Da domani, martedì 25, nella sede del comitato “Casa-Museo dello Stretto” di via Felice Bisazza n. 65, sarà possibile visitare la collezione d’arte contemporanea collettiva di Giuseppe Maggio dal titolo “Le vetrine dell’arte contemporanea a Messina tra artisti locali, nazionali e internazionali”, coniato da Antonio Cogode, rappresentante del Comitato promotore e organizzatore dell’iniziativa, condivisa e patrocinata dall’Amministrazione comunale. Un progetto che ha l’obiettivo di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio artistico-culturale, ma anche quello di incentivare il turismo. Nelle vetrine saranno esposte le opere degli artisti locali, di Messina e provincia, in simbiosi a quelle di artisti di fama internazionale del panorama culturale del Novecento italiano. Tra le firme più prestigiose e poliedriche si annovera quella Ugo Attardi, artista di Sori –GE che nel 1948 ha fatto parte del movimento di orientamento astratto “Forma Uno” insieme a Pietro Consagra, Carla Accardi ed altri autorevoli nomi; Cesare Berlingeri, “Il lupo silano”, maestro concettuale di Cittanova (RC), presente alle biennali più giovanili e avanguardiste (Pechino, Brasile, Anversa, il Cairo); Nes Lerpa, ceramista danese, apprezzato per le sue mostre personali e collettive tenute in Europa, negli Stati Uniti, in India e in Cina; Mimmo Rotella, catanzarese, famoso per i suoi “strappi”, è stato legato ai movimenti del Nouveau Realisme e della Pop Art internazionale.
Presente anche nella collezione Peggy Guggenheim; Pierre Soulegas, incisore francese la cui tecnica e passione sono strettamente legate all’accostamento tra il colore nero e la luce, elementi che gli hanno fatto ottenere numerosi premi e onorificenze, fra cui il Premio Rembrandt, il Premio Imperiale per la pittura e la medaglia per le scienze e per le arti austriache; Bruno Ceccobelli, di Monte Castello di Vibio (PG), artista simbolista spirituale e sacrale di fama internazionale, i cui dipinti sono depositati anche nella Galleria degli Uffizi; Saverio Terruso, maestro palermitano, cresciuto artisticamente al fianco di Guttuso, Sassu e Fiume, titolare di cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, apprezzato in importanti sedi italiane ed europee, ma anche negli Stati Uniti, in Florida, in California, a New York, in Messico e a Hong Kong. Tra le altre grandi firme presenti nella Casa-Museo, si annoverano quella di: Antonio Sciacca, pittore catanese, selezionato dalla Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma per la mostra internazionale dell’ Arte Moderna di Glasgow; Renzo Crociara, autoritrattista di Codigoro (FE), che riproduce temi a sfondo sociale, passando dallo stile iperrealista degli anni ’70 alla rarefazione delle immagini attraverso il colore dando prevalenza al particolare e tornando al figurativo; Franco Coppa, di Acireale (CT), neo-realista, che con la sua impronta minimalista e dallo stile estremamente corsivo, quasi bozzettistico, si è poi accostato ad un’estetica iperrealista e metafisica; Felice Canonico, messinese, che ha esposto le sue tele in Germania e al Louvre; Alessandro Papetti, milanese, famoso per i suoi ritratti, per la ricerca dei temi di archeologia industriale, per le figure riprese dall’alto e per essersi fatto apprezzare nelle varie fiere in Europa e negli Stati uniti, oltre che in Italia e in particolare tra Milano e Parigi; Bruno Donzelli, un napoletano raffinatissimo cantastorie dell’arte, la cui pittura è narrativa, il cui “casellario dell’arte” si ritrova nelle varie esposizioni tra cui quella di Dusseldorf, nella galleria Loanne di Ginevra, al museo di Saragoza e nelle principali città europee; Stefano Pizzi, professore pavese, insegnante di cattedra all’accademia di belle arti di Brera; Gianni Dova, romano, che aderisce al manifesto del realismo e con altri colleghi di fama internazionale, tra cui Renato Guttuso, Giuseppe Migneco e Guido Cassinari, vede nell’opera di Pablo Picasso il simbolo della lotta degli artisti contro le barbarie della guerra; Rinaldo Pigola, pittore, scultore e scrittore bergamasco che dal figurativo, con predominanza del colore giallo, passa all’astrattismo; Marco Sudati, in arte Geremia, pittore e scrittore cremonese, le cui opere sono state scelte dall’Unesco di Parigi; Antonello Arena, messinese, informale-romantico e scultore, che ha esposto alcuni lavori alla biennale di Venezia e nelle gallerie più prestigiose; Nuccio Bolignano, reggino meritevole con le sue tavole lignee sagomate, convesse, ritagliate, modellate in un caos figurativo immaginifico, delicato e poetico; Antonio Freiles, pittore e operatore culturale messinese, che è stato a contatto e si è confrontato con i maggiori protagonisti internazionali dell’arte contemporanea, tra i quali Alberto Burri, Victor Pasmore e Je Tilson. Alle opere delle grandi firme verranno esposte e accorpate, quelle di artisti locali, quali Guglielmo Bambino, Giovanni Calabrese, Francesco Contino, Antonio Cucinotta, Luigi Di Bella, Carlo Giogianni, Antonino Giulietti, Domenico Gusmano, Pietro Mantilla, Luigi Marino, Pasquale Marino, Giuseppe Minissale, Franco Palmieri, Sebastiano Parasiti in arte Seba, Giuseppe Pittaccio, Giancarlo Privitera, Stello Quartarone e Bruno Samperi.
I visitatori saranno accompagnati da una musica di sottofondo in filodiffusione tra le stanze che renderà il percorso più emozionale, si sentiranno contemplati dai giochi di colori, circondati da immagini inquietanti, immersi da sfondi surreali, quasi fiabeschi per la varietà di stili, di riflessi, di luci e di ombre, di sfumature e di prospettive. È una full-immersion in una casa che ricorda l’ambientazione respirata, anche se in epoche diverse, in quella di Rembrandt, dove Lí il tempo pare si sia fermato in una splendida pinacoteca accostata ad altre mostre contemporanee, basti pensare alla piccola, mirabile casa di Depero, poliedrico uomo di teatro, di musica e artista futurista per avere un’idea di come verrebbe concepita una casa d’arte.
Questi parallelismi, sostiene Cogode, non devono apparire strani, così come non deve apparire strano se nell’arte rinascimentale e pre-rinascimentale vi sono stati artisti, come Paolo Uccello, che nelle loro opere hanno fatto intravedere i primi caratteristici segnali dello stile surrealista e cubista (La pittura moderna di Giorgio De Chirico, come quella di Carrà, ad esempio, si è rifatta a quella di Masaccio e di Paolo Uccello).
Lo stesso Raffaello, con il capolavoro dello “Sposalizio della Vergine” (magistrale scena religiosa incentrata sulle nozze di Giuseppe e Maria), è fuoriuscito dalla realtà. (Dal 4 Giugno 2021 sarà proiettato il filmato per spiegare la grande modernità dell’opera unitamente al: “Je ne sais quoi”). La collezione sarà aperta domani, 25 maggio, in quanto coincide con la giornata mondiale del “Towel Day”, che viene ricordata dagli appassionati dei libri di Douglas Adams. Ed è la data che collega, simbolicamente, la fatidica asciugamano, per gli appassionati della serie televisiva e di racconti: “Guida galattica per gli autostoppisti” alle “piegature” presenti nelle opere d’arte di Cesare Berlingeri, o in diverse “Opere Morte” di Renzo Crociara.
Alla realizzazione dell’iniziativa hanno contribuito, oltre al Sindaco Cateno De Luca ed all’Assessore alla Cultura Enzo Caruso, la Società “Duferco Energia SpA”; l’Associazione “Filarmonica Laudamo”; e la Societá sportiva di pallavolo “Akademia Sant’Anna”.
Gli ambienti della galleria sono stati sanificati con l’unico sistema di disinfestazione ad alto livello Anti Covid-19, usato attualmente dalle aziende ospedaliere pubbliche e private.