Libia : un inferno per un potere diviso in due

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Ambasciata italiana in difficoltà per la battaglia attorno alla capitale di Tripoli,. Come si sa  il Consiglio presidenziale libico ha proclamato lo stato di emergenza.

A causa del pericolo della situazione attuale e nell’interesse pubblico,-questo il comunicato ufficiale – il Consiglio presidenziale dichiara lo stato di emergenza nella capitale Tripoli e nei suoi sobborghi, per proteggere i civili, i possedimenti pubblici e privati ​​e le istituzioni vitali”. Il Consiglio ha chiesto la fine dei combattimenti e il rispetto del cessate il fuoco raggiunto in coordinamento con la missione delle Nazioni Unite in Libia.

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La Libia è attualmente divisa tra due governi rivali: uno a Tripoli e l’altro nella città orientale di Tobruk. Le milizie continuano a lottare per il controllo delle aree vitali del Paese mentre il gruppo estremista dello Stato islamico mette in scena attacchi frequenti. Il Paese nordafricano è precipitato nel caos da quando Muammar Gheddafi è stato rovesciato e ucciso in una rivolta del 2011 che si è trasformata in un conflitto armato. L’immigrazione verso l’Italia è  una delle cause che spinge la popolazione a cercare una migliore sicurezza  . Non vi    è preoccupazione per gli italiani  all’ospedale da campo a Misurata. Ma gli scontri  proseguono ogni giorno più violenti (si contano finora quaranta morti e feriti ) per l’assalto finale a Tripoli.

 

Finanziamenti illeciti: in Stato di fermo Nicolas Sarkozy per la campagna presidenziale del 2007

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Clamoroso in Francia .L’ex presidente della Repubblica francese – si apprende da nota inviataci da Agenzia stampa-   Nicolas Sarkozy, è in stato di fermo e viene attualmente ascoltato nei locali della polizia giudiziaria di Nanterre sui sospetti di finanziamenti illeciti  inerenti la sua campagna presidenziale del 2007. Sarkozy è stato convocato nel quadro dell’inchiesta su possibili finanziamenti libici della campagna vinta dall’ex inquilino dell’Eliseo.   Indagini erano in corso sulla sua copertura finanziaria ed oggi gli investigatori ritengono che la Magistratura francese debba raccogliere gli elementi utili per mandare in galera Nicolas Sarkozy.

E’ la prima volta che Sarkozy viene ascoltato a riguardo dall’apertura di un’informazione giudiziaria nell’aprile 2013. Il suo stato di fermo può durare 48 ore e ha scosso l’opinione pubblica..

L’Acquarius approda a Catania: 420 migranti – La musica non cambia

 

Dopo aver soccorso 387 persone il 22 e 23 novembre ed aver rinvenuto giovedì il corpo senza vita di una giovane donna a bordo di un gommone, l’equipaggio dell’Aquarius ha  intercettato diverse imbarcazioni in acque internazionali da parte della Guardia costiera libica. Venerdì all’alba, racconta Sos Mediterranee, l’Aquarius ha individuato una prima barca in pericolo in acque internazionali a 25 miglia nautiche dalla costa, est di Tripoli, e poi una seconda ma ha ricevuto l’ordine di restare in stand-by perché il coordinamento di queste due operazioni di soccorso era stato assunto dalla guardia costiera e dalla marina libiche.

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Siamo rimasti pronti ad intervenire con il nostro team di soccorritori e il nostro equipaggiamento professionale – ha spiegato Nicola Stalla, coordinatore dei soccorsi per Sos Mediterranee – Durante le quattro ore di stand-by lecondizioni meteo sono peggiorate aumentando così il rischio di naufragio. Eravamo pronti a lanciare le operazioni di soccorso in ogni momento“.

“Questo drammatico avvenimento – ha dichiarato Sophie Beau, cofondatrice e vice presidente di Sos Mediterranee International – è stato estremamente duro per i nostri team, costretti ad osservare impotenti operazioni che conducono a rimandare in Libia persone che fuggono quello che i sopravvissuti descrivono come un vero inferno e che noi non abbiamo mai cessato di denunciare dall’inizio della nostra missione nel Mediterraneo”.

“La nave Aquarius di Sos Mediterranee è approdata questa mattina al porto di Catania con a bordo 420 migranti. Tra loro c’è anche una donna in avanzato stato di gravidanza che ha rischiato di partorire sulla nave. A bordo anche molte altre donne e bambini. Dei migranti a bordo, un bambino è stato fatto scendere ieri a Siracusa e trasferito in ospedale perché affetto da gravi crisi epilettiche ( Agenzia)..

Il Mercato degli schiavi : il mondo dell’orrore

Un video della  Cnn  mostra come sia fiorente anche oggi il mercato dei schiavi.     Due ragazzi africani sono stati infatti per poche centinaia di dollari. “800… 900… 1.000… 1.100… venduti per 1.200 dinari libici”, l’equivalente di 800 dollari.    .

Il giovane, riporta la Cnn, viene presentato durante l’asta come un ragazzo “grande e forte” e adatto al “lavoro nei campi” dal ‘banditore’ dell’asta inusitata che non appare mai nella breve clip, ad eccezione della sua mano, appoggiata sulla spalla del 20enne.

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 -Al fine di approfondire tale problematica la Cnn  ha voluto verificare l’autenticità recandosi in Libia per indagare ulteriormente sull’asta degli schiavi. Le telecamere nascoste della tv hanno ripreso il mese scorso un’altra vendita di esseri umani avvenuta fuori Tripoli: “Nel giro di sei o sette minuti”,sono state vendute una decina di persone”.

L’ASTA – Qualcuno ha bisogno di qualcuno che scavi? Quest’uomo è grande e grosso e scava”, dichiara il nuovo ‘banditore’, che indossa una giacca camouflage, illustrando le ‘qualità’ del migrante. I compratori alzano le mani come in una vera e propria asta facendo lievitare il prezzo dell’uomo. “500, 550, 600, 650…”, pochi minuti ed è tutto finito. Gli uomini vengono consegnati ai loro nuovi ‘padroni’. Al termine dell’asta i giornalisti della Cnn hanno avvicinato due di loro che erano traumatizzati al punto da non riuscire a parlare.

– Le prove filmate dalla Cnn sono state consegnate alle autorità libiche, che hanno promesso di avviare un’indagine. Il primo tenente dell’Agenzia contro l’immigrazione illegale del governo a Tripoli, Naser Hazam, ha dichiarato di non aver mai assistito in prima persona a un’asta di persone ma di essere a conoscenza di bande organizzate che gestiscono i traffici di esseri umani.(Agenzia).

 

"Interferenze" nelle acque internazionali

La Libia non è cambiata, vuol agire con violenza

Una imbarcazione delle autorità doganali tunisine hanno fermato due pescherecci del Compartimento Marittimo di Mazara del Vallo, sotto la minaccia delle armi.Si trovavano in acque internazionali antistanti la località tunisina di Zarzis, non distante dal confine con la Libia,

Il momento non è proprio propizio perché come si sa , proprio nella zona  il generale libico Khalifa Haftar, a capo dell’esercito che controlla l’est del Paese, avrebbe impartito la disposizione di colpire le navi italiane che sconfineranno nelle acque territoriali libiche.

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L’avvertimento del rivale del premier libico Fayez al-Sarraj, che parla della missione italiana come di “un’interferenza” sembra quindi farsi sempre più concreta.

Soltanto il contemporaneo intervento di un elicottero militare italiano e di un’unità navale della Marina Tunisina ha fatto allontanare l’imbarcazione. “Esprimo grande apprezzamento per l’azione sinergica ed operativa del Ministero degli Affari Esteri italiano e dell’Ambasciata Italiana a Tunisi, della Marina Militare Italiana e della Marina Militare Tunisina – ha detto il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo -. Tuttavia registriamo indignazione e sgomento per quanto accaduto, un ulteriore episodio di una guerra del pesce che dura da oltre 50 anni e mette a repentaglio l’incolumità dei nostri pescatori”.

 

Sostegno (a parole) di Francia e Germania sulla questione migranti

 

Nasce una intesa tra  Italia, Francia e Germania sulla questione migranti. L’Italia ha chiesto il pieno sostegno ai Paesi vicini, Francia e Germania.

Il vertice nella capitale francese voluto dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, in preparazione del vertice dei ministri dell’Interno Ue a Tallin, produrrà un documento su più punti che l’Italia presenterà giovedì all’incontro dei 28 e che ha l’appoggio di Parigi e Berlino.

 

 Tra i punti qualificanti la regolamentazione delle azioni e dei finanziamenti delle Ong e più fondi per consentire alla Libia il controllo delle coste.
(Agenzia)