Castellamare del Golfo, Sicilia: lite con un operatore ecologico, arrestato dai Carabinieri in flagranza per tentato omicidio con motosega

Arrestato l'esponente di un sodalizio criminale operante nel ...

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 Trapani – Castellammare del Golfo 

I Carabinieri della Stazione di Castellammare del Golfo hanno arrestato in flagranza un pregiudicato 24enne del luogo per il reato di tentato omicidio. L’uomo, al culmine di una lite con un operatore ecologico sulle modalità di raccolta dei rifiuti, avrebbe impugnato una motosega e, dopo averla messa in funzione, avrebbe provato più volte a colpire la vittima che, grazie ad un attrezzo di lavoro, ha avuto la prontezza di schivare i colpi.

I vicini di casa, spaventati dalle urla, hanno allertato i Carabinieri che in poco tempo sono giunti sul posto impedendo che l’evento potesse giungere a ben più gravi conseguenze che, fortunatamente, non si sono concretizzate. Nessuno dei coinvolti riportava lesioni. Dall’analisi dell’attrezzo da lavoro è stato possibile rilevare i tagli e le scanalature che la motosega avrebbe cagionato. Tratto in arresto, a seguito dell’udienza di convalida, è stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere.

Tragedia familiare ad Agropoli a causa di una violenta lite tra due coniugi

 

Una violenta lite tra due coniugi degenerata in un omicidio e suicidio

Carabinieri scientifica - Fotogramma

Tragedia familiare ad Agropoli, in provincia di Salerno dove marito e moglie, un pizzaiolo di 51 anni e una dipendente di banca di 43 anni, sono stati trovati morti oggi 22 gennaio nel loro appartamento di via Donizetti. Si suppone, secondo prime ipotesi, ad  un femminicidio con conseguente suicidio dell’uomo.

Di mattina tra i due coniugi si sarebbe infatti verificata una lite violenta e le urla avrebbero spinto i vicini a chiedere l’intervento dei carabinieri. Ma, troppo tardi, perchè ,si apprende, lui avrebbe ucciso la donna e si sarebbe tolto la vita. In casa, al momento dei fatti, era presente la figlia della coppia di 13 anni, tuttora sotto choc.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri  per approfondire le indagini e sono attesi il Pm di turno alla Procura di Salerno e il medico legale.

Napoli, fermato un ragazzo di 15 anni per il tentato omicidio di un giovane 19enne

 

Arrivati altri 14 carabinieri Più controlli nel Canturino - Cronaca, Cantù

Archivi -Sud Libertà

Le indagini dei carabinieri di Napoli  hanno condotto all’arresto di  un ragazzo di 15 anni   per il tentato omicidio di un 19enne, accoltellato nella notte tra il 17 e il 18 settembre. Il 15enne è stato sottoposto a fermo dai Carabinieri della stazione di Napoli Borgoloreto perché ritenuto gravemente indiziato del tentato omicidio di un 19enne, accoltellato nella notte tra il 17 e il 18 settembre in piazza Santa Maria della Fede.

Il provvedimento è stato emesso dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli e sarà posto a giudizio di rito  del Gip durante l’udienza di convalida. Secondo quanto emerso dalle indagini, il 15enne avrebbe accoltellato il 19enne a seguito di una lite scoppiata per futili motivi.
Si apprende che il 15enne è stato portato al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei. 

Sorvegliato speciale nel centro di Palagonia tenta di uccidere con l’auto il cognato. Due arresti

 

Foto Comando Carabinieri

 

Palagonia,

Ieri sera ,in provincia di Catania (Palagonia) un sorvegliato speciale di 29 anni dopo una lite  per motivi familiari ha tentato di travolgere più volte con un’auto il cognato 28enne .   Successivamente sceso dall’auto, lo ha accoltellato in via Vittorio Emanuele.

La lite ha avuto inizio mentre i due erano a bordo delle rispettive autovetture. in compagnia del 28enne ‘era anche la moglie e il figlio di nove anni della coppia. In ospedale sono finiti il sorvegliato speciale, che ha avuto applicati 43 punti di sutura per ferite ad un braccio e ad un polso e il figlio di nove anni, che ha riportato un trauma cranico minore a causa dell’impatto dell’auto contro un muro.

Per il giovane  29enne sono scattate subito le manette per tentativo omicidio, violazione delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e lesioni personali ed è stato rinchiuso nel carcere di Ragusa.   Mentre il cognato è stato arrestato per lesioni personali aggravate dall’utilizzo di oggetto atto ad offendere ed è stato posto ai domiciliari.

Catania, tentato omicidio:arrestatoun 46enne identificato dalle telecamere

 

I Carabinieri hanno risolto il caso per la  video sorveglianza attiva nella zona

Tentato omicidio. Un catanese, Fabio Laganà, 46 anni, è finito nei guai per il reato di tentato omicidio contro un suo rivale.I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia  di Piazza Dante su delega della Procura di Catania, hanno eseguito il fermo di persona che ha commesso un grave reato di reato e stanno approfondendo l’indagine supportata dalla videosorveglianza attiva sul posto..

L’uomo è accusato di avere investito, nel pomeriggio del 2 novembre scorso, con una Ford Focus, il 54enne Pietro Costanzo  contro il muro, nonché procurandogli lesioni varie con  calci e pugni, ponendo in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare la morte, evento poi, per fortuna, non verificatosi, per cause indipendenti dalla sua volontà; con l’aggravante di aver commesso il fatto per futili motivi consistiti in una lite legata alla vita privata. Quali siano questi motivi è in corso di accertamento completo dell’indagine

La denuncia alla Procura è stata presentata-si apprende-  dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Dante corredata da testimonianze acquisite sul luogo, individuato nei pressi di piazza Viceré, all’angolo tra le vie Leucatia e San Gregorio.     I militari hanno pure acquisito la registrazione della video sorveglianza attiva nella zona teatro del fatto delittuoso. Immagini che hanno consentito di individuare l’autovettura utilizzata dal fermato, una Ford Focus, accertata di proprietà della madre di Laganà.

Dalle immagini si è potuta scoprire l’identità dell’aggressore compatibile con quella di Fabio Laganà che, subito dopo il raid punitivo, si era reso irreperibile.  L’uomo si è poi  presentato spontaneamente in caserma dai Carabinieri dove, interrogato dal magistrato titolare dell’indagine ha ammesso, dinanzi il proprio legale di fiducia, di essere l’autore del reato. Laganà è stato subito trasferito al carcere di Piazza Lanza a Catania. 

TRAGEDIA AD UCRIA PER UNA LITE SU UN PARCHEGGIO

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Un duplice omicidio per un litigio su un parcheggio       La tragedia si è consumata a Ucria, piccolo paese del messinese dove la comunità è rimasta sconvolta e dopo l’episodio si è barricata in casa per paura.

Le vittime sono Antonino Contiguglia, 60 anni, e Fabrizio Contiguglia, 30 anni, rispettivamente zio e nipote. Il presunto assassino ,originario di Paternò(Catania) è stato arrestato  dai carabinieri presso la sua abitazione . Dopo il duplice omicidio è scoppiata anche una lite fra due gruppi di persone vicine alle vittime e all’assassino.

Un altro parente delle vittime,  è  stato trasportato in ospedale a Patti, in condizioni gravissime, da parenti ed amici.

A coordinare le indagini il tenente Rocco Romeo e il capitano Marcello Pezzi, della compagnia dei carabinieri di Patti, che hanno fatto confluire in paese diverse pattuglie delle stazioni vicine dei Nebrodi e della costa tirrenica, per catturare l’uomo che avrebbe sparato senza alcuna <esitazione numerosi colpi d’arma da fuoco. La Procura della Repubblica sta cercando adesso di ricostruire le drammatiche fasi della sparatoria.

 

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Ucria, Messina
(Comunicazione Ag)

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Agrigento: ucciso un ragazzo di 22 anni

Omicidio nella tarda serata di ieri ad Alessandria della Rocca, piccolo centro dell’agrigentino, dove un ragazzo di 22 anni, Vincenzo Busciglio, è stato ucciso a coltellate, con ogni probabilità, al culmine di una lite avvenuta nella piazza del paese.

Il giovane è morto in ospedale a Ribera dove è stato trasportato dopo il ferimento. Sono in corso indagini dei carabinieri che hanno interrogato per tutta la notte alcuni giovani. Secondo quanto si apprende, all’alba di oggi un ragazzo di appena 18 anni sarebbe in stato di fermo. L’inchiesta è coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca.