Inps, gli ispettori scoprono in Sicilia 577 lavoratori in nero e 8.900 irregolari nel 2024, 5131 rapporti lavoro fittizi Tante anomalie e frodi

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Bilancio dell’attività ispettiva dell’Inps reso noto dalla direzione generale.Oltre 62 milioni di euro di crediti Inps accertati (fra contributi evasi, interessi e sanzioni), 5.131 rapporti di lavoro fittizi (simulati al fine di percepire indebite prestazioni da parte dell’Inps), 577 lavoratori in nero e oltre 8.900 irregolari scoperti.
    Sono circa 70 ispettori entrati in servizio dopo nove anni che hanno eseguito controlli soprattutto sul terziario, sulle case di riposo e le aziende …

I dati sono stati presentati questa mattina nella sede Inps di Palermo dal direttore regionale Sergio Saltalamacchia e Orazio Fabio Basiricò dirigente della vigilanza documentale e ispettiva.
    “Un risultato a cui hanno contribuito, in misura decisiva, alcune significative campagne ispettive, condotte anche con l’ausilio dei corpi ispettivi di altri enti e delle forze dell’ordine, – hanno detto i dirigenti – mirate a colpire fenomeni aventi dimensioni particolarmente accentuate a livello locale, che si sono aggiunte alle ordinarie indagini innescate dalle denunce dei lavoratori o dalle segnalazioni di possibili frodi provenienti dall’interno degli uffici”.

Lavoro, pubblicato avviso per rafforzare il nucleo ispettivo in Sicilia

 

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Dopo le sollecitazioni dell’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, l’Ispettorato nazionale del lavoro ha pubblicato un avviso per rafforzare il contingente ispettivo in Sicilia nel periodo luglio-dicembre 2024, salvo proroga. All’interpello potrà partecipare esclusivamente il personale ispettivo assunto prima del 31 dicembre 2023. Gli interessati dovranno presentare la propria candidatura entro il prossimo 6 giugno.

L’Ispettorato rimborserà il costo del primo trasferimento dalla Direzione interregionale del Sud alla località siciliana individuata quale sede di lavoro e saranno rimborsate le spese per le missioni svolte nell’ambito territoriale siciliano.

Ispettori e Procure: si indaga per sapere la “verità” sul vaccino Astra Zeneca, se è ancora opportuno iniettarlo,sui decessi avvenuti

Roma, alcuni medici under55 rifiutano il vaccino AstraZeneca - Mondo - ANSA

 

Una Torre di Babele. Ispezioni, indagini, investigatori, autopsie, drammi familiari.

Gli ispettori del ministero della Salute  oggi in Sicilia per indagare sul decesso del sottufficiale della Marina militare Stefano Paternò morto dopo avere assunto il vaccino AstraZeneca. Nessuna risposta giunge dall’autopsia, la cui prima parte si è conclusa ieri intorno alla mezzanotte. Altri esami saranno eseguiti la prossima settimana. Il ministero, come la Procura di Siracusa, vuole sapere se sussiste una correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anti Covid AstraZeneca del lotto ABV2856 inoculata al sottufficiale nell’ospedale militare di Augusta l’8 marzo del 2021.

Programma degli ispettori: accompagnati da militari dell’Arma del Nas nella sede del 118 a Catania, all’Azienda provinciale sanitaria di Siracusa e nell’ospedale militare di Augusta. In valutazione anche  un’ispezione per avere elementi anche sugli altri casi sospetti.

La Procura di Messina ha avviato i primi atti dell’inchiesta sulla morte di Davide Villa, il poliziotto dell’Anticrimine di Catania deceduto il 7 marzo, 12 giorni dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Gli accertamenti urgenti sono eseguiti dai pm etnei che ieri hanno poi trasmesso il fascicolo ai colleghi della Città dello Stretto, competenti perché la vittima era sposata con una giudice in servizio nel capoluogo etneo. Villa aveva iniziato a stare male il giorno successivo all’inoculazione della dose. Le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso. Al pronto soccorso gli è stata diagnosticata una trombosi che avrebbe poi causato un’emorragia celebrale.

Una terza inchiesta è stata aperta anche dalla Procura di Trapani sul caso del del maresciallo Giuseppe Maniscalco, 54 anni, morto per infarto oltre 48 ore dopo la somministrazione del vaccino. L’autopsia avrebbe escluso qualsiasi nesso tra il decesso e il vaccino Astrazeneca appartenente sempre allo stesso lotto, ma il procuratore Maurizio Agnello ha comunque disposto ulteriori accertamenti istologici.

Riportiamo la difesa d’Ufficio dell’Azienda AstraZeneca: -“Da un’analisi dei nostri dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro Covid-19”. Così AstraZeneca in una nota. “Il numero di questi eventi – prosegue – è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati rispetto al numero osservato nella popolazione generale”. AstraZeneca “intende inoltre precisare che dagli accertamenti di qualità internamente effettuati a seguito della segnalazione di Aifa, non si sono evidenziati aspetti che possano avere avuto un impatto sulla qualità, sicurezza, efficacia del lotto in questione e di questo è stata prontamente informata l’Aifa”.