Un miracolo ha salvato il medico siciliano dallo schianto dell’aereo precipitato in Sud Sudan (19 morti finora)

 

 

Sud Sudan, aereo precipita nel lago: 19 morti - Twitter

A bordo dell’aereo commerciale vi erano 23 passeggeri precipitato  nei cieli del Sud Sudan poco prima dell’atterraggio. Gran parte dei presenti sono morti – ben 19 – mentre  quattro sono i superstiti miracolosamente sopravvissuti all’impatto. Tra i superstiti anche un medico siciliano volontario in Africa. Le sue condizioni non desterebbero problemi  e presto sarà rimpatriato in Italia. Non è ancora del tutto chiara la causa della tragedia, quasi certamente da addebitarsi ad un sovraffollamento del velivolo e al maltempo.

Ad aggiornare più volte il bilancio è stato prima Taban Abel Aguek, ministro dell’Informazione della città di Yirol, poi da media locali e internazionali. Ma regna ancora il mistero sulle cause che hanno portato allo schianto dell’aereo in un lago del Sud Sudan. Pare che l’aereo trasportasse 23 persone a bordo, ovvero più del carico massimo per cui era omologato.

E’ vivo per miracolo di Dio  il medico catanese Damiano  Biagio Cantone di 32 anni  che si trovava sull’aereo precipitato in Sud Sudan, nel lago di Yirol. , il dottor Cantone era diretto all’ospedale di Yirol – spiega una nota del Cuamm – per prestare servizio insieme a ‘Medici con l’Africà del Cuamm che supporta la struttura dal 2007 a favore della salute di mamme e bambini.  Verrà trasferito a Juba e rientrerà presto in Italia». 

Il velivolo era un mezzo commerciale con 19 posti a sedere e probabilmente era sovraccarico. Il ministro dell’informazione Aquek ha fatto sapere che “c’erano persone ovunque”, in riferimento al luogo dello schianto.

VIDEO DELLO SCHIANTO DELL’AEREO PRECIPITATO

Il velivolo caduto era di proprietà della South West Aviation, ed era partito dall’aeroporto internazionale di Juba, la capitale del Sud Sudan, diretto a Yirol. Qui è però caduto nel lago, come testimoniato anche dall’immagine pubblicata sul proprio account Twitter da parte della stazione radio delle Nazioni Unite Radio Miraya.    Fra le cause del disastro  l’ipotesi migliore pare sia quella del  maltempo e della scarsa visibilità