Il destino politico di Marine Le Pen, regista di un sistema corrotto con i soldi Ue, probabilmente finisce qui. Destino beffardo: proprio Le Pen invocava l’ineleggibilità per i politici corrotti e condannati

Ineleggibilità e 4 anni, 2 col braccialetto- senza condizionale – per i fondi del Pe

 

Forse si chiude qui il  destino politico di Marine Le Pen. Cioè il sovranismo francese e, in parte europeo per l’influenza che essa aveva in Europa.   L’avvocato di Le Pen, Rodolphe Bosselut, ha annunciato il ricorso. Ma l’appello non sortirà tuttavia effetti sull’esecuzione immediata dell’ineleggibilità.Non solo: ma il fatto è molto brutto: contratti truffa con i soldi dell’Europa.

Per la leader del Rassemblement National, per tre volte candidata sconfitta all’Eliseo, l’incubo più temuto diventa realtà: il tribunale l’ha condannata a cinque anni di ineleggibilità, con effetto immediato, compromettendo così la sua candidatura alla presidenza per una quarta volta nel 2027.

 

Marine Le Pen denuncia, 'una sentenza politica ' © ANSA/AFP

Una sentenza politica”, ha commentato la leader di estrema destra, rivendicando la sua innocenza di fronte a “giudici da regime autoritario” e che ”la corte suprema è il popolo” francese che l’ha votata.

Le Pen si infortuna così nel processo degli assistenti parlamentari a Strasburgo: una frode da 2,9 milioni di euro ai danni del contribuente europeo, coperta da una quarantina di impieghi fittizi. In sostanza, l’ex Fn viene accusato di aver orchestrato un “sistema” di contratti truffa per rimpinguare con i soldi dell’Europa le malconce casse del partito.

Oltre all’ineleggibilità, la paladina della Fiamma tricolore bianca rossa e blu viene condannata a quattro anni di carcere di cui due senza condizionale ma con il braccialetto elettronico.

 Il Dipartimento di stato  con Tammy Rice rispondendo a una domanda sulla sentenza contro Marine Le Pen ha affermato: . “L’esclusione delle persone dal processo politico è particolarmente preoccupante data la legislazione aggressiva e corrotta intrapresa contro il presidente Trump qui negli Stati Uniti”.

Per Marine Le Pen  prevista inoltre una multa di 100.000 euro. Il Rn, dovrà sborsare da parte sua una sanzione da due milioni di euro, di cui un milione senza condizionale. Al partito nazionalista verrà inoltre confiscato un milione di euro sequestrato durante il procedimento giudiziario. Oltre a Le Pen, sono stati condannati gli altri 23 imputati nel processo, tra europarlamentari ed assistenti dell’ex Front National, con pene dai 6 mesi di carcere con la condizionale, fino alla pena massima per Le Pen.

Prosciolto un solo indagato.

I nove deputati Ue, tra cui la principale imputata, e i dodici assistenti dichiarati colpevoli hanno firmato dei “contratti fittizi”, nell’ambito di un ‘sistema’ occulto orchestrato dal Fronte, ha dichiarato la presidente della corte, Benedicte de Perthuis, nel giorno del giudizio lungo le rive della Senna.

Le Pen viene considerata al “centro” del sistema di “appropriazione indebita” già dal 2009. Il processo è durato due mesi in autunno e la sentenza rischia di cambiare per sempre la carriera politica della leader figlia del fondatore del Fn, Jean-Marie Le Pen, scomparso a 96 anni a gennaio. “Oggi, non è solo Le Pen che viene ingiustamente condannata.

Il premier centrista, Francois Bayrou,  si è detto “colpito” dai contenuti del verdetto mentre il Consiglio superiore della magistratura di Parigi ha espresso preoccupazione per i numerosi attacchi all’indipendenza dei giudici.

Si apprende che prima ancora che venisse pronunciata la sentenza, Le Pen si è recata nel quartier generale del Rn, presto raggiunta dai suoi per un vertice di crisi. Obiettivo? Studiare una strategia in risposta al verdetto e cercare un piano B (come Bardella) alla sua candidatura. Mentre i sostenitori di Le Pen ritengono una condanna  antidemocratica, ma si ricorda anche quando Le Pen invocava l’ineleggibilità “a vita” per tutti gli esponenti politici condannati, a prescindere dal reato.

Il mondo guarda la nuova politica della Francia dove Marine Le Pen intende arrivare alla maggioranza assoluta nel 2° turno, g 7 luglio

 

Rassemblement National al 33% nel primo turno delle elezioni legislative in Francia. Marine Le Pen pensa di arrivare alla maggioranza assoluta in vista del secondo turno, in programma domenica 7 luglio. Per fermare la destra, che mira alla maggioranza assoluta di 289 seggi, si lavora a un ‘fronte’ che, secondo i media transalpini, rientra nelle strategie del presidente Emmanuel Macron.

Ecco le ultime foto di Marine Le Pen postate sui social ...
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Il presidente francese ha convocato per le 12 di oggi una riunione di governo all’Eliseo . Il primo ministro Gabriel Attal e i suoi ministri si riuniranno, quindi, attorno a Macron per studiare le strategie da mettere in campo per fermare l’avanzata di Le Pen…

”Il primo turno delle elezioni legislative” che si sono svolte ieri in Francia ”segna una sconfitta per la nostra maggioranza, la maggioranza del presidente” Emmanuel Macron. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze Bruno Le Maire. ”Il vero rischio è che il partito di estrema destra Rassemblement National vinca la maggioranza assoluta”, ha aggiunto Le Maire ter. ”Occorre fare di tutto per far sì che Rn non ottenga la maggioranza assoluta. Restano 7 giorni per evitare che questo accada”, ha dichiarato.

Il partito di estrema destra Rassamblement National (Rn) ha raggiunto il 33 per cento dei voti al primo turno delle elezioni legislative anticipate che si sono svolte ieri in Francia. Dato confermato e diffuso dal  ministero degli Interni di Parigi. Al secondo posto la coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire (Nfp) con il 28 per cento delle preferenze. Solo terza la coalizione Ensemble del presidente francese Emmanuel Macron che si è fermata al 20 per cento.

E’ la prima volta che Rn ottiene oltre il 20 per cento dei voti in un’elezione legislativa e pone le condizioni perché il partito riesca a formare un governo di estrema destra per la prima volta in Francia.

Parola d’ordine: fermare l’estremista di destra Le Pen

I deputati del parlamento francese vengono eletti con voto a due turni in 577 collegi elettorali, dove le dinamiche locali giocano un ruolo importante. In ogni circoscrizione, se nessun candidato ottiene il 50% dei voti al primo turno, i primi due candidati avanzano al secondo turno, così come qualsiasi altro candidato che abbia ottenuto il sostegno di almeno il 12,5% degli elettori registrati. Il candidato con il maggior numero di voti al secondo turno vince il seggio come membro del Parlamento. E’ evidente che due candidati ‘anti Le Pen’ in un singolo collegio finirebbero per fare il gioco dell’esponente di RN in lizza. Quindi, l’obiettivo degli avversari della destra è limitare il numero di ‘triangolare’ e convogliare i voti verso il candidato in grado di imporsi.

Il capo dello Stato avrebbe per questo chiesto di studiare la situazione di ogni circoscrizione per trovare alleanze, anche con i candidati de La France Insoumise, per bloccare il RN di Le Pen e Jordan Bardella. Secondo l’emittente Bfmtv, nella mattinata di lunedì 1 luglio è prevista una nuova “riunione strategica” all’Eliseo.

A tracciare la linea in maniera esplicita, in una nota, è la coalizione presidenziale Ensemble pour la République, la coalizione presidenziale, che chiede ai propri candidati arrivati terzi nei vari collegi di abbandonare “a vantaggio dei candidati in grado di battere il Rassemblement National. Di fronte alla minaccia di una vittoria dell’estrema destra, chiediamo a tutte le forze politiche di agire con responsabilità e fare lo stesso”.

Basi del  dialogo a sinistra

Le basi del dialogo ‘anti Le Pen’ sono state gettate, a giudicare dalle parole di Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, che fa parte del Nouveau Front Populaire. “Ritireremo la nostra candidatura” in caso di “triangolare” al secondo turno di domenica prossima. La nostra indicazione è semplice – afferma Mélenchon – neanche un seggio in più per il Rassemblement National”.

“Sosterremo il candidato in grado di battere il Rassemblement National”, fa eco Raphaël Glucksmann, leader della Place Publique, rivelazione della sinistra alle elezioni europee del 9 giugno. “Abbiamo sette giorni per evitare alla Francia una catastrofe”.

Elezioni Francia, Macron e Marine Le Pen al ballottaggio- L’astensione ha raggiunto il livello più alto dal 2002

Ecco le ultime foto di Marine Le Pen postate sui social prima del voto -  Formiche.net

 

Il presidente uscente Emmanuel Macron e Marine Le Pen al ballottaggio delle elezioni presidenziali 2022 in Francia in programma il 24 aprile. Nel primo turno, secondo i dati ufficiali forniti dal ministero dell’Interno, Macron ha ottenuto il 27,6% dei voti. Le Pen, leader del Rassemblement National, ha raccolto il 23,41% delle preferenze. Jean-Luc Melenchon ha chiuso al 21,95%. Staccati Eric Zemmour (7,05%), Valerie Pecresse (4,79%), Yannick Jadot (4,58%), Jean Lassalle (3,16%), Fabien Roussel (2,31%), Anne Hidalgo (1,74%).

“Ringrazio i compatrioti che, fin dal primo turno, hanno voluto dare il loro voto alla mia candidatura La loro e la vostra fiducia mi onorano, mi obbligano e mi impegnano. Potete tutti contare su di me per mettere in atto questo progetto di progresso, di apertura e di indipendenza francese ed europea, che abbiamo difeso per tutta questa campagna”

L’astensione ha raggiunto il livello più alto dal 2002. Secondo i risultati ufficiali comunicati dal ministero dell’Interno, sono 35.418.947 gli elettori che hanno votato per uno dei 12 candidati in corsa: si tratta del 74,86% degli aventi diritto. Il dato è decisamente inferiore rispetto al 2017, quando ha votato il 77,8% degli elettori, e al 2012, quando alle urne si è recato il 79,5% degli aventi diritto. Calo anche rispetto al 2007, quando l’83,8% degli aventi diritto ha espresso la sua preferenza.