Oggi ricordo di un giornalista, Mario Francese, ” Libero sognatore” ucciso dalla Mafia

           “LA MEMORIA CONTRO LA MAFIA”

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Oggi al Teatro Santa Cecilia di Palermo, inizio alle ore 10, sarà dato il via al Premio giornalistico Mario e Giuseppe Francese, il Giornalista che diede testimonianze di coraggio e fece luce sulla Mafia siciliana

     SUD LIBERTA’  :       LE  IDEE DI LIBERTA’ DEI GIORNALISTI SOGNATORI E INNAMORATI DEL MESTIERE NON MUOIONO MAI

Mario Francese era un cronista del “Giornale di Sicilia”, che raccontava l’avidità dei Corleonesi, scesi su Palermo per diventarne i padroni. Per queste sue inchieste viene ucciso davanti a casa la sera del 26 gennaio 1979.

Mario Francese (Foto Archivio)

Quasi vent’anni dopo il figlio di Mario Francese, Giuseppe, che era bambino quando il padre venne ucciso,  riuscirà, a ricucire tutto il lavoro del padre Mario, a ottenere la condanna per omicidio della cupola di Cosa Nostra…

La morte di Mario Francese, apre la stagione feroce in cui Cosa Nostra  uccideva  i simboli più importanti  delle istituzioni italiane.

Giuseppe Francese  (foto d’Archivio Sud Libertà)

Una data significativa, il 6 febbraio, scelta non a caso,-commenta sul massimo social  il Presidente dell’Ordine dei giornalisti siciliani,Giulio Francese– perchè è il giorno in cui mio padre avrebbe compiuto 95 anni. Ci saranno autorità civili e militari, ci saranno i vincitori Nello Scavo, Umberto Santino e Tullio Filippone, ci sarà il bravo collega Gaetano Scariolo, di Siracusa, città di mio padre, che nell’ambito del Premio riceverà una menzione speciale. Ci saranno diversi ospiti, ci saranno le scuole che hanno partecipato al concorso per il miglior “corto” sul tema “La memoria contro la mafia”. I ragazzi saranno numerosi, verranno da tutta la Sicilia, con i loro professori che li hanno accompagnati in questo percorso.

Non ci sarà fisicamente Don Ciotti, che ha voluto però essere presente con un video attraverso il quale si rivolge ai ragazzi parlando dell’importanza della memoria e dell’impegno. Ci saranno invece i suoi ragazzi di Libera, preziosi partner del Premio Francese, che presenteranno la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, giunto al venticinquesimo appuntamento e che si svolgerà il 21 marzo a Palermo.

Ci saranno tanti amici e colleghi, i componenti delle due commissioni esaminatrici del Premio, ci saranno due conduttori a me molto cari, come Lidia Tilotta e Luigi Perollo, ci sarà per il secondo anno consecutivo il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Verna, che mi è sempre molto vicino e rappresenta per me una guida importante. Ci sarà anche la musica, quella dei giovani musicisti della Fondazione Brass Group che ha voluto metterci a disposizione ancora una volta il magnifico Teatro Santa Cecilia: grazie maestro Garsia, grazie Fabio Lannino, grazie Rosanna Minafò, preziosa e instancabile. Non mancherà la sorpresa: un video su un aspetto inedito della vita di mio padre realizzato dai colleghi Giovanni Tarantino e Pierpaolo Maddalena. Insomma, è tutto pronto, mancano poche ore: che sia festa. Buon compleanno papà

Una originale mostra a Napoli: giù il cappello al ricordo del giornalista Mario Francese

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Una mostra a Napoli racconta il giornalismo d’inchiesta dell’epoca. Un appassionato, un coraggioso giornalista  cronista di giudiziaria per il Giornale di Sicilia, a Palermo, non esitò a rivelare i segreti di Cosa Nostra. Quel tipo di Mafia “sanguinaria” che nulla aveva a che vedere con gli uomini d’onore di Palermo di cui successivamente parlerà il principe dei pentiti Tommaso Buscetta.. Per “Mario Francese, 40 anni dopo: una vita in cronaca”, è il titolo dell’esposizione che si terrà nell’ambito di Napoli Teatro Festival da domani a Palazzo Fondi.

Fotografie,appunti, testi, quotidiani, servizi antimafia. . E quanti morti…Il dolore inconsolabile delle famiglie e l’eroismo dei loro cari..       Se c’è una giustizia anche in Cielo – e noi siamo credenti- immaginiamo che le anime degli assassini di Mario Francese e della lunga lista di persone – nella immagine preriferita solo sintetica- stiano bruciando nel tempo tra le fiamme per aver violato gravemente  la legge di Dio.. Sono questi peccati che non danno mai più il passaporto per il Purgatorio e il Paradiso finale.

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Giornalismo d'inchiesta, una mostra su Mario Francese: il coraggio di denunciare la mafia

Giulio Francese, giornalista anche lui,primogenito di Mario ha affermato pubblicamente “:. Mio padre raccontava quello che vedeva e la cosa incredibile è che, anche nel suo ambiente, passava per un visionario: gli contestavano di occuparsi troppo di questa mafia campagnola, di esagerare. Il tempo dirà che aveva ragione”. Sono passati 40 anni, ma l’esempio di Mario Francese è più che mai attuale e le foto lo testimoniano: taccuino in mano, sguardo attento e l’inesauribile volontà di denunciare la mafia. Costi quel che costi.

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