizzo di metodi coercitivi e intimidatori, l’associazione mafiosa è sovente intervenuta per condizionare i titolari nell’attività gestionale.
L’indifferenza umana nell’abbandonare un cane e la certezza dell’impunità. Le telecamere di sorveglianza installate dal Comune e dalla sezione della Polizia locale a Portella -ex deposito armi- non lasciano scampo a quell’uomo che ha provato tanta insensibilità. Sono notizie passate dall’Agenzia che non vorremmo mai pubblicare perchè queste azioni spezzano il cuore. A chiunque. Auspichiamo una punizione esemplare a questa persona responsabile del gesto criminale.
Il Reparto Ambientale coordinato dagli ispettori Cosimo Peditto e Giacomo Visalli sotto la guida del commissario Giovanni Giardina comandante vicario del Corpo di Polizia Municipale di Messina hanno denunciato l’uomo alla Magistratura.
Nel video è visibile l’uomoche giunto sul posto a bordo della sua auto, getta con disinvoltura un sacchetto di spazzatura gettandolo tra la vegetazione e poi, apre il l cofano della vettura dove sta un cane di media taglia, di colore bianco con delle chiazzE scure sui fianchi, il cane scende dall’auto….
. Il soggetto non si è nemmeno preoccupato di lasciare cibo e acqua, ha chiuso il cofano ed accertatosi che il cane non si fosse riavvicinato all’auto è partito allontanandosi definitivamente. Dalle immagini della telecamera, installata dall’amministrazione comunale su disposizione dell’assessore all’Ambiente Dafne Musolino e finanziate con i fondi Pon Metro, gli agenti hanno accertato che il cane è rimasto qualche ora aggirandosi nei paraggi per poi far perdere le tracce.
Giunte sul posto le pattuglie non hanno rintracciato il cane e le ricerche si sono protratte nei giorni seguenti a lunedì scorso, giorno dell’abbandono. Neanche con la collaborazione attiva delle associazioni animaliste si è arrivati ad un esito positivo nelle ricerche.
L’autore del criminale gesto è stato identificato subito, pomeriggio, ed è stato verbalizzato per l’abbandono dei rifiuti e deferito all’Autorità Giudiziaria per abbandono e maltrattamento di animali, inoltre l’autovettura utilizzata è stata sottoposta a sequestro giudiziario.
Il comandante Vicario Giardina invita tutti i cittadini a segnalare, alla centrale operativa della Polizia Municipale qualsiasi avvistamento nella zona di un cane che possa corrispondere alla descrizione o alle foto diffuse mediante media.
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