Approvato il Piano straordinario di assunzioni per circa 1500 ricercatori “che dopo tre anni passeranno di ruolo “

Lorenzo FIORAMONTI

Riceviamo e pubblichiamo il seguente Comunicato ,comprensivo di foto sopra, di Lorenzo   Fioramonti °

 

 

Questa settimana abbiamo approvato un decreto al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che consente l’assunzione di un piano straordinario di 1.511 ricercatori. È il più grande piano straordinario di assunzioni degli ultimi anni! Questi saranno ricercatori di tipo B, cioè ricercatori che dopo tre anni passeranno automaticamente al ruolo di professore associato e quindi continueranno la loro carriera all’interno del mondo dell’università.

Questo però è soltanto un primo passo per fare delle cose che abbiano un impatto sistemico, cioè: ridurre il precariato all’interno del mondo universitario, quindi accorciando i tempi che i nuovi ricercatori devono aspettare prima di entrare in ruolo, e anche attraverso dei concorsi che siano divisi tra concorsi locali, con commissioni sorteggiate, e concorsi nazionali, anche quelli con commissioni sorteggiate. Perché? Perché è fondamentale garantire a tutti, non solo la flessibilità a livello locale quando c’è bisogno di competenze specifiche, ma anche la meritocrazia e la trasparenza in un Paese dove sono ancora troppi i casi di concorsi se volete non completamente trasparenti. Quindi in questo modo, noi abbiamo recepito quelli che sono i suggerimenti importanti di gran parte delle organizzazioni di rappresentanza degli studenti, di organizzazioni di rappresentanza dei ricercatori.

Poi interverremo anche dal punto di vista del diritto allo studio e quindi mettendo più fondi per risolvere il problema increscioso del cosiddetto “idoneo senza borsa”, cioè un ragazzo che ha il profitto scolastico giusto, le condizioni economiche per ricevere una borsa, ma non la riceve soltanto perché i fondi non bastano.
E infine un intervento sulla valutazione: intendiamo, in maniera sistematica, accorciare i tempi della valutazione, renderla più semplice perché non è possibile che i nostri colleghi universitari debbano spendere mesi e mesi della loro attività nel cercare di giustificare cosa producono e come producono. Oggi a livello internazionale esistono sistemi automatici. Noi non intendiamo fare altro che introdurre gli stessi sistemi automatici in Italia e fare in modo che la valutazione garantisca trasparenza e merito, sia facile e flessibile, perché se non rilanciamo la ricerca in Italia non avremo futuro! “

(Comunicato)                                                                                                                Prof. On.      Lorenzo    Fioramonti  – ( Viceministro Università -Istruzione-Ricerca)

Lista                             M5S

Il Consiglio di Giustizia amministrativa con sentenza riconosce valide e legittime le candidature dei deputati M5 S

Il Consiglio di giustizia amministrativa si è espresso sulle candidature dei deputati regionali  del Movimento 5 Stelle: sono perfettamente valide e legittime. E’ la prima di una serie di sentenze che rigettano su tutti i fronti  quanto affermato dai non eletti nelle varie circoscrizioni  provinciali.

Si tratta di una grande vittoria per noi – affermano i  deputati 5 stelle all’Assemblea regionale siciliana – ma è soprattutto la vittoria della libera volontà elettorale e di tutti i cittadini che ci hanno dato fiducia”.

Già in primo grado, davanti al Tar Palermo, erano stati in sostanza  accolti tutti gli argomenti difensivi dei deputati del Movimento,  seppure alcuni dei candidati non eletti avessero deciso di investire,  in sede di appello, il Consiglio di giustizia amministrativa. La  questione riguardava la corretta dichiarazione delle cause di  incandidabilità, disciplinate da ultimo dalla legge Severino.       

I DESTINATARI DEL “REDDITO DI CITTADINANZA” SI AGGIRANO INTORNO AI 4 MILIONI E MEZZO DI PERSONE: SI PUO’ DAVVERO FARE

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Forse sarà realtà l’assegno minimo di 780 euro mensili a chi possiede requisiti di povertà. Fino a poco tempo fa era  una delle misure previdenziali allo studio del governo giallo-verde. Adesso sembra che il concetto sia più radicato e , quindi più credibile.”Avere una pensione per sopravvivere un intero mese è un principio di civiltà”, ha ribadito di recente il vicepremier Di Maio, promettendo che dal 1 gennaio 2019 scatterà l’aumento.

E’ un’esclusiva dei pentastellati, la pensione di cittadinanza, sposata dalla nuova Lega di Salvini, sarebbe riservata ai pensionati indigenti, in maggioranza donne, che attualmente percepiscono un assegno inferiore a 780 euro mensili, valore che l’Istat considera come soglia di povertà

Secondo i dati riportati dall’Istituto di previdenza nel suo osservatorio sulle pensioni del marzo scorso – il 62,2% dei pensionati in Italia percepisce un importo inferiore a 750 euro. “Questa percentuale però – avverte  l’Inps – costituisce solo una misura indicativa della povertà, per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi“. La pensione di cittadinanza, infatti, non sarebbe riconosciuta a tutti coloro che percepiscono una pensione inferiore all’importo minimo prestabilito, ma solo a chi ha un reddito familiare e un patrimonio insufficiente per vivere una vita dignitosa e di conseguenza si trova in una condizione di povertà.

L’Inps precisa anche – motivazione che riempie di orgoglio i pentastellati visto che l’obiettivo è ancora più raggiungibile- “delle 11.117.947 pensioni con importo inferiore a 750 euro” erogate in Italia al primo gennaio 2018, solo il 44,3% (4.930.423) beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, come integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile”. Morale della favola:  i destinatari della nuova misura governativa si aggirerà intorno ai 4 milioni e mezzo di persone.   Una percentuale che si potrà-secondo i leader del governo- soddisfare pienamente.

Leoluca Orlando alle corde come sul ring: i pentastellati chiedono le dimissioni

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Dodici consiglieri comunali chiedono le dimissioni di Orlando sostenendo che la situazione al Comune di Palermo è disastrosa

PALERMO

Il sindaco Leoluca Orlando sembra un pugile alle corde sul ring . Dopo Enzo Bianco, l’ex sindaco di Catania, condannato dalla Corte dei conti, per bilancio irregolare, anche Orlando rischia di far saltare la contabilità nella città di Palermo.    Il pugile è il Movimento 5 Stelle,che lancia un segnale di cambiamento,di una situazione grave con Leoluca Orlanco sindaco, non è una mozione di sfiducia vera e propria visto che  non sono ancora passati i 24 mesi dall’inizio della consiliatura previsti per legge.

 

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I pentastellati hanno presentato il documento  a Sala delle Lapidi  ricevendo il consenso , oltre alla firma dei cinque componenti del gruppo,  di Alessandro Anello, Marianna Caronia, Fabrizio Ferrandelli, Cesare Mattaliano, Sabrina Figuccia, Igor Gelarda, e Mimmo Russo. Il numero di firme però non è sufficiente per raggiungere il quorum dei due terzi del Consiglio, che servirebbe per sfiduciare il primo cittadino.

Un comunicato stampa del M5 S , pervenutoci, spiega :”Solo Forza Italia, tra le forze di opposizione, continua a dare fiducia al sindaco – . L’auspicio è che Orlando possa finalmente prendere coscienza e ammettere la gravità della situazione dei bilanci del Comune di Palermo, riconoscendo le proprie responsabilità nel disastro in atto, e che possa, con un atto di amore nei confronti della città, regalarle una possibilità di riscatto e di dignità dimettendosi”.

Orlando ha il dovere di informare la popolazione regionale.