Manifestazioni sindacali contro la precarietà e la disoccupazione del SUD -Landini: il bonus Befana è “una marchetta elettorale”

Maurizio Landini, Secretary of the FIOM-CGIL labour union federation, arrives at a demonstration in Rome to protest against the Italian government's...

 

Il bonus Befana «è uno spot, una marchetta elettorale. È sotto gli occhi di tutti che la gente non arriva a fine mese, ci sono più di 7 milioni di persone che pur lavorando sono povere. Pensare che tutto questo si risolva dando 100 euro lordi a gennaio e ad una platea limitata di persone credo sia un insulto al buon senso».

Dalla piazza dei sindacati per il Primo maggio a Monfalcone (Gorizia), il segretario generale della Cgil Maurizio Landini lancia un affondo contro il governo. «Questo non risolve i problemi. Serve una politica diversa ma il governo continua a pensare di poter fare quello che vuole senza confrontarsi con i sindacati, con il mondo del lavoro e questo è un danno per il Paese».

 Landini spiega anche che, «bisogna rimettere al centro il lavoro, i diritti delle persone, combattere e superare la precarietà, aumentare i salari». E poi la questione della sicurezza sul lavoro, con «gli infortuni e le morti che si registrano soprattutto nel sistema degli appalti e subappalti e coinvolgono di più i lavoratori precari. Bisogna cambiare il modello di sviluppo e cambiare le leggi sbagliate, folli che ci sono nel Paese».

OGGI SCIOPERO GENERALE _CGIL- UIL- “CONTRO LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI E LO SVILUPPO SQUILIBRATO DEL PAESE”

 

Giovedì nero per lo sciopero proclamato per oggi, 16 dicembre, da Cgil e Uil contro la manovra economica giudicata insoddisfacente. Per 8 ore sono rischio, pur nel rispetto delle fasce di garanzia, alcuni servizi importanti, dai trasporti – con riflettori sui treni, tra orari e convogli garantiti – alle banche, mentre resteranno fuori dalla protesta il comparto Sanità, Poste e Scuola. “Insieme per la giustizia”, lo slogan della protesta che sarà accompagnata dalla manifestazione nazionale che si terrà a Roma in contemporanea con altre città italiane come Milano, Bari, Cagliari e Palermo.

                    –TROPPI SQUILIBRI TRA NORD E SUD –

Divario Nord-Sud, U.Di.Con.: “L'incolmabile gap continua ad aumentare” |  StrettoWeb

I lavoratori incroceranno le braccia contro una legge di bilancio che, secondo la protesta, non riduce le diseguaglianze sociali e riconsegna di fatto, alla ripartenza economica post Covid, lo stesso Paese di prima dell’epidemia, con eguali problemi, eguale  sviluppo squilibrato, eguale occupazione precaria, eguale- se non peggiorata anzi-  redistribuzione sbilanciata della ricchezza.

Ad innescare la miccia della protesta soprattutto la riforma del fisco su cui il governo, accusano Cgil e Uil, ha voluto chiudere una partita favorendo i redditi medio alti e concedendo troppo poco a quelli bassi. “Chiediamo di scioperare e di scendere in piazza perché tutti insieme abbiamo bisogno di combattere una pandemia salariale e sociale che non ha precedenti. La vita e le condizioni delle persone sono nettamente peggiorate e quindi i provvedimenti del Governo devono essere cambiati”, ha ripetuto il leader Cgil, Maurizio Landini che guarda ad un nuovo modello di sviluppo con cui “cambiare la faccia di questo Paese” con “più giustizia sociale, più giustizia economica, e un lavoro di qualità che torni al centro della politica”.

Lo sciopero arriva a 7 anni dall’ultima prova di forza sempre di Cgil e Uil che rompe nuovamente un’unità sindacale conquistata dopo anni di tensioni e contrasti. Ed è la Cisl di Luigi Sbarra che non ci sta ad esprimere dissenso al premier Draghi….Parla anzi al contrario di Uil e Cgil. “Possiamo dire senza vergogna di avere una legge di bilancio di profilo espansivo, coesivo, che da risposte forti di redistribuzione a fasce deboli e a redditi medio bassi e bassi. Abbiamo ottenuto risultati importanti, io li valorizzo e li capitalizzo perché sono stati il frutto delle nostre lotte e della serietà del governo a dialogare con le parti sociali“, ha detto elencando uno per uno i risultati ottenuti dall’inizio della trattativa.

“Sul fisco l’impostazione iniziale del governo prevedeva un finanziamento della riforma di 6 miliardi, 3 sull’Irpef e 3 sull’Irap. Abbiamo chiesto di fare di più e l’esecutivo ha postato 8 miliardi ma divisi in 5 per l’Irpef e 3 per il taglio dell’Irap. Infine , ad oggi invece, abbiamo ottenuto un’altro risultato importante: 7 miliardi sull’Irpef e 1 sull’Irap con una spalmatura che vede per l’85% sgravi fiscali a chi guadagna meno di 50mila euro. Non solo. Portiamo a casa anche un risultato che non era previsto dall’accordo nella cabina di regia: 1,5 mld di decontribuzione per i lavoratori dipendenti sotto i 35mila euro e l’aumento della no tax area per i pensionati a 8.500 euro oltre ad aver conquistato nel 2022 la piena indicizzazione delle pensioni”, ha concluso Sbarra ricordando anche l’aumento da 3 a 5,5 miliardi del finanziamento sulla riforma degli ammortizzatori sociali e i 350 milioni per la proroga della cassa Covid.

Lunedì prossimo c’è un’altra storia a Palazzo Chigi, la riforma delle pensioni.  Un tavolo per ridiscutere della legge Fornero al quale i sindacati arriveranno condividendo-apparentemente – una piattaforma unitaria per un pensionamento flessibile.

Ora comunque occhi puntati sulla manovra al Senato dove il tempo stringe: il governo si appresta a giocare e chiudere la partita molto probabilmente in questo fine settimana. E’ attesa per il weekend infatti la presentazione di un pacchetto di emendamenti che assorba le richieste di modifica della maggioranza. Il 21 dicembre la manovra sarà dunque in aula a Palazzo Madama mentre approderà alla Camera solo dopo Natale.

Manovra finanziaria: dissenso di CGIL E UIL, Manifestazione generale il 16 dicembre

 

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che con il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha proclamato uno sciopero generale per il 16 dicembre , di fronte allo stupore del premier Draghi, afferma di essere pronto al confronto ancora, ma ci devono essere cambiamenti molto forti”.

La mobilitazione prevede l’esclusione degli operatori sanitari  “perché siamo nel pieno della pandemia”.

“Grave”, secondo il segretario, che nella discussione nel governo sul fisco e l’Irpef “il presidente del Consiglio sia stato messo in minoranza”.

Maurizio Landini (Screenshot)© Fornito da Rai Landini: “Draghi ha tentato mediazione, bloccato dai partiti”

Afferma ancora Landini: “Draghi ha tentato di proporre un punto di mediazione con la sua maggioranza avanzando l’idea di escludere per un anno dal beneficio fiscale i redditi oltre i 75 mila euro. Su questo è stato brutalmente messo in minoranza dai partiti della sua maggioranza”, che “pensano più alle proprie bandierine elettorali che agli interessi dell’Italia”

Sull’assenza della Cisl dalla mobilitazione Landini sostiene: “Non andiamo in piazza contro altre organizzazioni sindacali, ma per sostenere le richieste della piattaforma unitaria”.

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TAV: PIOGGIA DI POLEMICHE IN ATTESA DELL’ESITO DELL’ANALISI COSTI-BENEFICI

 

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Sulla Tav una pioggia di polemiche, il problema è fermarsi o andare avanti .     Il governo Conte afferma di “non avere alcun pregiudizio     sull’esecuzione delle grandi opere, in attesa dell’esito dell’analisi costi-benefici perché “costa più fermarsi, con qualche variazione…   Un’analisi che solleva il governo dalle contestazioni e critiche che sono piovute sulla tematica: sarà quindi una risposta tecnica più che politica.  Ma anche i sindacati, una volta tanto, fanno sentire la loro voce.

Nel corso della conferenza Stampa sull’elezione del nuovo segretario della Cgil interviene Landini  che ha spiegato quale deve essere oggi il ruolo di un sindacato, mostrare interesse cioè anche verso la società ,ha  rivelato  quale sarà la strategia della Cgil : “La Cgil ha sulla Tav, sulle grandi opere, una posizione precisa: andare verso il blocco di tutti cantieri non credo sia una cosa grandemente intelligente. Ma allo stesso tempo c’è anche un problema relativo ad un piano straordinario di investimenti in infrastrutture non solo materiali ma anche sociali che non viene realizzato”.
A favore della Tav anche il presidente del Veneto Luca Zaia: “Si deve fare, punto. Questa analisi costi benefici sta diventando una leggenda metropolitana, non l’ha vista nessuno. Serve visione. Se all’epoca avessero fatto l’analisi costi benefici non avremmo neanche l’Autostrada del Sole“.

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