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DI LUCILLA CORIONI
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Papa Francesco: “L’emergenza sanitaria legata al coronavirus ha mostrato volti e angoli delle città che prima nella quotidianità, spesso caotica e frenetica, erano offuscati e deturpati:
“Un altro aspetto su cui la pandemia ci ha fatto riflettere è il rapporto uomo-ambiente. La chiusura ha ridotto l’inquinamento e ha fatto riscoprire la bellezza di tanti luoghi liberi dal traffico e dai rumori. Ora, con la ripresa delle attività, tutti dovremmo essere più responsabili della cura della casa comune”.
Il Pontefice ha anche espresso apprezzamento “per le molteplici iniziative che, in ogni parte del mondo, nascono ‘dal basso’ e vanno in questo senso”. “Ad esempio, a Roma – ha ricordato il Papa – ce n’è una dedicata al fiume Tevere”. “Ma ce ne sono tante in tante parti! Possano favorire – ha auspicato il Pontefice – una cittadinanza sempre più consapevole di questo bene comune essenziale”.
Al rapporto tra uomo e ambiente sono dedicati, vale ricordare, vari passaggi della lettera enciclica “Laudato sì” sulla cura della casa comune. “Non si può proporre-afferma Papa Francesco- una relazione con l’ambiente a prescindere da quella con le altre persone e con Dio”. “Se la crisi ecologica è un emergere o una manifestazione esterna della crisi etica, culturale e spirituale della modernità – scrive Francesco – non possiamo illuderci di risanare la nostra relazione con la natura e l’ambiente senza risanare tutte le relazioni umane fondamentali”. “L’apertura ad un ‘tu’ in grado di conoscere, amare e dialogare – continua ad essere la grande nobiltà della persona umana. Perciò, in ordine ad un’adeguata relazione con il creato, non c’è bisogno di sminuire la dimensione sociale dell’essere umano e neppure la sua dimensione trascendente, la sua apertura al ‘Tu’ divino”.
La bellezza di molti luoghi è spesso soffocata da fenomeni negativi, tra cui lo smog, per l’uomo e per l’ambiente. Ma in questo tempo di pandemia le città hanno mostrato un volto nuovo. “La chiusura – ha detto oggi il Pontefice dopo l’Angelus – ha ridotto l’inquinamento e ha fatto riscoprire la bellezza di tanti luoghi liberi dal traffico e dai rumori”. Il loro aspetto in situazioni di ‘normalità’, invece, è spesso deteriorato da vari fattori. Nell’enciclica Laudato si’, il Santo Padre ricorda ad esempio che, a causa di una crescita disordinata, “molte città sono diventate invivibili dal punto di vista della salute, non solo per l’inquinamento originato dalle emissioni tossiche, ma anche per il caos urbano, i problemi di trasporto e l’inquinamento visivo e acustico”. “Molte città – spiega ancora il Papa nella Laudato si’ – sono grandi strutture inefficienti che consumano in eccesso acqua ed energia. Ci sono quartieri che, sebbene siano stati costruiti di recente, sono congestionati e disordinati, senza spazi verdi sufficienti. Non si addice ad abitanti di questo pianeta vivere sempre più sommersi da cemento, asfalto, vetro e metalli, privati del contatto fisico con la natura”.
La bellezza di un territorio non è solo una bella istantanea da conservare in un ricordo o in uno scatto fotografico. È soprattutto una esortazione a riflettere sulla creazione e sulle responsabilità dell’uomo nel suo ruolo di custode del creato. Nell’esortazione apostolica post sinodale Querida Amazonia Papa Francesco afferma che “attraverso un territorio e le sue caratteristiche Dio si manifesta, riflette qualcosa della sua inesauribile bellezza”. “Pertanto, i diversi gruppi, in una sintesi vitale con l’ambiente circostante, sviluppano una forma peculiare di saggezza”. “Il Signore che per primo ha cura di noi – si legge ancora nella esortazione apostolica post sinodale – ci insegna a prenderci cura dei nostri fratelli e sorelle e dell’ambiente che ogni giorno Egli ci regala. Questa è la prima ecologia di cui abbiamo bisogno”. La saggezza è dunque una delle chiavi cruciali per un sano rapporto dell’uomo con la natura e per vivere, responsabilmente, il prossimo futuro. Perché “ora con la ripresa delle attività – – tutti dovremmo essere più responsabili della cura della casa comune”.
Riceviamo e pubblichiamo:
L’8 Novembre al Parlamento europeo un grande evento: “Change the climate for our health”
“In Europa ci sono 68 mila km di coste, 161 milioni di ettari di foreste, 54 mila km di ghiacciai. Negli ultimi 50 anni la temperatura è aumentata di 1 grado e il consumo di suolo ha divorato 19 milioni di ettari.
Ben otto Stati europei hanno un inquinamento atmosferico sopra i livelli stabiliti. In tutta Europa ben 400 mila persone muoiono ogni anno per malattie legate alla cattiva aria.
Ben 250 kg di plastica ogni secondo finiscono negli oceani. La plastica è il nemico numero uno dell’ecosistema marino, delle forme di vita che lo popolano ma anche per la salute dei cittadini che sono esposti agli interferenti endocrini che possono contenere.
L’Unione europea ha il potere di autorizzare i pesticidi usati in agricoltura che poi finiscono sulle nostre tavole. I pesticidi sono una delle cause principali del crollo della produzione di miele. Le api sono essenziali per il buon funzionamento del nostro ecosistema.
Al Parlamento europeo settimana scorsa abbiamo chiesto di intervenire efficacemente e urgentemente per arrestare la perdita di biodiversità, la straordinaria varietà di ecosistemi, specie e risorse genetiche che ci circonda. Oggi la biodiversità è fortemente minacciata da un’agricoltura sempre più intensiva e dalla dipendenza mondiale del settore dalle sementi geneticamente modificate e da pesticidi altamente dannosi.
Bisogna combattere le cause principali della perdita di biodiversità: non possiamo più assistere passivamente agli effetti negativi sui territori e sulle comunità locali, e dobbiamo agire, anche al di fuori delle aree protette, integrando e rispettando la biodiversità in tanti settori oggi trascurati quali l’agricoltura, la silvicoltura, la pianificazione del territorio, la ricerca le attività minerarie e la salute, e dobbiamo eliminare quei sussidi che minacciano direttamente o indirettamente la biodiversità.
Una grande vittoria: il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sui cambiamenti climatici nella quale abbiamo chiesto che si prendano decisioni coraggiose e che si facciano passi avanti significativi. L’Europa si impegna a ridurre del 55% le emissioni di gas serra nell’atmosfera entro il 2030. Una risposta chiara all’urgenza di contenere il riscaldamento globale sotto 1,5°C, limite oltre il quale sono previsti cambiamenti catastrofici.
Il prossimo 8 novembre al Parlamento europeo il gruppo Efdd organizzerà un grande evento dal titolo “Change the climate for our health”. È arrivato il momento di agire prima che sia troppo tardi! “
On. Piernicola Pedicini,
deputato M5S _Gruppo Efd