Pensioni anticipate: come in Sicilia saranno aperte le finestre di accesso-

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Nella foto l’INPS di Catania

                 –          I      VELENI DI  TITO  BOERI   –

Pensione anticipata.  Come si agirà concretamente’?  Il modello Sicilia adottato per i dipendenti regionali insegna qualcosa.  Qui il personale richiedente è stato contingentato a brevi periodi fino al 2020.

Secondo le nuove misure governative l’accesso al pensionamento sarà possibile oggi attraverso quattro finestre, una decorrenza almeno trimestrale rispetto al momento nel quale si maturano i nuovi requisiti, ad esempio per quelli maturati entro il 31 dicembre si potrebbe uscire il 1 aprile, ma nel caso di requisiti maturati il 3 gennaio, l’uscita slitterebbe al 1 luglio. La nuova riforma interesserebbe 492.000 lavoratori con un costo stimato di 8 miliardi di euro per il primo anno, nel presentare la manovra il governo ha annunciato anche la proroga del opzione donna con 35 anni di contributi potranno andare in pensione a 58 anni le lavoratrici dipendenti e a 59 quelle autonome.

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Si interviene inoltre, sulle cosiddette pensioni d’oro quelle sopra i € 4500 mensili, operando una rimodulazione in modo da renderle più eque rispetto ai contributi versati. Tagli infine, sono stati operati  ai vitalizi degli ex e senatori, l’assegno verrà ricalcolato – ricorso o non ricorso -con il sistema contributivo, un risparmio di circa 200 milioni di euro l’anno che sommate a quelli derivanti dai tagli dei deputati, arriva quasi 56 milioni.

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Ma se da un lato il pensionamento anticipato può costituire motivo d’orgoglio per il dipendente che ha fatto tale scelta, per il via libera all’ingresso delle nuove leve,gli  assegni  – per chi opta per l’anticipo -saranno leggermente più leggeri  dal 21 al 24%. Una misura prospettata dal  presidente attuale dell’Inps, Tito Boeri, che  ha calcolato in circa € 500 in meno per i dipendenti pubblici. Una affermazione comunque da valutare bene quella di Boeri che punta al risparmio delle somme Inps e al sostegno politico  di chi gli ha dato la poltrona di presidente…

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 Secondo Boeri, che è intervenuto in un’audizione alla Commissione Lavoro della Camera, accettando di andare in pensione a 62 anni    lavorando così per 5 anni potenziali in meno (ricordiamo che l’età pensionabile è fissata a 67 anni), l’assegno previdenziale sarà più basso di circa il 21%.

Il motivo è semplice: ad oggi per il calcolo della pensione (per i contributi successivi al 1996, al 2011 per coloro che al 31 dicembre 1995 avevano almeno 18 anni di contribuzione accreditata) si applica il sistema contributivo con cui per quantificare l’importo dell’assegno previdenziale si tiene conto del solo montante contributivo del lavoratore che viene trasformato in pensione annua, applicando un coefficiente di trasformazione stabilito dall’Inps.

In soldoni , più sono gli anni di contributi maturati dal lavoratore e più alta sarà la sua pensione. Se l’attenzione viene però spostata sul piano ipotetico-potenziale  diventa ovvio anche che in questi 5 anni il dipendente può svolgere altra attività e risparmiare pure  il disagio economico di usare ogni giorno l’autovettura per arrivare in ufficio. Non crediamo dunque possano sussistere dubbi sulla scelta in anticipo di fuoriuscire dagli enti pubblici e privati

Manovra: le modifiche “arbitrarie” degli “ignoti” ( probabilmente i dirigenti del Tesoro)

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Il vicepremier Luigi Di Maio denuncia la manipolazione arbitraria del documento sulla manovra. L’accusa è pesante. Secondo quanto dichiarato dal capo politico dei 5 Stelle il testo sulla pace fiscale trasmesso al Quirinale sarebbe stato modificato  dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri.  Sarebbe così apparso anche uno scudo per il riciclaggio. Di Maio annuncia l’intenzione di depositare subito una denuncia alla Procura della Repubblica e assicura che se il testo non verrà modificato, cancellando la parte sui capitali all’estero, i 5 Stelle non lo voteranno.

Se le cose stanno così e visti i pesanti sospetti sui dirigenti del Tesoro è intuibile che anche nel passato siano avvenute cose poco chiare, inserimenti nei testi  legislativi di contenuti graditi solo agli autori “ignoti”

Dopo le parole del vicepremier il Colle però precisa di non aver mai ricevuto il documento. Il premier Giuseppe Conte.  ha bloccato l’invio ufficiale del testo al Quirinale. Il premier vuole infatti rivedere personalmente il provvedimento punto su punto,articolo per articolo compresa ogni singola sillaba.

Il decreto fiscale, come è consuetudine,si apprende, era stato anticipato ma solo in via meramente informale. Insomma il testo ufficiale non è ancora stato trasmesso al Presidente della Repubblica per l’esame, la firma e l’emanazione. La soluzione per Di Maio è allora stralciare quella parte.

Pioggia di critiche pacate sul documento finanziario di Tria- L’Istat segnala il problema povertà del SUD (50%)

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Pioggia di critiche sulla manovra. Resiste comunque il ministro Tria che respinge le osservazioni più agguerrite. Lo scenario tratteggiato dal vice direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, nell’audizione sulla Nota di aggiornamento al Def davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, riduce le aspettative del  governo giallo-verde con le stime della Nota di aggiornamento al Def.

Le critiche : –L’aumento dei trasferimenti correnti” per reddito di cittadinanza e pensioni “così come gli sgravi fiscali, tendono ad avere effetti congiunturali modesti e graduali nel tempo; stimiamo che il moltiplicatore del reddito associato a questi interventi sia contenuto”, osserva Signorini. Anche lo stop all’Iva dovrebbe avere “un effetto limitato”, impatto che “potrebbe essere ancora inferiore o nullo se il mancato aumento dell’Iva fosse già stato incorporato nelle aspettative delle famiglie”, aggiunge. Indice puntato anche sulle coperture: evitando il ricorso ad “anticipi di entrate, coperture temporanee o clausole di incerta applicazione” per misure permanenti.

La possibilità dell’insorgere anche improvviso di turbolenze finanziarie richiede che si dia chiarezza e certezza al percorso di rientro”, afferma Signorini, sottolineando che bisogna “piegare con decisione verso il basso l’incidenza del debito sul prodotto”. Sul fronte pensioni arriva la sollecitazione al governo a non modificare il sistema attuale.

Tria nel corso della sua audizione invita a “inquadrare” il documento “in un contesto europeo che ci vede in ritardo, un ritardo non più accettabile”, dice. Non solo sul fronte della crescita, le stime della Nadef “sono prudenziali”, “si basano su ipotesi caute se non pessimistiche” e “ritengo” che “possano essere ampiamente oltrepassate”, incalza il ministro.

Dal canto suo il presidente facente funzione dell’Istat, Maurizio Franzini, nel corso dell’audizione  segnala la problematica della povertà in Italia:  nel 2017 c’erano 5 milioni di persone in condizione di povertà assoluta, ai massimi dal 2005 sia in termini di famiglie (1,778 milioni, pari al 6,9% delle famiglie residenti) che in termini di singole persone (8,4% dell’intera popolazione). Una piaga che colpisce nel dettaglio il 6,2% dei cittadini italiani (3 milioni 349mila) e il 32,3% degli stranieri (pari a 1 milione e 609mila individui) e interessa  il Sud, dove risiede quasi il 50% degli indigenti.

Manovra corretta. la discesa graduale del debito dovrebbe rassicurare i partner europei

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Mercati in fibrillazione, spread a quata 300, si corregge a finanziaria targata M5S-Lega. L’asticella del rapporto deficit/Pil, inizialmente fissata nel Def al 2,4 per tre anni destando non poca preoccupazione in Europa, scenderà già a partire dal 2020. E’ quanto annunciato dal premier Conte al termine del vertice tenutosi ieri a palazzo Chigi al quale hanno preso parte anche i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il ministro dell’Economia Giovanni Tria.         L’opposizione politica italiana ha espresso grande preocccupazione per il progetto gialloverde.

Abbiamo lavorato a disegnare la manovra in modo da accelerare la discesa del rapporto debito/Pil in modo consistente nell’arco del triennio”, ha spiegato il presidente del Consiglio. Una novità ribadita anche dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. “Confermiamo il 2,4%” nel rapporto deficit/Pil “e si punta a una diminuzione del debito negli anni successivi grazie alla crescita che ci sarà e ai tagli agli sprechi prodotti dal lavoro del nostro team ‘mani di forbici'”, ha spiegato il vicepremier, rimandando ad oggi la diffusione di ulteriori dettagli.

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La discesa graduale del debito potrebbe così rassicurare i mercati e i partner europei, concordi nel far rispettare gli accordi comunitari. Nell’Eurozona “abbiamo delle regole: abbiamo l’Ue, l’Eurogruppo e regole comuni. Quello che mi aspetto è che il ministro Giovanni Tria, dopo i bilaterali che abbiamo avuto con lui, sia pronto a rafforzare le discussioni anche a livello italiano”, ha dichiarato il ministro delle Finanze austriaco Hartwig Loeger, che ha la presidenza di turno dell’Ecofin, facendo eco a molti portavoce europei che negli ultimi giorni hanno invitato l’Italia ad un ripensamento sulla manovra.

(Comunicato Presidenza)

 

SUD : “Il disavanzo pubblico servirà per finanziare reddito e pensioni di cittadinanza”- I rischi con l’Europa e le banche

 

La vita dovrebbe migliorare dopo i recenti provvedimenti governativi. Ma dobbiamo confrontarci con l’Europa. Adesso anche il partito Liberi e Eguali dell’ex Giudice Grasso si è schierato con il governo gialloverde giudicando positiva e coraggiosa la manovra.  Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è salito però ino a 280 punti e il Ftse Mib 8-3,7%)  risulta l’indice peggiore tra le piazze finanziarie europee

L’intesa dovrebbe prevedere un deficit pubblico in rapporto al Pil pari al 2,4% – ben al di sopra degli obiettivi che si era posto, secondo indiscrezioni, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Il maggior disavanzo servirà a Lega e M5S per finanziare alcune misure in manovra, tra cui reddito e pensioni di cittadinanza.      Cosa teme l’Europa, cosa temono i mercati ? E il Sud avrà davvero benefici’? Vediamo i Comunicati come pongono il nostro Paese dopo questa manovra

– Un aumento del deficit può compromettere la stabilità dei conti pubblici del Paese ,debito  pari a luglio a 2.341 miliardi. 

 

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Se per caso il ministro Tria dovesse lasciare il governo i guai diverrebbero giganteschi perchè  “Lo spread potrebbe spingersi fino a 450-500 punti base e l’ipotesi di vedere all’azione il piano Omt della Bce sarebbe molto probabile”. L’Outright Monetary Transactions è una sorta di scudo antispread, ma implica restrizioni fiscali ai Paesi che ne fanno uso

Entro la fine di ottobre le agenzie di rating pubblicheranno i loro giudizi sul debito sovrano dell’Italia. Si tratta di S&P e Moody’s che, rispettivamente, assegnano al Paese un rating di BBB con outlook stabile la prima e un rating di Baa2 con outlook negativo la seconda. E’ probabile che con questi presupposti, le agenzie si pronuncino con un downgrade che metterebbe l’Italia nelle condizioni di essere solo un gradino sopra la pericolosa soglia dello speculative grade.

Un conflitto con la Commissione Europea  è una delle ipotesi a cui l’Italia potrebbe dover far fronte nei prossimi mesi destabilizzando la credibilità internazionale del Paese.
– Gli istituti bancari  insieme alle assicurazioni e alle società di gestione del risparmio, sono tra i maggiori detentori di Titoli di Stato e quindi del debito pubblico italiano. Il rialzo dello spread implica una perdita di valore per i Titoli di Stato, più difficili da vendere se non a tassi di rendimento più alti. La loro svalutazione a bilancio potrebbe implicare per le banche un ammanco di capitale che, se sotto le richieste della Bce, comporta manovre correttive come gli aumenti di capitale. In parole più semplici il rischio immediato è il rialzo dei tassi dei mutui, una vera batosta per milioni di persone che non riescono ad arrivare alla fine del mese

Salisburgo:     Conte ,vista l’indifferenza generale, chi non accoglie i migranti paghi un contributo

 Conte: “Non si vuol arrivare alla conclusione…..”


il presidente del consiglio giuseppe conte (foto ansa)

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Le notizie da  Salisburgo dove si è svolto  il vertice dell’Unione Europea tra i Capi di Stato e di governo dell’Ue  sul tema  immigrazione e anche (se pure poco) di Brexit non sono quelle che Conte si aspettava.

Dopo quattro ore di dibattito restano le distanze fra i 28 leader  dei Paesi europei sulla problematica dell’immigrazione, si è trovato un accordo sulla necessità di coinvolgere paesi terzi, incluso l’Egitto sostenitore del generale libico Haftar.

Ci siamo detti un po’ tutti che dobbiamo arrivare a delle conclusioni sull’immigrazione – ha dichiarato Conte – perché più tardiamo e più siamo in difficoltà. Ci vuole un sistema di ridistribuzione condiviso”.

Sul tavolo “c’è l’ipotesi che i Paesi che non partecipano in termini di sbarchi o di restribuzione, versino un contributo finanziario”,

Il premier, che ha negato la possibilità di un nuovo referendum sulla Brexit, è anche tornato su Frontex: “Pensare di destinare 500-600 milioni all’Africa, comparati ai miliardi dati alla Turchia, è assolutamente irragionevole. Non possiamo permettere che la Cina crei un canale privilegiato con loro”.

Anche sulla  manovra, tanto attesa dagli italiani, in particolare per la pace fiscale, l’occupazione e il problema pensioni anticipate a 62 anni: “A riguardo è concreta la proposta della Lega e respingiamo pressioni contrarie dall’esterno…..Io sono in costante contatto con Tria, siamo in piena fase di elaborazione della manovra e in questo momento non ha senso tirare fuori numero. Voglio farlo come esito di un processo. Non impicchiamoci in questo momento ai decimali”.

 

 

Con l’anno nuovo – comanda il fisco – dobbiamo tutti prepararci ad aprire il portafoglio. Saremo spremuti all’osso.

Salirà il balzello sui consumi e i contribuenti saranno ancora massacrati da un fisco indecente

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Notizie preoccupanti per i contribuenti provengono dalle fonti comunicative ministeriali. Nei prossimi tre anni è prevista una stangata fiscale superiore ai 60 miliardi di euro. Oltre 30 miliardi in più di tasse corrispondono all’aggravio Iva che farà salire il balzello sui consumi fino al 25% nel 2019-2020. E altri 30 miliardi saranno prelevati dalle tasche dei contribuenti in virtù di meccanismi inseriti nella nuova  legge di bilancio che faranno lievitare il gettito dello Stato: nella manovra sono contenute ben 27 voci, in qualche modo nascoste o comunque poco note, che portano complessivamente a far lievitare le entrate nelle casse dello Stato per complessivi 29,6 miliardi nel triennio 2018-2020.

E’ questo, secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa, il conto finale della legge di bilancio approvata dal Parlamento. Il provvedimento sui conti pubblici stabilisce il rinvio dell’aumento dell’imposta sul valore aggiunto al 2019 ed evita, così, un incremento del carico fiscale a carico di famiglie e imprese, per il 2018, pari a 15,7 miliardi.

 Ma si tratta di mancati aumenti tributari e non di tagli. Secondo le valutazioni degli economisti, nel 2019-2020 l’aumento delle aliquote Iva (quella ordinaria dal 22 al 25% e quella agevolata dal 10 all’11,5%) comporterà complessivamente un aumento del gettito tributario superiore a 30 miliardi di euro. Nel 2019, l’incremento sarà di 11,4 miliardi e nel 2020 di 19,1 miliardi per un totale di 30,5 miliardi.

L’Agenzia delle entrate inoltre  incasserà 29,6 miliardi aggiuntivi, cifra che porta il totale della stangata a 60,1 miliardi.

Dalle misure sulla fatturazione elettronica derivano aumenti delle entrate per 202,2 milioni, 1,6 miliardi e 2,3 miliardi per un totale di 4,2 miliardi nel triennio. La stretta sulle frodi nel commercio degli oli minerali “vale” 272,3 milioni, 434,3 milioni e 387 milioni per complessivi 1,09 miliardi. La riduzione della soglia dei pagamenti della pubblica amministrazione a 5.000 euro frutta all’erario 145 milioni, 175 milioni e 175 milioni per complessivi 495 milioni.

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Prepararsi alle “trappole” del Fisco

Dai nuovi limiti alla compensazione automatica dei versamenti fiscali derivano 239 milioni l’anno per tutto il triennio, con un totale di 717 milioni. L’aumento dal 40 al 55% (per il 2018 e per il 2019) e al 70% (dal 2020) degli anticipi delle imposte sulle assicurazioni porteranno più entrate pari a 480 milioni nel 2018 e nel 2020 per 960 milioni complessivi. Il ridimensionamento del fondo per la riduzione della pressione fiscale vale 377,9 milioni per il 2018, 377,9 milioni per il 2019 e 507,9 milioni per il 2020 per un totale di 1,2 miliardi. Le nuove disposizioni in materi di giochi valgono in totale 421,2 milioni (rispettivamente 120 milioni 150,6 milioni e 150,6 milioni).

Sono sei, in tutto, le voci che riguardano le detrazioni per spese relative alla ristrutturazione edilizia o alla riqualificazione energetica: un “pacchetto” che porta a un incremento di gettito, rispettivamente, per 145,3 milioni, 703,7 milioni e 4,3 milioni per un totale di 853,3 milioni. I cosiddetti “effetti riflessi” derivanti dai rinnovi contrattuali e dalle nuove assunzioni portano a maggiori entrate per 1,02 miliardi, 1,08 miliardi e 1,1 miliardi per complessivi 3,2 miliardi.

Il differimento al 2018 dell’entrate in vigore della nuova Iri (imposta sui redditi) “vale” 5,3 miliardi nel 2018, 1,4 miliardi nel 2019 e 23,2 miliardi nel 2020 per un totale di 6,8 miliardi in più di tasse. Altri 4,04 miliardi complessivi, nel triennio in esame, sono legati all’imposta sostitutiva sui redditi da partecipazione delle persone fisiche: 1,2 miliardi nel 2018, 1,4 miliardi nel 2019 e 1,4 miliardi nel 2020. Vi sono, poi, altre 11 voci, piccole misure e interventi vari, che comportano 5,4 miliardi aggiuntivi di entrate nel triennio: 2,1 miliardi nel 2018, 1,8 miliardi nel 2019 e 1,4 miliardi nel 2020.

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La manovra, avverte però Claudio Pucci  vicepresidente di Unimpresa, “non contiene misure importanti per tagliare le tasse alle imprese, anzi allontana la nuova Iri che potrebbe progressivamente portare a una aliquota unica per le imprese; rimanda il problema della clausole di salvaguardia dell’Iva al 2019, creando ancora una volta incertezza sul prelievo tributario relativo ai consumi, con un aggravio di quasi 20 miliardi di euro che incombe; non interviene sul costo del lavoro, lasciando intatto il cuneo fiscale e il peso dei contributi a carico delle aziende, che ormai non assumono più a tempo indeterminato, ma sono di fatto costrette a creare solo posti a tempo determinato e quindi un esercito di nuovi precari“. La  manovra inoltre “ignora le esigenze delle famiglie, alle prese con enormi difficoltà soprattutto a causa dell’occupazione in calo e dei redditi in discesa; dimentica la questione del debito pubblico, che continua a rappresentare la principale zavorra per la ripresa economica; non rilancia gli investimenti dello Stato, indispensabili per favorire la crescita del prodotto interno lordo dopo una lunga fase di recessione“.

SUD LIBERTA’ – DISCO ROSSO CONTRO IL TAGLIO DEI VITALIZI. CHE VERGOGNA!

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E POI SI LAMENTANO CHE GLI ITALIANI NON VANNO A VOTARE!  UNA VERA INDECENZA LA DECISIONE DELLA COMMISSIONE BILANCIO DELLA CAMERA  ( Con poche eccezioni)

I nostri politici proseguono a prendere in giro gli italiani.    A PAROLE SON TUTTI CONTRO I VITALIZI NEI FATTI LA CAMERA HA ABOLITO IL TAGLIO DEI VITALIZI.    Se ne è parlato tanto, tavole rotonde, dibattiti,”arene” ( infuocate quelle condotte da Giletti alla Rai): tutti dicevano in coro che era una vergogna italiana. Ora nell ‘oscurità dell’Aula parlamentare è venuta fuori questa grande indecenza politica: Stop al taglio dei vitalizi. L’emendamento alla Manovra non ha superato ieri l’esame in commissione Bilancio della Camera. Lo stop al discusso provvedimento ha innescato uno scontro politico tra il M5S e il Pd.

“E’ vergognoso dichiarare inammissibile l’abolizione dei vitalizi e il taglio delle indennità”, gridano i deputati grillini della commissione Affari costituzionali. “La verità – attaccano – è che la maggioranza, in Parlamento, ha voluto definitivamente affossarne l’abolizione. Il Pd e i vecchi partiti non vogliono rinunciare ai privilegi“. Poi l’affondo: “Renzi, Richetti e compagnia bella sono dei bugiardi”.

 Dal canto suo Matteo Richetti, primo firmatario di un ddl sull’abolizione dei vitalizi, passato alla Camera e ora al vaglio del Senato. “Io – ho proposto e fatto approvare la legge alla Camera. Ho provato, pur sapendo che il rischio inammissibilità era alto perché già formulato al Senato, a inserire la legge nella manovra di Bilancio. E la Camera, non il Pd –  – l’ha dichiarato inammissibile”.

Per Richetti il punto è uno: “Chiudere questo percorso compete al Senato. Che, lo voglio ricordare – aggiunge -, non ha nemmeno adottato la delibera di taglio drastico del vitalizio che la Camera ha approvato mesi fa. Portando a motivazione che stava arrivando la legge. Si decidano: taglio o ricalcolo. Una delle due. L’immobilismo non è dato. Se non – conclude – in un atteggiamento a dir poco vergognoso”.

Resta il fatto- osserviamo noi- che il Pd e la compagnia di Renzi e tutti i deputati che hanno votato contro l’abolizione dei vitalizi, rappresentano davvero il marciume-spazzatura che narcotizza la popolazione.

  

COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE

  •  (CAPOGRUPPO)

    in sostituzione del  Ministro della Salute  LORENZIN  Beatrice
MISTO (4 COMPONENTI)
MOVIMENTO 5 STELLE (6 COMPONENTI)              Riportiamo anche i nominativi del Movimento pentastellato che ha votato contro il
                                                                                                                              mantenimento dei vitalizi
PARTITO DEMOCRATICO (22 COMPONENTI)

Nuove misure in materia fiscale e di Economia ( alcune davvero incomprensibili)

 

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La manovra fiscale supera l’esame del Parlamento e diventa legge con 237 voti a favore, 156 contrari e tre astensioni.

Il dl collegato al ddl bilancio destina 1,2 miliardi di risorse, nel biennio 2018-2019, alla disattivazione delle clausole di salvaguardia, a cui si aggiungono altri 185 milioni nel biennio, che vanno a finanziare le altre misure.

 Il  provvedimento legislativo  ammette gli enti del terzo settore al credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari; mentre un importante pacchetto di norme interviene in tema di calamità naturali, sia con disposizioni di favore fiscale che con stanziamento di risorse e con norme volte a dare priorità agli investimenti per finalità di ricostruzione e messa in sicurezza.

Per le imprese è previsto l’aumento della dotazione finanziaria di alcuni fondi, dedicati alle pmi e con una misura specifica per quelle di grandi dimensioni. Sono inoltre previsti interventi quale l’obbligo di fatturazione su base mensile dei servizi di comunicazione elettronica, il principio dell’equo compenso per i professionisti nei rapporti con clienti diversi dai consumatori, l’introduzione di una disciplina sul riaffidamento di alcune concessioni autostradali scadute, l’estensione delle agevolazioni fiscali per gli studenti fuori sede. Pubblichiamo parte del testo in sintesi:

BOLLETTE TELEFONO: Bollette mensili per abbonamenti telefonici, tv e internet. Con l’eccezione delle offerte promozionali, che potranno avere scadenze inferiori. Gli operatori del settore avranno 120 giorni per adeguarsi alla misura, se non lo fanno dovranno rimborsare ogni cliente pagando 50 euro.

ROTTAMAZIONE CARTELLE vale a dire il punctum dolens: Viene estesa la definizione agevolata dei carichi fiscali affidati alla riscossione che comprende il periodo 2000-2016. Anche chi aveva aderito alle precedenti sanatorie ma ha saltato il versamento delle rate (31 luglio e 2 ottobre) potrà riprendere il terno pagando entro il 7 dicembre.

STUDENTI UNDER 14: Gli studenti under 14 potranno uscire da scuola soli, ma i genitori dovranno dare l’autorizzazione scritta.

IMPRESE: Il fondo crescita sostenibile viene incrementato di 300 milioni nel 2018. Le risorse potranno andare anche alle grandi imprese, con oltre 500 unità, che siano in stato di insolvenza. Inoltre si incrementa il fondo di garanzia per le pmi e si inserisce Cdp tra i soggetti abilitati ad aumentare la dotazione del fondo.

SPESOMETRO: Arriva la norma per evitare che il caos dei mesi scorsi, in occasione del primo invio delle fatture e ricevute che ha portato al black out del sito dell’Agenzia delle entrate, venga pagato dai contribuenti. Non saranno applicate sanzioni se la trasmissione corretta dei documenti relativi al primo semestre 2017 sarà inviata entro il 28 febbraio 2018.

SCUDO FISCALE TER: Arriva lo scudo fiscale ter, pensato per i transfrontalieri e per gli italiani che in passato sono stati residenti all’estero, che sono tornati a vivere nel Belpaese ma che hanno lasciato i soldi fuori dai confini nazionali. Basterà pagare il 3% della somma da sanare; la domanda per aderire allo scudo ter potrà essere trasmessa a fino al 31 luglio 2018; il versamento potrà essere effettuato in un’unica soluzione entro il 30 settembre 2018 o ripartito in tre rate mensili consecutive, con versamento della prima tranche da effettuare entro il 30 settembre 2018.

STALKING: Viene cancellata la norma introdotta in estate, che declassificava alcuni reati tra cui lo stalking, consentendo di estinguere il reato pagando una multa anche nel caso di mancata accettazione da parte della persona offesa. ”Alla luce dell’elevato numero di donne italiane vittime di stalking si ritiene necessario non far ricadere il reato tra quelli per cui è applicabile l’istituto della giustizia riparativa”, si legge nella relazione illustrativa.

CANNABIS MEDICA: Per assicurare la produzione della cannabis a uso medico viene autorizzata la spesa di 1,6 milioni di euro da destinare allo stabilimento farmaceutico militare di Firenze. Il medicinale potrà essere acquistato presso le farmacie.

TERREMOTI 2009-2016: Assicurazioni, bollette della luce e mutui. Arriva una raffica di proroghe delle sospensioni dei pagamenti per le persone che vivono nelle zone colpite dagli eventi sismici dello scorso anno. Vengono inoltre introdotte misure di ‘raccordo’, che interessano gli edifici colpiti da più eventi sismici nel corso degli ultimi 20 anni (dal 2009 al 2016).

VACCINI: Procedure più semplici, già dal prossimo anno scolastico, per gli istituti che devono accertare l’avvenuta vaccinazione obbligatoria degli studenti.

EQUO COMPENSO: Viene stabilito che tutti i lavoratori autonomi hanno diritto a percepire un compenso equo da parte dei clienti ‘forti’ (come banche e assicurazioni).

ALITALIA: Viene introdotta una modifica di natura tecnica, fissando a data certa la proroga di sei mesi del finanziamento già stanziato (che diventa il 30 settembre 2018).

TABACCHI: Si interviene sulla disciplina delle tariffe di vendita dei tabacchi lavorati e dei prodotti assimilati, riducendo alcuni termini temporali applicabili ad alcuni procedimenti connessi alla determinazione delle tariffe e dei prezzi di vendita al pubblico.

ONLUS: Per il periodo d’imposta che scade il 31 dicembre 2017 sarà possibile applicare la deducibilità dal reddito del 10% delle liberalità donate alle Onlus e delle associazioni di promozione sociale, fino a un massimo di 70.000 euro.

PUBBLICITA’: Viene esteso il credito d’imposta per investimenti pubblicitari sulla stampa quotidiana, tv e radio locali, anche agli enti non commerciali e a fronte di investimenti effettuati sulla stampa on line.

ANPC: Viene integrato l’elenco delle associazioni combattentistiche destinate ai contributi statali, inserendo anche l’Associazione nazionale partigiani cristiani.

SIGARETTE ELETTRONICHE: Stop alla vendita online delle sigarette elettroniche. I prodotti potranno essere venduti solo nelle tabaccherie e nelle rivendite autorizzate.

STUDENTI UNIVERSITARI: Si estende la platea degli universitari fuorisede che hanno diritto allo sconto sugli affitti.

SANATORIA SAN SALVO: Arriva la sanatoria per le case costruite nell’area demaniale marittima del comune di San Salvo (Chieti). La misura prevede una nuova linea di demarcazione, lasciando fuori dal territorio che appartiene allo stato alcune abitazioni private.

FORZE POLIZIA BILINGUE: Per garantire alla provincia di Bolzano la presenza di personale di polizia che parli il tedesco viene stabilito che una quota delle nuove assunzioni previste a partire dal primo dicembre di quest’anno, pari all’1%, sarà riservata al personale bilingue (con adeguata conoscenza della lingua italiana e tedesca).

CARABINIERI OPERAI: L’arma dei carabinieri potrà assumere personale operaio a tempo indeterminato, per sostituire il lavoro che una volta veniva svolto dal corpo forestale dello Stato.

BANDA MUSICALE: La banda musicale del corpo di polizia penitenziaria passa da 103 a 55 unità. Il taglio è una conseguenza dirette delle effettive presenze degli orchestrali; coloro che saranno ritenuti non più idonei saranno destinati, mantenendo la qualifica rivestita, agli ordinari compiti istituzionali.

CIBI SPECIALI: Dalla lasagna ipoproteica al pane dietetico aproteico. Sono alcuni dei cibi della particolare dieta che devono seguire malati oncologici, con problemi di disfagia o che soffrono di insufficienza renale. Per questi alimenti particolari, che rientrano nella sezione A1 dell’apposito registro nazionale, arriva la detrazione fiscale del 19% per quest’anno e il 2018.

SARDEGNA: Arriva un aiuto di 25 milioni di euro (10 mln nel 2017 e 15 mln nel 2018), per le aziende agro pastorali della regione, colpite dal maltempo nel corso del 2017.

BAGNOLI COROGLIO: Vengono assegnati 27 milioni di euro per il 2017 per la bonifica ambientale e rigenerazione urbana del complesso.

MATERA: Il comune avrà 3 milioni di euro, per l’anno 2017, per interventi di bonifica ambientale e rigenerazione urbana.

ISCHIA: Sono introdotte agevolazioni per l’adempimento di obblighi tributari e contributivi nei comuni colpiti dal sisma della scorsa estate. Per favorire la ripresa economica e la ricostruzione vengono stanziati 40 milioni.

CRI: Viene modificata la disciplina transitoria che riguarda la riorganizzazione della Croce rossa italiana.

(Agenzia)