ANNO 2022: CON LA SPERANZA DI UN INTERLOCUTORE NEI COMUNI E NELLA REGIONE SICILIANA
La distanza del Sud in termini economici e anche “demografici” rispetto al resto del Paese ricorre spesso quando si affronta la discussione sulla crisi causata dalla pandemia e sugli scenari di ripresa. La Sicilia ,il Sud, restano sempre più penalizzate insieme alla burocrazia, micro-illegalità diffusa, accessibilità insufficiente e comparativamente minore qualità del capitale umano …
Un fattore è essenziale : l tema della produttività, quello delle condizioni economiche e sociali di vita e, infine, quello della scelta di risiedere o piuttosto di emigrare, sono strettamente collegati. Negli ultimi 25 anni, la riduzione degli occupati, come conseguenza dello spopolamento (soprattutto giovanile, -1,6 milioni), e i deficit di lungo corso dei quelli abbiamo detto, hanno, di fatto, determinato un continuo e progressivo calo del Pil prodotto dal Sud ampliando ulteriormente i divari con le altre aree del Paese.
Secondo alcuni studi approfonditi t a il 1995 e il 2020,, il peso percentuale della ricchezza prodotta da quest’area sul totale Italia è passato da poco più del 24% al 22%, mentre il Pil pro capite è sempre rimasto intorno alla metà di quello del Nord; tuttavia, nel 2020, l’impatto della crisi da Covid-19 al Sud è stato più contenuto rispetto alle altre aree del Paese che hanno patito maggiormente il blocco delle attività produttive durante la pandemia (Pil -8,4% contro il -9,1% al Nord rispetto al 2019).
PIL: peso percentuale del Sud rispetto al totale Italia
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat.
PIL pro capite per abitante
Migliaia di euro a prezzi costanti del 2020
1995 |
2007 |
2019 |
2020 |
|
Nord-ovest |
34,2 |
38,9 |
37,6 |
34,3 |
Nord-est |
32,7 |
37,5 |
36,1 |
32,9 |
Centro |
31,1 |
36,6 |
32,9 |
30,2 |
Sud |
18,8 |
21,6 |
19,8 |
18,2 |
Italia |
27,7 |
32,1 |
30,3 |
27,8 |
Sud/Nord-ovest x 100 |
54,9 |
55,4 |
52,6 |
53,1 |
Elaborazioni USC su dati Istat.
Fonte: elaborazioni USC su dati Istat.
Disoccupazione , eterno problema: troppe chiacchere politiche
Tutta la fragilità dell’economia del Sud emerge anche dall’andamento del mercato del lavoro con un tasso di variazione degli occupati cresciuto quattro volte meno rispetto alla media nazionale (4,1% contro il 16,4% tra il 1995 e il 2019), con distanze ancora maggiori rispetto alle regioni del Centro e del Nord; nemmeno la particolare vocazione turistica delle regioni meridionali o la spinta di vedere i beni culturali , sembrerebbe essere di maggior peso a spingere l’economia di quest’area, visto che in un anno “normale” come il 2019 i consumi dei turisti stranieri al Sud sono risultati inferiori di quasi un terzo rispetto a quanto speso nelle regioni del Centro e del Nord-Est.