Riapre ,in un contesto “di altissimo livello di minaccia terroristica”, la Cattedrale Notre-Dame a Parigi cinque anni dopo l’incendio del 2019

La Cattedrale di NotreDame è la chiesa madre dell'arcidiocesi di Parigi. Si trova nella parte ovest dell'Île de la Cit e...

 

Si svolgerà oggi sabato ( alle ore 19 )  7 dicembre in Francia l’attesa cerimonia di riapertura di Notre-Dame a Parigi. La cattedrale riapre le porte cinque anni dopo l’incendio del 15 aprile 2019  che aveva  provocato il crollo della guglia centrale e del tetto della Cattedrale nonchè il ferimento di due poliziotti e un vigile del fuoco.: dopo le prime immagini diffuse nei giorni scorsi dall’interno della cattedrale restaurata, oggi sarà la volta della cerimonia ufficiale di riapertura alla presenza di numerosi capi di Stato e di governo.

Tra loro, ospiti di Emmanuel Macron, il presidente eletto Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Alla cerimonia anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la premier Giorgia Meloni.

Cerimonia all’interno

Le celebrazioni inizieranno stasera alle 19. L’Eliseo e la Diocesi di Parigi hanno annunciato che l’intera cerimonia di riapertura di Notre-Dame si svolgerà “all’interno della cattedrale” a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli.  Un comunicato stampa spiega che  “Le condizioni meteorologiche molto sfavorevoli previste da Météo France (raffiche di vento tra i 65 e gli 80 km/h) per sabato 7 dicembre nella regione dell’Ile-de-France ci hanno costretto a riorganizzare il nostro dispositivo”

Un totale di 6mila agenti di polizia e gendarmi saranno mobilitati per garantire la sicurezza dell’evento, in un contesto di “altissimo livello di minaccia terroristica”, secondo la Prefettura di polizia.     Notre -Dame  è già pronta ad accogliere i turisti nelle sue nuove vesti e offrendo loro un percorso di visita opposto e più lungo rispetto al passato: si passerà infatti da un tour di 20 minuti a uno di circa 40 minuti.

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Assemblea Nazionale Confesercenti “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e sicurezza dei territori”

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Patrizia De Luise, Presidente Nazionale Confesercenti, in occasione dell’Assemblea Annuale 2024 “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e sicurezza dei territori”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Patrizia De Luise, Presidente Nazionale Confesercenti, in occasione dell’Assemblea

Annuale 2024 “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e sicurezza dei territori

 

 

 

 

 Roma, 19/11/2024 (II mandato)

Rivolgo un saluto di grande cordialità al rappresentante della Camera dei deputati, ai Viceministri, ai Parlamentari presenti, a tutti i presenti, con un ringraziamento alla Presidente per la sua relazione, sottolineando che viviamo un cambiamento d’epoca.

Ne cogliamo le straordinarie potenzialità.

Dalle innovazioni, in ogni campo, scaturiscono opportunità inedite per le persone, per l’economia, per le comunità.

Al tempo stesso non sfuggono gli squilibri, i conflitti drammatici, i pericoli.

Accondiscendere al pensiero che si tratti di prezzi inevitabili da pagare per il cambiamento sarebbe già una resa.

Non è questo quel che ci indica la nostra Costituzione. Non sono queste le ragioni fondanti la Repubblica.

Avvertiamo i timori che attraversano le nostre società e, talvolta, oscurano il futuro. Ma siamo consapevoli anche di realtà solide e confortanti.

Il commercio, l’artigianato, l’imprenditoria che nasce e si sviluppa nelle piccole e medie dimensioni sono parte del tessuto vitale della comunità.

Ossatura di valori e connessioni che caratterizza il nostro modello economico e sociale e che rende sicuro il nostro cammino, affrontando le sfide nuove.

La qualità della vita di domani è in discussione, caratterizzato com’è questo periodo dalla sfrenata concentrazione delle ricchezze, che interferisce sulla struttura della società, sullo stesso accesso ai consumi. Ma non è affidata a scelte che siano per noi indisponibili.

Il domani sarà plasmato anche da noi, anche dalle vostre attività, dalle interrelazioni che svilupperete con le istituzioni e con il resto della società.

Il commercio è stato uno dei motori della civiltà europea. Lo è anche della cultura e dell’identità italiane, che cominciarono a maturare prima ancora di una piena coscienza nazionale.

Il commercio si è diffuso, sospinto da un vento di libertà e, insieme, dalla consapevolezza che sarebbe stato leva di benessere.

È facendo aggio sul binomio – libertà e sviluppo sociale – che si è costruito un nuovo contesto di diritti e sono progrediti prosperità, produzione, diffusione di beni.

Pensiamo a come la società delle disuguaglianze fosse – e sia quando si fa tuttora sentire – angustiante per le persone che vedono i loro diritti messi, di fatto, in discussione.

Utilità e valore sociale non riducono ma completano, integrano il principio di libertà. Ce lo ricorda l’intero Titolo Terzo della nostra Costituzione.

Il nostro ordinamento è qualcosa di più di un insieme di norme e di forme. La democrazia è sostanza.

Si invera in uno sviluppo sociale dove libertà, uguaglianza, equità rappresentano l’obiettivo e lo spirito di iniziativa è incoraggiato da istituzioni non invasive e da poteri non accentrati.

Con questo bagaglio prezioso andiamo incontro ai tempi nuovi.

E le articolazioni sociali e professionali che voi rappresentate rivestono grande rilievo per dar vita a una fase di sviluppo nuova, finalmente sostenibile, e per mantenere la coesione della società.

Abbiamo superato serie difficoltà, anche in stagioni recenti, grazie alla vitalità, al coraggio, al sacrificio delle tante nostre imprese, diffuse sul territorio.

Il mondo del commercio, le reti di piccole e medie imprese, sono state un presidio di resilienza per il nostro Paese.

Resilienza anche civile, non soltanto di valore economico.

Cosa sarebbe avvenuto, durante la fase più acuta della pandemia, senza i negozi di prossimità, i servizi, gli artigiani, nei grandi e nei piccoli centri?

Cosa potrebbe accadere oggi senza la rete delle attività commerciali, dei servizi, dell’artigianato, rete che contribuisce a stabilizzare la vita quotidiana delle comunità pur di fronte alle difficoltà della congiuntura?

La Repubblica vi è grata per il vostro impegno e per il lavoro dispiegato nel corso della vostra vita.

Lavoro che richiede, naturalmente, ogni giorno, come sempre, innovazione, creatività, coraggio.

Le politiche pubbliche, con lungimiranza, devono sostenere questi sforzi.

Devono porre attenzione alle riflessioni, alle proposte di questi mondi.

L’attività che svolgete vi rende anche un barometro significativo: il negozio è lo spazio in cui il rapporto con il cittadino-consumatore è quotidiano; le preoccupazioni, i bisogni, le aspettative delle persone riempiono necessariamente le vostre relazioni.

Non va mai dimenticato che il tessuto connettivo del commercio e dell’imprenditoria diffusa costituisce elemento di coesione della società.

Non va lacerato il tessuto dei piccoli esercizi, dei negozi storici delle città e dei paesi.

La pluralità è un bene prezioso.

C’è una biodiversità che ha grande valore anche sul piano economico e sociale.

Indebolirla sarebbe autolesionistico.

La vivibilità, la sicurezza, la socialità dei quartieri, dei centri più piccoli, dei borghi, dipende da questa rete di presenze.

I rischi più consistenti di chiusura dei negozi gravano in modo particolare proprio sulle aree interne e rurali, sui territori montani, sui paesi divenuti ora, con la rarefazione dei servizi, più lontani dalle reti infrastrutturali, dalle scuole, dagli ospedali.

Va interrotto il circolo vizioso che si realizza con declino demografico e desertificazione commerciale e dei servizi.

Il divario che penalizza le aree interne – e che assume non di rado il carattere di un vero e proprio spopolamento – è un freno allo sviluppo di tutto il Paese, non soltanto di alcune aree limitate.

La leva del commercio, la leva del turismo, sono preziose. Essenziali.

Una grande opportunità per il nostro Paese, e al tempo stesso una sfida ulteriore che sta conoscendo uno sviluppo poderoso: il turismo.

Nelle città più grandi, nelle mete tradizionali del turismo i flussi sono divenuti così imponenti da creare problemi non piccoli di gestione.

Ampliare i circuiti del turismo italiano, far conoscere altri luoghi e altri percorsi, offrire esperienze diverse ma anch’esse di alta qualità, consentirebbe inoltre di entrare in contatto con i tanti valori dell’Italia.

Il commercio crea lavoro.

Il terziario di mercato occupa una quota altamente significativa di lavoratori.

Il settore è anche palestra di imprenditorialità.

Tante start-up che nascono sono guidate da giovani e da donne.

Spesso sono, all’inizio, micro-imprese.

“Dalla bottega all’impresa” è stato un efficace slogan della vostra organizzazione, slogan che indicava con orgoglio il superamento della nozione di piccolo commercio come attività marginale, per conferirgli, invece, qualità e spessore.

Il rilancio dell’economia passa dalla consapevolezza del ruolo di ciascun singolo attore del nostro tessuto produttivo.

In questo ambito, sta crescendo anche la presenza di aziende guidate da cittadini immigrati. Dal commercio giunge pertanto anche un impulso all’integrazione, potente fattore di sicurezza.

Interesse del commercio – interesse vitale – è contrastare sempre l’illegalità: dalle contraffazioni e dalle forme di commercio abusivo fino alle infiltrazioni criminali. Le vostre battaglie contro l’usura e contro il pizzo hanno coinvolto persone, comunità, e hanno consentito di raggiungere importanti risultati.

Sono temi che appaiono oggi in minore evidenza.

Dubito che questo derivi da una sconfitta definitiva di quei fenomeni.

Non si deve mai abbassare la guardia.

Il confronto, la collaborazione tra i diversi livelli di governo e le associazioni di categoria sono sempre da ricercare.

Aiuta a definire interventi efficaci nei diversi contesti, a conciliare gli interessi in gioco, quelli degli operatori con quelli dei cittadini, dei residenti, dei turisti.

Il ruolo dei corpi intermedi, la concertazione tra parti sociali e istituzioni consentono di raggiungere punti di equilibrio e di costruire il futuro.

Il dialogo, l’ascolto, sono gli strumenti che hanno permesso all’Italia di progredire: mentre si colgono, talvolta, spinte a considerare un valore, invece, la rottura, lo scontro.

Quasi che il progresso non passi, al contrario – come lei ha sottolineato, Presidente – attraverso la coesione e la partecipazione.

L’interlocuzione non è un inciampo, un fastidio, un rito: è l’esplicarsi della democrazia di un Paese, della vita di una comunità non di sudditi ma di cittadini consapevoli.

Lei, Presidente, segnala, sulla base della riduzione, in termini reali, dei consumi delle famiglie nel primo semestre del corrente anno, la preoccupazione del diffondersi di un clima di sfiducia, quasi che i fondamentali positivi dell’economia non riescano a bilanciare gli effetti del clima di conflittualità sociale, politica, istituzionale.

I tempi facili sono un inganno.

Pensiamo, oggi, ai conflitti – come lei poc’anzi rammentava, Presidente – ai confini con l’Unione Europea, in Ucraina, in Medio Oriente.

L’Italia vi oppone la volontà di affermare i suoi principi di pace, di democrazia, di cooperazione, di sviluppo.

A questo modello, che il nostro Paese offre, viene fornito grande contributo dal mondo delle piccole e medie imprese, cui è ascrivibile il 99% delle imprese, il cui fatturato giunge al 70% di quello complessivo.

Appare evidente che stiamo parlando della spina dorsale del Sistema Italia, del nostro Paese.

La densità delle imprese – oggi gravata da una pesantissima denatalità, in parallelo con quella demografica – è sintomo della vitalità dei territori.

La crescita delle imprese dunque non è soltanto un affare privato del singolo imprenditore o investitore, ma è anche un impegno che rafforza la società, che fa progredire la nostra Repubblica.

In questi oltre cinquant’anni, Confesercenti ha corrisposto all’impegno assunto di concorrere a far crescere il nostro Paese.

Vi auguro di continuare su questa strada.

Dichiarazione del Presidente Mattarella

 

scrivania firma

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che “sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione”.

Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni».

Mattarella:”Tra le istituzioni deve esistere la collaborazione se si vuole dare un servizio alla comunità”

Bari all’inaugurazione del terzo Festival delle Regioni e delle Province autonome.

il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Bari  ha esordito: “.Tra le istituzioni e al loro interno la collaborazione, la ricerca di punti comuni, la condivisione delle scelte sono essenziali per il loro buon funzionamento e per il servizio da rendere alla comunità”

Quirinale 2022, Sergio Mattarella è stato riconfermato ...

“Vi sono, in particolare, dei momenti nella vita di ogni istituzione in cui non è possibile limitarsi ad affermare la propria visione delle cose –approfondendo solchi e contrapposizioni- ma occorre saper esercitare capacità di mediazione e di sintesi. Questo è parte essenziale della vita democratica poiché le istituzioni appartengono e rispondono all’intera collettività e tutti devono potersi riconoscere in esse”, ha detto il Capo dello Stato.

Mattarella ha voluto ricordare   il  “foro di collaborazione e dialogo tra le istituzioni per il coordinamento delle scelte e l’assunzione di posizioni comuni”.

Un passaggio che lascia spazio a varie interpretazioni, soprattutto nelle ore in cui si è acuito lo scontro Governo e maggioranza da un lato e magistratura e opposizione dall’altro. Ma c’è anche un altro aspetto che, a quanto si apprende, preoccupa particolarmente il Capo dello Stato, vale a dire la mancata elezione, ormai da quasi un anno, del giudice costituzionale di nomina parlamentare chiamato a sostituire Silvana Sciarra, mentre a dicembre cesseranno dal mandato anche il presidente, Augusto Barbera, e i vice Franco Modugno e Giulio Prosperetti, anche loro nominati nove anni fa dalle Camere.

Cerimonia di premiazione dei vincitori dei “Premi Eni Award 2024”

 

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Giuseppe Zafarana Presidente del Consiglio di amministrazione di Eni,e Claudio Descalzi Amministratore delegato di Eni,in occasione della cerimonia di premiazione dei vincitori Eni Award 2024

l Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con Giuseppe Zafarana, Presidente del Consiglio di amministrazione di Eni, e Claudio Descalzi, Amministratore delegato di Eni, in occasione della cerimonia di premiazione dei vincitori Eni Award 202

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Cerimonia di premiazione dei vincitori Eni Award 2024

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Cerimonia di premiazione dei vincitori Eni Award 2024

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna il Premio Frontiere dell’Energia al professor Nam-Gyu Park

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna il Premio Soluzioni Ambientali Avanzate al professor Holger Braunschweig

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna il Premio Transizione Energetica al professor Marc Fontecave

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna il Premio Giovane Ricercatore dell’Anno alla dottoressa Elvira Spatolisano

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna il Premio Giovane Ricercatore dell’Anno al dottor Stefano Toso

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna il Premio Giovani Talenti dall’Africa al dottor Favour Agbajor

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna il Premio Giovani Talenti dall’Africa alla dottoressa Petra Kienyiy Chui

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna il Premio Giovani Talenti dall’Africa al dottor Lakhdar Hamidatou

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna il Premio Giovani Talenti dall’Africa alla dottoressa Nomthandazo Precious Sibiya

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Giuseppe Zafarana Presidente del Consiglio di amministrazione di Eni,e Claudio Descalzi Amministratore delegato di Eni,in occasione della cerimonia di premiazione dei vincitori Eni Award 2024

 

 

 

C o m u n i c a t o

Si è svolta questa mattina, al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cerimonia di consegna dei “Premi Eni Award 2024”, istituiti con l’obiettivo di sviluppare un migliore utilizzo delle fonti energetiche, promuovere la scienza e la tecnologia applicate all’ambiente e valorizzare le nuove generazioni di ricercatori.
Nel Salone delle Feste la cerimonia è stata aperta dagli interventi di Giuseppe Zafarana e Claudio Descalzi, rispettivamente Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato di Eni.
Il Presidente Mattarella, dopo aver ricevuto una medaglia coniata in occasione dell’edizione 2024 dell’Eni Award, ha consegnato i Premi:
‘Frontiere dell’Energia’ al professor Nam-Gyu Park;
‘Soluzioni Ambientali Avanzate’ al professor Holger Braunschweig;
‘Transizione Energetica’ al professor Marc Fontecave;
‘Giovane Ricercatore dell’Anno’ alla dottoressa Elvira Spatolisano e al dottor Stefano Toso;
‘Giovani Talenti dall’Africa’ ai dottori Favour Agbajor, Petra Kienyiy Chui, Lakhdar Hamidatou e Nomthandazo Precious Sibiya.
Nella stessa circostanza il Presidente Mattarella ha altresì conferito i ‘Riconoscimenti all’Innovazione Eni’ e la menzione speciale ‘Eni Joule for Entrepreneurship’ a tre startup che si sono particolarmente distinte per l’innovatività e la sostenibilità dei progetti imprenditoriali proposti.

Messaggio del Presidente Mattarella in occasione dell’evento “100 anni di radio, 70 di televisione. Suoni e immagini senza confini”

 

discorso scrivania

C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’evento “100 anni di radio, 70 di televisione. Suoni e immagini senza confini”, ha inviato al Console Generale d’Italia a New York, Min. Plen. Fabrizio Di Michele, il seguente messaggio:
«La radio e la televisione hanno segnato il Novecento.
Sono state motori potenti della crescita culturale degli italiani, di coesione civile, di innovazione, di conoscenza del mondo, della stessa costruzione democratica.
Nella memoria di ogni famiglia ci sono parole della radio e immagini televisive che legano tappe della vita agli eventi della storia.
Celebrare a New York la ricorrenza – contemporaneamente – dei 100 anni dal primo programma dell’Unione radiofonica italiana e dei 70 dalla prima trasmissione televisiva della Rai assume un valore e un significato particolari.
Le comunità italiane all’estero hanno potuto, attraverso i media radio-televisivi, riannodare i legami, partecipare alle aspirazioni e ai successi della madre Patria.
Il servizio pubblico ha svolto, con la sua programmazione, una preziosa funzione di collegamento con i nostri concittadini all’estero e con i loro discendenti, rafforzando le loro radici.
Le trasmissioni hanno creato attenzione al nostro stile di vita, alla sensibilità e alla qualità italiane. Sono state vetrina del Paese, aiutando a rinsaldare relazioni e costruirne di nuove.
Ai partecipanti all’incontro, rivolgo gli auguri più calorosi.
L’approfondimento che dedicherete alla figura di Mike Bongiorno, personaggio radiotelevisivo tra i più popolari, e che proprio da New York cominciò la sua avventura professionale fino a diventare una icona della tv, è emblematico del valore del dialogo tra le due sponde dell’Atlantico. Bongiorno fu pioniere in stagioni di profondo cambiamento nel linguaggio e nelle tecniche televisive.
Oggi le trasformazioni si sono fatte ancora più veloci e intense. Il messaggio della cultura italiana è una sfida che non può andare delusa».

Messaggio del Presidente Mattarella in occasione della 74°Giornata nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro

discorso scrivania

 

 

C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato all’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro il seguente messaggio:
«Nella Giornata odierna l’Italia rivolge il pensiero alle persone che hanno perso la vita o subito infortuni e malattie a causa del proprio lavoro.
Oggi è un giorno di riflessione, ricordo e di rinnovato impegno.
La sicurezza sul lavoro è una priorità permanente per la Repubblica.
Ogni vita persa, ogni vita compromessa chiama un impegno corale per prevenire ulteriori perdite della salute e della dignità di chi lavora.
La sicurezza sul lavoro, oltre che una prescrizione costituzionale, è anzitutto una questione di dignità umana.
Garantire condizioni di lavoro sicure significa rispettare la vita e il valore di ciascuna persona, perché il lavoro è luogo di crescita e realizzazione personale e non può costituire un rischio per la propria incolumità.
Rinnovo oggi la vicinanza della Repubblica alle famiglie di quanti hanno perso un proprio caro a causa di incidenti sul lavoro e un sentito apprezzamento alle attività dell’ANMIL, che da decenni contribuisce a promuovere la cultura della sicurezza, dando voce alle vittime e fornendo sostegno alle loro famiglie in momenti di grande difficoltà.
Lavoro e sicurezza sono diritti inscindibili».

Mattarella si sofferma sull’Informazione ed incontra una delegazione delle Agenzie di Stampa Europee

Il Presidente Sergio Mattarella con Fabrice Fries, Presidente EANA e CEO Agence France Press, Giulio Anselmi, Presidente ANSA e Alberto Barachini, Sottosegretario di Stato, in occasione dell'incontro con una delegazione delle Agenzie di Stampa Europee (European Alliance of New Agencies - EANA)

l Presidente Sergio Mattarella con Fabrice Fries, Presidente EANA e CEO Agence France Press, Giulio Anselmi, Presidente ANSA e Alberto Barachini, Sottosegretario di Stato, in occasione dell’incontro con una delegazione delle Agenzie di Stampa Europee (European Alliance of New Agencies – EANA)

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione dell'incontro con una delegazione delle Agenzie di Stampa Europee (European Alliance of New Agencies - EANA)

 

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione dell'incontro con una delegazione delle Agenzie di Stampa Europee (European Alliance of New Agencies - EANA)

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione dell'incontro con una delegazione delle Agenzie di Stampa Europee (European Alliance of New Agencies - EANA)

Il Presidente Sergio Mattarella al termine dell'incontro con una delegazione delle Agenzie di Stampa Europee (European Alliance of New Agencies - EANA)

 

 

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto ieri pomeriggio al Quirinale – informa un Comunicato- una delegazione delle Agenzie di Stampa Europee.
Dopo gli interventi del Presidente dell’ European Alliance of New Agencies, Fabrice Fries, del Presidente dell’ Agenzia di Stampa ANSA, Giulio Anselmi e del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alberto Barachini, il Capo dello Stato dopo essersi soffermato sull’informazione obiettiva ed autentica ,ha rivolto un saluto ai presenti.

Dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione del 50° anniversario della strage del treno Italicus

DISCORSO

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Cinquant’anni fa la strategia terroristica che mirava a destabilizzare la Repubblica colpì il treno Italicus a San Benedetto Val di Sambro, seminando morte e dolore.

Era un convoglio diretto in Germania, affollato di viaggiatori, molti dei quali migranti che tornavano al lavoro.

Undici passeggeri morirono nell’incendio che seguì l’esplosione. La dodicesima vittima fu un ferroviere, Silver Sirotti, medaglia d’oro al valor civile per il suo eroismo: perse la vita salvandone molte altre.

La sua generosità, unita a un grande coraggio, costituisce una testimonianza imperitura di quei valori di umanità e solidarietà, che gli assassini e i loro complici volevano sradicare.

Nel giorno dell’anniversario rinnoviamo i sentimenti di vicinanza e condivisione della Repubblica ai familiari delle vittime e ai tanti feriti.

Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili.

La società italiana e le sue Istituzioni seppero respingere quell’attacco alla convivenza civile grazie alla forza e alla coesione dell’unità della comunità nazionale, fondata sui principi della nostra Costituzione».

Messaggio di auguri del Presidente Mattarella per il 100° compleanno di Agata Herskovitz Bauer

 

 

discorso scrivania

 

 

C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla Signora Agata Herskovitz Bauer, il seguente messaggio:

«In occasione del suo 100° compleanno, desidero farle pervenire i migliori auguri, esprimendole la riconoscenza della Repubblica per la sua preziosa testimonianza di ex deportata che ha contribuito a tenere viva la memoria della Shoah.

Mi è inoltre gradito far giungere a chi le è vicino in questa lieta circostanza i miei saluti più cordiali».