Archivi-Sud Libertà (Il Castello delle cerimonie)
Nonostante siano prescritti i reati, la Corte di Cassazione ha stabilito la confisca per il “Castello delle Cerimonie”, struttura ricettiva divenuta nota grazie alla trasmissione televisiva in onda sul canale Real Time. Il locale si trova a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli. Il Castello era divenuto un particolare punto di riferimento turistico per i giovani e per le coppie che intendevano unirsi in matrimonio in un’atmosfera magica e tanti, tanti giochi di luce
Chiamato ufficialmente La Sonrisa, o semplicemente «O Castiello», è il «Castello delle Cerimonie», : un immenso palazzo, sfarzoso, in stile diciamo eclettico che è diventata la location di matrimonio più famosa d’Italia – pure all’estero.
Sant’Antonio Abate, fra Napoli e la Costiera Sorrentina, è un paesino che conta giusto qualche chiesa e una sagra della porchetta nei giorni del santo patrono. . Il castello ha ingresso trionfale, viale alberato, parco, torri, piscine, palme, fontane, mobili in stile e oro a profusione. Era il titolare Ferdinando ad accogliere gli ospiti alla reception e i fidanzatini che volevano fare un giro per le sale mentre programmavano le proprie nozze: di fronte a tanta bellezza artistica perchè di arte autentica si tratta che ha respinto sin dall’inizio la tarantola della burocrazia ricattatoria, le coppie decidevano di fidanzarsi qui, ancor prima di trovare l’amore.
In questa struttura da favola, come poche al mondo, si esibivano Mario Merola e poi Gigi d’Alessio, poi la sceneggiatura di un film di Matteo Garrone e in un documentario sui neomelodici napoletani – quando dei produttori televisivi capirono che oltre all’architettura, c’era molto di più.
Ieri, la Corte ha certificato l’avvenuta prescrizione di tutti i reati, con l’eccezione dell’esecutività della sentenza nella parte che riguarda la confisca degli immobili e dei terreni su cui sorge la struttura ricettiva, che saranno acquisiti a patrimonio del Comune di Sant’Antonio Abate. Un autentico schiaffo a tutti coloro che hanno lavorato qui con rara professionalità . La sentenza di primo grado per lottizzazione abusiva era stata emessa dal tribunale di Torre Annunziata nel 2016.