La Procura di Agrigento apre un’inchiesta , “Violenza privata”, sull’abbandono dell’Open Arms

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Destino amaro per l’equipaggio della Open Arms che ha trascorso la sedicesima notte        . Da Ferragosto la nave è ancorata davanti alle coste di Lampedusa, dopo il disco verde all’ingresso nelle acque territoriali. Finora però il governo italiano non le ha dato l’autorizzazione per attraccare al porto dell’isola

Adesso si registra l’intervento della Procura di Agrigento che ieri ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona e violenza privata, un “atto conseguenziale” ai due esposti presentati ieri dai legali di Open Arms e dai giuristi democratici. A bordo ci sono anche 28 minori non accompagnati, che da ieri hanno un tutore nominato dal Tribunale dei minori di Palermo.

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Il problema principale per i migranti a bordo della Open Arms sono le condizioni igienico-sanitarie generali, che non sono buone: sono finiti gli antibiotici e molte persone con ferite da armi da fuoco hanno delle infezioni e hanno chiesto che alcuni medici dell’Ordine di Malta venissero fatti salire a bordo.  “L’ossessione continua “per il Ministro dell’Interno- osserva il premier Giuseppe Conte- che comunque prende le distanze dalla teoria diffusa da Salvini perchè non lascia spazio ad alcuna umanità

Il Tar annulla il divieto di ingresso e l’Open Arms fa rotta verso Lampedusa-

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LA DECISIONE DEI GIUDICI SCATURITA DALLA NECESSITA’ DI DARE ASSISTENZA AI MINORI E ALLE PERSONE BISOGNEVOLI

L’imbarcazione Open Arms in mare da 13 giorni in abbandono con 147 migranti a bordo può liberamente entrare nelle acque territoriali italiane per dare soccorso alle persone a bordo.     Lo dispone una decisione del Tar Lazio e in forza dell’ordinanza giudiziale la nave  sta facendo rotta verso Lampedusa. L’imbarcazione arriverà nelle prossime ore sull’isola delle Pelagie per fare sbarcare i migranti. 

I giudici amministrativi hanno stabilito di consentire l’ingresso in acque territoriali italiane “al fine quindi di prestare immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli, come del resto sembra sia già avvenuto per i casi più critici”. La motivazione è legata “al periculum in mora, che sicuramente sussiste, alla luce della documentazione prodotta (medical report, relazione psicologica, dichiarazione capo missione), che prospetta una situazione di eccezionale gravità e urgenza, tale da giustificare la concezione della richiesta di tutela cautelare monocratica”.

Il decreto cautelare del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio è un  provvedimento a firma del presidente Leonardo Pasanisi

Per eludere la decisione del Tar nonchè la richiesta del premier Giuseppe Conte che ha rivolto appello a Salvini a soccorrere tutte le persone in difficoltà sulla nave ,Il Viminale annuncia un segnale opposto e cioè che proporrà ricorso urgente al Consiglio di Stato. “Il ministro dell’Interno Matteo Salvini – sottolinea una nota del ministero dell’Interno – è pronto a firmare un nuovo provvedimento di divieto ingresso nelle acque territoriali italiane: la motivazione è che ai fatti citati nel provvedimento sub judice se ne sono aggiunti altri. Per giorni, Open Arms si è infatti trattenuta in acque sar libiche e maltesi, ha anticipato altre operazioni di soccorso e ha fatto sistematica raccolta di persone con l’obiettivo politico di portarle in Italia”.

Umanitario il comportamento del  presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nella lettera inviata questa mattina al ministro Matteo Salvini, e per conoscenza ai ministri Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta, ha chiesto in particolare  di mettere in sicurezza i minori presenti sulla nave Open Arms. Secondo  Palazzo Chigi,  il premier Conte, agendo in coerenza rispetto a quanto finora fatto dal governo, ha richiamato le norme che impegnano a dare assistenza ai minori e alle persone in difficoltà.   Il ministro Trenta- si apprende infine- ha inviato una scorta militare all’ Open Arms che procede a una velocità di 3 nodi verso le acque territoriali italiane e ha  dato mandato al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, di ordinare alla Marina militare di spostare nei pressi della Open Arms due navi del dispositivo Mare Sicuro pronte ad effettuare il trasbordo di 32 minori. 

PAPA FRANCESCO: SIAMO CHIAMATI A CONSOLARE LE AFFLIZIONI DEGLI “ULTIMI”,I MIGRANTI,PERSONE POVERE E SOFFERENTI..”

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 Il Papa, nel sesto anniversario del viaggio a Lampedusa, invita tutti a riflettere  sulla condizione dei migranti, gli ultimi della società globalizzata” e richiama tutti alla responsabilità:

” Sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; sono gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; sono gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; sono gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea. Essi sono solo alcuni degli ultimi che Gesù ci chiede di amare e rialzare”.

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Purtroppo le periferie esistenziali delle nostre città sono densamente popolate di persone scartate, emarginate, oppresse, discriminate, abusate, sfruttate, abbandonate, povere e sofferenti. Nello spirito delle Beatitudini siamo chiamati a consolare le loro afflizioni e offrire loro misericordia; a saziare la loro fame e sete di giustizia; a far sentire loro la paternità premurosa di Dio; a indicare loro il cammino per il Regno dei Cieli”.

Avverte il Papa: “Sono persone, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie. ‘Non si tratta solo di migranti!’, nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata”. Bergoglio, ricorrendo all’immagine della scala di Giacobbe con la quale ha iniziato l’omelia, ricorda che “in Gesù Cristo il collegamento tra la terra e il Cielo è assicurato e accessibile a tutti. Ma salire i gradini di questa scala richiede impegno, fatica e grazia. I più deboli e vulnerabili devono essere aiutati. Mi piace allora pensare che potremmo essere noi quegli angeli che salgono e scendono, prendendo sottobraccio i piccoli, gli zoppi, gli ammalati, gli esclusi: gli ultimi, che altrimenti resterebbero indietro e vedrebbero solo le miserie della terra, senza scorgere già da ora qualche bagliore di Cielo“.

Si tratta di una grande responsabilità, dalla quale nessuno si può esimere se vogliamo portare a compimento la missione di salvezza e liberazione alla quale il Signore stesso ci ha chiamato a collaborare”.

Il Gip libera Carola, ha salvato vite umane,(soddisfazione dell’Ue), gli imbecilli invece vogliono allontanarla dall’Italia

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Fibrillazione al Viminale dopo la decisione del Gip di Agrigento, Alessandra Vella, di non convalidare  l’arresto della comandante della Sea Watche escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra. Secondo il Gip il reato di resistenza a pubblico ufficiale sarebbe stato giustificato da una “scriminante” legata all’avere agito “all’adempimento di un dovere”, quello di salvare vite umane in mare. Da stasera la donna tornerà quindi libera perché cessa, anzi risulterebbe arbitraria la misura degli arresti domiciliari.
La decisione di attraccare a Lampedusa -avverte la magistratura -non sarebbe stata “strumentale, ma obbligatoria” perché i porti della Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri. Di altro avviso la Procura secondo cui non c’era “lo stato di necessità”. Inoltre, per la Procura l’impatto tra la nave Sea watch e la vedetta della Gdf è stato “volontario”, come rivelato i dal Procuratore Luigi Patronaggio al termine dell’udienza di convalida. “E’ stata valutata negativamente, in maniera volontaria, la manovra effettuata con i motori laterali della Sea Watch che ha prodotto lo schiacciamento della motovedetta della Guardia di finanza verso la banchina.

Questo atto è stato ritenuto, da noi, fatto con coscienza e volontà”, ha detto. Carol Rackete è libera ma accusata per i reati 1100 del codice della navigazione, cioè resistenza a nave da guerra, e l’articolo 337 del codice penale, cioè resistenza a pubblico ufficiale. .La motivazione del Gip è comunque prevalente: Carola ha agito per salvare vite umane. Va rispettata dunque. Tutto il resto che si sta confezionando contro questa guerriera è roba da imbecilli. Il prefetto di Agrigento ha disposto nei confronti di Rackete un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera. Il provvedimento dovrà essere convalidato dall’autorità giudiziaria. Anche qui sussistono dubbi e perplessità sulla liceità del provvedimento prefettizio. Senza dubbio fuori luogo e non più pertinente. Che indecenza…!

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Dibattito all’infinito sull” arresto” – caso unico al mondo- della comandante Carola Rackete

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Polemica all’infinito tra il ministro dell’interno, l’Europa e uomini di cultura europea. La voce comune è di una condanna del comportamento del ministro Salvini e di una violazione del diritto internazionale sui porti chiusi e la capitana della nave di migranti ,Carola, arrestata. La smentita intanto: “Nessuno dei 41 immigrati scesi dalla Sea Watch presenta malattie o problemi particolari come scabbia o disidratazione». E’ quanto affermano fonti del Viminale, sottolineando che tutti «sono stati rifocillati, hanno passato una notte serena e per nessuno di loro è stato disposto alcun accertamento specifico né il trasferimento in elisoccorso verso l’ospedale di Palermo». «La notizia – si aggiunge – non sorprende il Viminale: i bambini con gli accompagnatori e i malati erano già scesi a terra col via libera del governo italiano. Resta quindi da capire a quale stato di necessità si riferisse la Ong per giustificare l’attracco non autorizzato con speronamento della motovedetta della Guardia di Finanza».

Gli sbarchi si susseguono ogni giorno a Lampedusa: un barchino con a bordo 17 persone, tutti tunisini, è approdato direttamente sull’Isola. I migranti sono stati fatti sbarcare e trasferiti al centro di Contrada Imbriacola.

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Carola Rackete, la 31enne comandante della Sea Watch finita ieri mattina in manette dopo avere disatteso l’ordine di divieto di sbarco al porto di Lampedusa, ha intanto trascorso ha trascorso la sua prima notte ai domiciliari in una abitazione privata di Lampedusa, eletta appunto come suo domicilio temporaneo in attesa del suo trasferimento ad Agrigento per l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del Tribunale. Rackete potrà avere contatti solo con i suoi legali. Tanti Paesi dell’UE reclamano la libertà piena per Carola.

 

Si ripropone la sfida tra Magistratura-Patronaggio- e Politica -Salvini. Il magistrato di Agrigento dispone lo sbarco di tutti i 47 migranti della nave Sea Watch 3

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Si ripropone la sfida tra il Procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio e il Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Stavolta il magistrato sembra avere un potere -giudiziario- più imponente o più forte dei poteri-politici- del Viminale.   Su disposizione infatti della Procura di Agrigento la nave Sea Watch 3 dal porto di Lampedusa si trasferirà a Licata .

La Procura della Repubblica di Agrigento ha disposto il sequestro della nave e lo sbarco immediato dei migranti.     Nei guai il comandante Arturo Centore, iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il provvedimento è stato notificato dalla Guardia di finanza, contestualmente alla notifica del sequestro probatorio. Ormai sembra che le disposizioni del ministro Salvini si dissolvano come neve al sole.

“Sequestro probatorio per violazione dell’articolo 12 del testo unico dell’Immigrazione – ha spiegato il famoso Procuratore capo di Agrigento: Luigi Patronaggio – Il mezzo navale è stato posto a disposizione di questa Procura che ne ha disposto, previo sbarco dei migranti, il trasferimento sotto scorta nel porto di Licata. I migranti posti in salvo saranno affidati a personale della Questura di Agrigento per la identificazione e per i necessari atti di polizia giudiziaria. Le indagini proseguiranno sia per l’individuazione degli eventuali trafficanti di esseri”. I primi due immigrati a scendere sono stati un disabile e una donna incinta. Gli altri, a piccoli gruppi, sui gommoni della Capitaneria di porto.   Il ministro Salvini -sappiamo – è infuriato ma adesso anche impotente a rettificare la situazione di protagonismo della magistratura

Intercettato un barcone con 70 migranti,si dirige a Lampedusa. “Saranno rispediti a casa” afferma Salvini

Guardia Costiera (Foto d'archivio Sgattoni)

Un barcone con a bordo circa 70 migranti è stato intercettato durante la navigazione verso le coste della Sicilia. Una motovedetta della Guardia costiera di Lampedusa ha raggiunto l’imbarcazione per trasbordare i naufraghi, le operazioni sono ancora in corso. Come si apprende, la motovedetta tornerà poi a Lampedusa da dove è partita nel pomeriggio. A bordo c’è almeno una donna. “Ancora non sono arrivati – ha detto il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello – siamo in attesa di capirne di più. Questo è un porto aperto”.

La decisione di trasferire i migranti a bordo del barcone è stata presa per “velocizzare le identificazioni, individuare gli scafisti e per far scattare le procedure di espulsione”. Così affermano fonti del Viminale secondo le quali le motovedette arriveranno nell’isola in serata. A bordo del barcone ci sarebbero 53 tunisini e 17 libici.

In Italia si entra rispettando le regole. Siamo già al lavoro affinché i 90 clandestini arrivati a Lampedusa vengano rispediti a casa loro nelle prossime ore“, il commento del ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

 

LA NAVE SEA- EYE , CON BANDIERA TEDESCA, DA LAMPEDUSA DIRETTA IN GERMANIA

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Foto Archivio Sud Libertà

Lampedusa è la nuova meta della  nave ‘Alan Kurdi’ della Ong tedesca Sea Eye che ha tratto in salvo ieri 64 migranti che si trovavano a bordo di un gommone.  “Ora Italia e Malta assegnino loro un porto sicuro di sbarco”, aveva anche chiesto Mediterranea Saving Human, il progetto italiano di soccorso promosso da una rete di associazioni, Ong e realtà politiche e sociali. La Alan Kurdi avrebbe chiesto al centro di coordinamento marittimo italiano l’indicazione del porto sicuro. Nella notte, quando si trovava in acque  maltesi, lo aveva chiesto alle autorità della Valletta Ma  la fredda replica del ministro dell’Interno, Matteo Salvini non lascia speranza alla nave: “Nave battente bandiera tedesca, Ong tedesca, armatore tedesco e capitano di Amburgo. È intervenuta in acque libiche e chiede un porto sicuro. Il nostro governo ha scritto al governo tedesco perché si faccia carico del problema e dal Viminale abbiamo diffidato la nave dall’entrare nelle acque italiane ….Bene, vada ad Amburgo

migranti, Sea Eye, Matteo Salvini, Sicilia, Cronaca

L’allerta era scattata ieri mattina su segnalazione di Alarm Phone, il servizio telefonico che fornisce ai migranti un numero da chiamare in caso di difficoltà. Aveva ricevuto una telefonata da un’imbarcazione che si trovava al largo di Zuwarah a bordo della quale i migranti segnalavano la presenza di 10 donne, 5 bambini e un neonato.

“Divieto di sbarco” per la nave Ong che salva 49 migranti

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Ancora problematiche di rilievo e drammatiche  a Lampedusa dove la nave Mare Jonio Mediterranea della Savina Humanhe ha soccorso in acque internazionali, a 42 miglia dalle coste libiche, 49 persone che si trovavano a bordo di un gommone in avaria che imbarcava acqua. La nave si è sistemata a sud dell’isola per mettersi a riparo dal maltempo.      La nave ha chiesto un porto sicuro ma sussiste il divieto di sbarco. 

Il  salvataggio- si apprende – è avvenuto in acque internazionali, 42 miglia al largo della Libia, in area Sar (Search and rescue) controllata da Tripoli. La Guardia Costiera ha autorizzato un punto di fonda ma, fino a questo momento, non è stato assegnato un punto Pos, cioè un porto sicuro di sbarco. La nave è controllata a vista da una nave della Guardia di Finanza: le Fiamme Gialle hanno vietato alla nave l’ingresso in acque territoriali intimando, via radio, di spegnere i motori.   L’imbarcazione ha proseguito fino ad arrivare alla fonda a sud di Lampedusa.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato una direttiva che ha poi inviato in serata ai capi di polizia, carabinieri, guardia di finanza, capitaneria di porto, Marina e Stato Maggiore della difesa invitandoli ad attenersi “scrupolosamente” al provvedimento per prevenire “anche a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica dello Stato italiani, l’ingresso illegale di immigrati sul territorio nazionale

‘Mare Jonio’, come ha reso noto la stessa Ong, ha tratto in salvo tutte le persone a bordo comunicando ad una motovedetta libica giunta sul posto a soccorso iniziato di avere terminato le operazioni. Tra le persone soccorse, 12 risultano minori. 

Sbarco a Lampedusa di migranti: consegna del silenzio

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Lampedusa  è meta ancora di sbarchi e, dopo quello di ieri sera (13 persone), oggi sono arrivate altre due piccole imbarcazioni con migranti. Un natante è giunto la notte scorsa con 12 persone a bordo, e un altro stamattina intorno alle 7,30 con 9 persone. Il Centro di accoglienza di Lampedusa è saturo perchè  è stata superata la soglia dei 95 ospiti.  Qui la parola d’ordine è di non richiamare l’attenzione dei media e, in particolare del ministro Salvini che, probabilmente per l’esiguità del numero di migranti non interviene  e/o per non apparire in guerra contro l’umanità

Nel centro di accoglienza di Lampedusa vi sono  116 ospiti, alcuni dei quali devono essere visitati e registrati