“Mezzogiorno di fuoco”, Conte alla sfida dell’Aula alle ore 12 ha frecce da scoccare nel duello contro Renzi “il flagello-distruttore”

 

Clint Eastwood, 90 anni di successi: dal western ai polizieschi alla regia  impegnata - La Stampa

”  Mezzogiorno di fuoco”, oggi alle 12 in Camera    Ricordate il  film ambientato nella cittadina di Hadleyville, nel territorio del Nuovo Messico che  narra la vicenda di uno sceriffo  moralmente obbligato ad affrontare un manipolo di fuorilegge che sta per giungere in città,a mezzogiorno, ma viene tradito e abbandonato da tutti i cittadini e getta alla fine sulla polvere con disdegno la stella di sceriffo?.    Oggi alle 12 il premier Giuseppe Conte sfida il teorema -assurdo e immotivato è il coro della maggioranza -di Matteo Renzi con il quale il recupero politico  appare insanabile. Nonostante oggi anche Nicola Zingaretti sia sceso in campo in difesa del premier Conte ed abbia fatto appello alle “forze democratiche, liberali e europeiste” ad un unità “per salvare il paese”, i numeri soprattutto al Senato sembrano garantire, anche grazie all’astensione di Iv, una maggioranza relativa, che dovrebbe essere sufficiente a mantenere in sella il governo ma non a d avere la serenità per affrontare i problemiCrisi di governo, Renzi-Conte e quel feeling (impossibile): «Incapace»,  «pensa a sé»- Corriere.it

Va ricordata l’ indecenza in un momento in cui il Paese attraversa il periodo più drammatico della sua storia, dopo la seconda guerra mondiale, dimostrata da   un leader irresponsabile capace di aver creato le condizioni per provare ad affondare la compagine governativa. Un momento in cui le imprese chiudono per mancanza di soldi e ristori continui, la disoccupazione sale vertiginosamente,i giovani del Sud sono sempre più disperati,  il denaro non scorre più come un tempo neanche nella forma di contributi afondo perduto per aprire una sorta di bottega commercaile, il Sud accresce il divario con il resto del Paese e risulta ancora più penalizzato perchè nonostante l’impegno di Conte che prevede nella sua agenda il rilancio del Sud, con questo modus operandi di alcuni politici deteriori difficilmente si potranno recuperare ritardi e superare incertezze in buona parte addebitabili alla situazione di emergenza.

Dal canto suo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta provando, con dichiarazioni, atti concreti e dialoghi informali, a creare quel clima di unità nazionale che mese dopo mese- si sta perdendo nel Paese e che è necessario per affrontare virtuosamente l’emergenza pandemica. Nella consapevolezza che la caduta del governo, in queste circostanze, rappresenterebbe per lui un macigno difficile da rimuovere  Ecco, quindi che diventa più agevole pensare ad un terzo incarico per Conte- stimatissimo da Mattarella – in caso di naufragio al Senato

“Gli scenari sono aperti a favore di Conte”,immagine della correttezza e dell’interesse pubblico istituzionale ammette con franchezza il ministro Peppe Provenzano. Il premier si presenterà alle 12 alla Camera e martedì mattina al Senato e rilancerà la sua azione di governo.   Intanto  alla Camera Italia viva” perde pezzi – dopo Vito De Filippo oggi anche Michela Rostan annuncia che voterà la fiducia – vedremo al Senato cosa avverrà.   Sono tutti parlamentari  quelli di Renzi che hanno ricevuto il voto e sono stati eletti con il Pd.

I dati sicuri sulla riconferma a Palazzo Madama, si apprende anche dopo un vertice di maggioranza con il ministro D’Incà e i capigruppo,  sono attestati su  151 senatori.

Ricordiamo qui   gli annunci pubblici di diversi leader sull’operato di Renzi visto adesso come un flagello-distruttore dalla sinistra, l’autore di una crisi immotivata difficilmente arginabile

“Il mio obiettivo non è mai stato cacciare Conte ma non sarò compartecipe di disegni mediocri, voteremo le misure che servono al paese ma non siamo in maggioranza”, afferma Renzi imbarazzato e sorpreso perchè non si aspettava il coro di critiche vibrate sulla sua persona e sul gruppo da lui fondato.Lui teme di tornare a elezioni, fattispecie che ne annullerebbe il potere parlamentare. Per il Pd e M5s l a crisi italiana ha una sola firma ed è quella dell’ex premier.     Tralasciamo anche la solidarietà e il sostegno oceanico ricevuto dal premier Conte sul Web, simbolo dell’Italia migliore e pulita. Un evento mai avvenuto finora. “Una cosa e’ rilanciare – attacca Nicola Zingaretti – un’ altra cosa è distruggere. Se non si rispettano le opinioni degli altri, avendo la presunzione di tenere in considerazione solo le proprie, allora viene meno la fiducia e la possibilità di lavorare insieme”.

Il Pd in direzione dà il via libera al passaggio parlamentare di Conte, “è un dovere e non un diritto chiedere la fiducia”, precisa il leader dem. E si aggiorna a dopo il passaggio al Senato per capire i passi successivi, tutti ancora da decidere alla luce dei numeri. “Non lasceremo mai gli italiani nelle mani di persone irresponsabili e non aventi diritto         a governare”, è l’impegno di Luigi Di Maio mentre M5s ripete ancora una volta per voce di Vito Crimi, Alfonso Bonafede e dei capigruppo M5S, che “Renzi ha fatto una scelta molto grave che ha separato definitivamente le nostre strade”.

 

 

Fibrillazione creata da Renzi, che pensa ad un posto di comando e da protagonista, ma l’intesa sul Mes si raggiunge

Parlamento, in 46 giorni Camera e Senato hanno lavorato finora 70 ore - Il  Sole 24 ORE

OGGI COMUNICAZIONI DEL PREMIER GIUSEPPE CONTE ALLA CAMERA     -ORE 9 E QUESTO POMERIGGIO ALLE 16

MES– L’incontro dei capigruppo sul Mes, sarebbe stato caratterizzato da una acceso dibattito tra M5S e Pd. I capigruppo di Italia Viva firmeranno la risoluzione di maggioranza solo dopo aver ascoltato le comunicazioni del presidente del Consiglio oggi in Aula.  Matteo Renzi lancia un’altra carta del protagonismo del suo gruppo con un pensiero così alle poltrone di comando. Il suo intento è creare tuttavia una fibrillazione generale.

Nel M5S ci sono anime diverse ma alla fine prende il sopravvento un’idea comune della politica. Pena l’espulsione dal movimento. Ma nel Movimento Cinque Stelle c’è comunque un pò di dissenso. riforma o non riforma del Mes? e  chi non voterà a favore della risoluzione di maggioranza. Le comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre si terranno questa mattina alle 9 alla Camera e nel pomeriggio alle 16 al Senato.

 

RECOVERY PLAN – La netta opposizione di Italia Viva alla cabina di regia per gestire i soldi del Recovery Fund stata ribadita ieri da Renzi sulle determinazioni contenute nel decreto sul Recovery Fund ci può essere “la rottura di Iv con il governo Conte? “Spero proprio di no ma temo di sì – ha detto pubblicamente  il leader  – perché insistere su una misura che sostituisce il governo c on una task force, la seduta del Parlamento con una diretta Facebook e che, addirittura, pretende di sostituire i Servizi segreti con una fondazione privata voluta dal premier, è una follia. Noi abbiamo mandato a casa Salvini per non dargli i pieni poteri, ma non è che i pieni poteri li diamo a Conte”. Per Renzi, il decreto di attuazione del Recovery Fund “pensa alla moltiplicazione delle poltrone ma non va a dare una mano ai disoccupati, ai negozi chiusi alle persone che soffrono. Se le cose rimangono come sono, noi di Iv voteremo contro. Per noi un’ideale vale più di una poltrona”.

“Non abbiamo nessuna voglia di far cadere il governo. Semplicemente, un governo è fatto da una maggioranza politica che decide insieme e porta avanti un progetto condiviso” ha detto a ‘Un giorno da pecora’ Ettore Rosato, presidente di Italia Viva. “Non possiamo sempre leggere sui giornali le cose che si vogliono fare. E’ una questione di contenuto, poi c’è anche il principio. Il contenuto è assolutamente inaccettabile”..

La verità è – secondo il premier e diversi della maggioranza- che Renzi che si dichiara legato ad un’idea di interesse generale vuol infastidire Conte proprio per avere il comando del Paese

“Sfiducia” al ministro Bonafede : l’ago della bilancia sarà Renzi che si prepara a ricordare a Conte “la regola italiana del dare-avere”

È il Parlamento più giovane della storia. Ecco l'età media dei ...

Si voterà fra pochi minuti ,alle 9.30 al Senato la sfiducia al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Dopo ascolteremo  la replica del Ministro tirato in ballo da dichiarazioni tardive e/o fantasiose dell’ex Pm Di Matteo come un prestigiatore fantasioso estrae dal proprio cilindro i conigli e che ha causato con l’alibi (ingiusto) di trattare “Affari giudiziari antimafia” tutto questo trambusto ai danni del sorpreso Bonafede che nel 2018 in un primo momento prescelse il magistrato a capo dell’Amministrazione penintenziaria.

Un voto che agita la maggioranza e per molti, una eventuale sfiducia al ministro Bonafede, significherebbe una sfiducia a tutto il governo e a quel punto la crisi sarebbe inevitabile.

Scontro Bonafede-Di Matteo, pm: Mi offrì direzione Dap, poi cambiò ...
Alla fine delle dichiarazioni di voto (e della diretta Rai) si svolgeranno le votazioni. Saranno indette due “chiame”. Ciascun senatore voterà dal posto, con entrata nell’emiciclo scaglionata a gruppi di 50 ogni dieci minuti, secondo l’ordine alfabetico.

Luigi Di Maio.non ha dubbi sulla solidità della maggioranza governativa: “Sono trent’anni che ci chiediamo sempre se il governo tiene, se il governo traballa, anche per dinamiche legate alle maggioranze che lo sostengono. Ciò che posso dire è che il governo è solido e lo dimostrerà.

. Dal canto suo il leader dei pentastellati Vito Crimi, spiega chiaramente che  l‘iniziativa delle opposizioni è “un attacco strumentale” all’esecutivo: “Sono convinto – sottolinea – che la maggioranza voterà compatta”. “Stanca vedere Italia Viva impegnata nella ricerca di visibilità mentre il resto del governo lavora per superare la crisi”, lamenta  il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano. .

Non posso pensare che mettano in scena questa follia. Le opposizioni fanno il loro gioco, quello di Italia Viva, che non ha una golden share, è incomprensibile”, osserva Francesca Businarolo, presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio. “È ora di prendersi le proprie responsabilità. 

Antonio Tajani, vicvepresidente di “Forza Italia” ha comunicato che : “Su Bonafede abbiamo presentato un testo di sfiducia come centrodestra, un altro testo con la prima firma della Bonino, è stato presentato, noi voteremo entrambe le mozioni“.

Decisivo sarà l’intervento dei 17 senatori di Italia viva compreso il loro  leader Matteo Renzi. Senza di loro l’attuale maggioranza che sostiene il governo può contare su 151 voti: 96 del Movimento 5 stelle, 7 del Gruppo Misto, 5 di Leu, 2 del Maie e 6 delle Autonomie. Da considerare che Gregorio De Falco si è però astenuto in occasione della fiducia sul decreto legge ‘Cura Italia’.

Secondo fonti di Italia Viva, infatti, il partito di Renzi ha chiesto alcuni impegni al governo, in primis un cambio di passo sulle politiche della giustizia in senso garantista e si aspetta a Palazzo Madama “un segnale da Bonafede”.

LA PALUDE DELL'”ANTICRISTO”

Prescrizione, Italia Viva vota ancora col centrodestra. Pd: “Difficile andare avanti così, Renzi dica se vuole favorire ritorno Salvini”

di  Raffaele  Lanza

La politica italiana è una palude dove tutti gli opportunisti  affondano nella melma.  Nella palude è affondato ora  Matteo Renzi che minaccia, paralizza, sconfessa il governo dove ha suoi ministri.  . Lui, il premier più giovane della storia italiana che voleva abbattere i totem consacrati del comunismo radicale, avversario ,a parole, dei fatti e misfatti della  Prima Repubblica, il rottamatore , è lui l’uomo che con un piccolo plotone di esecuzione -il 3 per cento – vuol  risalire a Palazzo Chigi per riprendersi il ruolo di protagonista assoluto.        E’ lui che recita il ruolo  del dittatore   -Sì, una specie di AntiCristo in terra politica. “Se vogliono i nostri voti – ha sottolineato ieri – si prendano anche le nostre idee”.

 

Non basta. Con Forza Italia Renzi scrive anche l’Italicum. Roberto Speranza è contrario  e la  Corte Costituzionale gli da ragione cancellando la riforma.

Roberto Speranza parla di “identità a rischio”,poi  il referendum , quello che vede  Renzi sconfitto  convinto poi di avere ancora il 40 per cento con sé,      Ancora oggi risuonano i cori unanimi e vibrati del popolo comunista: “Fuori fuori”.

Non prova più vergogna neppure con la  sconfitta al referendum costituzionale     Avrebbe dovuto lasciare la carica di segretario, come aveva promesso, prima della campagna referendaria, e poi lasciare la poltrona di premier.  Ma questa cose le fanno solo i veri signori della politica. Non certo un uomo che mescola le carte per far uscire l’asso vincente sotto il tavolino dove gioca con alleati ed avversari. Oggi Renzi lancia proclami, ha i suoi sostenitori presso la Rai, riesce a prenotare una intervista con Bruno Vespa nella rubrica politica di “Porta a porta”.  E’ questo adesso il suo palcoscenico perchè è diventato il re delle minoranze.  Anche le reti Mediaset sostengono il suo progetto. Quale?   Di far togliere Conte dalla poltrona di premier … Poi  il centro destra , con Salvini e Berlusconi, forti della comunicazione pubblica e delle reti del Cavaliere, proporranno la loro candidatura quella più accreditata numericamente rispetto ad Italia viva dove stanno per nascere dissidenti.

L’ultimo proclama di Renzi: “Conte verifichi se il suo governo va avanti, noi pronti a sfiduciare Bonafede, via reddito di cittadinanza ed elezione diretta del premier”.      Dal canto suo  Conte vuol confrontarsi con Renzi a livello istituzionale  fuori dai salotti tv e anche delle trattative al chiuso di Palazzo Chigi: «Farò delle comunicazioni al Parlamento, preannuncerò le misure che riteniamo servano al Paese», spiega il premier che assicura di non essere in cerca di nuove maggioranze. Con ogni probabilità non chiederà, spiegano fonti di maggioranza, un voto di fiducia al governo. Ma un voto su una risoluzione che recepisca il programma 2020-2023.

Altro spunto. Perchè Renzi vuol togliere il Reddito di cittadinanza, così anche Berlusconi e Salvini…?    Il reddito di cittadinanza è il progetto politico più moderno e giusto per sostenere i giovani in cerca di occupazione.   Non si deve boicottare nelle regioni, e nei comuni.  Renzi e bande affini sanno bene che il reddito è un caposaldo di consensi del partito della maggioranza . Abolendo questo i c onsensi calerebbero a vista d’occhio e si tornerebbe ai fatti e misfatti della Prima Repubblica con i personaggi che girano oggi attorno a Conte e pentastellati.   Un comune italiano ne ha favorito l’attuazione, è il Comune di Cattolica, amministrato dal sindaco Mariano Gennari , è il primo in provincia di Rimini e tra i primi in tutta Italia ad aver individuato i PUC (i Progetti utili alla Collettività) per rendere “attivo” chi percepisce il Reddito di Cittadinanza.

Durante la recente seduta, -apprendiamo -la Giunta Comunale di Cattolica ha approvato un atto di indirizzo per individuare i primi 12 progetti nei quali sarà possibile prestare la propria opera per la comunità. Si tratta della nuova fase attraverso la quale chi riceve il sussidio è chiamato a prestare la propria opera per la comunità in accordo con Palazzo Mancini.

Un contributo fattivo, in ausilio degli uffici comunali, mettendo in atto azioni positive per Cattolica che incideranno sulla qualità del vivere quotidiano. La realizzazione di questi progetti – ha commentato il Sindaco Mariano Gennari – può produrre, già da subito, benefici e vantaggi per la collettività. D’altra parte mi pare la migliore maniera per dare la possibilità di sentirsi integrati ed utili, protagonisti, all’interno dei processi della nostra comunità. ….”

Tali azioni avranno una diversa durata temporale, prenderanno avvio durante il corso del 2020 e potranno essere implementati in futuro. A breve i progetti saranno inseriti nel catalogo della piattaforma GEPI, l’applicazione per la gestione dei Patti per l’Inclusione sociale. Se anche altri enti comunali e regionali seguissero questo esempio la disoccupazione non sarebbe più la cancrena dell’ultimo quarto di secolo e tantissimi giovani non sarebbero spinti dallo stimolo di studiare e ricercare un posto all’estero.

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