CATANIA
di R.Lanza
Un teatrino giudiziario che sposta i suoi attori financo in Parlamento per la procedura. Abbiamo l’impressione che in Italia si lotta solo per dare dimostrazioni di potere: i magistrati ai politici potenti, nel caso ai governanti divisi fra loro, incollati solo dalla competenza del premier , i leader per accrescere il loro elettorato rispetto al movimento politico oggi più popolare. Quindi un’altra “tegola” per tutti loro: Indagati per sequestro di persona il prof. Giuseppe Conte, Danilo Toninelli, Luigi Di Maio e Matteo Salvini nell’ambito della inchiesta sulla nave Sea watch ferma davanti alle acque di Siracusa a fine gennaio con 47 persone a bordo, tra cui 15 minori.
E’ diventata una storia senza fine. Ricorderemo che ill mese scorso la Procura di Catania aveva chiesto l’archiviazione sia per Matteo Salvini, che per il premier Conte e i due ministri, Di Maio e Toninelli. Il Procuratore Carmelo Zuccaro aveva chiesto l’archiviazione per Matteo Salvini sul caso Diciotti. Una valutazione che non era stata condivisa dal tribunale dei ministri, che aveva deciso di chiedere l’autorizzazione a procedere per il ministro dell’Interno. Una richiesta bocciata dalla giunta per le Immunità del Senato che a marzo, con il voto decisivo del M5s, ha negato il processo per il leader della Lega. Decisione condivisa poi dall’aula. Fiumi di parole sulla vicenda che ha distolto i governanti dalla reale piaga della crisi economica- e disoccupazione- che avvolgono da anni l’Italia
A gennaio i 47 migranti furono costretti a restare per dieci giorni sulla nave umanitaria prima di poter scendere al porto di Catania. Saranno adesso i giudici del Tribunale dei ministri a diventare protagonisti. Avrà 90 giorni di tempo per decidere, e la sua deliberazione non è impugnabile se accoglierà l’archiviazione.
Salvini commenta amaramente:”La Procura distrettuale della Repubblica di Catania mi comunica che ha trasferito al Tribunale per i reati ministeriali gli atti del procedimento penale nei miei confronti per sequestro di persona. Ci risiamo. Questa volta il fatto l’avrei commesso fra il 24 e il 30 gennaio 2019“. “E’ la nave olandese che è intervenuta in acque libiche. Se n’è fregata dell’alt e delle indicazioni del governo olandese di andare in Tunisia e ha messo a rischio la vita delle decine di migranti a bordo per arrivare in Italia con un gesto politico”, ha continuato. “Sono arrivati in Italia, li abbiamo curati e li abbiamo fatti sbarcare e abbiamo lavorato per redistribuirli. Il risultato è che c’è un procedimento penale nei miei confronti“.
“I colleghi ministri possono dire quello che vogliono, ma finché sono ministro i porti rimangono chiusi”, ha detto ancora il vicepremier aggiungendo: “Ai giudici che decideranno e ai colleghi ministri che vedo che in queste ore hanno qualche dubbio, dico che i porti italiani sono e rimangono chiusi ai trafficanti di esseri umani, agli spacciatori di droga, di morte e di armi e gli scafisti in Italia non ci arrivano. Possono processarmi altre 18 volte ma io, finché faccio il ministro, non cambio idea”
“Se il ministro Di Maio- (che accusa il suo collega vicepremier di sentirsi “Napoleone”)- e il ministro Trenta la pensano in maniera diversa, me lo dicano tranquillamente in Consiglio dei ministri e faremo una sana e franca discussione“, ha concluso Matteo Salvini con toni polemici..