L’Aula della Camera approva la fiducia posta dal governo sulla manovra finanziaria

 

 

 

 

 

Roma,

L’Aula della Camera ha approvato la fiducia posta dal governo sulla manovra. I voti favorevoli sono stati 211, quelli contrari 117. Il voto finale è previsto in serata.  Quindi seguirà un aggiornamento del testo…
Si apprende intanto che il ddl contiene misure per 30 miliardi di euro, di cui metà destinate a interventi strutturali. La settimana prossima è prevista l’approvazione definitiva in Senato.

Manovra finanziaria ed emendamento sull’accesso al pensionamento: con 25 anni di contributi si potrà andare in pensione a 64 anni

 

flp scuola foggia - Pagina 413 di 658 - Federazione Lavori Pubblici e  Funzioni Pubbliche

Novità nel mondo della pensione: un emendamento cambia le regole per l’accesso al pensionamento

 

 

Non ci’ pace nel mondo dei pensionati. La manovra finanziaria  del governo ha lanciato un nuovo testo che adesso cambia le regole del pensionamento .

La pensione anticipata avrà un tassello in più dal 2025, ma solo per le pensioni interamente contributive, quindi per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995: si tratta dell’accesso al pensionamento con 64 anni di età e 25 anni di contributi.

Una novità nata da un emendamento alla Manovra di bilancio 2025, approvato in Commissione Bilancio della Camera, che modifica la flessibilità in uscita.

A partire dal prossimo anno, i lavoratori interamente contributivi potranno infatti uscire da lavoro 64 anni, utilizzando anche la rendita della previdenza integrativa per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte l’assegno sociale.

Un neo, aumenteranno i requisiti di contribuzione: dal 2025 saranno necessari almeno 25 anni di versamenti, che saliranno a 30 dal 2030. Sarà però possibile sommare contributi previdenziali e fondi complementari per il raggiungimento dell’importo soglia richiesto (tre volte l’importo dell’assegno sociale).

L’emendamento approvato in Commissione Bilancio della Camera  promosso dalla Lega, con la firma della deputata Tiziana Nisini. Il testo introduce nella Legge di bilancio 2025 una misura che permette ai lavoratori interamente contributivi (cioè coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995) di accedere a un pensionamento anticipato a partire dai 64 anni di età, grazie all’uso della previdenza complementare.

La rendita della pensione integrativa potrà essere utilizzata per raggiungere un importo pensionistico pari a tre volte l’assegno sociale, a condizione di avere almeno 25 anni di contributi dal 2025 e 30 anni a partire dal 2030. Inoltre, l’emendamento prevede sconti per le lavoratrici con figli.

Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha sottolineato che questa riforma introduce per la prima volta la possibilità di cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per anticipare la pensione.

Inoltre, l’emendamento prevede sconti per le lavoratrici con figli. A partire dal 2026, la Lega propone di estendere questa misura anche ai lavoratori con un regime misto, ovvero quelli con carriera previdenziale iniziata prima del 1996, con la possibilità di coinvolgere circa 80.000 persone, ma con un costo potenziale superiore al miliardo di euro.

Cosa cambia nel 2025 con la pensione a 64 anni
 Chi avrà maturato 64 anni di età e 25 anni di contributi (5 anni in più rispetto ai classici 20 previsti), e avrà un importo del trattamento previsto pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale (534,41 euro mensili), potrà uscire da lavoro e andare in pensione.

A partire dal 2030 invece il tetto minimo di contributi da maturare sarà di 30 anni (10 in più rispetto agli attuali 20).

 

Oggi alle 18,30 approda in Senato la manovra per la fiducia- Ecco le nuove misure

 

 

La manovra 2024 approda oggi mercoledì 20 dicembre in Aula del Senato per la discussione generale alle 18.30 per arrivare alla fiducia e al via libera entro venerdì 22. Il disegno di legge passerà poi alla Camera per un iter rapido che porterà all’approvazione definitiva del provvedimento tra Natale e Capodanno. Un esame quello della Finanziaria, partito a rilento per il nodo emendamenti e la volontà del governo di ‘blindare’ il ddl, che adesso entra nel rush finale visto che la maggioranza non mira certo all’esercizio provvisorio in caso di mancato via libera entro il 31 dicembre.

Aula Senato - Fotogramma
Nel fotogramma il Senato che oggi dovrà riunirsi alle 18,30 per la fiducia

La manovra vale circa 24 miliardi di euro dei quali oltre 15 miliardi finanziari in deficit e destinati all’intervento principale ovvero il taglio cuneo fiscale (quasi 11 mld) e alla riduzione delle aliquote Irpef (poco più di 4 mld). Le due misure insieme portano un vantaggio in busta paga per i contribuenti coinvolti di circa 120 euro.

Giù le tasse sul lavoro per 14 milioni di dipendenti del pubblico e del privato con vantaggi medi di circa 100 euro al mese: in manovra il governo conferma il taglio del cuneo, rafforzato con il decreto del primo maggio, di 7 punti per i redditi fino a 25mila e 6 punti per quelli fino a 55mila euro. La misura è finanziata solo per il 2024.

Con la manovra parte il primo modulo della riforma fiscale: l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, costo . Per il 2024 gli scaglioni si riducono da quattro a tre, accorpando i primi due scaglioni con un’unica aliquota al 23% per i redditi fino a 28.000; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro l’aliquota resta al 35%; oltre 50.000 euro al 43%. Inoltre si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area. Secondo le stime delle associazioni, la riforma garantisce un beneficio massimo di 20 euro al mese per i contribuenti convolti.

Ponte di Messina

La manovra conferma le risorse per il Ponte sullo Stretto di Messina pari a 11,6 miliardi di euro dal 2024 al 2032, ma alleggerisce a 9,3 miliardi l’onere a carico del bilancio statale. La rimanente parte di 2,3 miliardi verrà reperita dal Fondo di sviluppo e coesione, con tanto di dote da 1,6 mld a carico del Fondo ma a valere sui bilanci di Calabria (300 mln) e Sicilia (1,3 mld).

Pensioni

‘Salve’ le pensioni di vecchiaia dei medici con penalizzazioni light per le anticipate. Dopo polemiche e scioperi  un emendamento all’art 33 della manovra mette al riparo dai tagli le pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari e riduce progressivamente la decurtazione per i sanitari che restano in corsia (riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro). I dirigenti medici e gli infermieri, se lo vorranno, potranno inoltre rimanere al lavoro fino a 70 anni.

Manovra finanziaria: dissenso di CGIL E UIL, Manifestazione generale il 16 dicembre

 

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che con il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha proclamato uno sciopero generale per il 16 dicembre , di fronte allo stupore del premier Draghi, afferma di essere pronto al confronto ancora, ma ci devono essere cambiamenti molto forti”.

La mobilitazione prevede l’esclusione degli operatori sanitari  “perché siamo nel pieno della pandemia”.

“Grave”, secondo il segretario, che nella discussione nel governo sul fisco e l’Irpef “il presidente del Consiglio sia stato messo in minoranza”.

Maurizio Landini (Screenshot)© Fornito da Rai Landini: “Draghi ha tentato mediazione, bloccato dai partiti”

Afferma ancora Landini: “Draghi ha tentato di proporre un punto di mediazione con la sua maggioranza avanzando l’idea di escludere per un anno dal beneficio fiscale i redditi oltre i 75 mila euro. Su questo è stato brutalmente messo in minoranza dai partiti della sua maggioranza”, che “pensano più alle proprie bandierine elettorali che agli interessi dell’Italia”

Sull’assenza della Cisl dalla mobilitazione Landini sostiene: “Non andiamo in piazza contro altre organizzazioni sindacali, ma per sostenere le richieste della piattaforma unitaria”.

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Signori , ” l’Italia sta cambiando”: accordo raggiunto- anche con l’azzardo – sulla manovra finanziaria

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E’ la manovra del cambiamento”. Così i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno commentato l’accordo raggiunto ieri sera sul documento finanziario che fissa l’asticella del rapporto deficit/Pil al 2,4% per i prossimi tre anni. Dopo ore di trattative e aver vinto la resistenza del  ministro dell’Economia Giovanni Tria, che avrebbe voluto mantenere l’impegno preso in Europa con l’asticella all’1,6%, ha dunque prevalso l’asse Lega-M5S.  Vale a dire il cambiamento totale con il rischio però che la Commissione europea faccia lo sgambetto

Tra le misure contenute in manovra anche il reddito di cittadinanza per cui, ha garantito il vicepremier Di Maio, verranno stanziati “10 miliardi di euro” da distribuire a 6,5 milioni di persone. “Via libera anche alla pensione di cittadinanza che dà dignità ai pensionanti”, ha aggiunto il ministro del Lavoro, che annovera tra le misure della prossima finanziaria anche “il superamento della Fornero” ed “un Fondo ad hoc di 1,5 mld” destinato a coloro che sono stati “truffati delle banche“.

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Confermata- si apprende da un comunicato pervenuto in redazione – anche la Flat tax, cavallo di battaglia della Lega, ovvero “tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani”, ha spiegato il ministro dell’Interno Salvini. E ancora, nella prima finanziaria targata M5S-Lega ci sarà anche “il diritto alla pensione per almeno 400.000 persone e altrettanti posti di lavoro a disposizione dei nostri giovani superando la legge Fornero, chiusura delle cartelle di Equitalia, investimenti per scuole, strade e Comuni” e, commenta  ancora Salvini, “nessun aumento dell’Iva”.

Di Maio e i ministri M5S affacciati dal balcone di Palazzo Chigi per esultare (Ansa)

(Foto Ansa)

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