VITALIZI: LA SICILIA NON SI ALLINEA, COMMISSIONE ARS APPROVA TAGLIO (RIDICOLO) DEL 9%

    DEPUTATI DELLA REGIONE SICILIA-ASSEMBLEA SICILIANA :  VERGOGNA

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PALERMO

La Sicilia non si allinea. La riduzione di entità ridicola dei vitalizi dei parlamentari si rivela una beffa e uno schiaffo alla condizione di arretratezza e minore sviluppo del Sud, Sicilia compresa   L’interesse privato di arricchimento personale prevale nella Regione Sicilia sull’interesse pubblico e generale.    E’ una vera indecenza La commissione speciale dell’Assemblea siciliana istituita per la riduzione dei vitalizi ha approvato il disegno di legge che prevede-paradossalmente –un taglio lineare di circa il 9%. Hanno votato contro i due deputati del M5s.

Adesso il testo dovrà passare al vaglio dell’Aula, a Sala d’Ercole. “Alla fine la farsa è servita – commentano il capogruppo M5S all’Ars Francesco Cappello e le deputate Angela Foti e Jose Marano, componenti della commissione vitalizi –. La casta è riuscita a tutelare se stessa, approvando tagli dei vitalizi ridicoli e pure temporanei. E questo con la complicità di tutti i partiti, compreso quello di Musumeci. Lo spieghino ora ai siciliani, che finora non hanno visto un solo provvedimento a loro favore, nè governativo nè parlamentare. Oggi l’Ars ha scritto una delle peggiori pagine della sua storia”. 

“Il ddl truffa proposto da Pd e Forza Italia – aggiungono – è andato in porto con l’attenta regia di tutti i partiti. La norma è un’enorme presa in giro. Oltre a essere gli ultimi in italia ad operare il taglio, siamo riusciti anche ad essere anche i peggiori, visto che tutte le altre regioni hanno tagliato con percentuali molto più importanti, qui invece, si è proceduto con un taglio ridicolo di appena il 9 per cento e neanche definitivo , visto che sarà operativo solo per 5 anni, praticamente una beffa per i siciliani”. Il testo votato – concludono Foti e Marano – – non ci mette al riparo dai tagli dei trasferimenti statali. Musumeci può dirsi soddisfatto, il suo governo finora non solo non è riuscito a cavare un ragno dal buco ma si è macchiato di una colpa indelebile che niente riuscirà mai a cancellare”.

 

MARANO: IN MANETTE IL “PADRINO” LUIGI ESPOSITO, CAPO CLAN ORLANDO

 

           FINE DELLA CARRIERA DI BOSS PER ESPOSITO

Nel blitz di Marano di oggi risalta il nome di un “Padrino” di Luigi Esposito, alias ‘o Celeste, reggente del clan Orlando. Esposito, affiliato storico del clan Nuvoletta, mente finanziaria della potente organizzazione malavitosa.., . Era uscito un anno e mezzo fa dal carcere dove ha scontato una pena di nove anni e mezzo..
La richiesta di cattura del boss proviene- si apprende – dalla Dda di Napoli . Richiesta eseguita dal Nucleo investigativo dei  Carabinieri  di Castello di Cisterna     Il boss è stato catturato nella sua abitazione. Altri sei uomini appartenenti al Clan sono stati arrestati, ritenute vicini al clan Orlando-Polverino-Nuvoletta.     L’accusa è di  di tre richieste estorsive ai danni di titolari di una farmacia veterinaria che avrebbero fruttato 72mila euro.

Nel corso del blitz è stato arrestato anche Carmine Carputo, ritenuto vicinissimo alla fazione dei Polverino, da tempo inglobata dal clan Orlando. Agli arresti anche altro boss Sabatino Russo, contiguo ai clan giuglianesi.    Questi arresti  rappresentano un duro colpo all’organizzazione malavitosa che naviga nel mondo delle estorsioni a Napoli e provincia.

Napoli: dopo la festa giovane violenta la cugina. Il Gip dispone il fermo e la custodia in carcere

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 I carabinieri hanno arrestato a Marano (Napoli) un 25enne per violenza sessuale aggravatalesioni e minacce. Secondo quanto ricostruito dai militari, nella notte tra il 25 e il 26 dicembre il giovane , al termine di una serata in una discoteca di Pozzuoli insieme ad alcuni amici, si è dichiarato disponibile a riaccompagnare quanti non avevano l’automobile.

Una volta rimasto solo con la cugina, approfittando della condizione di  scarsa lucidità per la festa, in auto ha abusato di lei. I carabinieri hanno riscontrato i fatti denunciati anche in virtù delle  testimonianze degli amici della vittima e alle chat acquisite dal cellulare dell’indagato, che avrebbe anche minacciato la 22enne se avesse denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine..

  Il giovane 25enne è stato condotto nel carcere di Poggioreale e la sua posizione è stata confermata dal Gip, che ha confermato il fermo e  disposto la custodia cautelare in carcere.