AORMINA – «Le Rocce sono state finalmente restituite ai cittadini del mondo: oggi è un giorno storico perché la Bellezza si è manifestata grazie alla natura, alla cultura e alla conoscenza di questo poggio incantato. Adesso bisogna condividere con le istituzioni, gli imprenditori, gli eredi geneticamente onesti e i sognatori di visioni contemporanee, con l’obiettivo di sviluppare concretamente un percorso collettivo di politiche culturali e socio-economiche valide per l’intero comprensorio, dalla Valle dell’Alcantara al Parco dell’Etna». Non è solo il progetto del mecenate Antonio Presti, dunque, ma è la rigenerazione di tutti: «Faccio appello universale alle forze economiche sane: fondazioni, associazioni, imprenditori che vogliono contribuire alla creazione di un nuovo percorso di Bellezza. Siamo aperti a qualsiasi tipo di collaborazione e contributo per creare una filiera virtuosa in nome dell’impegno etico, estetico e civile». È questo il messaggio lanciato dal presidente della Fondazione Fiumara d’Arte nel giorno dell’inaugurazione delle Rocce di Capo Mazzarò, luogo incantato strappato dopo mezzo secolo al degrado e all’oblio.
In esposizione un viaggio nella memoria, tra gli scatti che raccontano la storia della Fiumara e dell’Atelier sul Mare – modelli visionari di quel progetto artistico internazionale che prenderà vita nei prossimi anni a Taormina – il confronto tra passato e presente del sito, con la mostra Taormina Cinema (curata dal segretario generale di TaoArte Ninni Panzera) a completare una ricognizione tra i fasti del passato e le ambizioni del futuro.
La prossima tappa che segnerà questo percorso di restituzione sarà un bando in collaborazione con l’Università di Messina per un concorso internazionale d’idee rivolto a progettisti chiamati a presentare opere di riqualificazione per il rilancio dell’ex Villaggio turistico.
In questa direzione, saranno coinvolti in prima linea gli Ordini siciliani di Architetti, Ingegneri, Geologi e Geometri: «I progetti dovranno sempre essere condivisi sin dall’origine – continua il mecenate – per questa ragione istituiremo un tavolo tecnico con la Sovrintendenza, il Genio Civile, l’Università, i Comuni, la Città Metropolitana e tutte le altre istituzioni coinvolte. Gli artisti sono folli, ma concreti: il primo atto di questa restituzione è avvenuto, adesso tutti insieme dobbiamo scrivere una nuova pagina di storia siciliana».
Accanto a Presti, in questa difficile ma emozionante sfida, le due colonne della Fondazione Gianfranco Molino e Domenica Polito: «Gli italiani devono riscoprire il valore della conoscenza come opposizione a un dilagante analfabetismo di ritorno – continua Presti – è necessario ripartire da piccole e grandi iniziative pronte a delineare l’idea di un nuovo umanesimo. Tutti dovranno essere protagonisti della rigenerazione delle Rocce attraverso la cultura e l’impegno, ma il sogno che con maggior convinzione cercherò di realizzare è quello di un affidamento diretto della struttura ai ragazzi Down, anime pure mai corrotte dall’interesse e dalla logica del possesso. Questo il senso più profondo per preservare l’innocenza di questo luogo nell’arco di un comodato d’uso così esteso nel tempo». Un processo già avviato con la presenza delle associazioni AFPD – Associazione famiglie persone Down, Vita 21, Cooperativa Controvento e Famiglie Down di Ragusa: la Fondazione sta già progettando un progressivo allargamento di questa base per un percorso sempre più inclusivo.
«Firmare l’atto per il comodato d’uso alla Fondazione di Antonio Presti è stata una liberazione: politica significa consegnare beni comuni alla bellezza, alla spiritualità, all’arte; da oggi le Rocce rinascono grazie all’impegno di un siciliano che non si è mai arreso alla burocrazia, donando la propria vita all’idea più alta di cultura», ha affermato il sindaco metropolitano di Messina Renato Accorinti durante la conferenza stampa. «La capacità del fare ha trionfato sull’inerzia.
Da Taormina arriva un segnale importante per tutto il mondo culturale siciliano», ha commentato l’ex commissario straordinario della Provincia Filippo Romano. «Le Rocce di Taormina rappresentano un traino per tutto il comprensorio: una sfida come questa si vince insieme con obiettivi comuni», ha continuato il primo cittadino di Taormina Eligio Giardina.
In quest’ottica la Fondazione ha deciso di dedicare al borgo di Castelmola il primo evento ufficiale della due giorni delle Rocce: nella serata di mercoledì è stata inaugurata la mostra Incantesimo di Giovanni Pepi, viaggio tra passato e presente del poggio di Capo Mazzarò; l’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 28 agosto con ingresso libero al Castello di Mola.
Presenti alla conferenza stampa di presentazione del progetto anche i sindaci Orlando Russo (Castelmola), Francesco Re (Santo Stefano di Camastra), Sebastiano Adamo (Motta d’Affermo) e Nino Bartolotta (Savoca); il direttore del Dipartimento Architettura e Territorio (Università Reggio Calabria) Gianfranco Neri; il presidente dell’associazione La voce del Mare Giovanni Aucello…