I “Calzini” di Paolo Baldoni tra cinema muto e country music

DI    LUCILLA  CORIONI
Il 21 gennaio è il giorno del compleanno di Paolo Baldoni, nato nel 1961 a Mantova.
Parafrasando la serie televisiva americana “Resurrection”, lo potremmo magicamente definire un “ritornato”. Risorto dalle ceneri, seppur con successo tardivo, pareva una meteora. Invece no.
“Sono sempre stato Puerto Balù”, uscito il 21 dicembre scorso, è una casa a sette stanze che fanno respirare buon umore, poesia e bella musica. Realizzato con la complicità del collega Luca Bonaffini, l’album nasce e cresce a Mantova dentro le pareti rassicuranti di LS STUDIO, sotto l’attenta cura di Vittorio Magro e Alberto Grizzi (già produttori di Mario Marco Farinato e del laboratorio discografico “La settima nota”).
Ma c’è di più. Un singolo, allegro ed energico, intitolato “Calzini”, è ora videoclip.(Vedi sopra). Girato sempre negli studi di LS, con il marchio garante del geniale Maurizio Ferrandini (neo art director di LDP VISION).
“Usciremo contemporaneamente al Festival di Sanremo, per dargli una mano a distanza….” Spiega ironico il discografico Bonaffini.
La scenografia, i colori, il mondo, l’ambiente sanno di caldo.
I protagonisti, alcuni presenti nel CD, altri musicisti giunti per giocare al ruolo degli attori sprizzano simpatia da tutti i pori: mentre violini, chitarre folk ed elettriche, slide e cappelli rossi sfidano il tempo ricordandoci gli anni Settanta, la scena si trasforma in un tributo al grande Cinema Muto di Buster Keaton e co.
Si può ancora sognare, offrendo qualità, senza sentirsi stupidi.
Buon ennesimo ritorno, caro Balù Paolo Baldoni.
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Note artistiche
Paolo Baldoni, nato il 21 gennaio 1962 a Mantova, inizia fin da ragazzino a suonare la chitarra. Appassionato dei Beatles e di Bob Dylan, ben presto scopre i cantautori italiani e l’amore per la poesia e la letteratura.
Nel 1977 tra i banchi di scuola, incontra Luca Bonaffini che, avendo appena iniziato a suonare, cerca complicità negli amici più vicini. Paolo, adottandolo come creativo e vocalist, decide di fondare con lui la prima band, chiamandola ironicamente “Danger!” (pericolo). Ispirato dal fatto che Luca più che esecutore è autore, inizia a scrivere canzoni insieme a lui. Il sodalizio, confortato dalla loro amicizia, durerà fino al 1981, quando pubblicheranno la loro prima registrazione (solo su musicassetta e in pochissime copie).
Luca sceglierà di fare il cantautore di mestiere, Paolo preferirà farlo rimanere un fatto privato.
Dopo oltre trent’anni, finalmente Bonaffini lo convince a pubblicare alcune canzoni con la sua etichetta neonata. Nel 2013 Paolo esce con “Vivere e partecipare” e, senza tregua, nel 2015 pubblica “Dimenticanze”. Nel 2016 s’inventa una formula nuova, quella del laboratorio discografica e, ogni settimana per 21 settimane, pubblica un singolo. L’operazione, intitolata “Il sabato del Coraggio. Faccio ciò che voglio”, conterrà brani che Paolo riprenderà nei suoi album successivi

 

DOLORE E DEPRESSIONE NELLA VITA MENTRE IL TEMPO CORRE SENZA SOSTA: SPECCHIO DELL’ARTISTA MAURIZIO FERRANDINI

 

 

 

DI   LUCILLA CORIONI 

E siamo al videoclip numero sei.                                                                              Maurizio Ferrandini, qui, è un pò biografo di sé stesso, OGGI, singolo estratto da “Io non c’entro col rock” racconta di come una giornata apparentemente normale possa diventare uno spunto per riflettere.

Altalenanti sentimenti mettono l’autore di fronte alle proprie scelte di vita ponendolo quasi in uno stato di dolore e depressione dove un Ferrandini, legato ad una sedia, viene prima accarezzato e poi picchiato pesantemente da una misteriosa figura femminile mentre i giorni e il tempo corrono senza sosta .
La vita intera condensata in pochi attimi, brandelli di tempo che consentono un veloce dipinto dell’attualità e dei pensieri più intimi dell’autore.
“Oggi che la formica si fa grande e la cultura è traballante” pare lo specchio di una generazione d’autore che si scontra con una realtà desolante e sempre meno tempo per raccogliere i frutti dell’arte.
Maurizio Ferrandini, cinquantenne sanremese, figlio della città dei fiori e della canzonetta da mainstreamer, è in realtà uno dei tanti fratellini scomodi e mai riconosciuti dal sistema, perché non si è mai uniformato, non si è mai lasciato plasmare dalle mode e da un settore discografico che, per sua natura e storia, tende a corrompere tutti i suoi protagonisti con i generi e le sotto-categorie del pop.
I dischi, Ferrandini, nonostante i corteggiamenti di label Indie e produttori alternativi, ha sempre preferito farseli e finanziarseli da soli, a costo di renderli talmente rari da essere quasi introvabili.
Oltre ad una laurea conseguita nel ramo amministrativo, fin da giovanissimo Maurizio si appassiona di grafica, di montaggio video e di liuteria, ma nel frattempo la sua arte originaria non si disperde: Ferrandini diventa polistrumentista e realizza una dozzina di album in circa 10 anni.
Nel 2020, complice il lockdown dell’emergenza sanitaria, incontra “virtualmente” il vecchio amico Luca Bonaffini col quale realizza un format in cinque puntate per Globus Television dedicate alle “storie dietro alcuni vinili d’arte”: si tratta di Mash Up Kult che, andrà in onda durante il Natale successivo, ottenendo un grande successo. Nel 2021, per lo stesso Bonaffini, realizza il videoclip de “Il futuro ero” (singolo del cantautore mantovano) e sarà proprio in quel contesto che riceverà da Luca la proposta per la pubblicazione di un album.

Nuovo album dal vivo e controcorrente di Luca Bonaffini :« Campo Ligure, 25 luglio 2021 »

DI  LUCILLA CORIONI

Terza pubblicazione in questo 2021 di rinascita, per Luca Bonaffini (cantautore e scrittore mantovano classe 1962) che – in occasione del suo ultimo tour – ha co-prodotto con Long Digital Playing Srl un album « tutto live ».
Certo che si aspetta un disco dal vivo con « the best » dell’artista, potrebbe restare stupito, perplesso o deluso, normalmente ; al contrario, « Campo Ligure – 25 luglio 2021 » è l’ennesima anomalia, controcorrente e anti-mainstream che il pubblico Bonaffiniano vorrebbe : nove brani, dei quali la maggior parte sono omaggi ai grandi cantautori italiani (solo alcuni…) scomparsi, cantati dalla bravissima Mara Tinto.
Mara, vocalist piemontese, incanta con la sua voce potente ed eclettica gli ascoltatori, riproponendo capolavori di Tenco, De André, Battiato, Jannacci, Battisti. Condivide infine con Luca Bonaffini, una splendida inedita versione dell’indimenticabile «Chiama piano » e due chicche de « Il paracadute di Taccola » (ultima fatica di Bonaffini) ovvero il singolo « il futuro ero » e « quando l’amore si faceva in bianco e nero ».
Troviamo Roberto Padovan al pianoforte e tastiere, Davide Vevey alla chitarra elettrica, Tony Raiola al basso e Paolo Narbona alla batteria.
Dal 1 ottobre, rigorosamente online
Note d’autore
Compositore di musiche e autore di testi per canzoni, Luca Bonaffini si è affermato intorno alla fine degli anni Ottanta come collaboratore fisso di Pierangelo Bertoli, firmando per lui molti brani in album di successo, tra le quali “Chiama Piano”, all’interno dei quali compare anche come cantante, armonicista e chitarrista. Altre canzoni sue sono state interpretate anche da Patrizia Bulgari, Flavio Oreglio, Sergio Sgrilli, Fabio Concato, Nek, Claudio Lolli e ha scritto testi teatrali insieme a Dario Gay ed Enrico Ruggeri.
Ha pubblicato, come cantautore, diversi album aventi un unico filo conduttore, affrontando tematiche impegnate e sociali; ha vinto il Premio Rino Gaetano (1988) Targa critica giornalistica e il Premio Quipo (1999) al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza (miglior progetto multimediale); ha partecipato al Festival del Teatro Canzone  Premio Giorgio Gaber (2005) e due volte al Premio Tenco (edizioni 2008 e 2012). Nel 2013 ha debuttato come scrittore con il libro La notte in cui spuntò la luna dal monte (edito da PresentArtSì), ispirato al suo incontro con Pierangelo Bertoli.
Nel 2015 Mario Bonanno ha pubblicato un libro dedicato ai suoi trent’anni di carriera, intitolato “La protesta e l’amore. Conversazioni con Luca Bonaffini” (edito da Gilgamesh editrice).

LDPVISION, nuovo brand strategico alla ricerca dell’identità imprenditoriale perduta

Venerdì 27 agosto 2021 resterà un’altra data storica per Long Digital Playing Srls, la società milanese che – nata nel 2018 – ha già fatto parlare molto di sé nel campo discografico. Perchè?

Perché è nata LDPVISION.
Fu lo stesso Luca Bonaffini, amministratore unico e fondatore della Srls, che dichiarò che « non esiste impresa, senza la sua visione ».              Ed è così che, a tre anni e mezzo dalla sua fondazione, la start up visionaria dell’instancabile Luca apre l’orizzonte a nuove idee, progetti e modalità.
Promuovere, divulgare, comunicare. Tre verbi potenti come i suoi tre artefici : Lucilla Corioni (già LC Comunicazione e ufficio stampa di LDP records) ricoprirà l’incarico di direttore commerciale ; Maurizio Ferrandini (musicista e conduttore televisivo) sarà invece il direttore creativo (art director) ; infine, alla guida del progetto, lo stesso Bonaffini che, già in passato, si è occupato di comunicazione per diverse società artistiche e di marketing.
L’obiettivo ?                     Valorizzare le start up e sostenere la mission delle piccole imprese italiane..

L’estate del cantautore Maurizio Ferrandini si tinge di Horror-rock con la struggente canzone “Il buio”

 

DI LUCILLA CORIONI
Ed ecco “Il buio”, quarto singolo per Maurizio Ferrandini, il cantautore sanremese che – nei mesi scorsi – ha fatto parlare molto di sé. Si tratta di una canzone scura e intensa che, tratta dal suo album e dal suo concept-progress animato “Io non c’entro col rock”, da una parte rivela un’anima guerriera incapace di adeguarsi ma al tempo stesso inarrestabile. Si presenta come canzone d’amore, ma in realtà racconta un passaggio di vita doloroso dove la ragione vince la guerra dei sensi, mentre i termini “tesoro e amore” assumono un significato ben diverso dal consueto.
Nel buio dei sentimenti rimane accesa una debole fiamma che non si spegnerà mai, alimentata dall’eterna passione dell’autore laddove indole ed estro consentono ai fragili il riscatto sugli indifferenti illuminando i pensieri più profondi.
Il clip (notevole…) è stato realizzato utilizzando la più antica delle tecniche di animazione scomponendo le immagini in fotogrammi per colorarli uno ad uno con certosina pazienza. L’effetto finale è un fumetto che prende vita dal bianco e nero al colore in un susseguirsi di immagini tra sogno e realtà.
Maurizio Ferrandini, cinquantenne sanremese, figlio della città dei fiori e della canzonetta da mainstreamer, è in realtà uno dei tanti fratellini scomodi e mai riconosciuti dal sistema, perché non si è mai uniformato, non si è mai lasciato plasmare dalle mode e da un settore discografico che, per sua natura e storia, tende a corrompere tutti i suoi protagonisti con i generi e le sotto-categorie del pop.
I dischi, Ferrandini, nonostante i corteggiamenti di label Indie e produttori alternativi, ha sempre preferito farseli e finanziarseli da soli, a costo di renderli talmente rari da essere quasi introvabili. Oltre ad una laurea conseguita nel ramo amministrativo, fin da giovanissimo Maurizio si appassiona di grafica, di montaggio video e di liuteria, ma nel frattempo la sua arte originaria non si disperde: Ferrandini diventa polistrumentista e realizza una dozzina di album in circa 10 anni.
Nel 2020, complice il lockdown dell’emergenza sanitaria, incontra “virtualmente” il vecchio amico Luca Bonaffini col quale realizza un format in cinque puntate per Globus Television dedicate alle “storie dietro alcuni vinili d’arte”: si tratta di Mash Up Kult che, andrà in onda durante il Natale successivo, ottenendo un grande successo. Nel 2021, per lo stesso Bonaffini, realizza il videoclip de “Il futuro ero” (singolo del cantautore mantovano) e sarà proprio in quel contesto che riceverà da Luca la proposta per la pubblicazione di un album.

 

STELLA BASSANI AL MUSEO DIOCESANO DI MANTOVA IN CONCERTO

 

 

di   LUCILLA CORIONI

Domenica 5 settembre alle ore 17.30 presso il Cortile del Museo Diocesano di Mantova (in piazza Virgiliana) ritorna Stella Bassani, cantante mantovana di famiglia ebraica, con un concerto dedicato alla festività di Rosh haShana (ovvero il Capodanno Ebraico).

Stella, coadiuvata dai colleghi mantovani Emiliano Paterlini (al pianoforte) e Luca Bonaffini (alla chitarra) si esibirà con una scaletta varia, comprendente canzoni Sacre e quello tradizionali folcloriche, per toccare le corde più pop e melodiche del repertorio israelitico, per raccontare – in musica – le emozioni dell’anno 5782 che, per il popolo ebraico,  inizierà il 6 settembre.

L’evento, organizzato dalla agenzia milanese Long Digital Playing Srls, sarà ad ingresso gratuito ma con obbligo di prenotazione. Inoltre, i partecipanti dovranno essere in possesso di Green Pass e mostrarlo all’entrata come a norma di legge.

(Per la prenotazione gratuita, è sufficiente telefonare al 333 7695979).

 

BIOGRAFIA

Chi è STELLA BASSANI

Stella (Iolanda Elena) Bassani inizia fin da bambina a girare con il nonno Cesare Galli, polistrumentista e direttore d’orchestra, nonché fondatore della Fisorchestra di Verona, respirando musica e diventandone piano piano parte integrante.

Gira con lui l’Italia, la Svizzera, la Francia e altri paesi, ben presto imparando anche il significato del palco, del musicista e del pubblico.

Crescendo inizia a scoprire il pianoforte, il solfeggio, la chitarra e soprattutto la voce. Soprano, con un’inclinazione naturale verso le note lunghe, inizialmente viene introdotta al canto lirico che, però ben presto, abbandona perché troppo competitivo e rigido.

Stella ama anche la danza, il movimento fisico, il ballo.

Infatti, attraverso le feste tradizionali della Comunità organizzate dal padre Italo (attivissimo a livello locale, nazionale e internazionale) conosce la musica TRADIZIONALE EBRAICA, antica e religiosa, ma soprattutto laica e vivace, tipica della terra mediorientale che ha conosciuto in Europa e nel mondo diverse contaminazioni.

Dopo la scomparsa del nonno e anche del padre (il quale, dopo essere scampato al genocidio della shoah e che nel dopoguerra diventò Presidente della Comunità Ebraica di Mantova dal 1973 al 1985, all’età di soli cinquant’anni restò gravemente paraplegico a causa di un ictus) Stella – dopo essersi occupata per oltre dieci anni della cura del papà – decide di intraprendere un viaggio spirituale, e materiale, di conoscenza verso il suo popolo, facendosi da sola.

Israele, l’Olocausto, il dolore ancestrale e la rabbia per ogni tipo di genocidio e discriminazione, la portano verso la sua lingua (l’ebraico) e la canzone popolare.

Proprio in questi anni incontra Luca Bonaffini (cantautore e chitarrista che aveva già collaborato col nonno Cesare) che, ispirato dalla lettura appassionante di Tanzbah di Italo, scrive per lei una canzone, intitolata I GIARDINI DI ISRAEL.

Nel 2011, a quindici anni dalla scomparsa del padre, Luca crea un evento a lui dedicato, chiedendo a Stella di riprendere in mano il vecchio progetto.

La serata scatena consensi e applausi e, nel gennaio 2012, riceve una targa a Roma per l’impegno sociale, al Campidoglio, in occasione dell’evento ambientalista “UN BOSCO PER KJOTO” e viene invitata a numerose manifestazioni per LA GIORNATA DELLA MEMORIA.

Nel gennaio 2013 pubblica il suo primo album, intitolato I GIARDINI DI ISRAEL, ed è subito un successo.

La maggiori associazioni e riviste ebraiche accolgono il progetto come importante e coraggioso, in un momento estremamente complicato dal punto di vista internazionale.

L’album viene presentato nelle maggiori città italiane come Milano, Roma, Siena, Brescia, Mantova e Parma.

Il repertorio di Stella è però ben più ampio: è stata invitata nelle maggiori feste tradizionali e ricorrenze. Come ad esempio a Verona – Giornata Europea della Cultura Ebraica 2013 e al Festival della Canzone Ebraica a Milano nel 2014.

Il 9 novembre 2014 è uscita la ristampa di “I GIARDINI DI ISRAEL” con un nuovo titolo “TRA PACE E MEMORIA”, dedicato al 25° anniversario della CADUTA DEL MURO DI BERLINO.

Nel 2015 ha partecipato al Festival Ascoli Holy Music, festival internazionale della musica per la preghiera, duettando con il trio gospel Anno Domini.

Nel 2017 è stata testimonial della Giornata Europea della Cultura Ebraica con un concerto presso la Sinagoga di Mantova, sul tema “Diaspora: identità e dialogo”.

Nel 2019 ha partecipato a numerosi eventi  in occasione della Giornata della Memoria, presentando in anteprima internazionale il singolo “VIHUDA LEOLAM TEHESHEV – IN ESILIO”, prodotto da Long Digital Playing Edizioni Musicali e realizzato da Dave Rodgers, pubblicato sulle piattaforme digitali (itunes, Spotify) in 240 Paesi del Mondo dal 21 luglio 2019.

Domani, 25 Luglio, grande serata a Genova con Luca Bonaffini che ritorna con un omaggio ai grandi cantautori e la sua storia artistica

 

 

DI   LUCILLA CORIONI

 

Sarà una serata sorprendente, quella che ,domani, il 25 luglio si svolgerà in piazza a Campo Ligure in provincia di Genova, e sarà affidata alle corde artistiche della prodigiosa band scelta da Luca Bonaffini.
Un gruppo eterogeneo di musicisti preparati che vanno dal jazz alla new age fino al rock blues.
Tra di loro, Mara Tinto (vocalist solista), Roberto Padovan (pianista e direttore del gruppo musicale), Davide Vevey (chitarrista elettrico), Tony Raiola (basso) e Paolo Narbona (batterista).
Bonaffini, naturalmente, folletto della serata che, con charme, vestirà ben tre ruoli : regista in scena, narra-attore e cantautore.
Tre i capitoli di questo libro musical-visuale che Luca Bonaffini & friends ci propongono : il primo, doveroso, un omaggio a sette grandi della Storia del cantautotato italiano, tutti (purtroppo) scomparsi. Rivive il vinile, quel magico cerchio nero che, dal 1948 ai primi anni Novanta, ha letteralmente invaso le librerie delle case dei giovani e non solo, di almeno tre generazioni.
Tenco, Modugno, De Andrè, Battiato, Dalla, Battisti e Jannacci non potevano mancare.
E quelli assenti, avranno altri spazi sicuramente.
Secondo capitolo (o tempo), Luca Bonaffini s’incarna e diventa sé stesso, cantautore a tutti gli effetti.
Qualche canzone, tratta dal suo 17° album « Il paracadute di Taccola » (uscito pochi mesi fa), che traccia una chiara identità dell’artista, melodico e intenso, volutamente conservatore, almeno nel genere musicale che ama. Niente antologie, ma il nuovo.
Infine, immancabile, il racconto di Luca Bonaffini passerà al 1991, trent’anni fa, quando lui – giovanissimo – ebbe il privilegio di condividere il successo di Pierangelo Bertoli (al culmine del suo percorso mediatico) di « Spunta la luna tour ». In quel contesto, scaturito anche dal successo di « Chiama piano » (scritta da Bonaffini stesso per Bertoli), Luca si ritrovò – per puro caso – a sostituire la voce di Andrea Parodi dal vivo per 130 lunghe date, imparando cosa significa « essere famosi ».
Eccoci al dunque, mancano poche ore al 25 luglio e la gente freme, mentre i musicisti sono in fibrillazione.
Lo spettacolo inizierà alle 21 e 45 ed è organizzato dalla Pro Loco di Campo Ligure, ad ingresso gratuito.

Premio alla carriera « La settima nota 2021 » al cantautore Flavio Oreglio

 

 

 

DI LUCILLA CORIONI

Sarà assegnata a Flavio Oreglio, cantautore e scrittore milanese, la prestigiosa scultura de « La Settima Nota 2021 ». L’opera, realizzata dall’artista Raffaele Darra, gli verrà consegnata nei prossimi giorni, presso la sede dell’Archivio Storico del Cabaret Italiano a Peschiera Borromeo, del quale Oreglio – oltre che fondatore – è anche direttore.
La motivazione, molto semplice e lineare come sempre, scritta dalla direzione artistica della rassegna, indica Flavio Oreglio come operatore culturale e artista italiano, che ha saputo far dialogare la canzone d’autore e la musica popolare e ha profuso il suo impegno per divulgare la Storia del Cabaret e della Popupar Music da oltre trent’anni.
La scultura è stata consegnata dal 2015 a oggi a numerosi artisti italiani tra cui : Ernesto Bassignano, Marco Ferradini, Luisa Corna, Dario Baldan Bembo, Mimmo Cavallo e Pietruccio Montalbetti dei Dik Dik.
Dal 2020 è invece nata una sezione concorso, dedicata alla musica « nuova » che, giunta alla seconda edizione ha premiato i seguenti artisti : SONA & ARAM (MIGLIOR PROGETTO DISCOGRAFICO), GIULIO PERIZZOLO (MIGLIOR STRUMENTISTA), GIORDANO COVA (MIGLIOR AUTORE DI TESTI), MATTEO MURGIA (MIGLIOR ARTISTA MASCHILE),
STONA (PERSONAGGIO PIU’ ORIGINALE), MILENA MINGOTTI (MIGLIOR ARTISTA FEMMINILE), DAVIDE BENVENUTI (MIGLIOR COMPOSITORE).
Dalle selezioni sono inoltre emersi cinque progetti che hanno attirato l’attenzione della commissione :
RITO PAGANO (MIGLIOR ROCK BAND), THE CHOOLERS (MIGLIOR BAND CANTAUTORALE), DOMENICO RUGGIERO (MIGLIOR CANZONE A TEMA SOCIALE), PIERO STRADA (MIGLIOR ARTISTA POP), CANI BASTARDI band (BAND PIU’ ORIGINALE).
Infine, fuori concorso, la menzione “MIGLIOR CONCEPT ALBUM 2021” è andata alla band ROSSOMETILE.
Luca Bonaffini, produttore discografico di Flavio Oreglio e ideatore de La Settima Nota, ha dichiarato: ” Sono felice che un artista interno alla nostra etichetta sia riuscito a superare tutti pregiudizi dei nostri sponsor, partner e collaboratori. Essendo fuori concorso, non è il primo anno che lo propongo; anzi, è dal 2018. E’ stato proprio il suo ultimo album MIlanoOltrePop, un lavoro eccezionale realizzato con gli Staffora Bluzer uscito sulle piattaforme in anteprima il 28 maggio scorso e che vedrà forma fisica su cd il prossimo settembre, a convincere gli organizzatori “.
I 7 vincitori e i 7 ospiti saranno presenti nel format tv “La settima nota 2021” che andrà in onda il prossimo autunno su Globus Television.

Il cantautore Luca Bonaffini ritorna dal vivo ,con musica d’autore, accompagnato da una band di cinque elementi

 

 

DI    LUCILLA CORIONI

Luca Bonaffini ritorna, dopo cinque anni di spettacoli « solo voce e chitarra » in tour con la band per un concerto dal vivo che vede l’artista impegnato in una sorta di show concept tracciante « itinerari di musica d’autore ».
Accompagnato da Roberto Padovan (arrangiatore da oltre 10 anni di Bonaffini), pianista e tastierista, insieme a Mara Tinto (vocalist), Davide Vevey (chitarrista elettrico e acustico), Tony Raiola al basso e Paolo Narbona alla batteria, Luca debutterà domenica 25 luglio a Campo Ligure in provincia di Genova, terra cara ai cantautori italiani.
Un viaggio attraverso quarant’anni di discografia d’autore, dai primi anni ’50 ai primi anni ’90, le canzoni sono state compagne di vita, di banco, d’ufficio, di lavoro per intere generazioni. Il vinile, nel 1948, cambiò le abitudini della vita quotidiana e i molti musicisti, provenienti da settori differenti, si dedicarono a quel “genere nuovo” che venne definito poi “popular” music.
Modugno, Paoli, Tenco, De André, attraversando i testi fortemente ideologici e carichi d’invettiva dei cosiddetti cantautori “di protesta” (come Bennato, Guccini, Bertoli e Lolli) si è arrivati al pop d’autore incontrando i capolavori di artisti come Fabio Concato, Enrico Ruggeri, Vasco Rossi e Zucchero.
Il racconto è immediato, semplice e gradevole, come una favola reale tra storia contemporanea e divertissement, nella quale Bonaffini alterna canzoni di illustri colleghi a brani suoi storici (come quelli scritti con Pierangelo Bertoli) e canzoni nuove (tratti da « Il paracadute di Taccola »).

Ecco i magnifici sette della SETTIMA NOTA 2021 La rassegna per la nuova musica d’autore ideata da Luca Bonaffini ha finalmente i suoi vincitori

 

Anteprima immagine

DI    L.CORIONI

La rassegna per la nuova musica d’autore ideata da Luca Bonaffini ha finalmente i suoi vincitori

Dopo un un lungo travaglio, finalmente la seconda edizione del concorso musicale « La settima nota » ha il suo responso : sette artisti per sette « vittorie ». Sì, perché quest’anno la commissione del Premio ha pensato di non avere un unico vincitore sopra tutti ma di di averne, appunto, sette.

 L’edizione 2021 mantiene invece, come lo scorso anno, l’identità di  “laboratorio discografico” nato nel 2019 dalla partnership di LONG DIGITAL PLAYING EDIZIONI MUSICALI con LC COMUNICAZIONE, MAURICASTER IMMAGINELS STUDIO DI REGISTRAZIONEMUSIC VILLAGE strumenti musicali, GLOBUS TELEVISION e ZANETTISTUDIOS consulenza strategica.

Il progetto laboratorio punta sulla realizzazione di una raccolta live unplugged dei sette artisti risultati essere i più attinenti al progetto editoriale di LDP

Come ha dichiarato il direttore artistico Luca Bonaffini, non si tratta di qualità maggiore, ma di parametri soggettivi che la commissione ha scelto, solo ed esclusivamente in base alla linea editoriale.

 

Ecco i magnifici sette  e le relative menzioni :  

SONA & ARAM (MIGLIOR PROGETTO DISCOGRAFICO)

GIULIO PERIZZOLO (MIGLIOR STRUMENTISTA)

GIORDANO COVA (MIGLIOR AUTORE DI TESTI)

MATTEO MURGIA (MIGLIOR ARTISTA MASCHILE)

STONA (PERSONAGGIO PIU’ ORIGINALE)

MILENA MINGOTTI (MIGLIOR ARTISTA FEMMINILE) 

DAVIDE BENVENUTI (MIGLIOR COMPOSITORE)

 

Gli artisti sovrascritti registreranno DOMENICA 27 GIUGNO presso lo studio LS di Mantova la loro traccia audio che sarà pubblicata nella raccolta, playlist digitale detta anche « compilation », che conterrà le sette tracce dei sette vincitori che verrà distribuita entro l’anno 2021 da Believe Digital. 

Saranno contemporaneamente realizzate delle riprese video, finalizzate alla messa in onda del format omonimo, che andrà in onda su GLOBUS TELEVISION e/o tv alternative contestualmente alla pubblicazione discografica.

 

Sono inoltre emersi 5 (cinque) progetti artistici che hanno attirato l’attenzione della commissione seguenti :

RITO PAGANO (MIGLIOR ROCK BAND)

THE CHOOLERS (MIGLIOR BAND CANTAUTORALE)

DOMENICO RUGGIERO (MIGLIOR CANZONE A TEMA SOCIALE)

PIERO STRADA (MIGLIOR ARTISTA POP)

CANI BASTARDI band (BAND PIU’ ORIGINALE) 

 

I 5 artisti saranno menzionati e presentati (tramite foto o video) nel corso del programma televisivo LA SETTIMA NOTA 2021, quando sarà decisa l’assegnazione della scultura di RAFFAELE DARRA “la settima nota 2021 alla carriera” che verrà consegnata (come tutti gli anni) ad un artista storico.

 

La direzione artistica e i suoi consulenti hanno inoltre deciso che offrire l’opportunità di discutere eventuali contratti discografici a tutti coloro (gli altri 20 circa finalisti) che non sono stati scelti per la SETTIMA NOTA 2021