Casteldaccia: tragico incidente sul lavoro, cinque operai perdono la vita mentre eseguono manutenzione dentro una vasca di depurazione

 

Tragico incidente sul lavoro a Casteldaccia. Vittime coinvolte  sette operai c incaricati della  manutenzione nell’impianto di sollevamento di acqua reflue dell’Amap sulla statale 113: in cinque hanno perso la vita. Sarebbero rimasti  nella vasca di depurazione uccisi dalle esalazioni senza poter trovare poù, in quelle condizioni, la via d’uscita. L’intervento era stato affidato all’Amap e a una ditta specializzata esterna (Quadrifoglio).

Nel corso dei lavori alcuni di loro hanno cominciato ad accusare malori, verosimilmente a causa di una intossicazione da idrogeno solforato che provoca irritazioni alle vie respiratorie e soffocamento. Uno di loro è riuscito ad uscire e a lanciare l’allarme. Sul posto sono arrivate diverse ambulanze del 118 e le squadre dei vigili del fuoco dei distaccamenti di Brancaccio e Termini Imerese, con il supporto della squadra speleo alpino fluviale, dei sommozzatori e del nucleo Nbcr.

Un sesto operaio, in condizioni disperate, è stato trasportato in ospedale con l’elisoccorso, un altro è invece rimasto illeso. Sul posto, oltre alla polizia e al medico legale che ha accertato il decesso dei cinque operai, anche i tecnici dello Spresal ,il dipartimento che controlla la tipologia ed adeguatezza del lavoro dei dipendenti.

Protesta degli abitanti di Via Ragalidda a Nicolosi, per il percorso stradale colabrodo (e appunto storico sull’omessa edificabilità)

 

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Via Ragalidda Archivi - Sud Libertà

 

 

Alla cortese attenzione del Sig. Sindaco del Comune di Nicolosi (Catania) e all’Ufficio tecnico

Oggetto: Segnalazione strada dissestata–      I sottoscritti, di seguito elencati residenti a Nicolosi, con la presente segnalano il dissesto e la situazione invivibile e del disagio causato dal manto stradale in prossimità di via Palermo e tutto il percorso di Via Ragalidda che esiste e che abbiamo segnalato più volte da diversi anni  al Comune di Nicolosi con richiesta di sopralluogo e messa in sicurezza della strada. 

La strada si presenta piena di buche e cespugli che occupano parte della carreggiata. Tale situazione mette in grave pericolo la circolazione dei veicoli e danni alle auto e soprattutto  dei cicli e motocicli, oltre che ovviamente di automobilisti e pedoni che di li transitano. Per questo motivo si invitano gli enti responsabili e competenti in materia del Comune di Nicolosi che sono tenuti  per legge a provvedere al loro risanamento e a porre in essere  ogni provvedimento necessario a garantire  la sicurezza e l’incolumità  dei cittadini e probabilmente  a salvare qualche vita.

RassegnandoVi che le Amministrazioni comunali sono responsabili  della manutenzione  del manto stradale, assumendo il Sindaco  e i responsabili dell’Ufficio tecnico  una posizione di garanzia , Vi intimiamo e diffidiamo , e la presente valga  quale formale atto  di messa in mora, ad eliminare le buche suddette e di provvedere  alla manutenzione del tratto di strada de quo con avvertimento che in caso di ulteriore inattività si procederà ad inoltrare denuncia alle autorità giudiziali, per omissioni di atti d’ufficio”

Seguono le firme degli abitanti e residenti di Contrada Ragalidda comprensivi degli estremi identificativi ufficiali. (Primo firmatario Mirabella)

 

Angelo Pulvirenti sindaco di Nicolosi - Etna, il rifiuto della normalitàAlessandro Chisari – Comune di Nicolosi

    Nella foto sopra il   Dr. Angelo Pulvirenti- Sindaco di Nicolosi         
              Nella foto a      sx     l’assessore alla Manutenzione-illuminazione A.Chisari-

Ps. Un appunto su questa Via storica del Comune di Nicolosi. La Via Ragalidda infatti –   professionisti hanno segnalato e consegnato questo appunto alla Redazione- “congiunge il Campo sportivo comunale “Pulvirenti” a Pedara, Via Guardia Ragala e sotto la sindacatura di Salvatore Moschetto  questa  Via  che con apposita deliberazione consiliare- dell’epoca-circa ventanni addietro- era compresa fra quelle destinate alla percentuale maggiorata di edificabilità, come è successo con  la Via Palermo e tutte le strade che conducono a Tardaria in alto, è stata espropriata o rapinata , nel silenzio generale della politica, del nuovo status edificabile in maniera ingiusta probabilmente perchè la via,rappresentata da un Comitato di professionisti, non garantiva voti di favore o scambio con il sindaco Moschetto che d’accordo con il redattore del Piano regolatore dell’epoca operò una evidente ingiustizia di fronte alla crescente espansione urbanistica della Via Ragalidda in simbiosi con Contrada Ragala.. ”      

 

MANUTENZIONE PONTI SENZA PIU’ CONTROLLO: COLLASSA PONTE CON CREPE A MASSA CARRARA. ERA STATO “RIPARATO” DALL’ANAS

 

  INCHIESTA DELLA PROCURA DI MASSA: SI IPOTIZZA IL REATO DI DISASTRO COLPOSO

Il crollo del ponte lungo la Strada statale 330 (ex Sp 79) è avvenuto alle 10.10 di stamani, come da sopralluogo dei  carabinieri ..

Al momento del crollo stavano transitando sulla sede stradale i due furgoni, i cui conducenti sono rimasti leggermente feriti e sono stati trasportati in ospedale: uno al pronto soccorso della Spezia e l’altro, in codice giallo, in elisoccorso al pronto soccorso di Pisa. Il primo sopralluogo a cura dei carabinieri della compagnia di Pontremoli, con l’ausilio di un elicottero dell’Arma e dei vigili del fuoco di Aulla, ha permesso di escludere la presenza di vittime.

Il ponte collega Albiano Magra in provincia di Massa Carrara e Santo Stefano Magra, tra Toscana e Liguria

L’infrastruttura crollata questa mattina negli ultimi mesi era stata al centro di denunce/esposti dopo che, lo scorso novembre, in seguito a un’ondata di maltempo, si era formata una crepa notata anche da molti automobilisti. Ma dopo un intervento di riparazione e dopo il sopralluogo dei tecnici Anas era stato dato disco verde alla circolazione senza limiti al traffico.

Nella caduta entrambi i furgoni sarebbero rimasti sopra una delle solette d’asfalto del ponte, crollato su se stesso e abbattutosi sul letto del fiume Magra. La prima chiamata di soccorso era arrivata al 118 intorno alle 10.20. Sul posto sono stati inviati l’automedica da Aulla, due ambulanze della Croce rossa di Albiano, un’ambulanza di da Aulla, l’elisoccorso da Massa e un altro mezzo del 118 da Vezzano nello spezzino.

Presente sul posto anche personale di Italgas per bloccare una fuga di gas in seguito alla rottura di una condotta. Alla base dei piloni, sul fiume sottostante, stanno conducendo un sopralluogo i Vigili del fuoco.

Sono i carabinieri del comando provinciale di Massa Carrara a condurre gli accertamenti sul crollo del ponte. I militari dell’Arma sono coordinati dalla Procura della Repubblica di Massa, che ha aperto un fascicolo di indagine per ricostruire le cause del collassamento del viadotto. L’inchiesta è seguita dal sostituto procuratore di turno, Alessandra Conforti. Si indaga ipotizzando il reato di disastro colposo. L’area interessata dal crollo è stata sottoposta a sequestro su disposizione del pm.  Non si escludono pertanto convocazioni/rinvii a giudizio         per coloro che avevano il dovere della manutenzione primaria e relazionare con urgenza assoluta.

La Regione Toscana appena appresa la notizia del crollo del ponte sul fiume Magra, si è “immediatamente attivata con la Protezione civile… Sono tutti in allarme. Anche il Genio civile che avrebbe dovuto verificare la staticità dell’opera

Presente infatti  il dirigente del Genio civile Toscana Nord, ingegnere Enzo Di Carlo,  per verificare gli aspetti idraulici di propria competenza e per mettersi a disposizione subito di Anas per una veloce ricostruzione.

“Siamo operativi da stamani – ha detto l’assessore regionale alla protezione civile, Federica Fratoni – , ci siamo attivati subito con la Protezione civile e le strutture del Genio civile che sono sul posto, in contatto costante con i Vigili del Fuoco, la Prefettura, il Comune e l’Amministrazione provinciale per monitorare la situazione. Questo evento ci rafforza nella convinzione che determinati tipi di interventi, quali quelli di post emergenza o prevenzione idraulica come la manutenzione delle nostre infrastrutture non possono fermarsi neanche davanti a questa pandemia. Pertanto abbiamo già allo studio nei prossimi giorni una modalità, nel rispetto delle disposizioni del governo, per garantire queste attività essenziali”.

Siamo sconcertati – ha detto l’assessore regionale ai trasporti e alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli –  Sono già allo studio le soluzioni per individuare una viabilità locale alternativa in modo da escludere zone isolate”.

“Ho visto che la ministra De Micheli ha chiesto ad Anas una relazione sull’accaduto – ha aggiunto Ceccarelli – Non spetta a noi dare giudizi e neanche accertare le responsabilità, ma di fronte a questi fatti non possiamo che confermare la necessità di stringere i tempi e dare il via ad un piano nazionale di verifiche e interventi sulle infrastrutture.

Proprio in questi giorni stiamo definendo una delibera per finanziare direttamente una serie di interventi manutentivi… Ci aspettiamo che siano accolte le nostre richieste di individuare a livello nazionale risorse e procedure semplificate per consentire che gli interventi necessari siano attuati il più celermente possibile”.

BENI CULTURALI,NAPOLI: INTERVENTI ALLA BIBLIOTECA DEI GIROLAMINI -PAROLA DI MINISTRO

 

Immagine correlata

 

Complesso monumentale degli Incurabili,convocazione dei rappresentanti delle istituzioni interessata il 24 aprile a Roma dopo il crollo avvenuto nella chiesa di Santa Maria del Popolo 

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 Il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, intercettato a riguardo spiega: «Ai Girolamini si prevedono interventi che effettivamente potrebbero risultare invasivi e resta la preoccupazione che la Biblioteca sia off-limits per altri anni, proprio ora che sta per partire il piano di assunzioni e risorse sono in arrivo».
Chiesa dei Girolamini

«Finora si è trascurata la manutenzione e ci rendiamo conto del valore storico-artistico e culturale del nostro patrimonio solo quando abbiamo qualche problema. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità a partire da chi doveva operare una corretta manutenzione».

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 Ora tutti insieme dobbiamo capire cosa va fatto e cosa si può fare per evitare che si ripetano situazioni del genere. Auspico che, per Napoli, possa esserci una collaborazione tra istituzioni, abbiamo già avuto momenti di confronto: come per le grate al Plebiscito, sviluppare un dialogo costruttivo è nell’interesse di tutti. Ma ripeto ognuno deve fare la propria parte ed evitare imbarazzanti e indegni scaricabarile».

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Nella riunione straordinaria a Roma, il 24 aprile, si apprende , sarà convocato pure  il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, per creare un  progetto di investimento nel centro storico.Cifra stanziata:  90 milioni non ancora spesi.

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Foto d’Archivio Sud Libertà – Biblioteca dei Girolamini- e Chiesa a Napoli

L’ALTRA TRAGEDIA ORA: QUELLA DEGLI SFOLLATI E SENZA CASA

VIDEO DELLA GARANZIA DEL GOVERNO AGLI SFOLLATI PER IL CROLLO DEL PONTE MORANDI

LA  SITUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE-PONTI- IN SICILIA           L’assessore Falcone della Regione Sicilia:”Non c’è stata manutenzione ordinaria neppure in Sicilia…….i soldi ci sono invece..”

Le opere siciliane sono state oggetto di denunce lanciate dalle associazioni ambientaliste e di attenzioni da parte delle autorità competenti  Due interventi manutentivi, di cui l’ultimo nel 2014, costato 5 milioni di euro, finanziato tra gli interventi urgenti previsti dal “decreto del fare”, hanno consentito la riapertura del ponte sull’Irminio, che con i suoi piloni di 168 metri risultava, alla data della sua edificazione, il più alto d’Europa.

Per il ponte sul Salso la decisione   sarà presa presto.   Agrigento vive un lungo dibattito, simile a quello di Genova, che ha visto contrapposte le posizioni di chi chiedeva di abbatterlo e di chi voleva mantenerlo. L’Anas starebbe per ristrutturare il viadotto akragantino per una spesa di circa 15 milioni di euro.

“Colpevole è l’assenza di manutenzione ordinaria nel Paese come in Sicilia – afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture della Regione Sicilia Marco Falcone – nell’Isola sono una trentina i ponti a rischio di cui circa quindici in emergenza. Abbiamo una disponibilità di circa  due miliardi di euro per le grandi strutture; sono già in atto sei cantieri e molti altri in progettazione che saranno il volano di un maggior  sviluppo economico”.

“E’ già operativa una task force –  che vede impegnati Anas, Cas, ex Provincie e città metropolitane per monitorare a tappeto ponti, viadotti e gallerie ed evitare di agire in modo improvvisato. Il presidente Musumeci intende nominare pure  una commissione scientifica composta da docenti universitari”